Mar 19 Mar 2024

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Toscana, 40 associazioni firmano un appello contro l’apertura di un centro di detenzione per migranti.

Toscana, oltre 40 associazioni firmano un appello contro l’apertura di un centro di detenzione per migranti.

La dichiarazione, sotto forma di appello delle oltre 40 Associazioni, arriva in risposta alle dichiarazioni del Prefetto Valenti e del sindaco di Firenze, Dario Nardella, durante la Conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza, in merito ad una possibile apertura di un Centro di Detenzione per persone straniere (CPR) in Toscana.

“Le ragioni -dicono- contro l’idea di istituire un nuovo CPR in Italia sono innumerevoli e nel corso degli anni si è accumulata una vasta gamma di rapporti, libri, documentari e studi di vario genere che confermano il pesante impatto negativo sulla vita e sui diritti delle persone trattenute”.

Le organizzazioni firmatarie dell’appello ricordano che “i Centri di Permanenza per il Rimpatrio non sono strumenti “estremamente utili” come indicato dal Sindaco Nardella”. Al contrario sono strumenti di oppressione, che sin dall’istituzione con la legge Turco-Napolitano del 1998 ad oggi, sono diventati teatro di profonda sofferenza, caratterizzati da sostanziali e innumerevoli violazioni di quei diritti inviolabili di cui all’art. 2 della Costituzione, del diritto alla difesa, del diritto alla salute, del diritto a una vita dignitosa, della libertà di comunicazione con l’esterno.

“L’entusiasmo del Sindaco Nardella verso l’apertura di un CPR in Toscana -continuano- si trova inoltre in perfetta continuità con le istanze del Governo a guida Fratelli d’Italia, che nella bozza preliminare alla legge di bilancio pone le basi per l’allocazione di €42.000.000 dedicata proprio all’ampliamento della rete dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio”.

“Una continuità di intenti .concludono- che ha origini a partire dal Ministero dell’Interno a guida Minniti, il quale chiedeva la realizzazione di un CPR per ogni regione, istanza ripresa da allora da ogni Governo succeduto, di qualsiasi colore.”

Le organizzazioni firmatarie inoltre, invitano ad aderire all’appello denunciando ” la gravità della continua riproposizione di un modello incostituzionale basato sulla privazione della libertà personale che inevitabilmente e quotidianamente dimostra le sue pesanti ricadute sui diritti umani delle persone trattenute”.

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