‘Cascatelli’, ora gli americani ci insegnano a fare la pasta

Per Dan Pashman, conduttore del podcast alimentare The Sporkful, c’è in giro, c’è solo pasta mediocre. C’è molto spazio quindi per migliorare, ed propone un nuovo formato da lui inventato chiamato ‘Cascatelli’.

“Gli spaghetti sono solo un tubo – dice in un’intervista a Morning Edition, un notiziario radiofonico, prodotto e distribuito dalla radio pubblica americana NPR – Dopo pochi morsi, sono sempre uguali, e la forma rotonda non è eccezionale per trattenere la salsa”. Ed ecco la soluzione: i suoi Cascatelli che italiano dice, a parte il piccolo problema di genere, sta per “piccole cascate”.

Pashman, per arrivare alla sua forma ideale di pasta, dice di aver acquistato, mangiato, studiato e catalogato, tutti i tipi di pasta esistenti: “Ho riunito caratteristiche di forme diverse che mi piacevano particolarmente, e che non erano mai state messe insieme i questo modo prima d’ora”.

Il risultato Cascatelli, si tratta di una pasta corta, con una striscia piatta e con delle balze che sporgono con un angolo di 90 gradi. Le balze danno la consistenza della forma, dice Pashman: “Questo elemento ad angolo retto è davvero fondamentale, ed è ciò che penso renda questa forma diversa – descrive – Ci sono pochissimi formati di pasta che hanno angoli retti. Fornisce resistenza al morso a tutti gli angoli. Crea una sorta di trave a I, e questo rende il boccone molto soddisfacente”.

Pashman ha documentato il suo sforzo triennale per inventare questo nuovo formato di pasta, ha poi fatto fabbricare uno stampo da esperti del settore che ha infine venduto: “Se mi chiedeste cosa mi ha tenuto sveglio di più negli ultimi tre anni, se i miei figli o questo formato di pasta, la risposta sarebbe difficile da dare”.

Dan Pashman, da quando ha lanciato lo show, The Sporkful, nel 2010, ha usato l’umorismo e l’umanità per avvicinarsi al cibo da molti punti di vista, arrivando ad usare scienza, storia, identità, cultura, ed economia, solo per stabilire come si debba spalmare in modo ottimale gli ingredienti di un PB&J, che per i non anglofoni è l’acronimo del ‘Peanut Butter & Jelly’, il più semplice ma anche uno dei più famosi ‘piatti’ americani.

Gimmy Tranquillo

SignalForHelp, se vedi questo segnale, la persona ha bisogno di aiuto

Si stanno diffondendo sul web, brevi video che esortano a condividere, un segnale che viene chiamato SignalForHelp, e cioè un semplice gesto della mano che può segnalare silenziosamente, il fatto di essere in pericolo o di aver bisogno di aiuto.

SignalForHelp, che inizia ad essere riconosciuto come un segnale internazionale di aiuto, è stato creato per la prima volta da ‘Women’s Funding Network’ (WFN), in connessione con la ‘Canadian Women’s Foundation’, all’inizio del lock down del Covid-19, come un modo per le vittime di abusi domestici di indicare visivamente e senza dover parlare il loro bisogno di aiuto.

Il segnale, che si effettua con una mano, consiste nel rivolgere il palmo verso una persona in collegamento visivo, per esempio in video chiamata o fuori dalla finestra, per poi piegare il pollice verso l’interno ed infine chiudere le dita rimanenti per fare il pugno.

“L’aumento della violenza domestica durante la crisi COVID è indiscusso e mondiale – si legge sul sito dei ‘Women’s Funding Network’ – Ecco perché la WFN, insieme alla Canadian Women’s Foundation, ha lanciato SignalForHelp”.

“La combinazione di un maggiore isolamento in quarantena e un aumento dell’uso della comunicazione video, – si spiega nel comunicato – ha creato il bisogno di un modo ampiamente riconosciuto e discreto con cui una persona in pericolo possa chiedere aiuto. SignalForHelp fornisce a chi è sottoposto a violenza, intrappolati a casa con i loro persecutori, un segnale discreto da usare per ottenere aiuto”.

La campagna SignalForHelp si propone di offrire un nuovo strumento per i chi è in pericolo, ma anche di insegnare alle persone che vogliono aiutare, come farlo in modo da non mettere a rischio la sicurezza di chi ha bisogno di aiuto”.

In questa ultima settimana, le persone sui social media hanno iniziato a condividere ampiamente questo segnale, soprattutto dopo la scomparsa di Sarah Everard, il cui rapimento e omicidio durante una passeggiata verso casa a Clapham, a sud di Londra, ha riacceso un forte dibattito globale sulla sicurezza delle donne.

Un video condiviso su Twitter questa settimana dal ristoratore Harjinder Singh Kukreja, che da allora è stato visto più di 5 milioni di volte, e il video creato dalla stessa Canadian Women’s Foundation, ha al momento superato il milione di visualizzazioni.

#SignalForHelp

Vaccino Johnson & Johnson approvato in USA. Perché è diverso?

La Food and Drug Administration statunitense ha dato l’autorizzazione per l’uso d’emergenza del vaccino Johnson & Johnson e la distribuzione dovrebbe iniziare negli USA la prossima settimana.

Ma quali sono le differenze che passano tra il vaccino di Johnson & Johnson e gli altri due già a disposizione?

La prima grossa differenza è quella che questo vaccino è progettato per essere iniettato in dose singola, fatto che semplifica notevolmente la sua somministrazione, non è necessario infatti assicurarsi che le persone tornino per fare la seconda dose e non bisogna preoccuparsi di conservare le dosi per assicurarsi che siano disponibili al momento giusto per chi ha già fatto la prima dose.

Un aspetto invece apparentemente negativo del vaccino Johnson & Johnson è come si confronta con Pfizer e Moderna in termini di efficacia. Questi ultimi hanno infatti hanno un sorprendente tasso di efficacia negli studi clinici, che va  dal 94% al 95%. Studi che nel mondo reale, almeno per quanto riguarda il vaccino della Pfizer in Israele, vengono confermati, il numero delle persone che li hanno contratto il Coronavirus e si sono ammalate, è diminuito del 94% tra le persone alle quali sono state somministrate due dosi del vaccino.

L’efficacia globale complessiva del vaccino di vaccino Johnson & Johnson è stata riscontrata essere del 66% contro le malattie da moderate a gravi. Ma attenzione perché l’efficacia sale all’85% contro la possibilità di ammalarsi gravemente, ed anzi finora, al 100% nel prevenire la mortalità del paziente. In altre parole, con il J&J ci sono più possibilità di contrarre la malattia che con gli altri vaccini, ma la possibilità di sviluppare in conseguenza al contagio sintomi gravi è molto bassa.

Differenza anche nella tecnologia usata, mentre i vaccini Moderna e Pfizer utilizzano una nuova tecnologia chiamata ‘messaggero RNA’ o mRNA, e forniscono materiale genetico direttamente nelle cellule tramite particelle di grasso che portano il  codice genetico del virus stimolando una risposta immunitaria, generando anticorpi e cellule immunitarie che “ricordano” il loro aspetto e che saranno pronte a rispondere rapidamente in caso di un vero attacco, Johnson & Johnson utilizza la tecnologia vettoriale virale.

E cioè nel vaccino è presente un comune virus del raffreddore chiamato adenovirus 26, geneticamente modificato in modo che possa infettare le cellule senza però potersi replicare, ma fornendo al sistema immunitario le stesse istruzioni genetiche che danno gli altri due vaccini.

Questo rende il vaccino Johnson & Johnson molto più facile da gestire, in quanto le delicate palline di grasso utilizzate per trasportare i vaccini Moderna e Pfizer richiedono un’attenta manipolazione: il vaccino Pfizer deve essere conservato e spedito a una temperatura compresa tra -80 °C e -60 °C ed il vaccino Moderna deve essere conservato a circa -20 °C, mentre il vaccino Johnson & Johnson può essere conservato alle temperature di un frigorifero normale, cosa che lo rende molto più facile da conservare e spedire.

Fortunatamente quindi, secondo quello che si sa al momento, tutti e tre i vaccini sembrerebbero stimolare una risposta immunitaria importante, che viene addirittura stimata molto più forte di quella che le persone ottengono dopo un’infezione causata dal vero Coronavirus.

Come se non bastasse arriva la Variante Californiana

I ricercatori della California lanciano l’allarme su una variante californiana del COVID-19, avvertendo che dai primi studi risulterebbe che potrebbe essere più letale, più trasmissibile e più resistente ai vaccini delle varianti fin qui studiate.

La variante californiana nota come B.1.427 / B.1.429 o CAL.20C, è stata scoperta da due team di ricerca separati all’inizio di quest’anno, mentre al momento gli studi sono ancora nelle fasi iniziali e devono ancora essere pubblicati, gli scienziati che la stanno esaminando  affermano che questa variante del Covid non deve essere ignorata.

Secondo il dottor Charles Chiu, ricercatore in malattie infettive e medico presso l’Università della California, San Francisco (UCSF), che sta conducendo un’analisi della nuova variante, questo ceppo del virus circolerebbe in California già dal maggio 2020.

La ricerca di Chiu dovrebbe essere pubblicata entro questa settimana su MedRxiv, un sito web che funge da piattaforma per condividere la ricerca prima della pubblicazione ufficiale. Quella del dottor Chiu non è però l’unica ricerca sulla variante californiana, alla fine del mese scorso infatti, è stata condivisa un’analisi dai ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles.

Quello che al momento si sa della variante californiana, è che presenta molteplici mutazioni, comprese alcune sulla sua proteina spike, che è la parte del virus che si lega alle cellule in modo che possa infettarle. Una di queste mutazioni sembra stabilizzare l’interazione tra la proteina spike e il recettore che utilizza per legarsi alle cellule umane, il che lo renderebbe più efficiente nell’infettare le persone.

Ma in totale, sono quattro le mutazioni che sono state osservate in questo ceppo. Le mutazioni in un virus sono normali; potrebbero non avere alcun impatto sull’agente patogeno o addirittura ridurne i poteri. Ma le modifiche alla proteina spike sono più preoccupanti per gli scienziati. Tre delle quattro mutazioni mai viste prima su questo ceppo californiano coinvolgono la proteina spike e, sebbene le esatte implicazioni di quelle mutazioni non siano ancora note con certezza, stanno sicuramente suscitando forti preoccupazioni.

“Sono abbastanza convinto che questo sia un ceppo più infettivo del virus”, ha detto il mese scorso al New York Times Eric Vail, direttore della patologia molecolare presso Cedars-Sinai.

I risultati preliminari del team Cedars-Sinai mostrano che mentre la variante californiana era quasi inesistente a ottobre, a dicembre rappresentava il 36,4% dei campioni di virus dei pazienti del Cedars-Sinai, ed il 24% di tutti i campioni della California meridionale.

Anche i risultati del team UCSF sono allarmanti. La loro ricerca preliminare ha analizzato 2.172 campioni di virus raccolti tra quelle date in 44 contee della California ed ha scoperto che la prevalenza del ceppo nello stato è passata dallo 0% a settembre a oltre il 50% a gennaio.

Ci sono più motivi per credere che possa essere più contagioso di altre varianti. I ricercatori dell’UCSF hanno scoperto che le persone infettate da questo ceppo trasportano nel naso circa la doppia quantità di virus rispetto a quelle che sono state infettate dai ceppi precedenti, il che consentirebbe loro di infettare più facilmente altri individui.

Per quanto riguarda la resistenza della variante californiana ai vaccini esistenti, le prime analisi suggeriscono che la mutazione potrebbe in qualche misura influenzarne l’efficacia.

Dalle ricerche della UCFS risulterebbe infatti, che questa variante è quattro volte più impermeabile, del ceppo COVID originale, all’impatto degli anticorpi, nelle persone che si sono riprese dal coronavirus. La ricerca ha anche mostrato che la variante è due volte più impermeabile agli anticorpi nelle persone che sono state vaccinate con i vaccini Pfizer o Moderna. Questi numeri sono “moderati ma significativi”, hanno osservato i ricercatori UCSF.

Finora questa varietà si è diffusa solo in California, ma è stata osservata altrove. Il New York Times ha riferito, questa settimana, che ora è stato rilevata in 45 stati e in diversi luoghi al di fuori degli Stati Uniti, tra cui Australia, Danimarca, Messico e Taiwan.

 

FBI interviene per identificare 14enne, per post su YouTube

Arezzo, un ragazzo di 14 anni aveva lasciato un pesante commento su Youtube, riguardo ad una sparatoria avvenuta in una scuola degli Stati Uniti, ed ecco che il Federal Bureau of Investigation degli Stati Uniti d’America, (FBI), riesce ad isolare il commento e a segnalare, quello che viene giudicato un indizio di alta pericolosità, alla Polizia Postale Italiana, quindi gli agenti delle nostre forze dell’ordine, intervengono individuando il ragazzo in meno di due ore.

È così che uno studente, abitante nell’Aretino, è finito nella rete delle investigazioni dell’FBI, ed è stato segnalato alla procura dei Minori. Secondo quanto appreso da fonti vicine agli investigatori, il minore aveva lasciato un commento sulla sparatoria, esprimendo addirittura il desiderio di fare la stessa cosa nella sua scuola.

‘The FBI’s Cyber Division‘ ha ravvisato nel commento quelli che negli Stati Uniti vengono considerati indizi di estrema pericolosità, perciò ha inviato una segnalazione urgente in Italia per scongiurare possibili conseguenze, non escludendo una potenziale replica di quella vicenda.

Gli agenti della polizia postale di Arezzo si sono così messi al lavoro, individuando dove abitasse il ragazzino, quindi insieme ai vigili urbani hanno effettuato una perquisizione domiciliare per verificare la presenza di armi e capire chi, se lui o il fratello 17enne, avesse lasciato il commento sul social network.

Al termine delle indagini sul posto, gli investigatori hanno comunque escluso la presenza di armi e stabilito che l’autore del commento era il 14enne. La vicenda ha naturalmente destato lo sconcerto tra i familiari del ragazzo. Da quanto emerge il 14enne non si sarebbe reso conto della gravità del gesto e delle parole da lui scritte.

‘The FBI’s Cyber Division’ è una divisione del Federal Bureau of Investigation che dirige gli sforzi nazionali per indagare e perseguire i crimini commessi su Internet, tra cui “terrorismo basato su cyber, spionaggio, intrusioni informatiche e grandi frodi informatiche”. Questa divisione dell’FBI utilizza le informazioni raccolte durante le indagini per informare il pubblico sulle tendenze attuali della criminalità informatica. Si concentra su tre priorità principali: intrusione informatica, furto di identità e frode informatica. È stato creato nel 2002.

Aretha Franklin raggiunge 62 milioni di visualizzazioni

Il 6 dicembre 2015, Carole King, riceveva il ‘Kennedy Center Honours’ per la carriera, questo ‘Award’, celebra le carriere di artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura americana. In questa occasione gli artisti che ricevono l’onorificenza, vengono celebrati da esibizioni dal vivo di altri famosi colleghi, nel caso di Carole King si apparve sul paco Aretha Franklin, che si esibì in un’indimenticabile interpretazione di “You Make Me Feel Like A Natural Woman”, di cui alla Carole King, è co-autrice.

Il video dell’esibizione di Aretha Franklin al Kennedy Center è diventato virale su tutti i browser ed i social network, pensate che solo sul post della pagina Facebook di Controradio il post del video ha avuto 62 milioni di visualizzazioni 86.000 likes e 45.000 commenti.

In tribuna d’onore accanto alla premiata della serata, Carole King e alla moglie Michelle, anche l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama, e mentre la video camera fa una panoramica della tribuna, riprende il presidente visibilmente commosso che si asciuga una lacrima.

Obama in seguito disse al New Yorker di essersi così commosso, perché “nessuno incarna più pienamente la connessione tra lo spiritual afroamericano, il blues, R. & B., Rock’n Roll, il modo in cui le difficoltà e il dolore sono stati trasformati in qualcosa di pieno di bellezza, vitalità e speranza”.

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