“Obiettivo San Lorenzo”, incontro pubblico a Palazzo Medici Riccardi

Giovedì 27 giugno alle 16 è in programma l’iniziativa nel corso della quale verranno illustrati gli esiti della prima fase del percorso partecipativo “Laboratorio San Lorenzo”, ideato da Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, Ordine degli Architetti e coordinamento Santorsolaproject per costruire un piano di interventi per il riuso del complesso di Sant’Orsola e la riqualificazione degli spazi pubblici del rione. Prevista anche una tavola rotonda in cui amministratori ed esperti di politiche urbane si confronteranno sulle trasformazioni dei centri storici: tra i partecipanti gli assessori Del Re e Sacchi.

Firenze, 26 giugno 2019 – Un incontro pubblico su San Lorenzo, per illustrare gli esiti della prima fase del percorso partecipativo “Laboratorio San Lorenzo” ideato da Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, Ordine degli Architetti di Firenze e coordinamento Santorsolaproject. È l’iniziativa in programma giovedì 27 giugno, dalle 16 alle 19, a Palazzo Medici Riccardi.

Obiettivo san Lorenzo
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Nella prima parte dell’incontro, chiamato “Obiettivo San Lorenzo”, i soggetti promotori del percorso partecipativo illustreranno i risultati della fase di ascolto/coinvolgimento del progetto: a presentarli saranno Francesco Alberti (Dida Università di Firenze), Chiara Pignaris (Cantieri Animati), Stefania Cupillari e Anna Grande (borsiste Dida) e Goffredo Serrini (Santorsolaproject). Tra i vari interventi, Pignaris racconterà gli esiti delle tre camminate di quartiere e dei focus group, Serrini farà il punto su Sant’Orsola, mentre Grande e Cupillaro presenteranno, attraverso le mappe tematiche del rione, una rappresentazione analitica delle destinazioni d’uso dei piani terra, degli spazi pubblici e delle caratteristiche demografiche e socio-economiche di questa parte del centro storico fiorentino.

Nella seconda parte dell’incontro si terrà una tavola rotonda che vedrà amministratori ed esperti di politiche urbane confrontarsi sui temi della rigenerazione urbana nei centri storici, della riqualificazione e tutela degli spazi pubblici, degli investimenti di risorse pubbliche e private in questi processi: saranno presenti gli assessori comunali all’urbanistica Cecilia Del Re e alla cultura Tommaso Sacchi; Lorenza Baroncelli, direttore artistico alla Triennale di Milano; Tatiana Campioni, assessore del Municipio I di Roma; Giovanni Ginocchini, direttore della Fondazione per l’Innovazione urbana di Bologna; e Leonardo Chiesi, professore associato di Sociologia all’Università di Firenze. A moderare la tavola rotonda sarà Marzia Magrini, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Firenze.

Concluderà l’incontro Emanuele Salerno, coordinatore del Santorsolaproject, che annuncerà i prossimi appuntamenti del progetto. Per partecipare è consigliata l’iscrizione scrivendo una mail all’indirizzo santorsolaproject@gmail.com.

Obiettivo San Lorenzo
Camminata-di-quartiere_2

L’obiettivo del “Laboratorio San Lorenzo” è la costruzione partecipata di un piano di interventi per il riuso del complesso di Sant’Orsola e la riqualificazione degli spazi pubblici del rione, un progetto sostenuto dall’Autorità regionale per la partecipazione e che ha raccolto la manifestazione di interesse della Città Metropolitana di Firenze.

Al via stagione estiva alla Manifattura Tabacchi: 200 eventi per 85 giorni di programmazione culturale

Al via la stagione estiva di Manifattura Tabacchi, aperta tutti i giorni dalle 10 della mattina alle 2 di notte. Uno spazio dove poter semplicemente passare del tempo o assistere ad uno dei 200 eventi culturali in programma.

Con accesso dal civico 33 di Via delle Cascine, Manifattura Tabacchi, apre le porte dei suoi nuovi spazi con un fitto calendario di progetti e eventi rivolto al quartiere e alla città. 85 giorni consecutivi di programmazione culturale: 30 festival e main event, 50 film, 40 djset, 30 concerti, 25 installazioni artistiche, 10 live performance, 10 talk 10, reading, 5 mostre e 9 bike tour.

Il progetto B9 (da building 9) si articola su 3mila mq di superficie tra spazi interni ed esterni e propone una visione realistica della Manifattura di domani: aperta alla città, connessa con il mondo, sostenibile e creativa; un incubatore di innovazione per la città e una nuova eccellenza internazionale, dove quotidiano e straordinario convivono; un centro contemporaneo per Firenze, che sia polo culturale e artistico di giorno e palcoscenico della scena musicale di notte.

L’inuagurazione, venerdì 21 giugno, con l’Open Night realizzata in collaborazione con Boiler Room & 4:3 (Four By Three), leader internazionale della club culture che presenta un inedito progetto di contaminazione tra musica e arte: Plastic Dreams, percorso di nove video installazioni studiato appositamente per gli spazi espositivi di Manifattura Tabacchi.

Gli spazi che apriranno al pubblico contano quattro atelier e quattro laboratori allestiti ad hoc, uno spazio eventi multifunzionale/club, una caffetteria, un bistrot, uno spazio degustazione di birra artigianale e il cortile esterno attrezzato con palco per spettacoli e area verde con orto biodinamico e children’s garden.

Il progetto di allestimento B9 è stato curato da Q-bic, studio di progettazione fiorentino, che ha voluto valorizzare l’architettura originale preoccupandosi di preservare il fascino industriale e il carattere unico della Manifattura mediante la conservazione delle superifici esistenti, il riutilizzo di elementi di recupero e la configurazione di spazi idonei a ospitare una comunità stabile di creativi e maker contemporanei che si insedieranno in atelier e laboratori a partire da venerdì 21 giugno: Baba Ceramics, Canificio, Duccio Maria Gambi, Mani del Sud, Superduper Hats, Mono, Birrificio Valdarno Superiore, Bulli&Balene e Soul Kitchen.

B9 integra inoltre l’installazione site specific ideata dal neurobiologo Stefano Mancuso e a cura di PNAT, la prima Fabbrica dell’Aria, dispositivo che riduce l’inquinamento indoor sfruttando la capacit’ delle piante di assorbire e degradare gli inquinanti atmosferici.

Lorenzo Braccini ha intervistato Giovanni Manfredi, amministratore delegato di Manifattura Tabacchi Spa e l’assessore alla cultura al Comunce di Firenze, Tommaso Sacchi. 

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I nuovi spazi della Manifattura Tabacchi al civico 33 di Via delle Cascine.

Prima edizione della rassegna ‘Firenze dall’alto’

?Presentata la prima edizione della rassegna ‘Firenze dall’alto’, si tratta di una rassegna di altri punti di vista sul tema delle città del futuro, raccontati dalle inedite e privilegiate vedute dei tetti e delle terrazze di Firenze.

‘Firenze dall’alto’ si compone di sei incontri al tramonto in musica, teatro e parole con ospiti nazionali ed internazionali che si interrogano sulle molte città possibili.

Tra i luoghi selezionati in questa prima edizione: il tetto delle Ex-Dogane di Rifredi, il camminamento di ronda della Torre Arnolfo di Palazzo Vecchio, The Student Hotel, La Terrazza del Verone/Museo degli Innocenti, il Forte Belvedere e il tetto della Manifattura Tabacchi.

Hanno partecipato alla presentazione l’Assessore alla cultura di Palazzo Vecchio Tommaso Sacchi ed Andrea Rapisardi, Presidente at di ‘LAMA Development and Cooperation Agency’, che organizza l’evento, sentiamoli nell’intervista di Gimmy Tranquillo:

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Firenze dall’alto è un progetto strategico del Comune di Firenze per l’Estate Fiorentina 2019 organizzato da LAMA Development and Cooperation Agency Soc. Coop. in collaborazione con Murmuris, Attodue, Omega Musica e La Scena Muta.

Il primo appuntamento, previsto per giovedì 27 giugno ore 19:00, si terrà alle Ex-Dogane di Rifredi. Qui, dove un tempo c’erano solo magazzini per lo stoccaggio delle merci, adesso hanno sede due delle più importanti realtà professionali e culturali a Firenze, ovvero Impact Hub e BUH! Circolo Culturale Urbano.

Sul tetto del loro edificio Firenze dall’Alto porterà in scena “Caleidoscopio”, performance su drammaturgia originale a cura di Murmuris/Attodue, con testo di Luca Starita e regia di Laura Croce. In questo spettacolo l’autore ha immaginato di guardare la città attraverso posizioni diverse e inusuali: sdraiato, obliquo, in posizione di partenza, prono, in ginocchio, in piedi. Ma alla fine lo sguardo finisce sempre verso noi stessi e il nostro essere cittadini. Ad interpretare la performance, Alessandro Averone e Giorgia Coco.

Per la settimana successiva, appuntamento a The Student Hotel, ex sede delle Ferrovie dello Stato in zona Fortezza da Basso. Nella terrazza della sua palestra con vista Duomo, avrà luogo il reading di Davide “BOOSTA” Dileo, musicista, dj, compositore, autore e produttore.

Giovedì 4 luglio alle ore 19:00 indosserà i panni di scrittore, presentando il suo ultimo libro “C’era una volta il silenzio e altre favole per innamorati”, uscito a novembre 2018 per Mondadori, con le illustrazioni di Marta Carraro. Favole per adulti, per coloro che non hanno smesso di sentirsi bambini, immaginare, sognare e chiedersi il perchè delle cose.

Giovedì 11 luglio Firenze dall’alto fa tappa al Museo degli Innocenti, nella Terrazza del Verone, area dell’edificio da poco ristrutturata e un tempo dedita all’asciugatura della biancheria (da cui la denominazione “del Verone”). Qui, alle ore 19:00, il reading del romanzo “Tu che non sei romantica”, interpretato dall’autore stesso Guido Catalano, poeta contemporaneo tra i più famosi d’Italia, scrittore e performer. Il libro, uscito per Rizzoli a febbraio 2019, è una storia piena di baci, di poesia, di gatti, di sguardi, ma anche di guerra e di paura, di sesso e di magia. E amore, così tanto che anche chi non è romantico non potrà farne a meno. Guido Catalano è anche autore di sei libri di poesie, tra cui le raccolte “Ti Amo Ma Posso Spiegarti” e “Piuttosto Che Morire M’Ammazzo” e “Ogni Volta Che Mi Baci Muore Un Nazista”, che superano insieme oltre 50.000 copie.

Per il quarto incontro del Festival, appuntamento in un altro luogo storico di Firenze, simbolo di tutta la città: la Torre Arnolfo di Palazzo Vecchio. Si devono salire oltre duecento scalini per arrivare sulla cima, ma una volta giunti a destinazione, la vista di cui si gode è spettacolare. Qui, giovedì 18 luglio, un’altra performance a cura di Murmuris/Attodue, intitolata “Elevazione”. Lungo il camminamento di Ronda che porta alla torre, va in scena lo spettacolo di Laura Forti, autrice teatrale da ormai vent’anni, rappresentata in molti paesi europei, in particolare Francia e Germania, e che in Italia ha collaborato per diversi anni con Teatro due di Parma. Alla regia, Simona Arrighi, mentre dietro i costumi c’è Antonio Musa. Ad interpretare lo spettacolo, Sandra Garuglieri e Alessandro Baldinotti.

La settimana successiva, un concerto in onore di Fabrizio De André, in occasione della celebrazione dei 20 anni dalla sua morte. Lo spettacolo intitolato “La buona novella”, come l’album considerato dal cantautore stesso il più grande lavoro della sua carriera, si terrà al Forte  Belvedere, nato per proteggere la città e luogo dotato di una straordinaria visuale su di essa. L’appuntamento è per giovedì 25 luglio ore 20:00 e a interpretare il concerto/spettacolo saranno il Coro Mosaico S. Felicita di Lucca diretto da Silvano Pieruccini, l’Orchestra Nuova Europa diretta da Alan Freiles e nata dall’associazione OMEGA Musica, e Mattia Braghero, attore e cantante impegnato in teatro e in tv nonché solista del cast di Jesus Christ Superstar – Peep Arrow con Ted Neeley.

La rassegna si chiude giovedì 1 agosto sul tetto della Manifattura Tabacchi, uno spazio contemporaneo fuori dal centro storico, che guarda al futuro. Qui risuonerà la polifonia di San Salvador, collettivo di sei voci e percussioni alla ricerca di un folclore universale che parte dall’Occitano, l’antica lingua provenzale orginaria del sud della Francia. Nelle loro composizioni la voce viene utilizzata come strumento ritmico, combinando poesia e ipnotiche armonie.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero su prenotazione fino ad esaurimento posti (ad eccezione dell’evento del 25/07 al Forte Belvedere, ingresso gratuito fino ad esaurimento posti).

 

Palazzo Strozzi: 2020 dedicato al contemporaneo

Natalia Goncharova, Tomas Saraceno e Jeff Koons saranno i protagonisti delle prossime esposizioni di Palazzo Strozzi di Firenze: la programmazione del museo fiorentino è stata presentata questa mattina dal direttore Arturo Galansino.

Per il 2019, dopo la mostra su ‘Verrocchio, il maestro di Leonardo da Vinci’ che sta raggiungendo 130 mila spettatori, Palazzo Strozzi propone una rassegna dal titolo ‘Natalia Goncharova. Una donna e le avanguardie tra Gauguin, Matisse e Picasso’ dal 28 settembre al 12 gennaio.

“Una mostra – ha spiegato Galansino – con una grande collaborazione internazionale, con la Tate modern di Londra, e un’altra mostra al femminile, dopo quella di Marina Abramovich che è stata la mostra contemporanea più vista di sempre in Italia. Presentiamo una grande rivoluzionaria di inizio ‘900, in anticipo su molte tendenze figurative delle cosiddette avanguardie, una mostra coraggiosa”. Galansino
Il 2020 poi sarà un anno interamente dedicato all’arte contemporanea. Nella prima parte dell’anno (dal 21 febbraio al 19 luglio 2020) protagonista a Palazzo Strozzi sarà Tomas Saraceno con, ha spiegato ancora Galansino, “un grande progetto site specific del giovane artista di 45 anni protagonista oggi alla Biennale di Venezia con due grandi istallazioni. E’ un artista che parla di temi importanti e attuali come quello dell’inquinamento e non solo”. In autunno poi sarà il turno di Jeff Koons “con la prima grande monografica in Italia – ha detto il direttore – una mostra molto importante di cui siamo molto fieri”.
Galansino ha sottolineato che Palazzo Strozzi “si pone sempre più come un punto di riferimento tra le istituzioni culturali a livello internazionale, promuovendo la città di Firenze come destinazione per la grande arte contemporanea”. Dal 2006 a oggi, ha spiegato in conferenza stampa, la Fondazione Palazzo Strozzi ha organizzato 40 mostre con oltre 3 milioni di visitatori.

“Il mondo culturale – ha aggiunto l’assessore comunale alla cultura, Tommaso Sacchi – trova in Palazzo Strozzi un luogo di riferimento per l’arte storica e per il contemporaneo, diventando in pochi anni una delle cattedrali del contemporaneo a livello europeo”.

Gimmy Tranquillo ha intervistati il Direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, Arturo Galansino:

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Maggio musicale dedica sala teatro a Zeffirelli

Verrà ribattezzata sala Franco Zeffirelli, lo spazio nel foyer del Teatro del Maggio fin ora dedicato a incontri, conferenze e convegni.  Un gesto simbolico che il teatro ha voluto indirizzare al maestro Zeffirelli, a pochi giorni dalla sua scomparsa,  e che anticipa il ricordo che gli verrà tributato dal teatro nel prossimo futuro.

Nella sala saranno esposte le testimonianze della carriera fiorentina di Franco Zeffirelli legata al Maggio: le immagini fotografiche dei suoi spettacoli, le riproduzioni dei bozzetti, dei figurini,  e le locandine degli spettacoli a cominciare da Troilo e Cressida di William Shakespeare con  la regia di Luchino Visconti per le quali firmò le scene nel 1949 per arrivare ai Pagliacci di Ruggero Leoncavallo del 2009.

Le testimonianze non tralasceranno L’Euridice di Jacopo Peri (1960), La Lupa di Giovanni Verga ( 1965), Romeo e Giulietta di Shakespeare su musiche di Nino Rota ( 1965), le celebre Traviata di Verdi che fu diretta da Carlos Kleiber ( 1984), La fille du régiment  di Gaetano Donizetti ( 1985) e infine la Bohème di Giacomo Puccini per la quale firmò regia, scene e costumi nel 1987.

“Il Maggio non poteva non celebrare il ricordo di un grande fiorentino, di un grande artista, di un uomo di cultura come Franco Zeffirelli  che ha legato il suo nome anche alla lirica con produzioni che sono entrate nella storia del teatro musicale di tutto il mondo  – ha detto il sovrintendente del Maggio Cristiano Chiarot -. Non potevamo non portare la musica della nostra orchestra e del coro, che il maestro ha apprezzato tanto, nei momenti che lo hanno accompagnato all’ultimo saluto, nella solennità sia del  Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio prima che della basilica di Santa Maria del Fiore poi. Lo ricorderemo ancora, sotto il punto di vista artistico, con un appuntamento nella futura programmazione, ma nel frattempo abbiamo ritenuto doveroso intitolargli una delle sale del Teatro, quella dedicata agli incontri, alla divulgazione, al teatro nella sua forma raccontata in modo che Zeffirelli e la sua poesia vengano evocati a ogni utilizzo dello spazio”.

“Entrare nel teatro del Maggio musicale e trovare subito una sala intitolata al maestro Zeffirelli – ha dichiarato l’assessore alla cultura della città di Firenze, Tommaso Sacchi – rende onore a un grande artista che ha portato altissimo il nome di Firenze nel mondo e lega il suo ricordo anche al suo vasto e fortunato lavoro nel campo della lirica. Zeffirelli è stato un protagonista assoluto della cultura del nostro tempo, un maestro del cinema, della musica e dello spettacolo. A noi resta il privilegiato compito di tenere vive la sua eredità e la sua arte”.

Addio al Maestro Zeffirelli, camera ardente in Palazzo Vecchio

Zeffirelli si è spento nella sua casa romana sulla via Appia. Era nato a Firenze il 12 febbraio 1923 e da tempo era malato.

Studente all’Accademia di Belle Arti e alla Facoltà di Architettura della sua città, nel 1946 si trasferì a Roma dove esordì come attore di cinema e di teatro, e dove ebbe l’incontro che gli cambiò la vita: quello con Luchino Visconti. Iniziò così una carriera artistica andata avanti per 60 anni circa, che lo ha eletto uno degli uomini di spettacolo più noti al mondo, capace di passare con grande facilità dal cinema al teatro, alla tv, premiato con innumerevoli riconoscimenti, tra cui ben cinque David di Donatello, due Nastri d’argento e ben 14 candidature dei suoi film agli Oscar, tra cui due personali (per ”Romeo e Giulietta” nel 1968 quale miglior regista e per ”La Traviata” nel 1982 per la migliore scenografia).
Nel 2008 Franco Zeffirelli aveva manifestato la volontà di lasciare alla città di Firenze l’intero suo archivio dove – aveva spiegato – aveva ”raccolto per i miei spettacoli di lirica, di teatro e di cinema nel l’arco di sessant’anni”. A distanza di quasi dieci anni da quella dichiarazione, il 1° ottobre 2017 ha aperto a Firenze il Centro per arti dello spettacolo – Fondazione Franco Zeffirelli onlus, ospitato nel complesso monumentale di San Firenze e che contiene al suo interno oltre 250 fra oggetti e cimeli legati alla sua carriera artistica.

La scomparsa di Zeffirelli, che riposera’ nel cimitero delle Porte Sante di Firenze, e’ avvenuta alla fine di una lunga malattia, fa sapere la Fondazione che porta il suo nome.

Regista e sceneggiatore, Gian Franco Corsi Zeffirelli e’ stato anche senatore della Repubblica, eletto nelle fila di Forza Italia. Zeffirelli vinse numerosi David di Donatello per film quali “Fratello Sole e Sorella Luna” e “Amleto”, con “Romeo e Giulietta” vinse anche un Nastro d’Argento. Su iniziativa del presidente della Repubblica nel 1977 fu nominato Grand Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.

“La scomparsa di Franco Zeffirelli lascia un grande vuoto nel mondo dello spettacolo e della cultura italiana e internazionale. Con il suo straordinario talento e la sua profonda sensibilità estetica, ha dato vita, nella sua lunga vita di artista, a grandi capolavori nel cinema e nell’opera. Spirito brillante e coinvolgente, ha accompagnato la sua arte con grande passione civile e amore per il suo Paese”. E’ quanto dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Ciao Maestro. E’ stato un onore averti conosciuto e aver condiviso con te il sogno del tuo Centro internazionale per le Arti dello Spettacolo a San Firenze”. Lo afferma il sindaco Dario Nardella, appresa la notizia della morte del celebre regista Franco Zeffirelli.
“Franco Zeffirelli – ha ricordato il sindaco – ha sempre amato visceralmente la sua città, anche se da anni gli impegni lavorativi e la fama internazionale lo avevano portato altrove. E proprio qui, nell’ex Tribunale di San Firenze, aveva fortemente voluto il Centro che raccoglie la sua eredità professionale, un centro dedicato all’immane materiale raccolto nei decenni di successi nel cinema, scenografia, teatro, lirica”. “Zeffirelli – ha continuato Nardella – voleva che San Firenze diventasse anche un punto di riferimento per i giovani che vogliono intraprendere la strada dello spettacolo. Per questo, oltre al suo archivio, il centro accoglie un museo, una biblioteca, corsi di regia, sceneggiatura, scenografia, fotografia, costume, recitazione. Questo spazio è il coronamento di un sogno e un bellissimo regalo per la sua, la nostra città”.
“Di Zeffirelli – ha aggiunto il sindaco – mi piace ricordare il carattere forte e verace, la passione instancabile per il lavoro e per la sua città, dove tornava appena poteva e dove, per suo volere, sarà sepolto: questo amore, contraccambiato, per Firenze, trovò come suo apice la consegna del Fiorino d’oro da parte del sindaco Matteo Renzi il 31 maggio 2013”.
“In accordo con la famiglia, alla quale vanno le più commosse condoglianze mie personali e dell’amministrazione – ha concluso il sindaco – troveremo insieme un modo di altissimo significato per ricordare il Maestro, uno più grandi esponenti della cultura mondiale

“Con la morte di Zeffirelli se ne va un altro grande del Novecento, un classico, un esponente di primo piano del patrimonio culturale ed artistico del nostro Paese. Ha
segnato un’epoca del cinema e del teatro italiano partendo con Rosi e Visconti e realizzando veri capolavori per il pubblico della Scala o del Metropolitan come per quello del grande schermo, ridando vita a grandi testi classici come quelli di Shakespeare, Puccini o Verga. A Firenze, sua citta’ natale e alla quale restera’ per sempre legato, aveva dedicato un commovente documentario dopo l’alluvione del 1966 e aveva deciso, pur tra mille difficolta’, di regalare il Centro internazionale per le Arti dello Spettacolo, una parte di eredita’ del suo lavoro. A nome di tutta la giunta regionale esprimo le condoglianze per la sua scomparsa”. Cosi’ il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, non appena appresa la notizia della morte del regista fiorentino.

Al cordoglio del presidente Rossi si aggiunge anche quello della vicepresidente Monica Barni, titolare della delega alla cultura.
“Scompare un artista totale – ha detto – che ha raccontato grandi storie al teatro e al cinema come un artigiano della produzione artistica, con una ricerca, un rigore e una maestria unici, come e’ raccontato magistralmente nel percorso a lui dedicato nella sua fondazione”.

“Ci lascia un protagonista della cultura del nostro tempo, un maestro del cinema e dello spettacolo che ha scelto Firenze come luogo custode del suo immenso sapere. A noi resterà oltre al ricordo il compito di tenere viva la sua arte”. Lo afferma l’assessore alla cultura di Firenze, Tommaso Sacchi. “Apriremo la rassegna estiva di cinema al piazzale degli Uffizi che inizierà nei prossimi giorni – annuncia Sacchi – con il film  “Un tè con Mussolini” in omaggio al Maestro”. “Appresa la notizia ho subito sentito Pippo Zeffirelli per esprimere il mio più sentito cordoglio e il mio affetto a lui e alla famiglia – aggiunge-. Da oggi la comunità fiorentina, italiana e internazionale piange un grande artista e un grande uomo”.

La camera ardente con il feretro di Franco Zeffirelli sarà allestita lunedì mattina, 17 giugno, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. Lo ha annunciato il sindaco Dario Nardella. “Tutto il mondo potrà salutarlo nella sua Firenze”, ha scritto Nardella in un tweet. In un primo momento la Fondazione Zeffirelli aveva reso noto, con un comunicato, che la camera ardente sarebbe stata allestita nel Campidoglio di Roma. Zeffirelli riposerà nella cappella di famiglia del cimitero fiorentino delle Porte Sante, a San Miniato al Monte. In questo cimitero si trovano le tombe di illustri fiorentini come il pittore Pietro Annigoni, lo scrittore Carlo Collodi, l’editore Felice Le Monnier, lo stilista Enrico Coveri, lo scrittore Giovanni Papini, l’attore Paolo Poli, lo scrittore Vasco Pratolini, lo storico e statista Giovanni Spadolini.

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