Caporalato, sospese 10 aziende nel fiorentino: impiegati 32 operai in nero

Firenze – Sospensione dell’attività imprenditoriale per 10 aziende che impiegavano lavoratori ‘al nero’. Scoperti 32 operai a lavoro senza alcun contratto, tra cui uno minorenne, ed emesse sanzioni amministrative per un totale di 140mila euro.

Sono questi i primi esiti dei controlli eseguiti nel territorio di Firenze, in particolare nei comuni di Scandicci, Empoli, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano, nell’ambito del progetto ‘Alt caporalato‘ a cui hanno preso parte funzionari dell’ispettorato del lavoro, carabinieri e personale di Inail, Asl e Inps. I controlli hanno interessato complessivamente 14 imprese. Nel corso degli accertamenti sono state verificate le posizioni di 170 lavoratori, tra cui quattro cittadini italiani, un cittadino comunitario e 165 provenienti da paesi extra Ue, in prevalenza da Cina, Pakistan, Senegal e Bangladesh. Alla fine sono stati scoperti non in regola 32 operai.

“Già nell’attuale fase di svolgimento delle verifiche – si spiega in un comunicato dell’ispettorato nazionale del lavoro – sono state riscontrate violazioni sia in materia di sicurezza del lavoro, sia in materia di corretto svolgimento del rapporto di lavoro per almeno 79 dipendenti”. “Le altre tipologie di violazioni riscontrate – viene precisato – hanno riguardato la violazione della normativa in materia di orario di lavoro e la irregolare copertura previdenziale e contributiva rispetto all’effettivo svolgimento del rapporto di lavoro”.

Commerciante ucciso: l’arrestato si avvale della facoltà di non rispondere

Si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip Ilir Leba, l’impresario edile albanese di 48 anni arrestato dai carabinieri per l’omicidio in strada di Scandicci (Firenze) di Tommaso Dini, commerciante di 50 anni, accoltellato mortalmente nella notte tra sabato e domenica.

Questa mattina il giudice Federico Zampaoli ha convalidato l’arresto dopo l’interrogatorio di Ilir Leba, difeso dall’avvocato Neri Cappugi. Per lui il gip ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere dopo che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, coordinati dal pm Carmine Pirozzoli, in passato tra il commerciante ucciso e l’aggressore ci sarebbero stati degli screzi, non è chiaro se determinanti per spiegare il movente, ancora in corso di accertamento, che avrebbe indotto 48enne ad accoltellare Dini alle gambe e al torace. Sempre secondo quanto appreso, in passato tra i due ci sarebbe stata anche una precedente lite.

Il fatto è accaduto in piazza Piave. L’uomo, che purtroppo è morto nella giornata di domenica 27 marzo 2022, era stato ricoverato in stato di incoscienza e con gravi lesioni al torace e a una gamba in ospedale dove domenica mattina i chirurghi lo avevano sottoposto ad un intervento. La prognosi era riservata ma in precedenza si era detto che l’uomo non era pericolo di vita.

Il microfono della telecamera del kekab di Scandicci (Firenze) davanti a cui la notte di domenica ci fu l’aggressione mortale avrebbe tuttavia registrato lo stesso presunto omicida mentre pronuncia la frase: “Ora gli devo tirare”.

Secondo quanto ricostruito dai Cc, la sera di sabato il 48enne si trovava nel kebab e alla vista di Tommaso Dini, che si era avvicinato alla vetrina, avrebbe iniziato ad agitarsi. Uno dei clienti avrebbe cercato di calmarlo. Ma il 48enne avrebbe estratto un coltello a serramanico, probabilmente l’arma del delitto. L’avventore sarebbe riuscito ancora a calmarlo per alcuni minuti, ma poi Leba sarebbe uscito e avrebbe affrontato Dini, colpendolo prima con un pugno e poi accoltellandolo. I testimoni dicono di non aver visto il momento delle coltellate mortali. Erano le 2 di notte, piazza Piave è residenziale e illuminata. Il kebab è l’unico esercizio aperto a quell’ora.

Secondo quanto si è appreso,  Dini è  stato colpito da almeno otto fendenti all’inguine, alle gambe e al toraceLo scrive il gip Federico Zampaoli nell’ordinanza con cui dispone l’arresto in carcere per l’impresario edile Ilir Leba, arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Leba ha avuto oggi l’udienza di convalida ma si è avvalso della facoltà di non rispondere all’interrogatorio, ha però rilasciato dichiarazioni spontanee. Tommaso Dini domenica notte arrivò in ospedale in arresto cardiocircolatorio dovuto a uno choc emorragico. Dopo essere stato rianimato e intubato venne sottoposto ad intervento chirurgico, ma le sue condizioni peggiorarono e morì poche ore dopo. L’aggressione c’era stata alle 2 di notte in piazza Piave a Scandicci.

Morto commerciante accoltellato nella notte di sabato a Scandicci, un arresto

Scandicci, è morto in ospedale per le complicanze successive a un intervento operatorio di urgenza il commerciante di 50 anni accoltellato la notte scorsa in una strada del centro della città.

L’uomo, che purtroppo è morto nella giornata di domenica, era stato ricoverato in stato di incoscienza e con gravi lesioni al torace e a una gamba in ospedale dove domenica mattina i chirurghi lo avevano sottoponendo a un intervento.

La prognosi era riservata ma in precedenza si era detto che l’uomo non era pericolo di vita. L’aggressione era avvenuta in piazza Piave, davanti a più persone riunite in una zona di ritrovo serale e notturno. Ad accoltellare il commerciante sarebbe stato un altro uomo che si sarebbe dato poi alla fuga a piedi.

Da stabilire le cause dell’accoltellamento, tuttavia risulta che ci sia stata una lite fra i due. La vittima era stata soccorsa dai presenti e dal 118 che lo aveva trasportato all’ospedale ‘San Giovanni di Dio’.

Gli investigatori dei Carabinieri della Compagnia di Scandicci e del Nucleo Investigativo di Firenze dopo aver raccolto le testimonianze e ricostruito l’avvenuto hanno portato in caserma un uomo per sentirlo. La vittima e l’uomo portato nella caserma dell’Arma si conoscevano ed anche se sono ancora da chiarire le cause dell’accoltellamento, risulta che ci sia stata una lite fra i due.

In serata i Carabinieri hanno poi comunicato l’arresto del presunto autore dell’accoltellamento: si tratta di un uomo classe ’74, residente a Scandicci. Movente da attribuirsi a pregressi screzi tra i due verosimilmente maturati in ambito lavorativo

‘Io, John Coltrane’: giovedì 24 torna Auroradisera con il quarto appuntamento

Daniela Morozzi e il Living Coltrane Quartet saranno in scena giovedì 24 marzo al Teatro Aurora di Scandicci, per un racconto che rievoca la muisca e la vita del grande artista americano John Coltrane.

Giovedì 24 marzo alle 21:15 al Teatro Aurora di Scandicci, per il quarto appuntamento dell’edizione 2022 di AURORADISERA – la rassegna frutto della collaborazione tra la Fondazione Toscana Spettacolo onlus e il Comune di Scandicci – Daniela Morozzi e il Living Coltrane Quartet portano in scena IO, JOHN COLTRANE. Quartetto per cinque elementi.

Sul palco Stefano Cocco Cantini (sax), Ares Tavolazzi (contrabbasso), Francesco Maccianti (piano), Piero Borri (batteria) e Daniela Morozzi (voce narrante). Un testo di Valerio Nardoni e Leonardo Ciardi con una poesia di Fabrizio Dall’Aglio e la collaborazione alla regia di Eugenio Allegri.

IO, JOHN COLTRANEQuartetto per cinque elementi segna l’incontro tra il Living Coltrane Quartet e l’attrice Daniela Morozzi: una sorta di partitura musicale narrativa. Il quartetto propone pezzi originali e non solo più gli standard del grande sassofonista statunitense: pezzi scritti per Coltrane e non come Coltrane. Un racconto in prima persona, che attraverso passaggi ora più visionari e sognanti, ora più discorsivi e ancorati alla realtà, rievoca la musica e la vita del grande artista americano. Sul palco, Daniela Morozzi dà vita a una voce, quella di Coltrane, che si relaziona in un continuo dialogo con le vicende e i protagonisti del suo tempo, ma anche con i fantasmi e le angosce del suo vissuto. Un interplay serrato e stringente di Daniela Morozzi con i musicisti: né parole scritte per la musica, né musica scritta per le parole, ma un’opera compatta, a cinque elementi.

Il testo è impreziosito da un contributo del poeta Fabrizio Dall’Aglio, che lancia l’opera verso l’apice finale, in cui Coltrane, ormai uomo maturo e musicista completo, riesce a convogliare nel suo sax la voce potente e infinita di Dio.

La rassegna AURORADISERA torna martedì 5 aprile con l’appuntamento finale: Simone Cristicchi porta in scena PARADISO. Dalle tenebre alla luce. Un’opera teatrale che, a partire dalla cantica dantesca, racconta di un viaggio interiore dall’oscurità alla luce, attraverso le voci potenti dei mistici di ogni tempo.

Biglietti: intero € 16 / ridotto € 13

Carta Studente della Toscana: biglietto ridotto € 8 studenti universitari. (Il posto verrà assegnato, dietro presentazione della carta, in base alla disponibilità della pianta; si consiglia l’accesso in biglietteria almeno un’ora prima dell’inizio spettacolo).

Biglietto futuro under 35 in collaborazione con Unicoop Firenze biglietto ridotto € 8.

Riduzioni over 65, soci Coop, soci Arci, possessori Carta dello spettatore FTS (solo per i biglietti).

Prevendita biglietti circuito BoxOfficeToscana (055 210804) e Ticketone alla biglietteria del Teatro Aurora la sera di spettacolo dalle ore 19:30.

Info: cultura@comune.scandicci.fi.it
Teatro Aurora via San Bartolo in Tuto, 1 – Scandicci
Tel. 055 2571735
toscanaspettacolo.it
comune.scandicci.fi.it

Io John Coltrane

Crollo di un muro in via Bagnese a Firenze, disagi alla circolazione

Firenze, chiuso al traffico il tratto fiorentino di via delle Bagnese per il crollo di un muro nella notte tra giovedì e venerdì.

A causa della chiusura per il crollo del muro, non è possibile utilizzare la strada per raggiungere le Due Strade, il Galluzzo, il raccordo Firenze Siena, il casello autostradale Firenze Impruneta. È quanto spiegato in una nota dal Comune di Scandicci.

È garantita invece la viabilità in ingresso e in uscita dal quartiere delle Bagnese. I percorsi alternativi a via delle Bagnese sono la viabilità cittadina oppure l’autostrada A1.

Scandicci, un migliaio in piazza per chiedere la pace in Ucraina

Scandicci, un migliaio di persone hanno manifestato in piazza per chiedere la pace in Ucraina. Il presidio, intitolato ‘Uniti per la pace’, è stata indetto da Regione Toscana, Città metropolitana di Firenze. Anci Toscana e i Comuni.

In piazza a Scandicci, sventolavano numerose bandiere della pace, a fianco di quelle dell’Ucraina e dell’Unione europea. Presenti numerosi sindaci con la fascia tricolore. Insieme agli interventi istituzionali ha portato la propria testimonianza una giovane studentessa la cui madre è di origine ucraina.

“Stamattina mi sono svegliata e mia mamma piangeva perché aveva appena sentito amici e parenti in Ucraina che dopo i bombardamenti erano in fuga e hanno perso la casa. Mio zio e mio nonno sono invece stati chiamati al fronte”. Poi la voce di alcuni cittadini di origini ucraine.

“Grazie di cuore a tutti voi – ha detto la viceconsole ucraina a Firenze -. Amo l’Italia, il nostro popolo chiede solo di vivere in pace e il vostro aiuto è fondamentale perché per fermare questa aggressione bisogna essere tutti uniti”.

“Le parole di Putin nascondono l’ipocrisia di volere la pace – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – mentre vediamo le peggiori immagini di guerra, carri armati e bombardamenti che creano morti e portano il conflitto nel cuore dell’Europa. L’Ucraina è il cuore dell’Europa. Putin sta tenendo un comportamento nazista e vedo la necessitò di affidarci che la pace vuol dire l’autodeterminazione dei popoli”.

Alla manifestazione a Scandicci erano presenti anche la segretaria del Pd toscano Simona Bonafé e una delegazione del partito a libello regionale. Presenti anche Cgil, Cisl e Uil e la Cna Firenze Metropolitana, che “chiede che si tenti l’impossibile per trovare una soluzione pacifica alla crisi” osservando anche che “se il conflitto dovesse proseguire e allargarsi oltre il Donbass le ripercussioni economiche per il nostro sistema economico saranno pesantissime: caro energia, difficoltà nel reperimento di materie prime oltre che loro rincaro, calo dei flussi turistici, aumento dei costi di trasporto, riduzione dell’export”.

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