Disco della settimana: Serena Altavilla, “Morsa”

Esordiente sui palchi del Rock Contest nel 2005 con i suoi Baby Blue, dopo mille progetti e collaborazioni, spicca finalmente il volo da solista Serena Altavilla, una delle voci più belle e dei talenti più particolari della scena italiana. Esce ora Morsa, il suo album d’esordio, e tutti parlano di lei.

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Era il 2005 quando Serena Altavilla esordiva sui palchi con la sua band, i Baby Blue (poi Blue Willa), arrivando alla serata finale del Rock Contest. Poi i Solki, le collaborazioni con Mariposa e Calibro35 e tanti altri che l’hano imposta come una delle più importanti e sorprendenti voci italiane. I paragoni si sono sprecati, Mina, Diamanda Galas, Ornela Vanoni, Lisa Gerrard. Oggi Serena inizia un nuovo viaggio, quello della carrera solista, ed è una ennesima, bellissima, sorpresa. E’ appena uscito in CD e su tutte le piattaforme di streaming “MORSA” (BlackcandyProduzioni con distribuzione Believe/Warner), il suo primo, ambizioso, album solista di cui tutta la stampa nazionale si sta occupando.

 

La fragilità come punto di rottura, poi di rinascita: questo è il cuore pulsante di “MORSA”, primo album di Serena Altavilla, già attiva in numerose formazioni ben note del panorama alternativo italiano, e trasposizione in chiave musicale di un viaggio autobiografico tra deja-vu e fantasmi passati, presenti e futuri. In questo iter di dieci tracce, Altavilla canta e disegna scenari variegati e personali, a metà strada tra il reale e l’onirico: ogni canzone è una stanza abitata da umori e personaggi diversi; dalle finestre si scorgono paesaggi notturni, penombre, qualche raggio di luce. Il sound del disco contribuisce a ricreare atmosfere agli antipodi, passando dal pieno allo scarno in un battere di ciglia, dal suolo al sottosuolo, dal giorno alla notte. Uno scivolo inesorabile dai mille affacci.

La produzione artistica dell’album è stata curata da Marco Giudici. Oltre allo stesso Giudici, i musicisti che hanno partecipato all’arrangiamento e all’esecuzione dei brani sono Adele Altro (Any Other), Francesca Baccolini (Hobocombo), Alessandro Cau (Geoff Barrow, Miles Cooper Seaton), Luca Cavina (Calibro 35, Zeus!), Enrico Gabrielli (Calibro 35, PJ Harvey, Mariposa), Matteo Lenzi (Filarmonica Municipale LaCrisi), Jacopo Lietti (Fine Before You Came), Fabio Rondanini (Afterhours, Calibro 35, I Hate My Village) e Valeria Sturba (OoopopoiooO).

L’immagine di copertina è opera dell’artista e fotografo Jacopo Benassi, attivo dalla fine degli anni Ottanta e acclamato a livello internazionale. Il suo stile, caratterizzato dalla luce del flash a cancellare la luce reale, è crudo e potente.

Dall’album “MORSA” è stato estratto il primo singolo “Epidermide”, con un videoclip creato dal collettivo John Snellinberg e diretto da Patrizio Gioffredi, che ha assecondato le venature dark e romantiche della canzone ambientando il tutto in un minimale set teatrale, con luci cangianti ed espressioniste e un montaggio che gioca con il buio. Sulla scena Altavilla interagisce con il suo doppelgänger, a cui presta il corpo l’attrice e regista Livia Gionfrida.

Spiega Altavilla a proposito del nuovo album e del concept che lega i brani tra loro: «La sensazione di essere stata morsa dalla taranta ce l’ho spesso avuta, così come la sensazione di essere stretta in una morsa, di non riuscire a muovermi, reagire e scappare. Il morso della tarantola, il morso che dà vita a una purificazione passando per l’isteria e la perdita di senno, è l’espressione di una lotta interna ed esterna che solo la musica può curare. La spinta a cercare ciò che morde all’esterno, la ricerca dello scontro. Sentire il bisogno di esplodere per ritrovare i pezzi e ricomporsi, per rinascere».

Di seguito la tracklist di “Morsa”:
1 – Nenia;
2 – Distrarsi;
3 – Rasente;
4 – Epidermide;
5 – Un bacio sotto il ginocchio;
6 – Tentativo per l’anima;
7 – Sotto le ossa;
8 – Forca;
9 – La trascrizione dei sogni;
10 – Quaggiù.

L’artwork del cd e’ stato curato da Legno.

Dal 2005 a oggi Serena Altavilla, cantante e songwriter, si è fatta conoscere nel panorama alt-rock indipendente come frontwoman dei Blue Willa – prodotti da Carla Bozulich, in precedenza noti come Baby Blue (esordienti finalisti del Rock Contest 2005)– e successivamente dei Solki. Con entrambe le formazioni ha pubblicato vari dischi e ha macinato tantissime date live, sia in Italia che all’estero. Nel suo background coesistono il punk, la tradizione popolare e le musiche d’avanguardia. Il suo eclettismo, le sue capacità performative affinate nel corso delle parallele esperienze teatrali e la sua duttilità vocale l’hanno portata a collaborare nel corso degli anni, in studio e dal vivo, con Calibro 35, Mariposa, La Band del Brasiliano, Tundra Orbit e Il Complesso di Tadà, tra gli altri. Adesso inizia il suo percorso da solista inaugurato dal brano “Epidermide”, disponibile in digitale e in radio dal 26 febbraio. Il brano è estratto da “MORSA” (Blackcandy Produzioni), primo album solista di Serena Altavilla in uscita il prossimo 9 aprile 2021.

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Riccardo Scianca, musicista dei Vidia e dei Malarima, è morto

È scomparso in seguito di un male incurabile Riccardo Scianca. É stato il batterista della prima formazione di Erriquez, i Vidia, tra i vincitori del Rockcontest 1988. Aveva poi suonato anche nei Diaframma ed era attualmente parte dei Malarima.

L’ultimo progetto musicale a cui Riccardo Scianca stava lavorando sono appunto i Malarima, una band nata nel 2016 che lo vedeva in formazione insieme a Alberto Agnelli e Max Rossi, praticamente i tre quarti dei primi Vidia che insieme a Enrico Greppi (Erriquez/Bandabardò), anche lui recentemente scomparso, avevano formato i Vidia, rock band fiorentina che nel 1988 furono i vincitori del festival Rock Contest organizzato fin dal 1984 da Controradio.

“Il sound del gruppo – si legge in una recensione di Costanza Baldini di alcuni mesi fa pubblicata su InToscana – appare un’originale rivisitazione di ascolti stratificati di Lou Reed, REM ed il Paisley Underground dei Dream Syndicate, Clash, la new wave degli anni 80, il grounge dei 90 e molto altro, producendo una sintesi estremamente originale dove si immergono i testi che raccontano il presente quotidiano visto dagli occhi di chi non è più un ragazzo. Nelle loro canzoni il garage si mescola all’indie rock e, a volte, al pop. Immagini e storie rubate alla vita di tutti i giorni, con sullo sfondo temi universali come le migrazioni, l’assenza della politica, le guerre on-demand, la difficoltà delle relazioni interpersonali o la ricerca di una realtà alternativa”.

Affezionato ascoltatore di Controradio, appassionato tifoso viola ed allenatore di squadre giovanili di calcio viene descritto da quelli che lo conoscevano come “Un grande conquistatore di simpatia ed amicizia grazie ad una profonda umanità sempre volto a donarsi agli altri tanto da apparire ad ognuno di noi come un Fratello. Talento musicale e calcistico sopraffino”.

Insomma, Riccardo Scianca “was one of us”. Che la terra ti sia lieve fratello.

‘Ernesto De Pascale Blues Revue’, oggi la X Edizione

Firenze, in occasione del decimo anniversario della scomparsa di Ernesto De Pascale, giornalista, musicista e produttore indipendente fiorentino (1958-2011), torna anche quest’anno ‘Ernesto De Pascale Blues Revue’ il tributo a lui dedicato da Il Popolo del Blues assieme a Controradio Firenze.

Le iniziative di quest’anno si inaugurano con la decima edizione del consueto special radiofonico ‘Ernesto De Pascale Blues Revue’, che andrà in onda sulle frequenze di Controradio, 93.6 e 98.9 Fm, e in streaming su http://www.controradio.it, sabato 13 febbraio, dalle ore 16.00 alle ore 19.00.

©Giulia Naldini & Marco Quinti

Lo special, condotto da Giulia Nuti, Michele Manzotti e Fabrizio Berti, includerà rarità dagli archivi di Ernesto De Pascale, brani musicali che lo hanno visto protagonista, alcune delle più significative testimonianze raccolte nelle prime dieci edizioni dell’Ernesto De Pascale Blues Revue e un focus sui vincitori del Premio “Ernesto De Pascale”; premio a lui dedicato che ogni anno il Rock Contest di Controradio assegna al miglior brano con testo in italiano.

Le iniziative proseguiranno quindi la sera di sabato 13 febbraio. Alle ore 21.00, sul canale You Tube di Controradio, verrà trasmesso in esclusiva il documentario “Chet Backer e Firenze – 1956, storia di un amore infinito”, realizzato e prodotto da Ernesto De Pascale per il Popolo del Blues e attualmente non distribuito e non visibile, se non in questa particolare occasione.

Ma le iniziative in ricordo di De Pascale faranno sentire la propria eco fino ad inizio marzo quando, in collaborazione con l’Associazione A.Gi.Mus Firenze, sul canale YouTube di quest’ultima verrà trasmesso un concerto-tributo della Fabrizio Berti Jug Band, che alla luce delle norme in vigore si terrà in forma online senza pubblico in sala.

Ernesto de Pascale (Firenze, 1958-2011) giornalista musicale e produttore indipendente, è stato uno dei principali artefici del rock fiorentino. Voce storica di Rai Stereonotte, ha collaborato con Radio Tre e con il canale televisivo satellitare RAI SAT.

Ha scritto per “La Nazione”, le riviste “Rolling Stone”, “Jam “; Il Blues”, “Rosso Fiorentino”, “Doc Toscana ” e per la testata britannica “Rocksbackpages”. 


Ha pubblicato “Bessie Smith, la vita e le opere” (Stampa Alternativa, 1992), “Mondo beat” (Fuori Thema, 1993), “America musica” (Fuori Thema, 1994), il volume di racconti “Parole di Notte Verso casa” (Le Pleiadi, 1994, “PistoiaBlues: le interviste” (Tarab, 1996), “Il Rock & Roll in Italia, 1956-1960″ (Pendragon, 2000),”My Name is Pasquale, biografia di Nicola Arigliano per Interviste (Stampa Alternativa, 2002), “Un weekend Post Moderno” (catalogo della mostra, Tenax/Aida, 2002), “Anni di Musica in Toscana 1960-2000″ (Toscana Musiche/Regione Toscana dist. Materiali sonori 2 volumi 2003, 2004) e molti saggi.


Nel 1998 ha dato vita al sito www.ilpopolodelblues.com in concomitanza con la nascita di una etichetta musicale dallo stesso nome. È stato curatore con Bruno Casini e Giancarlo Cauteruccio della mostra sugli anni ’80 a Firenze.

Ha svolto attività didattica dedicata alla musica e alla cultura italiana dagli anni cinquanta ai giorni nostri in scuole superiori ed università e presso gli Istituti Italiani di Cultura.

Dal 2002 è stato presidente di giuria del Rock Contest di Controradio, una delle più importanti rassegne per gruppi emergenti d’Italia e membro del Premio Ciampi dalla sua nascita nel 1995.
Ernesto de Pascale il 16 Ottobre 2007 ha pubblicato il suo atteso debutto solista, “Morning Manic Music” su etichetta Il Popolo del Blues, distribuzione Materiali Sonori.

Il rooftop concert degli Street Clerks

Sabato 30 gennaio alle 12.00 in streaming video il rooftop concert degli Street Clerks. Dalla terrazza di Piazzale Michelangelo a Firenze, per la  ricorrenza dell’ultimo leggendario concerto dei Beatles

È il 30 gennaio del 1969 e a Londra, sul tetto di un palazzo di Savile Road, poco distante da Piccadilly Circus, i Beatles si apprestano a scrivere una pagina destinata a rimanere nella storia. Qui stanno infatti tenendo il loro ultimo concerto dal vivo.

In occasione di questa ricorrenza prevista per sabato 30 gennaio, gli Street Clerks – fra le altre cose resident band per anni del late night show di Alessandro Cattelan e vincitori del Rock Contest edizione 2010 – omaggiano i Beatles con un loro personalissimo tributo da una delle terrazze simbolo della città di Firenze, quella del Piazzale Michelangelo. Ideatore dell’iniziativa – in occasione dell’Inverno Fiorentino promosso dal Comune di Firenze –  è il Combo Social Club, uno degli spazi più importanti per la musica dal vivo a Firenze.

In scaletta “Get Back”, “Don’t Let Me Down”, “Here comes the Sun”, “Hey Jude”, “Dig A Pony” e tutti gli altri brani della storica esibizione dei “Fab Four”, utilizzata per completare i venti minuti finali del documentario  “Let it Be” di Michael Lindsay-Hogg.

INFO BAND

Disco della settimana: Dust & The Dukes (in anteprima per Controradio)

Ascolta l’intervista a cura di Giustina Terenzi. L’album d’esordio dei Dust & The Dukes, vincitori del Rock Contest 2017 esce il 29 gennaio. Da oggi in anteprima sulle frequenze di Controradio.

Il disco, realizzato anche grazie alla vittoria del Rock Contest è prodotto presso il SAM Studio da Andrea Ciacchini (Blonde Redhead, The Zen Circus, Motta).

Ascolta l’intervista a Gabriel Stanza (Voce tastiere e tromba) dei Dust & The Dukes:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2021/01/dust-part-I.mp3?_=1 https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2021/01/DUST-part-II.mp3?_=2

 

Il nuovo anno porta finalmente con sé l’omonimo album d’esordio dei Dust & The Dukes. Disponibile in CD e su tutte le piattaforme digitali dal 29 gennaio 2021 per Santeria Records, con distribuzione fisica Audioglobe e distribuzione digitale The Orchard.

Dust & The Dukes brucia nel solco del miglior desert rock, attingendo alle radici della musica Americana sotto a un cielo di atmosfere lisergiche. Il power trio di Firenze, composto dall’italo-americano Gabriel Stanza (voce, tastiere, tromba), da Enrico Giannini (chitarre) e Alessio Giusti (batteria e percussioni), continua il suo percorso cavalcando verso la prima prova sulla lunga distanza, anticipata da una manciata di singoli. L’ultimo si intitola “Bueno’s” ed è descritto così dalla band “Bueno’s racconta di come tutti là fuori vogliono dirti in che modo vivere la vita, ma per fortuna esistono ancora persone che si lasciano andare completamente al caos, come se si trovassero in una tempesta di sabbia. Nel video di Bueno’s è simboleggiata figurativamente la tempesta musicale dei Dust & The Dukes. Il luogo in cui si scatena il caos è in questo caso la mente di un pittore, che riflette sulla storia del peccato originale. I protagonisti sono infatti un uomo e una donna di argilla legati da alcune corde rosse, ovvero dal peccato, che cercano disperatamente di raggiungere la luce racchiusa in una cornice d’oro, emblema della libertà».

L’immaginario dei dieci brani che vanno a comporre Dust & The Dukes richiama l’epicità delle classiche pellicole western, ma l’ascolto è un’avventura tutta da esperire sulla propria pelle.

L’album include i precedenti tre estratti, usciti tra 2019 e 2020. Partendo dal tiro animalesco di Run, che trasla in musica l’istinto primordiale del gruppo toscano con sangue che pulsa e muscoli in tensione, con ritmica ossessivamente tribale, ombrosità alla Nick Cave & The Bad Seeds per  proseguire con il più riflessivo blues  di Life In A Bottle, impreziosito dal contributo di Uberto Rapisardi (The Veils) e con l’irresistibile energia in stile Queens Of The Stone Age del più solare Secrets In The House.

La scaletta di Dust & The Dukes si completa poi con il perfetto country da saloon di Just Fine, l’imperativo piglio garage di Sit & Listen, l’elettricità cinematica e cinematografica di Plus 18 e la spiazzante ballad al piano intitolata Feather. Menzione a sé stante per la conclusiva Losing Tune, che si articola in due parti. Crepuscolare intro da intonare sulla riva del fiume e crescendo che, sospinto da ritmiche rocambolesche e fiati filo-mariachi, funziona da perfetto climax persino durante le esibizioni on stage.

Formati nel 2016 e forti della prestigiosa vittoria alla 29esima edizione del Rock Contest di Controradio nel 2017, dopo un EP autoprodotto sempre nel 2017 e i recenti apprezzamenti di Marc Ribot, i Dust & The Dukes concretizzano un enorme potenziale sparando la cartuccia del loro primo lavoro ufficiale. Dust & The Dukes è stato registrato in presa diretta, tutti insieme senza metronomo, per preservare l’attitudine e la sensazione coinvolgente della band che suona dal vivo, davanti al pubblico, e splendidamente prodotto presso il SAM Recording Studio di Lari da Andrea Ciacchini (Blonde Redhead, The Zen Circus, Motta).

La dimensione live, del resto, è la dimensione ideale per i Dust & The Dukes, che non a caso vantano da sempre un’intensa e serrata attività in tal senso, anche in supporto a Bud Spencer Blues Explosion o a nomi internazionali come i già citati The Veils e Tinariwen. Il primo tour europeo del terzetto, che avrebbe dovuto svolgersi la scorsa primavera ed è stato interrotto a causa dell’emergenza sanitaria mondiale, è in attesa di riprogrammazione.

Per maggiori news seguiteli sulla loro pagina Facebook www.facebook.com/dustandthedukes/

Segui il Rock Contest sulla pagina www.facebook.com/RockContestControradio

Dust & The Dukes su Controradio il nuovo brano “Bueno’s”

Il trio fiorentino, già vincitore del Rock Contest, approda sulle frequenze di Controradio con “Bueno’s”, brano che anticipa l’uscita del primo disco della band.

I Dust & The Dukes (vincitori della 29esima edizione del Rock Contest di Controradio)  dopo un primo EP autoprodotto nel 2017, sono pronti per tornare con il primo disco ufficiale, anticipato dalla title track “Bueno’s”. Da oltre una settimana in onda sulle nostre frequenze. Il lavoro uscirà esattamente il 29 gennaio 2021 per Santeria Records/Audioglobe. Sarà disponibile in CD e su tutte le piattaforme digitali (su Orchard)

Di seguito il video del brano. (Directed & Edited by Tobia Anzilotti Little Written by Tobia Anzilotti Little & Pierfrancesco Bigazzi)

BIO:

I Dust & the Dukes sono una rock band nata a Firenze nel 2016. Un viaggio attraverso le radici della musica Americana. Desert Rock, Blues e atmosfere lisergiche si mescolano nelle sonorità della band. Con un primo EP all’attivo, la vittoria del RockContest di Controradio nel 2017 e un’intensa attività live che li ha portati a essere opening band per The Veils, Bud Spencer Blues Explosion e Tinariwen, i Dust & The Dukes si apprestano a pubblicare il loro album di debutto nel 2021, prodotto da Andrea Ciacchini (Blonde Redhead, The Zen Circus, Motta) presso il SAM Recording Studio di Lari. Run, Life In A Bottle e Secrets In The House, usciti tra 2019 e inizio 2020 con distribuzione Audioglobe, sono i primi singoli della nuova fase artistica..

GABRIEL STANZA • Vocals,Piano,Trumpet
ENRICO GIANNINI • Guitar,Bass,Backing Vocals
ALESSIO GIUSTI • Drums,Percussions,Backing Vocals

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