Inaugurato a Firenze, il ‘Meyer Health Campus’. Speranza: “Il Covid non è sparito, non ha preso un’astronave ed scomparso”

Firenze, dopo due anni e mezzo di lavori, il Meyer Health Campus apre le sue porte: la struttura, di 5mila mq e immersa in un parco di quasi tre ettari, ospiterà un centro per la formazione in ambito pediatrico, l’aggiornamento continuo del personale, la simulazione in pediatra e le attività didattiche delle Scuole di specializzazione di area medica dell’Ateneo fiorentino che hanno sede all’interno del Meyer.

Il Meyer Health Campus, definito una “fabbrica di salute e conoscenza”, accoglierà anche attività di promozione del benessere psicofisico dei professionisti. All’interno anche due grandi auditorium (273 posti in totale) e sette aule (228 posti).

Per quanto riguarda il Centro simulazione del Meyer, realizzato con la supervisione del Boston Children’s Hospital e della Harvard Medical School, si tratta di “un centro all’avanguardia dedicato all’innovazione nell’ambito dell’assistenza sanitaria che unisce formazione, crescita professionale, attenzione al fattore umano, ricerca, tecnologia al servizio di un nuovo modello di cure pediatriche”.

All’inaugurazione erano presenti il ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente della Regione Eugenio Giani, il dg Aou Meyer Alberto Zanobini e il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato ai margini della conferenza della lotta al Covid: “Dobbiamo considerarla ancora una partita aperta. Il Covid non è sparito, non ha preso un’astronave ed scomparso. È un problema che ancora abbiamo ma abbiamo strumenti nuovi per affrontarlo, in particolar modo con i vaccini. Ema nella giornata di ieri ha dato l’ok a vaccini aggiornati, Aifa si pronuncerà il 5 settembre, e l’auspicio è che dalla metà di settembre si possa iniziare questo altro pezzo della campagna di vaccinazione”.

Speranza ha risposto anche a chi gli ha chiesto aggiornamenti sull’eventuale prolungamento dell’obbligo di mascherine sui mezzi pubblici: “Non ci sono ancora valutazioni su questo”, ha detto.

🎧 Il ministro della salute Roberto Speranza a Firenze, “Rafforzare la sanità territoriale’

Visita del ministro della salute Roberto Speranza in visita a Prato e Firenze presso alcuni centri vaccinali

Oggi il ministro della Salute, Roberto Speranza, sarà a Prato e a Firenze in visita presso alcuni centri vaccinali e strutture sanitarie della Toscana. Nell’occasione è stato accolto dai vertici istituzionali della Regione, il presidente Eugenio Giani e l’assessore alla sanità Simone Bezzini, da rappresentanti istituzionali del territorio e la direzione aziendale e gli operatori sanitari della Asl centro.

“Oggi siamo a quasi tre milioni di vaccinati tra prima e seconda dose somministrate. Negli ultimi due giorni abbiamo avuto 65mila vaccinati, 32mila ieri e 33mila sabato scorso. L’obiettivo dell’80% di vaccinati entro la fine di settembre è concreto. Il ritmo delle somministrazioni sta procedendo bene. L’essere fra le prime cinque Regioni ad aver vaccinato dai 60 anni in su, compresi i 450 mila iperfragili è la dimostrazione che siamo sin linea con quanto il ministro della Salute e il commissario Figliuolo ci hanno sempre indicato. Il ministro Speranza si è complimentato con noi per il lavoro portato avanti negli hub”.

A dirlo è il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, nel corso della visita istituzionale del ministro della Salute, Roberto Speranza, avvenuta questa mattina, prima a Prato (al Centro Pegaso nell’ex Creaf e all’ospedale “Santo Stefano”) e, a seguire, alla Casa della Salute in località Le Piagge e al Centro di cure intermedie di Villa Donatello a Firenze, dove il ministro ha espresso parole di apprezzamento per il lavoro straordinario dell’intero sistema e in particolare degli operatori sanitari, che sono riusciti a dare “una risposta molto importante e positiva, in un momento complicato per tutto il Paese” e che servirà ancora in futuro, “perché le cure intermedie, il rafforzamento della rete territoriale sono un obiettivo che resta anche al di là della pandemia del Covid”.

“La Toscana è pronta a dare le risposte che servono – aggiunge Giani a margine della visita, che ha visto la partecipazione degli assessori regionali alla sanità Simone Bezzini e al sociale Serena Spinelli, delle massime autorità locali e dei vertici aziendali della Asl centro -. Continuerà a farlo e non solo sul fronte della campagna vaccinale. A giugno abbiamo potuto vaccinare 900mila persone, a luglio arriveremo a circa 600mila, perché avremo meno vaccini. Questo non vuole dire che non andremo avanti al meglio delle nostre possibilità. Abbiamo programmato le dosi di giugno in modo tale da distribuirle bene anche a luglio. A breve riapriremo il portale regionale per le prenotazioni, che saranno modulate sulla base di una programmazione che ci consentirà comunque di arrivare alla più elevata copertura vaccinale dei toscani. Se il portale per alcuni giorni è stato fermo, è proprio per riadattare le prenotazioni al numero di vaccini disponibili. Il quadro complessivo oggi è molto migliorato rispetto al passato – conclude – ma come ha ricordato bene Speranza questo non significa che la partita è vinta. Dobbiamo ancora agire con cautela, prudenza e gradualità”.

Tra i temi al centro della visita del ministro della salute Roberto Speranza, il passaggio dell’Italia in zona bianca, il green pass già scaricato da 13 milioni e 700.000 persone e il dibattito sull’immunità di gregge.

“Nel Pnrr la parola chiave è proprio prossimità e sono individuati 2 miliardi di euro per costruire, promuovere e rafforzare case di comunità”. Lo ha affermato Roberto Speranza, ministro della Salute, a margine della una visita alla Casa della Salute delle Piagge a Firenze. “Dobbiamo costruire un servizio sanitario nazionale – ha spiegato – che sia il più vicino possibile alle persone, che risponda immediatamente alle esigenze delle persone dove queste vivono, e che provi a tenere insieme l’assistenza sanitaria con l’assistenza sociale, perché ovunque c’è un problema sanitario spesso arriva un problema sociale, e ovunque c’è un problema sociale è più facile che arrivi un problema sanitario. Questo modello di integrazione tra sanitario e sociale, e di prossimità, di vicinanza alle persone, è il modello giusto”.

Secondo Speranza “la Casa della Salute a Firenze è un’esperienza importante in cui tutte le istituzioni collaborano, lavorano insieme, la Regione Toscana, il Comune di Firenze, e credo che sia un modello molto positivo, in linea con il modello che stiamo costruendo con il Pnrr”.

Zona rossa per la Toscana per almeno altri 15 giorni

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 2 aprile 2021, ha firmato l’ordinanza che entrerà in vigore a partire da martedì 6 aprile prossimo, e che vede la Toscana rimanere in zona rossa per altri 15 giorni.

Insieme alla Toscana vengono confermate in zona rossa per altri 15 giorni la Calabria, la Campania, l’Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, e la Valle d’Aosta.

Mentre una seconda ordinanza dispone il passaggio in area arancione per le Regioni Marche, Veneto e Provincia Autonoma di Trento. Le regioni però potranno implementare eventuali misure più restrittive o mantenere quelle già adottate sui territori.

Ricordiamo inoltre che, per effetto del Decreto-legge del 1° aprile 2021, alle Regioni in zona gialla si applicano fino al 30 aprile le stesse misure della zona arancione, e che nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, sull’intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni o Province autonome i cui territori si collocano in zona bianca, per effetto Decreto-legge del 12 marzo 2021 si applicano le misure stabilite per la zona rossa.

Quindi a partire dal 6 aprile 2021, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Val d’Aosta, saranno in zona rossa, ed in area arancione tutte le altre.

MINISTERO DELLA SALUTE ORDINANZA 2 aprile 2021
Art. 1
Misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza sanitaria nelle Regioni Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta.

  1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus SARS-Cov-2, alle Regioni Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta, si applicano, per un periodo di ulteriori quindici giorni e fatta salva una nuova classificazione, le misure della c.d. «zona rossa», nei termini di cui agli articoli 1 e 2 del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44.

 Art. 2 Disposizioni finali

  1. La presente ordinanza produce effetti dal primo giorno non festivo successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, ai sensi dell’art. 39 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021.  La presente ordinanza e’ trasmessa agli organi di controllo e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

 Roma, 2 aprile 2021  Il Ministro: Speranza

Registrato alla Corte dei conti il 3 aprile 2021 Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, del Ministero dei beni e delle attività culturali, del Ministero della salute, del Ministero.

Toscana torna in fascia Arancione. Da domenica

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le ordinanze che portano in arancione le tre regioni, Abruzzo, Liguria, Toscana – e la provincia di Trento, e che saranno valide a partire da domenica.

Dopo cinque settimane in giallo la Toscana torna in zona arancione. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato oggi l’ordinanza, valida a partire da domenica. Stessa sorte della Toscana per Abruzzo, Liguria, e la provincia di Trento: hanno tutte un Rt superiore ad 1 anche nel limite inferiore e dunque compatibile con uno ‘scenario 2′.

Saltano così per i ristoratori gli incassi sperati almeno per San Valentino mentre all’Abetone (Pistoia), dove da decenni non si vedeva così tanta neve, il 15 non ci sarà l’attesa riapertura delle piste da sci.

Riguardo all’andamento dell’epidemia, oggi tasso di positività in calo rispetto a ieri: 3,8% contro 4,6. In totale i nuovi casi sono stati 727 e si registrano altri 17 decessi che portano il totale da inizio pandemia a 4.400. In aumento i ricoveri: sono complessivamente 811, in crescita di 3 rispetto a ieri, di cui 126 in terapia intensiva, con un incremento di 6.

Il governatore toscano Eugenio Giani si dice comunque tranquillo riguardo alla situazione delle terapie intensive e di posti Covid negli ospedali: “E’ sostanzialmente la stessa, immutata da qualche settimana a questa parte”. “E’ indubbio – ha aggiunto – che ci sono nuovi contagi”, e dunque “sono aumentati rispetto ad inizio di gennaio, ma è una situazione che registra una capacità
del nostro sistema socio-sanitario e di intervento sull’emergenza Covid di gestire il fenomeno”.

“Ho parlato con il ministro Speranza e mi ha comunicato la decisione della cabina di regia di portare in zona arancione Toscana, Liguria, Abruzzo e provincia autonoma di Trento. Sono trascorse 5 settimane in zona gialla ed è fisiologico un aumento dei contagi che non rappresenta un picco incontrollato, ma invece una progressione che occorre frenare per poter presto riportare condizioni sicure
per la salute dei cittadini. Le Regioni non hanno la facoltà di modificare le decisioni delle autorità governative”. Così il presidente della Toscana, Eugenio Giani, commenta su Facebook il passaggio in zona arancione della regione.

“Sottolineo comunque – aggiunge – come il nostro sistema sanitario stia gestendo in sicurezza la pandemia: i numeri dei posti occupati in terapia intensiva e nelle postazioni Covid sono solo un terzo rispetto a quelli di novembre. Cerchiamo di tenere comportamenti virtuosi e responsabili perché con i vaccini stiamo innalzando il fronte di contrasto al Covid. Ad oggi abbiamo somministrato 176.060 vaccini, più lo Stato ne trasmette e più rapidamente li somministreremo”. Giani spiega infine di aver chiesto al Governo “di fare di tutto per acquistare più vaccini e consentirci di somministrarli velocemente, la vaccinazione è la vera arma contro la pandemia”.

Per la Cna della Toscana è “drammatico il ritorno in zona arancione” ed è “impossibile lavorare nell’incertezza”. Il ritorno della Toscana in zona arancione rischia di trasformarsi in un dramma economico e sociale per le imprese toscane, costrette a vivere nell’incertezza, senza la possibilità di programmare il futuro.

“Purtroppo i timori di inizio settimana si sono concretizzati – afferma il presidente Luca Tonini – la Toscana da domenica tornerà in zona arancione e questa sarà un’ulteriore mazzata per le imprese. L’inasprimento delle misure significa non solo staccare la spina alle attività produttive, ma anche gettarle nello sconforto e nella totale incertezza. Questo valzer estenuante di colori non permette di programmare l’attività e rappresenta un ulteriore grave danno economico per tutti i settori. La decisione arriva poi dopo un periodo durante il quale si iniziava ad intravedere qualche timido segnale di ripresa”.

“Adesso, invece, si torna nell’incertezza di non sapere cosa si potrà fare domani – prosegue Tonini – alla quale si aggiunge l’incapacità di capire cosa potranno fare alcune categorie economiche che si apprestavano a ripartire, come gli operatori
del settore sciistico e delle palestre. Ormai non è più neanche una questione di ristori, ma è necessario che ci siano regole chiare e precise perché questa situazione non è più tollerabile. Occorre dare una risposta chiara, precisa e rapida, anche perché ci sono molti lavoratori che aspettano la cassa integrazione di novembre, dicembre e gennaio e non possono attendere oltre”.

Giani, Toscana arancio decisione ingiusta e immotivata

“Ritengo questa decisione ingiusta ed immotivata, e non rende merito al lavoro fatto soprattutto dai toscani con i loro comportamenti, dalle istituzioni e dai dati che abbiamo: da lunedì ad oggi la media è sempre stata questa, circa 500 persone contagiate al giorno”. Così Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, in una diretta Facebook.

Quella della Toscana “è una situazione che rispetto alle altre Regioni che ci circondano vede dei dati tutti superiori, dalla Liguria, all’Emilia Romagna, Umbria, Lazio – ha spiegato il presidente della Regione, Giani”

“Allora perché la Toscana è in zona arancione? Mi è stato risposto che il motivo è perché si è voluto essere rigidi sul principio formale che chi va in zona rossa deve starci tre settimane, e poi 14 giorni in zona arancione prima di tornare in zona gialla. Ma in realtà il modello che è stato messo in campo io lo vedevo funzionale non al rispetto formale delle tre settimane e della due settimane”, perché “se i dati migliorano e se le situazioni sono oggettivamente di buona qualità nel contenimento del contagio, perché dover aspettare questi periodi”.

Giani ha poi evidenziato che il Dpcm del 3 dicembre “all’articolo 2 terzo comma consente di poter entrare anche prima dei 14 giorni nella zona di più elevato modello di mobilità, la zona gialla. E allora perché non usare questa opportunità”.

“La Toscana ha sicuramente uno dei livelli minori di contagio in questo momento, e quindi si viene a creare una disparità di trattamento tra Regioni. Una delle regioni in zona gialla è arrivata ad avere negli ultimi giorni una media che si avvicina ai 4mila contagi giornalieri e noi che da una settimana siamo a 500 rimaniamo e in zona arancione”. Ha aggiunto  Giani.  “Mi sento di segnalare soprattutto l’ingiustizia – ha  ribadito  – perché i dati ci portano a condizioni di zona gialla,  quindi di opportunità di movimento delle persone”.

“Questa mattina ho preso il telefono, ho parlato con il ministro Speranza, abbiamo parlato
da persone, e gli ho chiesto: ‘Almeno motivatemelo’. Quindi abbiamo fissato con il direttore dell’Istituto superiore di sanità Brusaferro per oggi pomeriggio una chiacchierata fra i
nostri tecnici ed i loro”, affinché “in questa cabina di regia ci motivi il perché, visto che i dati che leggo sui giornali, che diamo e riportiamo all’Istituto superiore di sanità, sono
tutti dati che ormai da tre settimane sono di zona gialla”. Ha infine rivelato Giani .Che ha concluso  “Non voglio fare ricorsi, ritengo che tutto debba nascere dalla condizione e dell’approfondimento delle idee, soprattutto con l’autorità del Ministero”.

Toscana, Giani scrive a Speranza “Chiederemo zona gialla prima Natale”

“La regione ha raggiunto dati che ci possono far chiedere la zona arancione e prima di Natale la zona gialla”. Lo ha annunciato il presidente della regione Toscana Eugenio Giani nel corso di una diretta Facebook.

“I risultati oggi ci portano a dire che sono 1300 i positivi nelle ultime 24 ore, la meta’ degli ultimi giorni di ottobre e dei primi giorni di novembre-ha aggiunto Eugenio Giani-. Entro il fine settimana arriveremo intorno ai 7000-8000 contagiati. Il nostro Rt e’ 1,2, un altro dato che ci porta a pensare a qualcosa di positivo cosi’ come ben 97 Comuni senza contagi nelle ultime 24. C’e’ un unico dato triste, i morti: 67. Sono molti”.

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