Arno: Bulldog avvelenato e gettato in acqua

L’episodio, che risale ad alcuni mesi fa, è stato reso noto solo ora dalle guardie zoofile dell’Enpa. Sulla vicenda la procura di Firenze, ha aperto un fascicolo, al momento a carico di ignoti, per indagare sull’uccisione dell’animale.

Secondo quanto spiegato dall’Enpa, la carcassa del cane, un Bulldog di tre anni, fu notata nel marzo scorso da un passante, lungo la riva dell’Arno in zona Mantignano. Gli accertamenti successivi hanno permesso di stabilire che il cane perse la vita per aver ingerito veleno per topi.

Al vaglio la posizione del proprietario, che, secondo quanto emerso, aveva affidato l’animale ad un amico, al quale sarebbe stato poi rubato.

Operazione antidroga nella Piana fiorentina, 5 misure cautelari

Cinque le misure cautelari da parte dei militari della compagnia di Borgo San Lorenzo, coordinati dalla procura della Repubblica del capoluogo toscano. In particolare il gip ha disposto tre ordinanze di custodia cautelare in carcere e due misure dell’obbligo di dimora. Secondo quanto spiegato dai Carabinieri, l’indagine ha permesso di ricostruire l’attività di spaccio organizzata da due degli indagati e i loro canali di approvvigionamento, nonché individuare un’ulteriore rete di vendita dello stupefacente organizzata a livello familiare.

In carcere sono finiti due pusher entrambi 25enni, che per l’accusa rifornivano le piazze di Sesto Fiorentino e Calenzano (Firenze), e il loro fornitore, 33enne. Secondo quanto accertato dai carabinieri, i due 25enni sarebbero arrivati a spacciare 200 dosi di cocaina in 15 giorni. Per comunicare coi clienti usavano un linguaggio in codice senza mai nominare le sostanze stupefacenti, usando un unico telefono cellulare.

Le indagini hanno inoltre consentito di scoprire un altro traffico di droga a Sesto Fiorentino, portato avanti da un 36enne e dal padre 68enne, entrambi sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora. L’anziano, in base quanto emerso, eseguiva le direttive del figlio, occupandosi delle consegne ai clienti. Le indagini sono partite a seguito delle dichiarazioni di un consumatore di cocaina, sentito dai carabinieri nell’ambito di un altro filone d’indagine, conclusosi nel maggio del 2017 con alcuni arresti per traffico transazionale di sostanze stupefacenti.

Un morto e un ferito in Mugello per incidente

Incidente mortale in Mugello questa mattina. Intorno alle 9.15, sulla Strada regionale 65 via Nazionale, sul viadotto Taviano, nel comune di Barberino di Mugello (Firenze), per cause in corso di accertamento, un mezzo pesante ha tamponato un autoveicolo.

Il conducente dell’auto, 74 anni, è deceduto nonostante il rapido intervento dei sanitari del 118. L’autista a bordo dell’altro mezzo è rimasto ferito e le sue condizioni non sarebbero gravi. L’incidente, nel quale sono rimasti coinvolti tre veicoli, ha comportato il blocco della circolazione stradale.

Il pm di turno della Procura della Repubblica di Firenze ha disposto l’invio della salma all’ospedale Careggi di Firenze. I mezzi coinvolti sono stati sequestrati. Le indagini sono in corso da parte dei carabinieri della stazione di Barberino di Mugello.

Tre fermi per tentato omicidio alla festa universitaria a Novoli

I Carabinieri della Stazione di Firenze Rifredi, a seguito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, hanno sottoposto a fermo  per il reato di tentato omicidio, rapina e lesioni personali in concorso tre fratelli pregiudicati.

I fermati sono cittadini marocchini, irregolari in Italia e senza fissa dimora, di 38, 32 e 21 anni.  I tre sono stati riconosciuti e fermati lo scorso giovedì in via Baracca. La convalida del fermo da parte del Gip è avvenuta in questo fine settimana.

Sono ritenuti responsabili, unitamente ad un altro connazionale tuttora ricercato, dell’aggressione avvenuta lo scorso 15 marzo presso il Polo Universitario di Novoli, durante una festa universitaria privata, nel corso della quale due studenti, anch’essi di origine marocchina, rimasero entrambi feriti al volto e uno anche accoltellato all’addome. Le indagini  hanno consentito di ricostruire la vicenda mediante le testimonianze delle stesse vittime, dei presenti alla festa, del personale medico intervenuto e grazie anche alle telecamere di videosorveglianza.

I presunti autori dell’aggressione, dopo aver circondato una delle vittime per prendergli il portafoglio contenente la somma di 60 euro, alla richiesta di quest’ultimo che ne voleva la restituzione sarebbe stato colpito al volto da un pezzo di vetro di una bottiglia di birra precedentemente rotta da uno degli aggressori. L’altro studente, intervenuto in aiuto del ragazzo aggredito, sarebbe stato a sua volta colpito al volto con una bottiglia e, durante la fuga, all’addome con un coltello che gli ha reciso un’arteria, rendendo necessario un intervento chirurgico d’urgenza.

Alcuni degli aggressori si sarebbero recati  all’ospedale dove avrebbero incrociato degli amici delle vittime lì in attesa di notizie dei feriti. Ne sarebbe nata una colluttazione che sarebbe terminata solo arrivo dei Carabinieri. Le indagini proseguono per verificare eventuali responsabilità di altri soggetti nella vicenda. I tre arrestati sono stati portati alla Casa Circondariale di Firenze Sollicciano.

Stroncato traffico di droga dal Nord Europa, 11 arresti

11 arresti, 520 kg di marijuana e 18 di cocaina sequestrati. Guardia di Finanza di Firenze blocca traffico di stupefacenti dal Nord Europa all’Italia.

Sono in tutto undici le persone, italiane e albanesi, nei cui confronti è scattata una misura di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di finanza di Firenze e della procura di Firenze su un traffico di droga proveniente dal Nord Europa e diretta in Lombardia e Toscana. Tre dei destinatari delle misure erano già stati arrestati in flagranza durante le indagini. In totale sono stati sequestrati 520 chili di marijuana e 18 di cocaina.

Il traffico internazionale di droga ‘viaggiava’ sui pullman di linea che una società del Milanese gestiva sulla direttrice Olanda-Belgio-Milano. La droga, soprattutto cocaina, veniva stoccata in un vano ricavato sotto le scalette interne di pullman a due piani e reso accessibile solo attraverso complesse procedure elettroniche. Lo stupefacente veniva quindi trasportato insieme ai passeggeri ignari.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Firenze Giulio Monferini, hanno individuato il regista dell’organizzazione – per cui il gip Angela Fantechi ha emesso 12 misure cautelari di cui 11 in carcere – in un albanese abitante a Prato, a cui facevano riferimento tutti gli altri sodali dell’organizzazione. Arrestato anche il titolare della ditta di trasporti e due suoi autisti, tutti italiani.

Uno dei soggetti coinvolti, segnala la Gdf, in una distinta operazione, era emerso come legato a cosche della ‘ndrangheta e fu arrestato nel 2013 e poi condannato sempre per aver trasportato con il suo pullman 17 kg di hashish. Le indagini hanno riguardato soggetti abitanti nelle province di Prato, Milano, Bergamo, Monza, Lodi e Roma.

Nell’indagine, denominata ‘Bus Lijnen’ (autobus di linea in fiammingo), sono stati ricostruiti 17 episodi di trasporto di droga dall’Olanda (cocaina proveniente dal Sudamerica) all’Italia. Di questi 17 episodi, 16 riguardano singoli trasporti di cocaina (totale, oltre 50 chili sequestrati) e un altro il sequestro, nei pressi di Mantova, di 520 chili di marijuana su un’auto arrestando in flagranza sette persone.

Al momento sono nove gli arrestati, mentre due sono latitanti all’estero. Il principale indagato è stato arrestato mentre rientrava in Italia dall’Albania. I finanzieri lo hanno bloccato all’aeroporto di Fiumicino (Roma) la sera del 20 gennaio dopo averne atteso il ritorno per ben due mesi.

In una conferenza stampa presso la procura di Firenze il procuratore capo Giuseppe Creazzo e il sostituto Monferini hanno descritto insieme agli investigatori delle Fiamme Gialle l’indagine in modo tale da evidenziare i meccanismi di filiera che dal Nord Italia ai Paesi Bassi e Belgio.

L’inchiesta è nata dall’aggregazione di informazioni investigative che la Gdf aveva raccolto su un albanese pregiudicato gravitante su Prato, nella zona di Pratilia. Da questa figura sono stati ricostruiti i suoi rapporti, quindi il filo delle indagini ha portato gli investigatori prima in Lombardia e dunque all’estero. Secondo i riscontri, la banda avrebbe agito in modo autonomo da altre organizzazioni riguardo all’approvvigionamento di droga, contando sui rapporti transnazionali curati dall’Albania.

In Italia la gang era strutturata su tre cellule operative: quella in Toscana – fra Prato e Firenze – quella di Lodi, e quella Lombarda

Treno contro piattaforma: si indaga per lesioni colpose

Aperto dalla procura un fascicolo per lesioni colpose in merito all’incidente avvenuto nella notte tra le stazioni Statuto e Campo di Marte. Tra ipotesi cestello troppo sporgente

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo per lesioni colpose, al momento a carico di ignoti, in merito all’incidente ferroviario avvenuto nella notte all’altezza della galleria del Pellegrino, tra le stazioni Statuto e Campo di Marte. Il pm Paolo Barlucchi, titolare delle indagini, ha disposto il sequestro della piattaforma su cui stavamo lavorando i tre operai rimasti ferito e del locomotore del treno merci. Una delle ipotesi che in questo momento sarebbero al vaglio, è che il cestello si trovasse spostato lateralmente rispetto ai binari, in una posizione troppo sporgente per permettere il passaggio del treno.

Secondo quanto appreso, al momento dell’incidente gli operai, dipendenti della ditta Cemes con sede a Pisa, si trovavano su un cestello sopraelevato rispetto alla piattaforma, impegnati in lavori di manutenzione della linea elettrica. Sempre in base a quanto emerso, il treno merci, che era autorizzato al transito sul binario, avrebbe urtato violentemente il cestello.
A seguito dello scontro gli operai sono stati sbalzati sulla massicciata da un’altezza di cinque metri. Uno di loro, rimasto ferito, sarebbe figlio di un dirigente dell’azienda. Il finestrino del locomotore è andato in frantumi, ferendo in modo non grave i due macchinisti.

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