Treni regionali gratis per 18enni, come usufruirne

I nati nel 2001 per tutto agosto potranno viaggiare gratis sui treni regionali. E’ l’offerta firmata Regione Toscana, dedicata a tutti i neo maggiorenni. Per usufruirne occorre avere la Carta Unica Toscana e portarla con sè insieme a un documento di riconoscimento che riporti la data di nascita e la residenza.

Chi non ne fosse già in possesso, spiega la Regione, “potrà richiedere Carta unica Toscana presso le biglietterie Trenitalia, presso i desk di Assistenza regionale presenti a Firenze Santa Maria Novella (binari 6 e 15) e Pisa Centrale (binario 1) oppure inviando una mail a unicatoscana2001@trenitalia.it. In entrambi i casi il richiedente dovrà compilare un modulo (scaricabile dalla pagina web di Trenitalia www.trenitalia.com/content/dam/tcom/allegati/trenitalia_2014/in_ regione/Modulo_Adesione_Unica_Toscana.pdf) ed allegare una fototessera.

Le stazioni attrezzate per stampare subito carta Unica Toscana sono: Prato, Empoli, Arezzo, Livorno, Siena, Grosseto, Lucca, Pistoia, Pisa, Sesto Fiorentino. Nelle altre stazioni – oppure dai desk di assistenza o tramite la mail unicatoscana2001@trenitalia.it – la card potrà essere richiesta e prenotata. E’ consigliato indicare nell’oggetto della mail la stazione in cui si desidera effettuare il ritiro.

Nel caso in cui Carta unica Toscana non venga recapitata al richiedente prima del mese di agosto, basterà portare con sè la stampa della mail che conferma di richiesta. “Vogliamo incentivare l’uso del treno tra i più giovani – spiega l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli – ed anche invogliare i ragazzi a ‘scoprire’ la nostra regione utilizzando il treno senza limiti, se non quelli geografici della Toscana”.

Figlio con 15enne: rinviato processo a 23 settembre

E’ stato rinviato al 23 settembre, per un cambio del collegio del tribunale di Prato, il processo che vede imputata una donna di 31 anni, accusata di violenza sessuale e atti sessuali sul 15enne da cui ha avuto un figlio, e suo marito, al quale è contestato il reato di falsa attestazione di stato civile per aver riconosciuto come suo il bambino.

A spiegare che il processo che vede imputata la donna  31enne, era stato assegnato a una nuova sezione è stato il difensore della coppia Mattia Alfano. “Sono già state calendarizzate tutte le udienze che saranno due ottobre e due a novembre”, ha esordito. Alfano ha inoltre ricordato che la difesa aveva chiesto che la 31enne, agli arresti domiciliari dal 27 marzo, tornasse in libertà, richiesta “che è stata rigettata”, motivo per cui è stato fatto ricorso “al tribunale della libertà: penso che verrà fissata udienza prima della fine dell’estate. Abbiamo pronta una istanza per proseguire il percorso terapeutico che la signora sta già intraprendendo. La depositeremo ora in cancelleria”.

Doveva iniziare oggi il processo a carico della donna 31enne imputata di atti di violenza sessuale e atti sessuali sul 15enne da cui ha avuto un figlio. Invece, il processo, secondo quanto appreso, è stato assegnato a un collegio di recente costituzione, non ancora gravato da numerosi processi, che si occupa esclusivamente di casi con detenuti, così da garantire tempi più veloci. Il legale della coppia Alfano ha spiegato che con la calendarizzazione di cinque udienze entro la fine dell’anno, “verosimilmente prima di dicembre si concluderà tutto”.

“La signora è chiaramente provata – ha detto ancora – e credo e penso che avesse preferito iniziare il processo per poter cominciare ad affrontare le accuse che la riguardano. La signora autonomamente ha iniziato un percorso psichiatrico quando avrebbe potuto evitarselo – ha osservato -, e sta ritrovando una serenità psicologica, morale e etica che aveva probabilmente perso. Ora il processo riguarda gli aspetti giuridici che sono altro rispetto al giudizio morale e etico”

All’ingresso del tribunale, il legale Mattia Alfano assieme a Massimo Nistri aveva spiegato: “Il nostro obiettivo era il rito abbreviato per alleviare la sofferenza delle vittime, così non è. Abbiamo presentato una lista testi corposa”.

“I nostri clienti stanno vivendo il processo con il disagio di dover affrontare accuse certamente gravi ma con la consapevolezza di potersi difendere anche attraverso i testimoni che abbiamo indicato”. Dopo che il collegio dei giudici di Prato ha respinto la richiesta di rimessione in libertà della donna, ai domiciliari dal 27 marzo, Alfano ha spiegato: “Abbiamo già presentato appello al tribunale del riesame, attendiamo che venga fissata udienza”.

“Cerchiamo tutti di affrontare questo processo che speravamo di iniziare prima, ma così è. Ho visto mia moglie tranquilla, provata ma tranquilla. Continuiamo a affrontare questa cosa come abbiamo fatto fin dall’inizio e vogliamo che venga fuori la verità, essendo mia moglie la supporto, non approvo magari altre cose, ma il supporto c’è sempre stato”.

Lo ha detto ai giornalisti il marito della 31enne, oggi, all’uscita dal tribunale pratese dopo che il processo è stato rinviato al 23 settembre. L’uomo è a sua volta imputato per alterazione di stato civile civile, per aver riconosciuto come suo il figlio che la moglie ha avuto dal 15enne. Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se si fosse sentito tirare in causa ingiustamente, l’uomo ha risposto: “Sinceramente sì, lo avevo già detto in precedenza”.

 

Torna a Firenze la 17/ma edizione di ‘Corri la vita’

E’ in programma per domenica 29 settembre ‘Corri la vita’ la corsa podistica di solidarietà il cui ricavato viene devoluto per promuovere progetti contro il cancro al seno. Si attende ampia partecipazione visto che nell’edizione 2018 aveva raggiunto il record di raccolta fondi e iscrizioni. La manifestazione (con partenza dalle Cascine) festeggia la sua 17/a edizione, come ha ricordato Bona Frescobaldi che oggi l’ha presentata insieme al sindaco Dario Nardella, ed è ormai diventato un appuntamento tradizionale per Firenze. Sport e cultura al servizio della solidarietà, con la raccolta di fondi per progetti dedicati alla cura e prevenzione del tumore al seno.

Dal 2 settembre sarà possibile iscriversi all’evento e assicurarsi una delle magliette firmate da Salvatore Ferragamo, tra i grandi sostenitori dell’iniziativa: la versione 2019 della maglia è rosa e il suo packaging è totalmente biocompostabile, come anche i bicchieri usati durante le soste dei corridori. L’obiettivo della raccolta 2019, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio, è continuare a finanziarie il progetto ‘Eva’, promosso e messo a punto dall’associazione ‘Corri la vita onlus’ in collaborazione con Lilt per sostenere le donne malate di tumore rispetto alle problematiche legate alle conseguenze delle cure nell’intera area vasta fiorentina (Firenze, Prato, Empoli, Pistoia).

Tra le novità 2019 anche il sostegno di Beyfin: sulle magliette sarà presente il marchio dell’azienda. I partecipanti potranno scegliere tra due nuovi percorsi diversificati per gradi di difficoltà: uno di circa 11 km e un secondo itinerario di 6 km, costellato da una serie di tappe di carattere culturale. A questo si aggiunge, come da tradizione, la possibilità di visitare gratuitamente alcune mostre e musei nel pomeriggio esibendo il certificato di iscrizione o semplicemente indossando la maglia di ‘Corri la vita’.

“Nell’anno in cui si celebra il cinquecentesimo anno dalla morte di Leonardo abbiamo deciso di omaggiare il grande artista sia al momento della scelta del ‘testimonial grafico’ che in quello dell’individuazione dei percorsi”. Lo ha detto Bona Frescobaldi, presidente dell’associazione ‘Corri la vita’, durante la presentazione a Palazzo Vecchio.

“Le adesioni cominciano a fioccare – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella -. Anche quest’anno si partirà dalle Cascine, un modo per valorizzare sempre di più il parco più bello e amato di Firenze. Sarà una grande giornata di festa, solidarietà e sport. Il colore rosa è perfetto, penso sia un omaggio alle nostre calciatrici azzurre – prosegue il sindaco di Firenze – che ci stanno facendo sognare per i Mondiali che sono in corso. Il pensiero va alle tante iniziative che riguardano il tumore al seno, uno dei tumori più frequenti, più aggressivi. È bello che Firenze, grazie a ‘Corri la vita’, sia diventata in Italia una città di eccellenza per quanto riguarda la sensibilizzazione e la lotta contro questo tumore che affligge tante tante donne ogni anno nel nostro Paese”. Nardella ha anche ricordato in conclusione che la manifestazione è “il primo test della campagna ‘plastic free’ che abbiamo lanciato. Firenze vuole essere la città ‘plastic free’ per eccellenza, perché l’attenzione all’ambiente è l’altra faccia della medaglia dove si parla anche di salute”.

“Il colore di questa edizione è il rosa – ha detto l’assessore regionale alla Salute Stefania Saccardi – e credo che nessun colore possa essere più adatto, è il colore che noi utilizziamo per la giornata degli screening al seno, col fiocco rosa che portiamo nella giornata per la prevenzione del tumore al seno”.

Kinkaleri al Museo Novecento

Firenze, 21 giugno 2019 – Una performance site specific intitolata Novecento, quella che i performer del gruppo Kinkaleri presenteranno lunedì 24 giugno dalle 18:30 alle 21 negli ambienti che ospitano la collezione permanente Alberto Della Ragione. Primo evento di un trittico che vedrà impegnati prossimamente tra luglio e ottobre il gruppo di ricerca e performance di Tel Aviv Public Movement e la coreografa e danzatrice Cristina Kristal Rizzo.

Con Novecento, Kinkaleri propone un percorso immaginario che mette in relazione alcune opere del XX secolo con il corpo danzante dei performer, un atto motorio che coinvolge la dinamica, l’immagine e la “scrittura”. Sì, perché i performer che si esibiranno faranno uso di un particolare codice – il CodiceK, inventato dagli stessi Kinkaleri -, un alfabeto gestuale che permette di trascrivere il simbolo alfabetico attraverso il proprio corpo, in continua dinamica nello spazio e nel tempo; una pratica coreografica dove una griglia rigida di traduzione tra alfabeto e gesto spalanca un luogo di libertà individuale sviluppando tutte le funzioni di un corpo impegnato in un movimento. La performance, realizzata nella sala della collezione permanente del Museo Novecento, nasce con la traduzione fisica/verbale dei titoli delle opere esposte, e instaura un dialogo tra il luogo che la contiene e il flusso di forme che produce. Come atto non unico, la performance sarà replicata, in modo sempre inedito, il 24 giugno e il 18 luglio prossimi.

“Un corpo si muove – spiegano i Kinkaleri- pronuncia attraverso se stesso cosa gli sta attorno in una prossemica gestuale senza tensione. Il corpo, come lo sguardo, si appropria dello lo spazio; nessun tentativo drammaturgico apparente, solo la persistenza. Esso traccia linee, costruisce forme, in un tempo dilatato; volume verso volumi nel silenzio di una sala dedita alla contemplazione, interrotto sporadicamente dal suono di alcune lettere pronunciate dalla sua bocca, che, come frecce colpiscono lo spazio, gli astanti, la storia dell’arte”.

“ Con il progetto Novecento di Kinkaleri – dice il direttore Sergio Risaliti – non solo avviamo un’ospitalità rivolta ai protagonisti della ricerca nel campo performativo e coreografico nazionale e internazionale, perché in questo caso si tratta anche di un affondo sul ‘corpo’ del patrimonio artistico del Museo stesso. Un’azione ermeneutica e creativa che serve a ridefinire e plasmare con altri linguaggi, diversi da quello espositivo e storico-artistico, la relazione del pubblico con le opere esposte nel Museo, agendo al tempo stesso sul doppio termine, o registro, di collezione e permanente, così come su quello di corpo e alfabeto. Questo di Kinkaleri è solo il primo episodio di un trittico che nei prossimi mesi vedrà coinvolti Public Movement (il 2 e 3 luglio) e Cristina Kristal Rizzo, un progetto all’insegna di una interdisciplinarietà che non può mancare al Museo Novecento”.

Kinkaleri nasce a Firenze nel 1995. I componenti si incontrano, unendo le loro esperienze e studi precedenti maturati in vari campi, con l’intenzione di realizzare dei progetti specifici, sollecitando quindi la volontà di operare intorno a delle idee concrete e curando sempre tutti gli aspetti necessari alle creazioni della propria attività. Kinkaleri opera fra sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento, performance, installazioni, allestimenti, materiali sonori, cercando un linguaggio non sulla base di uno stile ma direttamente nell’evidenza di un oggetto. I lavori del gruppo hanno ricevuto ospitalità presso numerose programmazioni in Italia e all’estero, teatri, centri d’arte contemporanea, festival e spazi espositivi fra cui il Triennale/Teatro dell’Arte – Milano, Teatro Fabbricone – Prato, Teatro Grande – Brescia, Sophiensaele e KunstHalle Deutsche Bank – Berlino, Centre Pompidou – Parigi, Kaaitheater e KunstenFESTIVALdesArts – Bruxelles, Centro Pecci – Prato, Fondazione Gulbenkian – Lisbona, Kitazawa Town Hall – Tokyo, Oriental Pioneer Theatre – Pechino, Mercat de les flors – Barcellona, La Batie Festival – Ginevra, Festivan di Santarcangelo – Santarcangelo, Palazzo Strozzi – Firenze, Biennale Danza – Venezia, MAXXI – Roma. Dal 2001 Kinkaleri ha sede operativa a Prato nello spazioK, uno degli spazi dell’ex-area industriale Campolmi nel centro storico della città. Dal 2013 lo spazioK è Centro di Residenza Regionale sviluppando percorsi artistici appartenenti ai diversi campi della creazione e rivolti alle giovani generazioni, lo spazio è anche il luogo di is it my world? E Body To Be serie di appuntamenti curati dalla compagnia sulle arti della scena. Il gruppo è formato attualmente da Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Toscana: sgominata banda rapinatori seriali

Sono 14 le persone finite in manette con l’accusa di aver messo a segno sette rapine in pochi mesi, tra Umbria e Toscana. Episodi di violenza, botte e spari di pistola si sono verificati durante i furti e il bottino ottenuto complessivamente dei malviventi è di oltre 150 mila euro.

Si tratta del bilancio di una lunga attività di indagine portata a termine dai carabinieri della Compagnia di Perugia, in collaborazione con i colleghi di Prato e di Catania e che ha portato all’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 14 pesone, nove in carcere (una è ancora ricercata) e cinque ai domiciliari.

Rapina aggravata, sequestro di persona, porto illegale di armi e lesioni personali aggravate i reati contestati a vario titolo ai presunti rapinatori che, secondo la ricostruzione degli investigatori, erano divisi in due gruppi criminali, uno con base nell’Assisano, l’altro a Prato, ma che in realtà rappresentavano un’unica banda che collaborava ai vari colpi messi a segno. Gli arresti sono arrivati nel dicembre scorso ma stamani, in una conferenza stampa, i carabinieri hanno fornito elementi e particolari. Presenti il comandante provinciale dei carabinieri di Perugia Giovanni Fabi, il comandante del reparto operativo, Antonio Morra, il comandante della compagnia, Pierluigi Satriano e il comandante della stazione dei carabinieri di Corciano Giovanni Cutuli.

L’operazione ha avuto inizio a marzo dell’anno scorso quando due malviventi, con il volto coperto, aggredirono, anche utilizzando dello spray orticante, il responsabile della raccolta incassi di una sala scommesse di Ellera che stava depositando in una cassa continua l’incasso giornaliero di 36 mila euro. Attraverso le telecamere di sorveglianza i militari sono riusciti a risalire alla targa dell’auto utilizzata dai malviventi e ad arrestare un investigatore privato perugino, ritenuto dai carabinieri una delle menti dell’organizzazione e un suo collaboratore. Da qui l’attività di indagine che ha portato all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Piercarlo Frabotta su richiesta del pm Mario Formisano e all’arresto di 14 persone, di età compresa tra i 22 e i 62 anni, solo quattro incensurate.

Tuttora sono in corso le indagini per accertare eventuali responsabilità in altre rapine avvenute sul territorio. In particolare gli investigatori contestano loro sette colpi, sei nella provincia di Perugia, uno ad Arezzo. Vittime un tabaccaio, due sale scommesse, un trasportatore di valori, un istituto di credito, una autovettura privata e una gioielleria. Tra i colpi più violenti quello ai danni di una tabaccheria di Ellera dove, secondo la ricostruzione dei carabinieri, i malviventi hanno chiuso in uno sgabuzzino un cliente del negozio e picchiato violentemente i titolari, padre e figlio per farsi consegnare il denaro.
Durante l’aggressione uno dei rapinatori ha anche sparato un colpo di pistola in aria a scopo intimidatorio. I carabinieri hanno sequestrato vari oggetti collegati alle rapine, tra cui due coltelli, un machete, una cassaforte sigillata e due noccoliere.

Prato: blitz in capannone industriale, trovati loculi dormitorio

Sono intervenuti polizia di Stato, polizia municipale e ispettorato del lavoro in un capannone industriale in località Fontanelle, a Prato, sede di quattro ditte di confezioni gestite da cittadini di origine cinese. All’interno sono stati identificati 58 operai stranieri, 14 dei quali irregolari in Italia, che lavoravano anche di notte e in  condizioni igienico sanitarie precarie. Scoperto anche un appartamento, comunicante con l’edificio tramite una porta nascosta con uno scaffale, dove erano stato creato un dormitorio con ‘loculi’ realizzati in cartongesso.

Molti degli operai sono risultati lavoratori ‘al nero’, anche tra quelli regolari in Italia. Per questo motivo, nei confronti degli imprenditori sono state emesse complessivamente sanzioni amministrative per 40mila euro.
Due dei titolari sono stati denunciati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e impiego e sfruttamento di lavoratori irregolari.

Dei 14 lavoratori irregolari in Italia 11 sono stati denunciati per ingresso e soggiorno irregolare, 3 per inosservanza del provvedimento di espulsione che era già stato emesso nei loro confronti.

L’attività delle quattro ditte è stata sospesa e l’appartamento adibito a dormitorio è stato sequestrato. Sigilli anche per i 37 macchinari professionali trovati nel capannone. Non è escluso che ulteriori provvedimenti possano essere assunti verso i quattro titolari delle ditte, a seguito dei controlli, anche di natura fiscale ancora in corso nei loro confronti. Il blitz è scattato dopo le segnalazioni di alcuni cittadini, infastiditi dal rumore prodotto dai macchinari delle ditte, che restavano accesi anche di notte.

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