Omaggio ad Andrea Mi al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci

Martedì 13 aprile, ad un anno esatto dalla scomparsa del nostro amico e collega radiofonico Andrea Mi, in diretta dal museo  Pecci di Prato il live set “Macerie Sonore”

L’evento si terrà martedì 13 aprile alle 18.00 e sarà trasmesso dal sito Centro Pecci, dalla pagina Mixology di Mixcloud, da Radio Mi Albany.

L’appuntamento è organizzato dalla neonata Associazione Andrea Mi, in collaborazione con Centro per l’arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, Controradio Firenze, Fondazione Stensen, Libera Accademia delle Belle Arti di Firenze (LABA), Radio Mi Albany

l live set “Macerie Sonore” si pone l’obiettivo di costruire un’esperienza sonora che mette al centro un’elevata collaborazione tra artista e tecnologia. Strumenti compositivi tra i quali software di Machine Learning, Neural Speech Synthesis, algoritmi generativi e GPT-2 andranno a generare frammenti di suono e testo, voci sintetiche e paesaggi sonori curati attraverso la guida estetica dell’artista. Inoltre, per interfacciarsi in modo diretto con la tecnologia, Giordano Fiacchini utilizzerà sensori di prossimità per performare in modo organico sui tappeti sonori ottenuti.

In apertura, l’intervento della direttrice del Centro Pecci Cristiana Perrella, che dichiara: Andrea Mi è stato per il Centro Pecci un compagno di viaggio e un sostenitore della nostra mission: avvicinare le persone attraverso le mostre e gli eventi ai grandi temi della vita e della società. La sua vitalità creativa e la capacità di unire generazioni diverse, restano per noi uno stimolo a continuare la sua ricerca di un punto di contatto tra le arti. Proprio per questo lo avevamo chiamato come guida “speciale” per la mostra Night Fever: aveva infatti un modo unico di unire cultura pop e teoria musicale. La sua curiosità sconfinata era il modo migliore per coinvolgere i visitatori rendendoli protagonisti attivi e partecipi. È stato un esploratore continuo del contemporaneo e questa sua attitudine è un’importante parte dell’eredità che ci ha lasciato e che dobbiamo sempre tenere viva”.

La diretta dell’evento sarà reperibile sul sito web istituzionale (https://centropecci.it/) del Centro Pecci e sul suo canale you tube (https://www.youtube.com/channel/UCufY2KsKnzmdLfYmHqvE1uw), sulla pagina Mixcloud (https://www.mixcloud.com/andrea_mi/) e trasmessa da Radio Mi Albany (https://radiomi.al/).

Cgil Prato: aziende luoghi contagio, fare controlli

Prato è la terza provincia per incidenza percentuale (9,7%) sul totale dei casi toscani registrati nel periodo 1 gennaio 2020 – 28 febbraio 2021 (8.244), preceduta da Firenze e Pisa.

“Il virus a Prato corre anche nei luoghi di lavoro. A certificarlo ci sono i dati”. E’ quanto afferma Lorenzo Pancini, segretario generale della Cgil di Prato, in base ai dati forniti dall’Inail sui primi due mesi dell’anno: a gennaio e febbraio le denunce di infortuni sul lavoro causa Covid-19 sono state 84 (+5,8% rispetto a dicembre 2020), facendo salire a 795 quelle totali dal 1 gennaio 2020, e hanno coinvolto 690 donne e 185 uomini; Prato è la terza provincia per incidenza percentuale (9,7%) sul totale dei casi toscani registrati nel periodo 1 gennaio 2020 – 28 febbraio 2021 (8.244), preceduta da Firenze e Pisa.

“E’ vero che Prato, con la più alta incidenza di contagi in Italia su 100 mila abitanti, è inserita in un’area a forte mobilità di persone e merci, ma questo non giustifica ignorare il fenomeno di una circolazione del virus che non si ferma certo agli ingressi dei luoghi di lavoro, come attestato da Inail e Asl. Anzi l’intensità dei contagi, stando sempre al report Inail, è in aumento, peraltro in tutte le province toscane”.

«A livello nazionale – prosegue – è già aperto un tavolo, a cui le associazioni datoriali paiono tentare di sottrarsi, con organizzazioni sindacali e governo per una nuova versione dei protocolli dell’aprile 2020, con l’esecutivo che si è dichiarato pronto ad un provvedimento legislativo. Un nuovo incontro è fissato dopo Pasqua. Credo che una verifica puntuale sull’applicazione dei protocolli vada fatta quanto prima anche a Prato, con le associazioni degli imprenditori. Come ritengo necessario che si apra rapidamente un tavolo di confronto con Asl e Inail, partendo dall’analisi della mappatura dei contagi in possesso degli istituti, che potrebbe aiutare, in modo mirato, anche la nostra azione di verifica e tutela”.

Texprint: “rischio chiusura a causa picchetto Sì Cobas”

Lo dice in una lettera aperta  l’azienda Texprint di Prato, la stamperia tessile di proprietà di cittadini cinesi che da due mesi è al centro della protesta di circa venti dei suoi lavoratori, quasi tutti bengalesi e pakistani, iscritti al sindacato Sì Cobas.

“Se le autorità non interverranno sul picchetto dei manifestanti Sì Cobas entro la prossima
settimana l’azienda sarà costretta a chiudere, con la conseguente collocazione in cassa integrazione di tutti gli 80 dipendenti”. Così la Texprint di Prato, la stamperia tessile di proprietà di cittadini cinesi che da due mesi è al centro della protesta di circa venti dei suoi lavoratori, quasi tutti bengalesi e pakistani, iscritti al sindacato Sì Cobas.

“A causa degli ingentissimi danni economici alla produzione e all’immagine provocati dalle gravissime condotte illecite poste in essere dagli individui presenti all’esterno della fabbrica,
l’azienda – scrive Texprint in una lettera aperta alle istituzioni cittadine e alle autorità – è stata costretta a mettere in cassa integrazione già 20 degli 80 dipendenti”.

L’azienda denuncia che i manifestanti “impediscono fisicamentel ‘accesso ai mezzi, che per lavoro devono entrare e, fermano leautovetture, occupano la carreggiata e impongono l’apertura delle autovetture, che devono essere previamente ispezionate”.

Nei giorni scorsi ci sono state tensioni con le forze dell’ordine che hanno tentato di dissuadere i manifestanti collocati ai cancelli della fabbrica.

Texprint spiega di aver consegnato a questo proposito materiale alla procura di Prato: “Solo dopo l’assurdo controllo dei mezzi, la verifica dell’assenza di merce a bordo e dopo aver trattenuto i lavoratori, gli amministratori, i clienti e i fornitori per diversi interminabili minuti, il gruppo consente l’accesso o l’uscita dalla fabbrica. Vengono inoltre rivolte nei loro confronti parole ingiuriose e gesti scurrili, come emerge dalle denunce e dai filmati già depositati”. Domani pomeriggio, in piazza del Comune, si terrà una contro-manifestazione degli operai della stamperia non coinvolti nello sciopero, che secondo Texprint sono 65 dipendenti su 80.

Texprint, Regione “attivati soggetti competenti per verifica sicurezza e legalità”

“Stiamo seguendo con preoccupazione ciò che sta accadendo alla Texprint Srl di Prato e ribadiamo la nostra disponibilità ad intervenire nuovamente, secondo le nostre competenze, per promuovere la riapertura di un confronto tra le parti qualora maturino le condizioni”. Così il consigliere delegato al lavoro e alle crisi aziendali Valerio Fabiani, dopo la chiamata in causa dal sindacato SI Cobas riguardo alla situazione di Texprint. Fabiani ha spiegato di essersi attivato presso l’Ispettorato del lavoro e presso il protocollo della Regione Toscana ‘Lavoro sicuro’ per verificare il rispetto dei diritti e delle condizioni di lavoro dei dipendenti.

Fabiani ha sottolineato che, pur non trattandosi di una vera e propria crisi aziendale, data la richiesta di intervento pervenuta dal sindacato SI Cobas, la struttura regionale deputata alla gestione delle crisi aziendali ha comunque ritenuto di provare a trovare una mediazione, nell’interesse di tutti. “Abbiamo perciò convocato separatamente le parti – ha aggiunto -, a cominciare dal sindacato SI Cobas, che ha riferito le ragioni della mobilitazione, che stanno ancora portando avanti, e le proposte rivolte all’azienda. Se su quest’ultime il ruolo della Regione non può che essere teso a  facilitare un negoziato fra le parti, abbiamo invece ritenuto di intervenire subito per fare chiarezza, a fronte delle denunce del sindacato stesso, circa la regolarità dei rapporti di lavoro, la sicurezza sul luogo di lavoro ed il rispetto del contratto collettivo nazionale applicato”.

Al termine dell’incontro con la rappresentanza di SI Cobas Fabiani si è formalmente attivato presso l’Ispettorato del lavoro e presso il protocollo della Regione Toscana ‘Lavoro sicuro’ con lo scopo di verificare le condizioni di lavoro dei dipendenti. “Su questo punto dobbiamo essere intransigenti perché i temi legati alla sicurezza e alla legalità sui luoghi di lavoro e ai diritti dei lavoratori sono principi irrinunciabili”. Fabiani ha concluso con un appello alle parti protagoniste del negoziato che oggi vive una fase di stallo. “In attesa delle verifiche degli organi competenti rivolgiamo di nuovo un appello alle parti affinché maturino le condizioni, finora mancate, per riaprire un confronto. Su questo ribadiamo la nostra disponibilità in sede del tavolo istituzionale”.

Intanto oggi 19 Marzo alle ore 14:30 il sindacato Sì Cobas manifesterà nuovamente con un presidio davanti alla EUROINGRO  a Prato.

 

Texprint, chiuso il tavolo in Regione Toscana

Prato, “ci è stata comunicata ieri la scelta di chiudere il tavolo aperto presso l’Unità di Crisi per la vertenza Texprint – si legge in un comunicato di Si Cobas – La scelta è arrivata dopo l’incontro tra l’azienda e l’Unità di Crisi, dove quest’ultima ha registrato ‘posizioni troppo distanti tra le parti (azienda e sindacato)’ per poter procedere nel percorso”.

“E pensare che sindacato e lavoratori non chiedono altro che applicare il contratto nazionale, avere regolari contratti e il rispetto delle leggi sugli orari di lavoro, riposi, malattie, ferie ecc. – continua il comunicato del sindacato dei lavoratori di Texprint – La distanza tra sindacato e azienda è la distanza che intercorre tra il rispetto dei diritti sanciti dai contratti e dalle normative e un sistema di sfruttamento fatto di turni di 12 ore al giorno per 7 giorni la settimana”.

“La Regione Toscana davvero non sa a chi ‘essere più vicino’? Vuole davvero lavarsene le mani così dichiarando il proprio lavoro ‘concluso’? La chiusura del percorso istituzionale è un fatto gravissimo. Ancora più grave se teniamo conto del fatto che l’Unità di Crisi è stata informata del fatto che l’azienda sta procedendo all’invio di decine di lettere di contestazione disciplinare (con oggetto fatti inventati e falsità) nei confronti dei lavoratori che stanno scioperando. Insomma, mentre tutto fa pensare che l’azienda voglia procedere in maniera ‘sporca’ al licenziamento di chi ha avuto il coraggio di denunciare lo sfruttamento, la Regione Toscana decide di ‘uscire’ dalla vicenda. Tutto questo è inaccettabile”.

Ieri sera era stato diffuso un comunicato dalle agenzie in cui l’azienda annunciava di non voler procedere alle trattative fino a che non fosse stato rimosso il blocco ai cancelli: “Texprint, nel corso dell’incontro avuto questa mattina con il Tavolo di crisi promosso dalla Regione Toscana con il coinvolgimento del Comune di Prato, ha ribadito che qualsiasi confronto sui temi sollevati da Si Cobas – informava l’azienda – non potrà avvenire fino a quando proseguirà il blocco, con condotte violente, degli ingressi e uscite presso il proprio stabilimento, e il clima di minacce creato sui lavoratori, fornitori e clienti della società, che ha comportato danni a persone e cose e l’interruzione di fatto delle attività produttive dello stabilimento. Condotta arbitrariamente qualificata come esercizio del diritto costituzionale di sciopero, che configura – conclude il comunicato – differenti profili di illiceità di cui l’azienda ha investito le autorità competenti perché siano valutate”.

Al fianco dei lavoratori Textprint, si schiera Sinistra Progetto Comune con le consigliere e i consiglieri comunali dell’area fiorentina: “Non possiamo rimanere in silenzio – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu con le consigliere e i consiglieri comunali di area fiorentina – di fronte alla repressione con cui si sta cercando di fermare la lotta dei lavoratori Textprint.
Il sistema politico e istituzionale si riempie le parole di rispetto delle regole, ma anche in questo caso è evidente che la legalità è una categoria che si applica solo a chi è sfruttato, mentre non si agisce concretamente per bloccare le condizioni di sfruttamento che segnano i nostri territori.
Con le compagne e i compagni delle nostre realtà ci siamo già mossi a sostegno di questa lotta, ma crediamo fondamentale agire anche in veste del nostro ruolo di consiglieri e consigliere comunali.
Lo facciamo con un appello a tutti i livelli amministrativi: non può essere permesso a questi lavoratori di rimanere di fronte a quei cancelli senza alcuna risposta, se non quella della repressione.
In queste ultime ore inoltre il clima intorno al presidio si sta facendo sempre più difficile, occorre prendere una posizione chiara, al fianco di questa lotta.
La pandemia Covid-19 dovrebbe aver reso palese quanto sia importante ripensare la nostra società mettendo al centro le persone e il lavoro, contro le logiche di speculazione e profitto a danno delle persone. A parole sembra che tante realtà lo riconoscano, ma nei fatti non si agisce di conseguenza.
Per questo – concludono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune con le consigliere e i consiglieri comunali di area fiorentina – diamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno ai lavoratori Texprint, così come al SI Cobas Prato e Firenze, che sta organizzando questa vertenza, invitando tutte gli altri gruppi consiliari dei nostri enti a fare lo stesso e sollecitando tutte le istituzioni ad attivarsi immediatamente”.

Lorenzo Ballerini (Campi Bisenzio), Lorenzo Banchi (Vicchio), Stefano Berni (Barberino di Mugello), Tatiana Bertini (Scarperia e San Piero), Antonella Bundu (Firenze), Enrico Carpini (Barberino di Mugello), Luigi Casamento (Firenze, Quartiere 3), Beatrice Cioni (Empoli), Caterina Corti (Scarperia e San Piero), Cinzia Farina (Montespertoli), Gabriele Franchi (Impruneta), Francesco Gengaroli (Firenze, Quartiere 2), Alberto Mariotti (Rignano sull’Arno), Leonardo Masi (Empoli), Ivan Moscardi (Sesto Fiorentino), Paola Nardi (Barberino di Mugello), Dmitrij Palagi (Firenze), Lorenzo Palandri (Firenze, Quartiere 2), Vincenzo Pizzolo (Firenze, Quartiere 5), Francesco Polverini (Montelupo Fiorentino), Sonia Rendini (Bagno a Ripoli), Giorgio Ridolfi (Firenze, Quartiere 1), Emiliano Salsetta (Vicchio), Francesco Torrigiani (Firenze, Quartiere 1), Lorenzo Verdi (Borgo San Lorenzo), Filippo Zolesi (Firenze, Quartiere 4)

Prefettura di Prato, controllate 746 persone, di cui 30 sanzionate

La Prefettura di Prato, tramite un comunicato fa sapere che, complessivamente sono state controllate 746 persone, di cui 30 sanzionate, e che inoltre sono state controllate 44 attività commerciali, di cui 2 sottoposte a sanzione. Le violazioni hanno riguardato prevalentemente persone fuori comune di residenza senza giustificato motivo.

“La vigilanza sulla corretta osservanza delle misure anti-contagio prosegue a ritmo intenso, – si legge sul comunicato della Prefettura di Prato – in esecuzione del dispositivo rafforzato definito nel corso degli ultimi Comitati provinciali per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutisi in Prefettura e presieduti dal Prefetto Adriana Cogode, nonché in vista dell’imminente passaggio della provincia alla zona rossa”.

Questi dati si riferiscono ai controlli nel pomeriggio di sabato 13 marzo, che hanno visto l’impiego di numerosi operatori delle forze di Polizia, che hanno presidiato le principali piazze del centro cittadino. Insieme, alle altrettanto numerose unità della Polizia Municipale, che hanno pattugliato a piedi le strade del centro storico, per regolamentare l’utilizzo di quegli spazi da parte dei cittadini, in particolare vietando lo stazionamento in determinate vie.

Dagli esiti del monitoraggio è emersa una presenza di persone nel centro storico ben inferiore a quella degli scorsi sabati, con una regolare e scarsa presenza di persone anche negli ambiti della stazione di Porta al Serraglio.

“Si è pertanto registrato un apprezzabile rispetto della normativa anticontagio in vigore – conclude il comunicato – con una valutazione positiva da parte della collettività circa l’operato delle Forze di Polizia”.

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