Mar 19 Mar 2024

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Texprint: “rischio chiusura a causa picchetto Sì Cobas”

Lo dice in una lettera aperta  l’azienda Texprint di Prato, la stamperia tessile di proprietà di cittadini cinesi che da due mesi è al centro della protesta di circa venti dei suoi lavoratori, quasi tutti bengalesi e pakistani, iscritti al sindacato Sì Cobas.

“Se le autorità non interverranno sul picchetto dei manifestanti Sì Cobas entro la prossima
settimana l’azienda sarà costretta a chiudere, con la conseguente collocazione in cassa integrazione di tutti gli 80 dipendenti”. Così la Texprint di Prato, la stamperia tessile di proprietà di cittadini cinesi che da due mesi è al centro della protesta di circa venti dei suoi lavoratori, quasi tutti bengalesi e pakistani, iscritti al sindacato Sì Cobas.

“A causa degli ingentissimi danni economici alla produzione e all’immagine provocati dalle gravissime condotte illecite poste in essere dagli individui presenti all’esterno della fabbrica,
l’azienda – scrive Texprint in una lettera aperta alle istituzioni cittadine e alle autorità – è stata costretta a mettere in cassa integrazione già 20 degli 80 dipendenti”.

L’azienda denuncia che i manifestanti “impediscono fisicamentel ‘accesso ai mezzi, che per lavoro devono entrare e, fermano leautovetture, occupano la carreggiata e impongono l’apertura delle autovetture, che devono essere previamente ispezionate”.

Nei giorni scorsi ci sono state tensioni con le forze dell’ordine che hanno tentato di dissuadere i manifestanti collocati ai cancelli della fabbrica.

Texprint spiega di aver consegnato a questo proposito materiale alla procura di Prato: “Solo dopo l’assurdo controllo dei mezzi, la verifica dell’assenza di merce a bordo e dopo aver trattenuto i lavoratori, gli amministratori, i clienti e i fornitori per diversi interminabili minuti, il gruppo consente l’accesso o l’uscita dalla fabbrica. Vengono inoltre rivolte nei loro confronti parole ingiuriose e gesti scurrili, come emerge dalle denunce e dai filmati già depositati”. Domani pomeriggio, in piazza del Comune, si terrà una contro-manifestazione degli operai della stamperia non coinvolti nello sciopero, che secondo Texprint sono 65 dipendenti su 80.

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