Cadavere donna invenuto nell’Arno in provincia di Pisa

Pisa, il cadavere di una donna è stato avvistato nel fiume Arno da un pescatore a Fornacette, in Via della Botte in località Fornacette, nel Pisano.

L’uomo ha immediatamente dato l’allarme e sul posto è intervenuta una squadra dei vigili del fuoco per recuperare il cadavere.

Sul posto ci sono anche i carabinieri e l’intervento è ancora in corso nel momento in cui scriviamo.

La donna non è stata al momento identificata. Dai primi accertamenti sembra che il corpo sia rimasto in acqua molto tempo. Per risalire all’identità al vaglio anche le denunce di scomparsa.

Muore a pranzo dopo aver corso la maratona

Pisa, un uomo di trentasette anni è morto oggi dopo avere partecipato alla maratona della città toscana.

L’uomo ha accusato un malore alcune ore dopo avere terminato la corsa e, secondo quanto riferito dagli organizzatori, aveva partecipato alla mezza maratona, lunga 21 km, e insieme al suo gruppo di podisti aveva pranzato presso un ristorante vicino al complesso monumentale di piazza del Duomo.

Non sono ancora chiare le cause del decesso e sul posto sono intervenute anche le forze dell’ordine per ricostruire la dinamica dell’accaduto

Purtroppo, a nulla è servito l’intervento del personale sanitario. L’episodio è avvenuto in piazza Arcivescovado, a due passi dalla Torre pendente, nel villaggio allestito dagli organizzatori della maratona nei pressi del traguardo.

La sua documentazione sanitaria, richiesta dagli organizzatori al momento dell’iscrizione, è già stata fornita alla polizia che ha avviato le indagini e secondo quanto si è appreso tutte le certificazioni mediche richieste sarebbero state in regola

Pisa, asili nido, Mazzeo (Pd): “Lega continua a proporre città ingiusta, chiusa ed escludente”

Il consigliere regionale del PD Antonio Mazzeo è intervenuto circa i nuovi criteri per l’ammissione alla prima scuola dell’infanzia, decisi dalla giunta del sindaco Conti, che considerano l’anzianità della residenza un criterio privilegiato per l’accesso ai nidi comunali. A lui replica lo stesso sindaco.

“A Pisa siamo arrivati al punto che un bambino di 3 anni dovrebbe avere più diritti di un altro bambino di 3 anni. E’ semplicemente inconcepibile e rappresenta l’ennesima dimostrazione che l’unico pensiero di questa giunta leghista è quello di costruire una città ingiusta, chiusa ed escludente”. Afferma Mazzeo.

“A parte il fatto – spiega sempre Mazzeo – che la Corte Costituzionale ha già bocciato un provvedimento analogo in Veneto, considerare questo parametro a discapito del reddito è chiaramente in contrasto con la funzione sociale degli asili nido. Ma anche senza scomodare la Costituzione, ricordo che anche la legge regionale dice chiaramente che ‘nelle graduatorie di accesso i comuni applicano criteri che tengono conto della composizione della famiglia e delle condizioni di lavoro dei genitori’. Qui non si tratta di dire ‘prima i pisani’, ma ‘prima i bambini’ e ogni atto che vada contro questo principio è per me assolutamente inaccettabile”.

“Oltre agli aspetti di legittimità della proposta – prosegue Mazzeo – quello che rattrista di più è il disconoscimento delle più elementari ragioni del welfare: per Conti e la sua giunta, insomma, non ha importanza quanto si ha bisogno di un servizio pubblico e che possa restare escluso chi poi non avrà i soldi per permettersi una struttura privata. Come pure amareggia la riproposizione di un’idea di città chiusa su sé stessa, come fu nel caso della “crociata” del deputato Ziello contro gli studenti fuori sede.”

“E allora – conclude l’esponente del Pd -, voglio ribadirlo: ci sono migliaia di persone che hanno scelto Pisa e le sue eccellenze per studiare, crescere, lavorare, mettere su famiglia. Oggi il Comune sta dicendo a tanti di loro che, probabilmente, i loro figli non avranno gli stessi diritti delle persone con cui studiano e lavorano ogni giorno. Per una città con la nostra storia, la nostra cultura e la nostra tradizione questa è davvero una nuova, intollerabile ferita”.

“La scelta di dare la priorità a chi risiede nel territorio da più di tempo vuol premiare chi sceglie di radicare la propria vita familiare nel nostro territorio, senza penalizzare nessuno”. Così il sindaco leghista di Pisa, Michele Conti, interviene in merito alle polemiche sollevate dall’opposizione contro l’inserimento nel Documento di programmazione economica (punto 2 degli interventi per infanzia e asili nido) di “un criterio premiante per l’assegnazione del posto a chi è residente da più anni nel Comune di Pisa”.

Secondo Conti, “è l’ennesimo caso politico che non esiste, nel caso specifico, creando un caso da una frase estrapolata dal Documento unico di programmazione che indica gli obiettivi di lungo termine dell’amministrazione, un consigliere di minoranza ha costruito un teorema diffondendo una notizia che non esiste, sulla base della quale il criterio della storicità della residenza finirebbe per contare di più dell’Isee: non è e non sarà così”. Era stato il consigliere comunale Ciccio Auletta, della coalizione di sinistra di Diritti in comune (Pr, Possibile e Una città in comune) a sollevare il caso nei giorni scorsi.

Cnr, in zone Pisa +152% mortalità per malattie respiratorie

Pisa, uno studio del Cnr sugli effetti dell’inquinamento atmosferico a Pisa ha rilevato un eccesso di mortalità per malattie respiratorie tra i residenti di alcune zone della città rispetto a chi abita in altre zone.

Lo riferisce lo stesso Cnr che, dopo aver elaborato una prima ricerca, sta facendo partire una seconda indagine, sempre sullo stato di salute sui residenti esposti e sempre con l’Istituto di Fisiologia clinica, su incarico della Direzione ambiente e dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Pisa.

Obiettivo, “effettuare un approfondimento sull’impatto congiunto sulla salute del rumore e dell’inquinamento atmosferico”. In particolare, l’Ifc-Cnr di Pisa ha valutato 132.293 residenti dal 2001 al 2014 ed è risultato che “per i residenti nell’area con più alta concentrazione di ossidi di azoto, rispetto a quelli residenti nell’area meno impattata, è emerso un eccesso del 10% di mortalità per tutte le cause e del 21% per malattie cardiovascolari tra gli uomini e un eccesso di mortalità per malattie respiratorie acute (+152%) tra le donne, mentre i decessi per leucemie e linfomi sono risultati in eccesso in entrambi i sessi”.

Inoltre, sottolinea il ricercatore dell’Istituto di fisiologia clinica Fabrizio Bianchi, “l’analisi dei ricoveri in ospedale ha fornito segnali critici sui tumori ematologici nei maschi e i risultati ottenuti sono coerenti con precedenti evidenze maturate in studi sulla salute di popolazioni residenti intorno a inceneritori e più in generale esposte a inquinamento dell’aria”.

“A causa dell’età avanzata dell’inceneritore e di valutazioni strategiche riguardanti il piano regionale dei rifiuti – conclude Bianchi – è stato deciso di chiudere l’impianto, ed è stata confermata l’utilità degli studi epidemiologici di coorte residenziale nelle decisioni istituzionali di questo tipo”.

Ospedaletto: smantellato campo rom non autorizzato

E’ in corso stamani l’intervento di demolizione e smantellamento di un campo nomadi abusivo nell’area artigianale di Ospedaletto a Pisa. Sul posto stanno operando vigili urbani e le ruspe delle ditte per abbattere le baracche.

Al momento dell’intervento nessuno degli occupanti era presente nel campo di Ospedaletto e ha trovato sistemazioni alternative. Il sindaco di Pisa Michele Conti illustra in una conferenza stampa a mezzogiorno le modalità dell’intervento scattato sulla base di un’ordinanza emessa per motivi igienico-sanitari e ambientali il 30 agosto scorso.

La definitiva chiusura dell’insediamento di via Maggiore di Oratoio pone fine a un luogo che negli anni trascorsi è stato il campo rom non autorizzato più grande della Toscana: al momento dell’insediamento della giunta Conti contava la presenza di 280 persone di origine macedone. La chiusura del campo, con l’abbattimento delle ultime baracche rimaste, prevede la definitiva interruzione delle forniture idriche e elettriche.

“La chiusura definitiva, con l’abbattimento oggi delle ultima baracche rimaste in piedi, prevede adesso la definitiva interruzione delle forniture idriche ed elettriche”. Lo si apprende da fonti del Comune di Pisa.

“Al momento della chiusura – si fa sapere dal municipio pisano – l’area verrà interamente recintata e si potrà dare inizio al lungo lavoro di asportazione dei rifiuti presenti nell’area e alla successiva opera di bonifica ambientale, che durerà alcune settimane data la mole e la natura, anche pericolosa, di molti rifiuti”.

“La chiusura definitiva del campo abusivo di Ospedaletto è un fatto positivo e importante”. Lo afferma in una nota il capogruppo del Pd, Giuliano Pizzanelli, che è all’opposizione al Comune di Pisa dopo il successo della Lega alle amministrative dello scorso anno volendo ricordare che “la precedente amministrazione” di centrosinistra “dopo aver chiuso quello della via della Bigattiera e aver contrastato il radicarsi di altri insediamenti, aveva confinato lo spazio, programmato e avviato la rimozione delle baracche e una ricollocazione delle persone, con l’impegno della polizia municipale e della Società della salute”.

“Oggi si compie un obiettivo fortemente voluto, data la pericolosità dell’insediamento per le persone che lo hanno occupato, per il rischio d’incendi e di allagamenti, e visti i gravi disagi che quella lunga presenza abusiva ha provocato – sottolinea Pizzanelli – per le imprese che operano nell’area industriale e di servizi e per i problemi ambientali, con le discariche abusive e l’ostruzione del fosso. Ora si deve procedere alla bonifica dell’area e a realizzare tutte le misure necessarie a scongiurare il riproporsi d’insediamenti abusivi e lo scarico di rifiuti. Perciò è necessario investire anche in controlli preventivi e mirata videosorveglianza”.

“Le norme nazionali in materia di occupazione abusiva di terreni ci sono venute incontro: in particolare la direttiva del ministero dell’Interno dell’anno scorso ci ha dato gli strumenti per produrre atti in giunta e in consiglio finalizzati a tale scopo”. Lo ha detto il sindaco di Pisa, Michele Conti, commentando lo smantellamento del campo nomadi abusivo che da 30 anni era presente nell’area artigianale di Ospedaletto alla periferia della città ed è stato il più ampio della Toscana.

“Per Pisa – ha aggiunto – è una data storica perché abbiamo portato a compimento qualcosa che le amministrazioni che hanno governato nei precedenti decenni non hanno potuto o voluto fare. Noi lo abbiamo fatto garantendo l’assistenza necessaria a tutti gli occupanti che ne avevano bisogno”. L’assessore ai servizi sociali Gianna Gambaccini spiega che degli oltre 200 occupanti “81 persone (18 famiglie) hanno ottenuto un contributo per ottenere un alloggio in affitto, 74 si sono ricongiunti a parenti e amici presenti sul territorio nazionale, 49 sono tornate in Macedonia e solo sette non hanno invece dichiarato la loro nuova destinazione”.

La giunta comunale ha lavorato mesi a questa soluzione e progressivamente le presenze nell’insediamento abusivo erano scese grazie, ha concluso Conti, “al lavoro dei servizi sociali capaci di mediare le situazioni e individuare soluzioni adatte per ogni singolo nucleo familiare: ora procederemo alla bonifica dell’area e sono sicuro che senza il campo rom aumentare la capacità di attrarre nuove impresa in quest’area produttiva strategica”.

Maltempo, fortunale si abbatte nel Pisano, danni e disagi

Le squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale di Pisa e di quasi tutti i distaccamenti della provincia, escluso quello di Volterra (Pisa), sono intervenute nel comune di San Miniato (Pisa) per rispondere alle decine di richieste di soccorso della popolazione per un fortunale che si è abbattuto sulla zona nel pomeriggio di ieri.

Non si registrano danni a persone anche se la situazione, in seguito al fortunale,  è piuttosto critica.

Gli interventi principali, hanno fatto sapere i pompieri, riguardano rami e alberi pericolanti oltre che a tegole, gronde e oggetti simili divelti dalle fortissime e improvvise raffiche di vento. Al momento sono una ventina le richieste di soccorso da evadere.

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