Vienna: tifosi Rapid aggrediscono giornalista Firenzeviola

L’episodio al termine della gara di conference che ha visto il rapid prevalere per 1 a 0 sui viola di Italiano. L’Associazione stampa Toscana e dal Gruppo toscano dei giornalisti sportivi oltre ad esprimere sostegno invitano la Uefa e la Figc a fare chiarezza su quanto avvenuto “per evitare che in futuro il lavoro e l’incolumità fisica dei giornalisti vengano messi a repentaglio”.

“Ero appena uscito insieme ad alcuni colleghi dallo stadio, al termine delle conferenze del dopo partita dei due allenatori, quando è scattato l’allarme antincendio che ha subito mobilitato i vigili del fuoco perché nei pressi della curva dei sostenitori austriaci stava uscendo del fumo. Ovviamente sono rientrato dentro l’Allianz Stadion per documentare l’accaduto quando sono stato avvicinato da un sostenitore del Rapid, visibilmente alticcio, che mi ha dato una spinta e intimato di andarmene immediatamente. Cosa che ho fatto anche perché in quel momento ero solo. Tuttavia questa persona mi ha seguito fuori dall’impianto insieme ad altri sei tifosi, uno mi ha strattonato, un altro ha cercato di strapparmi dalle mani il cellulare mentre venivo sollecitato a cancellare tutti i video compresi quelli durante la partita, anche se qualcuno ero riuscito già a inviarlo alla mia testata” a raccontare l’episodio è il  giornalista del sito Firenzeviola, Niccolò Santi

I fatti sono avvenuti  al termine del playoff di andata di Conference League fra la squadra di casa, il Rapid, e la Fiorentina.

“Sono riuscito a trattenere il telefono e davanti a queste persone, che non hanno smesso di rivolgere insulti contro la Fiorentina e i fiorentini, ho mostrato che stavo cancellando i video. Per fortuna poi la cosa è finita lì ma non sono stati bei momenti” ha aggiunto Santi.

Sodalirietà a Santi è stata espressa dall’Ordine dei giornalisti della Toscana e dal suo presidente Giampaolo Marchini: “Non possiamo che condannare episodi simili che sottolineano quanto siano necessarie, anche a livello europeo, norme efficaci a tutela della libertà di informazione”.

 

 

Morto Massimo Lucchesi, ex presidente Ordine giornalisti Toscana

Morto il giornalista Massimo Lucchesi, volto noto del Rai in Toscana ed ex presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana,  all’età di 71 anni all’ospedale fiorentino di Careggi.

L’annuncio della scomparsa è stato dato dal presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, che lo ricorsa come “un appassionato della professione e di studi teologici”.

“Tutti gli organismi dirigenti dell’Assostampa – si legge in un comunicato – addoloratissimi partecipano al lutto della famiglia per la scomparsa di Massimo Lucchesi. In particolare si stringono alla moglie, la cara collega Tiziana Missigoi”.

Massimo Lucchesi era stato presidente del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana dal 2004 al 2010 e vicecaporedattore della sede regionale della Rai. Nato a Pisa il 6 agosto 1952, giornalista cattolico, aveva cominciato a lavorare all'”Osservatore Romano”, poi si era avvicinato alla politica, lavorando nel gruppo Dc del Consiglio regionale della Toscana, per poi approdare alla Rai. Molto legato a “Supplemento d’anima”, pubblicazione animata da monsignor Gastone Simoni, era collaboratore di “Toscana Oggi”. I funerali si svolgeranno martedì 1 agosto, alle ore 16, nella basilica della Santissima Annunziata a Firenze.

“Con Massimo Lucchesi se ne va un signore vero della penna e si chiude un’altra pagina del giornalismo elegante della Toscana”. Esprimendo il suo cordoglio, così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, commenta, addolorato, la notizia della scomparsa del giornalista Massimo Lucchesi. “Grande umanità e grande professionalità – continua Giani – sempre misurato, ho ancora negli occhi i suoi servizi appassionati su una delle materie che padroneggiava, l’enogastronomia, così come la lucidità dei suoi interventi in cui esprimeva al meglio le proprie doti di commentatore, sulla politica così come sui temi ecclesiali e religiosi. Con vicinanza mi stringo alla famiglia e alla moglie, Tiziana Missigoi”.

“Con la scomparsa di Massimo Lucchesi, già presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, la Toscana perde una voce libera, competente, rispettosa e cordiale. Alla sua famiglia, ai colleghi della Rai, dell’Associazione stampa e dell’Ordine professionale, va tutta la vicinanza e il profondo cordoglio del Consiglio regionale”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo ricorda Lucchesi, “un amico. Ho avuto modo di conoscerlo e incontrarlo più volte – prosegue Mazzo – apprezzandone le grandi doti umane e professionali. Ci ha accompagnato per anni nel racconto della nostra splendida regione. Mancheranno le sue lucide intuizioni e quel suo essere sempre garbato”.

Green Pass: manifestazione a Firenze, scattano denunce per manifestazione non autorizzata

Green pass: sono una decina le persone che saranno denunciate dalla digos della questura di Firenze per la manifestazione contro il Green pass svoltasi sabato scorso in piazza della Signoria. Il reato contestato è quello di manifestazione non preavvisata.

Secondo quanto appreso, si tratterebbe di coloro che avrebbero condotto e gestito l’evento – organizzato senza inviare alcun preavviso alla questura -, fornendo ad esempio l’impianto acustico e prendendo per primi la parola al megafono.

Non sarebbero stati invece identificati al momento gli ideatori della protesta, indetta a livello nazionale attraverso un tam tam sui social, su Whatsapp e su Telegram. A una delle persone identificate sarebbe contestato anche il reato di resistenza a pubblico ufficiale.

Un momento della manifestazione non autorizzata di piazza della Signoria.

Sempre sabato a Firenze, nei giardini della Fortezza da Basso, si è svolta un’altra manifestazione contro il Green pass, regolarmente preavvisata alla polizia.

Intanto un cronista sarebbe stato aggredito da alcuni manifestanti durante la protesta contro il green pass di sabato in piazza della Signoria a Firenze. Ferma presa di posizione dell’Associazione Stampa Toscana e dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, d’intesa con la Federazione nazionale della Stampa, che chiedono di tutelare il lavoro dei cronisti e individuare i responsabili dell’aggressione. “Ancora una volta, durante le manifestazioni del fine settimana contro il Green pass e le scelte del governo, a Firenze, come a Roma, a Milano e a Genova, ne hanno fatto le spese i giornalisti”,  sottolineano in una nota Ast e Odg della Toscana.

Ast e Odg chiedono alle autorità di pubblica sicurezza di “far analizzare dagli specialisti i video che documentano gli episodi, dai quali non dovrebbe essere difficile individuare i responsabili”. 

Giornalisti Toscana chiedono di essere vaccinati

Firenze, con una lettera inviata al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, l’Ordine dei giornalisti della Toscana chiede di “avviare un percorso preferenziale per i giornalisti riguardo alla vaccinazione anti-Covid”.

L’iniziativa dell’Ordine arriva in seguito alle “numerose sollecitazioni fatte da giornalisti impegnati ogni giorno nella copertura di notizie, costretti loro malgrado anche a lavorare in condizioni di non sufficiente distanziamento” durante iniziative pubbliche ‘in presenza’. La lettera dell’ordine è stata indirizzata anche all’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini.

Peraltro, alcuni iscritti all’Ordine hanno segnalato la situazione alla Regione, anche attraverso i socials ed i canali aperti dai membri dello staff del governatore Giani, il tema delle segnalazioni è lo stesso: condizioni di lavoro che in questa fase non tutelano la sicurezza di giornalisti, fotografi e operatori.

“Facendo seguito alla nostra precedente lettera prot. n. 102 del 18 gennaio u.s. – si legge nella lettera dell’Ordine – e alle numerose sollecitazioni fatte da colleghi impegnati ogni giorno nella copertura di notizie, costretti loro malgrado anche a lavorare in condizioni di non sufficiente distanziamento in caso di fatti di cronaca, l’Ordine dei giornalisti della Toscana chiede alla Regione Toscana di poter avviare un percorso preferenziale per i giornalisti riguardo alla vaccinazione anti­ovid”.

 

Piombino: scritta offensiva davanti alla redazione de Il Tirreno

Imbrattata con una scritta offensiva la targa della redazione de Il Tirreno a Piombino, città ieri al centro della cronaca politica per l’opposizione del sindaco Ferrari al conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, proposta contenuta in una mozione di RC. La condanna dell’Associazione Stampa Toscana.

Sul caso l’intervento di Maurizio Molinari, direttore generale GNN e Luigi Vicinanza, condirettore editoriale: “Questa notte mani ignote hanno imbrattato con una vergognosa offesa la sede del Tirreno a Piombino. La direzione editoriale del gruppo GNN, a cui Il Tirreno appartiene, rigetta questo atto di intimidazione contro la libertà di informazione e rinnova l’impegno quotidiano a garantire un’informazione di qualità nell’interesse dei lettori”.

L’Associazione Stampa Toscana esprime piena solidarietà al direttore Fabrizio Brancoli e a tutti i colleghi de Il Tirreno per  la scritta intimidatoria e offensiva vergata sulla redazione di Piombino. “E’ sempre intollerabile l’attacco a un giornale, ma in questo caso l’indignazione è ancora più forte perché sembra che il gesto vile s’inserisca nella polemica sulla proposta di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, vittima di minacce razziste e costretta, ora, ad essere scortata dai carabinieri”.

L’Associazione Stampa Toscana invita anche le istituzioni a reagire e a esprimere forte vicinanza a Il Tirreno e al suo direttore e si augura che le forze dell’ordine riescano a individuare le mani e le menti che hanno voluto offendere il giornale e i sentimenti di libertà e di democrazia che esprime da sempre.

Anche il presidente della Regione Enrico Rossi esprime la sua solidarietà al direttore e alla redazione de Il Tirreno e afferma: “Come rileva lo stesso giornale, si tratta di un episodio grave, che può apparire limitato ma che non può e non deve essere trascurato, perchè si inserisce in un clima di odio e inciviltà che cova e rischia, se non contrastato, di diffondersi come un virus che ammorba e minaccia il nostro vivere civile e la nostra democrazia. Un fatto che si verifica all’indomani delle polemiche suscitate dal no dell’amministrazione comunale alla cittadinanza alla senatrice Liliana Segre, ed è doppiamente vile, perchè fomenta l’odio e prende di mira un valore fondamentale, tutelato dalla nostra Costituzione, come la libertà di stampa”.

Solidarietà al quotidiano e ai suoi giornalisti è stata espressa anche dall’Ordine dei giornalisti della Toscana e dai consiglieri nazionali del Cnog Luca Frati e Antonio Valentini.

A commentare il fatto è lo stesso direttore de Il Tirreno: “Al buio, ben nascosti, da persone che non sanno confrontarsi civilmente, hanno scritto una parola, un insulto su una targa. Quanto vale, quanto pesa, un fatto del genere? È un gesto piccolo per le sue conseguenze, miserabile per il suo intento ma pericoloso per il suo potenziale – prosegue  Fabrizio Brancoli -. È un’avvisaglia, una pessima previsione meteo per il clima di una comunità. Purtroppo accade a Piombino, dove una richiesta di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre è, per il momento, stata respinta dall’amministrazione comunale”.

“Il Tirreno – conclude – racconta la realtà e dà voce a tutti i suoi protagonisti. Sostiene le proprie opinioni, accoglie quelle altrui, fa informazione professionale e crede nella libertà. È il suo dovere; è anche il suo diritto. Un diritto-dovere che viene esercitato a testa alta, e non ci sono gesti vigliacchi che cambieranno questa cosa”.

Di vergognosa offesa parla poi in una nota il gruppo editoriale GNN a cui appartiene Il Tirreno. La direzione editoriale di GNN “rigetta questo atto di intimidazione contro la libertà di informazione e rinnova l’impegno quotidiano a garantire un’informazione di qualità nell’interesse dei lettori”.

Odg Toscana e Ast: “Grave dichiarazioni sindaco Abetone”

La vicenda riguarda le offese pronunciate da Diego Petrucci, sindaco di Abetone Cutigliano (Pistoia), nei confronti del giornalista Cristiano Marcacci e del giornale Il Tirreno. “Non è accettabile che un rappresentante delle istituzioni si esprima in termini diffamatori perché non approva il contenuto di un servizio giornalistico, né tantomeno che rifiuti di dissociarsi dai successivi commenti di suoi ‘amici di facebook’ che sconfinano nella più triviale volgarità”, è il commento dell’Ordine dei giornalisti della Toscana.

Il primo cittadino non avrebbe digerito l’articolo di Marcacci riguardante l’intitolazione di una rotonda a Pisa alla memoria di Giuseppe Niccolai, tra i fondatori del Movimento sociale. Sulla sua pagina facebook il sindaco di Abetone Cutigliano, ex consigliere comunale a Pisa, ha accusato il cronista e il giornale di provare “a seminare odio per gonfiare il portafoglio del proprio datore di lavoro”, invitando a smettere “di comprare il Tirreno” e a “parlare con certi giornalisti”.
L’Odg Toscana sottolinea come “un comportamento di questo tipo denota un totale disprezzo per il dialogo democratico e per i principi sanciti dall’articolo 21 della Costituzione, proprio quando lo Stato, con la presenza del sottosegretario con delega all’editoria e del vicepresidente del Csm al convegno sulle minacce ai giornalisti, cerca di garantire la libertà di stampa”.
Anche l’Associazione stampa Toscana ha ritenuto gli insulti inaccettabili. L’Ast chiede che l’Anci Toscana si pronunci “di fronte ad un atteggiamento del tutto intollerabile. E’ opportuno che venga presa una posizione netta a tutela dell’informazione libera, fondamento basilare per uno stato democratico”
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