Borgo San lorenzo: due 14enni indagati per rapine e estorsioni

Anche un maggiorenne, residente sempre a Borgo  e già noto alle forze di polizia e per questo sottoposto a richiamo orale, è indagato per gli stessi reati dalla Procura della Repubblica.

Rapina, violenza privata, minaccia, furto con strappo ed estorsione: con queste accuse due 14enni di Borgo San Lorenzo (Firenze) nel Mugello   sono stati diffidati dal tribunale per i minori di Firenze a compiere altri reati, i giudici hanno poi raccomandato i genitori a vigilare con maggiore attenzione sui figli.

Anche un maggiorenne, sempre residente nel Mugello e già noto alle forze di polizia e per questo sottoposto a richiamo orale, è indagato per gli stessi reati dalla Procura della Repubblica. I provvedimenti sono stati notificati ieri dai carabinieri nel corso delle perquisizioni nelle abitazioni dei tre ragazzi.

Furti e rapine – tre episodi – sarebbero stati messi a segno il 22 giugno in pieno giorno proprio a borgo A dare il via alle indagini dei carabinieri è stata le denuncia della mamma di una delle vittime, tutte quattordicenni.

Il primo episodio è avvenuto in un luogo isolato, lungo i bastioni che costeggiano il fiume Sieve. Il maggiorenne e uno dei minorenni avrebbero spintonato la vittima, strappandole 50 euro e chiedendo in cambio 5 o 10 euro. Dopo aver ottenuto il denaro gli aggressori sono scappati. Poco dopo, in piazza Gramsci,  sempre a borgo, i tre della baby gang avrebbero fermato un altro quattordicenne, minacciandolo di botte se non li avesse seguiti. Una volta lontani dagli sguardi dei passanti gli avrebbero rubato 50 euro.

Infine, due aggressori avrebbero preso il cellulare a un ragazzino chiedendo un riscatto di 25 euro: il maggiorenne per persuaderlo lo avrebbe afferrato per il collo, fino a farlo cadere per terra. Inoltre i militari hanno trovato nella stanza di uno dei ragazzi un segnale stradale appartenente al comune di Borgo San Lorenzo, che è stato poi restituito agli uffici dell’amministrazione.

Mugello, arriva l’impianto di sosta per la filiera delle carni della selvaggina cacciata

Mugello, al via l’impianto di sosta per la filiera delle carni della selvaggina cacciata. Il progetto, fortemente voluto dalla Regione Toscana e dalle Associazioni dei cacciatori, è stato realizzato dall’Unione montana dei Comuni del Mugello sulla base di un accordo sottoscritto nel 2015 con Città metropolitana di Firenze e Atc Firenze-Prato.

In una nota si spiega che la nuova struttura consentirà ai cacciatori di conferire nell’area adibita la selvaggina, essenzialmente ungulati come cinghiali, daini e caprioli, indipendentemente dagli orari di apertura del Centro carni che è attiguo e comunicante, avendo a disposizione un’entrata separata dall’impianto principale. All’interno del centro sosta i cacciatori cureranno le operazioni preliminari sugli animali, lasciandoli poi in un ambiente protetto e refrigerato a disposizione del veterinario dell’Azienda sanitaria che ne verificherà l’idoneità alla lavorazione da parte della Cooperativa agricola Firenzuola che gestisce il centro Carni Mugello, e alla commercializzazione secondo le normative in vigore.

Questa struttura è un impianto fondamentale per offrire garanzie sulla macellazione di carne da selvaggina e può dare una forte spinta a un’importante filiera della carne selvaggina come quella mugellana – sottolinea la vicepresidente della Regione e assessore all’agroalimentare Stefania Saccardi -. Sugli ungulati bisogna esercitare una forte azione di controllo per salvaguardare sia l’agricoltura che la sicurezza sulle nostre strade, ma tutto questo deve essere collegato a un percorso di recupero, controllo e messa in circolazione in modo trasparente di carni che siano assolutamente controllate. Questa struttura potrà servire anche a loro e al tempo stesso garantire una carne sicura dal punto di vista sanitario e tracciabile secondo le normative Ue, alimentando una filiera virtuosa di commercializzazione e utilizzo delle carni da animali selvatici che sono di grande qualità”.

Terremoti, “scossa Borgo S. Lorenzo evento abbastanza fisiologico”

Mugello, “Ogni anno registriamo circa 200-300 terremoti locali che avvengono fra l’Appennino settentrionale e la Toscana centrale. Quello di stamani è un evento abbastanza fisiologico, che si ripete più o meno una volta l’anno. Per fortuna si tratta di una scossa che non dovrebbe aver provocato danni, ma è stata chiaramente avvertita dalla gente”.

Queste le dichiarazioni riportate in una nota dal sismologo dell’Istituto geofisico toscano Andrea Fiaschi in relazione alla scossa 3.4 registra stamani in Mugello, a Borgo San Lorenzo (Firenze).

L’Istituto, che fa parte della Fondazione Parsec e ha sede a Prato, si occupa della gestione di tutto il monitoraggio del Mugello, una delle zone sismiche più attive dell’Appennino e si avvale di 10 stazione per monitorare l’area. Queste stazioni sono dei pozzetti con sensore e sistema di trasmissione dati alimentato da pannelli fotovoltaici.

In Toscana complessivamente fanno capo all’istituto 22 stazioni di rilevamento, una rete che copre anche una buona metà della Toscana, compresa l’Isola d’Elba, fino all’Emilia Romagna. A Prato, a villa Fiorelli dove recentemente è stato trasferita la centrale di monitoraggio sismico dell’Istituto, i movimenti della terra sono dettagliatamente studiati attraverso la rete di rilevamento e i computer che in tempo reale inviano i dati anche all’Ingv di Roma.

“Il monitoraggio del Mugello, con ben 10 stazioni di rilevamento, è complesso – spiega poi il direttore della Fondazione Parsec Marco Morelli -. Oltre alla manutenzione ordinaria effettuata da esperti che fra monti e boschi controllano continuamente le stazioni ed effettuano le riparazioni in caso di guasti, la strumentazione deve essere rinnovata ogni 7-8 anni e i costi sono alti”. Il conto ammonta a 100 mila euro l’anno, per il momento coperto interamente dal Comune di Prato e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “Molto importante sarebbe il coinvolgimento della Regione Toscana e della Provincia di Firenze, coinvolgimento a cui stiamo già lavorando”, conclude Morelli.

Nel 2012 l’Istituto, nato 90 anni fa come Osservatorio sismologico San Domenico, si occupò anche del monitoraggio del relitto della Concordia.

Eolico, Giani: soprintendenze non siano elemento del no

Firenze, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervenendo all’assemblea nazionale di Ali a Firenze, ha espresso un suo parere sul dibattito in corso riguardo al nuovo impianto eolico da realizzare nel Mugello.

“Bisognerà rimettere una mano alle norme – ha detto Giani riferendosi all’eolico – Non è possibile che 10 pale nel Mugello, che darebbero energia elettrica a 100.000 persone sugli Appennini, al di là degli appelli al ‘no di Sgarbi’, debbano essere bloccate dal parere del sovrintendente”.

“C’è una questione che io pongo a livello nazionale: le sovrintendenze come elemento del ‘no’ in tutto e per tutto”, ha aggiunto Giani facendo riferimento al parere negativo su questo impianto dato dal soprintendente di Firenze Andrea Pessina per via dell’impatto sul paesaggio.

Per Giani, la questione dell’energia si intreccia anche col tema dell’autonomia differenziata: “Dando più spazio ai territori vogliamo che sul monte Amiata, – ha aggiunto riferendosi agli impianti della geotermia – questo 30% della nostra autosufficienza energetica diventi il 50%, quota che i tecnici ci dicono che si può avere”.

Tuttavia, in questo caso, secondo il governatore, “se lasciamo gestire tutto” soltanto “all’Enel, allora fioriranno i comitati e fiorirà il No: se diamo la sensazione invece che le risorse possono avere una specificità di intervento sul piano infrastrutturale, di diminuzione dei costi dell’energia per le nostre imprese sul piano locale, ecco che la partita diventa con l’autonomia differenziata più chiaramente gestibile, offrendo al Conto Energia nazionale maggiori risorse”.

Coronavirus: isolato bosco Mugello dove si svolge raduno Hippie

Uno dei partecipanti al raduno di hippie in Alto Mugello è risultato positivo al Covid, la decisione dopo vertice in prefettura

“L’immediato isolamento della zona boschiva interessata sia in entrata che in uscita” e “la predisposizione, altrettanto immediata, dei servizi sanitari in loco per l’effettuazione di screening sui soggetti ancora presenti tramite tampone Covid e l’adozione di ogni conseguente necessario provvedimento a tutela della salute individuale e collettiva”: è quanto disposto dal  Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Firenze, dato che uno dei partecipanti al raduno di hippie in Alto Mugello è risultato positivo al Covid.

il comitato ha anche stabilito che il sindaco di Marradi, luogo dove da giorni si sta svolgendo l’evento autorizzato, “disponga  Attraverso gli organizzatori del raduno, con i quali il presidente dell’Unione montana dei Comuni del Mugello assicura costanti collegamenti, sarà provveduto anche al tracciamento e alle conseguenti misure precauzionali per i soggetti che hanno ormai lasciato la manifestazione.

Alla riunione, svolta in videoconferenza e presieduta dal prefetto di Firenze Alessandra Guidi, hanno preso parte il sindaco del Comune di Marradi Tommaso Triberti e la vice sindaco Vittoria Mercatali, il sindaco di Palazzuolo sul Senio Gian Piero Moschetti in qualità di presidente dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello, esponenti di Questura di Firenze, Comando Provinciale dei Carabinieri, Comando Provinciale della Guardia di Finanza. La partecipazione è stata allargata al direttore generale della Asl Toscana Centro Paolo Morello Marchese e al responsabile del Dipartimento Prevenzione della Regione Toscana Renzo Berti. Presente anche il sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa come presidente delle Società della salute (Sds) del Mugello.

Nicola è vivo, bimbo ritrovato a 3 km da casa in buone condizioni

Nicola Tanturli, il bimbo ritrovato questa mattina, è arrivato al  pediatrico Meyer in elicottero per effettuare controlli medici, condizioni di salute non destano preoccupazioni

Nicola Tanturli potrebbe aver camminato per 4-5 chilometri. Lo ha riferito il sindaco di Palazzuolo sul Senio (Firenze), Gian Piero Philip Moschetti, durante la conferenza stampa
convocata dopo il ritrovamento stamani del bambino, 21 mesi, che era scomparso l’altra notte dalla casa dove vive in mezzo ai boschi insieme alla sua famiglia.

Il ritrovamento è avvenuto alle 9.30 a 3 km dall’abitazione a opera di una giornalista RAI de la Vita in Diretta che stava realizzando un servizio sulla scomparsa del bambino e dai carabinieri. Tra i primi ad abbracciare il piccolo, come si vede dalle foto diffuse dalle forze dell’ordine, il comandante della stazione dei carabinieri, il maresciallo Porfida, che poi lo ha condotto dai sanitari pronti con i mezzi di soccorso. Il bambino è stato ritrovato in una scarpata.

Un flebile gemito lo ha fatto ritrovare. Il Luogotenente Ciccarelli, comandante della stazione dei carabinieri di Scarperia, impegnato nelle ricerche, si è calato a 25 metri individuando il piccolo che ha chiesto subito della mamma. Lo stesso luogotenente lo ha riportato sulla strada sterrata riconsegnandolo alla mamma e poi trasportandoli in elicottero al Meyer per i controlli del caso.

Dopo una notte di ricerche senza esito, anche con l’ausilio di un aereo dotato di termoscanner, la buona notizia dopo ore di tensione. Alle ricerche hanno partecipato Vigili del Fuoco, Carabinieri, Soccorso alpino e numerosi volontari, per un totale di quasi 200 persone. Alle 12 il sindaco di Palazzuolo sul Senio ha tenuto una conferenza stampa dalla sede dell’Unione dei Comuni Mugello a Borgo San Lorenzo. Rispondendo a una domanda di un giornalista se del caso saranno interessati i servizi sociali il sindaco ha risposto:
“E’ una cosa che non spetta a noi direttamente, spetterà alla Società della salute ed eventualmente ai servizi sociali stessi, che ci hanno già contattato”.

“Non ho avuto l’impressione che abbia trascorso lì la notte, secondo me c’è arrivato tramite il bosco, perché secondo me la strada da fare era più agevole”. Lo ha detto Danilo Ciccarelli, comandante della stazione dei carabinieri di Scarperia (Firenze) spiegando di non aver “avuto l’impressione che abbia trascorso” la notte infondo alla scarpata dove il piccolo è stato ritrovato, perchè “l’erba non era schiacciata, non aveva fatto un giaciglio. Secondo me si è mosso”.

Nicola “è già stato sottoposto a una prima visita che ha rilevato la presenza di escoriazioni superficiali, ma le sue condizioni generali non destano particolari preoccupazioni. Il piccolo verrà comunque trattenuto in osservazione in attesa di completare gli ultimi accertamenti”. Così in una nota l’ospedale pediatrico Meyer sulle condizioni del bimbo di due anni ritrovato stamani in Mugello.
Numerosi gli attestati di felicità e i ringraziamenti a tutti i soggetti impegnati nelle ricerche da parte del mondo politico e istituzionale locale e nazionale.

Da quanto spiegato dalla prefettura, il bimbo scomparso ieri, Nicola Tanturli, sarebbe stato trovato a circa tre chilometri dalla sua abitazione. Il piccolo sembrerebbe in buone condizioni. Sempre dalle prime informazioni sarebbe stato un giornalista a ritrovarlo: mentre saliva verso la casa avrebbe udito alcuni lamenti e rumori.

Per tutta la notte hanno operato squadre speciali di vigili del fuoco con il supporto dell’Aeronautica Militare e questa mattina sono ripartite le squadre con le unità cinofile e i cani molecolari, i vigili del fuoco, i carabinieri, il soccorso alpino, la protezione civile e tanti volontari. Sono stati impiegati nelle ricerche anche droni a raggi infrarossi.

 

 

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