Presentato a Signa dall’assessora Monni il protocollo mitigazione e valorizzazione territorio

Signa, nel comune fiorentino, dentro al cantiere della cassa di espansione dei Renai, è stato presentato dall’assessora all’ambiente e difesa del suolo Monia Monni il protocollo mitigazione e valorizzazione territorio.

Si tratta di un protocollo d’Intesa per l’attuazione di interventi di mitigazione del rischio idraulico sul territorio di Signa. All’incontro, oltre l’assessora Monni, presenti anche il sindaco di Signa Giampiero Fossi, il presidente del Consorzio di Bonifica Marco Bottino e l’assessore all’ambiente Andrea Di Natale. Il documento, siglato da Regione, Comune di Firenze e di Signa e Consorzio consente appunto di mettere in atto misure di riduzione del rischio idraulico sul territorio comunale. Dagli studi condotti a supporto della redazione dei piani urbanistici è emersa infatti la necessità di garantire la sicurezza idraulica di vaste aree già urbanizzate e di varie zone potenzialmente edificabili, così da permettere la piena vivibilità di tutte le frazioni del territorio e consentire lo sviluppo dell’area produttiva e industriale di Signa.

“È il momento di restituire qualcosa al Comune di Signa in termini di ulteriore valore aggiunto – ha spiegato l’assessora Monni -. Un Comune che ha dato tanto alla città metropolitana perché quest’area così importante, che coinvolge 195 ettari di territorio è a disposizione per la messa in sicurezza di un’area più ampia che coinvolge i Comuni di Signa, Campi, Sesto , Firenze. Con questo protocollo individuiamo una serie di di opere che contribuiscono a una maggiore sicurezza di questo territorio , ma anche liberiamo aree importanti per permettere a questo Comune di crescere e svilupparsi in maniera sicura e sostenibile . E se lo contestualizziamo nell’attualità dei fatti drammatici avvenuti a Ischia, vediamo che questo aspetto è fondamentale, perché è sostanzialmente poco utile realizzare opere di difesa se accanto ad esse non si costruisce lo sviluppo dei territori in maniera consapevole, equilibrata, bilanciando la crescita di un territorio con l’esigenze di sicurezza e sostenibilità. Questo è quello che stiamo facendo oggi a Signa,ma su un livello più generale voglio ricordare che questa Regione, per la difesa del suolo investe ogni anno circa 100milioni di euro e altrettanti, grazie anche alla grande capacità operativa dei Consorzi, sono spesi per fare le manutenzioni che sono fondamentali”.

Monni ha ricordato come la questione della difesa del suolo sia strettamente connessa alla lotta ai cambiamenti climatici: “Oggi fare difesa del suolo è più complesso per l’imprevedibilità dei fenomeni e quindi è importante intervenire moltissimo anche con l’informazione ai cittadini che devono sapere che il rischio si riduce ma non si elimina mai. Da qui l’importanza della conoscenza dei comportamenti da adottare che possono salvarci la vita”.

Con la redazione dei nuovi strumenti urbanistici abbiamo evidenziato subito la necessità di azioni di tutela, sviluppo e valorizzazione del territorio – ha aggiunto il sindaco Giampiero Fossi -. Vogliamo una pronta riorganizzazione dei centri abitati tramite progetti di riqualificazione urbana e un incremento dei locali per lo svolgimento di funzioni pubbliche, sociali e aggregative; vogliamo dotare il nostro territorio dei servizi mancanti come parcheggi gratuiti, aree sportive e scuole; incentivare lo sviluppo sostenibile delle attività economiche fornendo gli strumenti adeguati alla nascita di nuove realtà. Per consentire lo sviluppo territoriale dobbiamo però, prima di ogni cosa, mettere a disposizione spazi adeguati ad accoglierlo e questo potrà verificarsi solo a seguito di interventi di messa in sicurezza idraulica su gran parte del nostro territorio”.

Il protocollo prevede quindi interventi site-specific da realizzarsi grazie alla cooperazione di Regione Toscana, Consorzio di Bonifica Medio Valdarno e l’Amministrazione Comunale. Fra questi, l’adeguamento della quota di coronamento dell’argine destro del Fiume Arno; l’adeguamento della quota di coronamento delle difese idrauliche in destra del Fiume Bisenzio; il completamento di via Arte della Paglia lungo il Bisenzio – tra la linea ferroviaria Firenze-Empoli e via Santelli; il consolidamento dell’argine strada in destra del Bisenzio – dalla rotatoria di via Arte della Paglia fino a via Il Casone; la realizzazione di una cassa di espansione dell’Ombrone, a nord-ovest della zona di Lecore, con adeguamento delle acque basse dei canali del Tozzinga e Bandita; realizzazione di un rilevato remoto su via Arte della Paglia – dalla rotatoria con via Argine Strada fino a via delle Bertesche.

Una serie di interventi coordinati fra gli Enti coinvolti che integrino le difese delle opere idrauliche già realizzate e che permettano lo sviluppo – in sicurezza – di molte zone del nostro territorio – spiega l’assessore all’urbanistica e alle opere pubbliche Andrea Di Natale -. Ci impegneremo a porre in essere ogni iniziativa utile alla salvaguardia delle zone abitate più fragili e alla mitigazione del rischio idraulico, sia di aree urbanizzate che zone limitrofe, affinché non si ripetano gli eventi alluvionali che hanno colpito il nostro comune nel recente passato causando danni ingenti e allagamenti di grossa portata, creando al contempo occasioni di riqualificazione ambientale e di fruizione del territorio da parte dei cittadini”.

“La firma del protocollo d’intesa fa seguito ad una valutazione del rischio idraulico fondamentale per aumentare la sicurezza idraulica e permettere un ulteriore sviluppo del territorio – ha concluso il presidente del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno Marco Bottino – . E, d’intesa appunto con la Regione e il Comune, sarà il Consorzio di Bonifica a progettare, realizzare e poi manutenere larga parte delle nuove sistemazioni che saranno anche l’occasione per una riorganizzazione generale del sistema di opere idrauliche per la sicurezza di Signa e di tutta la Piana Fiorentina”.

CNA Firenze: le imprese chiedono certezze e riduzioni dei costi sui rifiuti

Firenze, durante l’incontro organizzato da CNA Firenze tra una delegazione di imprenditori della Città metropolitana di Firenze, l’assessora all’Ambiente della Regione Toscana Monia Monni, collegata da remoto, e Nicola Ciolini, presidente di Alia si è discusso della gestione dei rifiuti e della Multiutility.

In tema di rifiuti le imprese hanno chiesto certezze: “C’è bisogno di un Piano dei rifiuti definito e definitivo, una volta per tutte adeguato alle esigenze della nostra regione. Ad oggi, invece, possiamo contare solo su qualche annuncio e qualche indiscrezione sulla probabile futura realizzazione di biodigestori, che però, trattando i rifiuti organici, danno risposta solo ad una parte del problema. E con gli altri? Vogliamo continuare ad esportare a caro prezzo l’indifferenziato?”, ha esordito Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze metropolitana.

“Al di là della tipologia d’impianto verso cui mirare, chiediamo inoltre che le politiche che si intendano adottare ci vengano illustrate. Imperativo è infine che si adotti un nuovo paradigma che conduca, finalmente, ad una riduzione dei costi del servizio di smaltimento sempre promessa e mai attuata”, ha proseguito Cioni. Inoltre, il CNA è tornata a chiedere di valutare l’opportunità della termovalorizzazione.

L’assessora Monni, si spiega nella nota, ha confermato che le progettualità della Regione guardano “all’economia circolare, terreno che intendiamo occupare con impianti di riciclo e impianti di recupero”. Quanto all’impiego dei termovalorizzatori ha specificato che “laddove esistenti siano mantenuti e migliorati” optando però in futuro per “tecnologie più evolute e sostenibili che non rimangano vittime della carbon tax”. Ha infine chiesto un maggior sostegno da parte del sistema imprenditoriale ai progetti di nuovi impianti in programma, spesso oggetto dell’opposizione di alcuni gruppi della società civile, specificando che si tratta di “una partita che si vince o perde tutti insieme” mentre spesso “i sindaci sono lasciati soli”. Per Cioni: “La Multiutility è una scelta doverosa, che adottiamo però con forte ritardo”.

Festa dell’Albero a Firenze, ipotesi appuntamento mensile

Firenze, oltre 250 ragazzi e ragazze delle scuole superiori stanno partecipando a Palazzo Vecchio all’evento ‘Città futura: idee per la Firenze del domani’, organizzato in concomitanza con la Festa dell’Albero.

Tra i presenti il sindaco Dario Nardella, gli assessori Cecilia Del Re, Sara Funaro, Andrea Giorgio, Cosimo Guccione, il professore Stefano Mancuso. “Contiamo di replicare queste iniziative, mensilmente, in modo da coinvolgere ogni volta un gruppo da 250 ragazzi – ha proposto Mancuso -. L’idea è di alfabetizzare le giovani generazioni riguardo al problema dell’ambiente, del riscaldamento globale, il problema più importante che l’umanità abbia avuto nel corso della sua storia. Il secondo punto è ancor più pratico, ovvero sentire i ragazzi che verranno divisi in gruppi di lavoro”.

Nardella ha approvato “l’idea che diventi un appuntamento mensile, i giovani sono i nostri principali alleati per la battaglia contro il cambiamento climatico. Ci siamo dati un nuovo obiettivo oltre a quello di incrementare le alberature, passare in cinque anni da 24 a 30 metri quadrati di verde pubblico fruibile per abitante”. Durante la mattinata di oggi 21 novembre, al Parco di San Donato, in zona Novoli, saranno piantati alberi insieme ai bambini e alle bambine, alla presenza anche del presidente di Publiacqua Lorenzo Perra e dell’assessore regionale all’ambiente Monia Monni.

A Palazzo Vecchio la Festa è anche l’occasione per la presentazione della squadra di artisti Italian music team, la prima squadra polisportiva a dedicarsi interamente alla salvaguardia dell’ambiente, che fa sua l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L’evento è un’occasione che sarà propedeutico alla firma, in tarda mattinata, della Carta di Gaia, documento nel quale verrà stabilito “che non sarà più la Terra ad essere il nostro patrimonio ma noi il suo”, riportando “le lancette della storia indietro di un milione di anni, quando la Terra era una dea da rispettare e da temere e non una cornucopia dalla quale servirsi a piene mani”.

🎧 Economia circolare: confronto in Regione con Cgil su nuove pratiche e riuso

“Economia circolare e nuove pratiche per la raccolta e recupero. Esperienze a confronto”: è l’iniziativa organizzata da Cgil Toscana in Palazzo Strozzi Sacrati.

La Regione Toscana ha avviato un piano per l’economia circolare nel settore del trattamento dei rifiuti, le cui finalità cercheranno di offrire risposte efficaci e adeguate anche a causa dell’accelerazione e della recrudescenza della crisi climatica e, non ultima, dal permanere di una situazione geopolitica che sta ingenerando carenza di materie prime e un incremento esponenziale dei costi energetici.

La Cgil sta seguendo con grande attenzione le fasi di questo processo e anche di quello promosso da alcune amministrazioni comunali per la creazione di una multiutility che includa gestione rifiuti, servizio idrico ed energia, “in primis nell’interesse delle lavoratrici e lavoratori – impiegati del settore e in gran parte inquadrati con contratti, condizioni di lavoro e di retribuzioni eterogenei stante la medesima tipologia di impiego – ma anche per i cittadini intesi come consumatori ed utenti”, si legge in una nota del sindacato.

Lo scopo del convegno è stato approfondire il ruolo e le mansioni di lavoratori del settore e dei cittadini consumatori, sempre più protagonisti e coinvolti in una fase delicata del trattamento dei rifiuti stessi: quella della selezione e del conferimento, denominata comunemente raccolta differenziata “porta a porta”.

In Toscana i 3,73 milioni di abitanti producono pro-capite una media di 590 Kg di rifiuti annui. Il corso medio annuo del servizio di recupero e smaltimento del rifiuto sempre pro-capite ammonta a poco più di 260 euro.
Sempre più cittadini toscani devono quotidianamente conferire il rifiuto differenziandolo, e le aziende dei tre ATO Toscani preposte alla raccolta, smaltimento e trasformazione, lo raccolgono attraverso il sistema del porta a porta. Gran parte dei comuni toscani superano il limite del 65% di raccolta differenziata. Ce ne sono però ancora altri dove la raccolta non supera il 45%.
Questa pratica, virtuosa e fondamentale, soprattutto in un’ottica di economia circolare, manifesta sostanzialmente alcune problematicità tra loro conseguenziali: la prima, di ordine culturale, legata al cittadino che deve essere sempre più sensibilizzato, incentivato e convinto attraverso procedure e servizi efficienti e semplificati della bontà delle operazioni a cui quotidianamente si deve attenere. Un’altra problematicità, per noi centrale, riguarda le condizioni di impiego del personale preposto alla raccolta porta a porta. E’ importante quindi che, in queste fasi della filiera del conferimento dei rifiuti la ricerca, l’innovazione tecnologica e dei processi costituiscono importanti leve per migliorare la qualità della vita di lavoratori e cittadini.

Regione Toscana: investimenti di quasi 5 milioni di euro per la prevenzione sismica negli edifici pubblici

Prosegue il piano di investimenti per la prevenzione sismica negli edifici pubblici della Regione Toscana. Previsto un investimento di quasi 5 milioni di euro.

Sulla base del “Documento Operativo per la Prevenzione Sismica (DOPS) 2022 – II stralcio”, la Giunta regionale ha deliberato interventi di miglioramento o adeguamento e messa in sicurezza dal punto di vista della prevenzione sismica per quattro edifici pubblici diversi, distribuiti nelle province di Arezzo, Firenze, Grosseto e Prato.

In particolare, la Regione ha destinato 4.785.425 euro del bilancio regionale, suddivisi in tre annualità, per interventi su:

  • la Caserma dei Carabinieri del Comune di Pieve Santo Stefano nella provincia di Arezzo, in piazza Plinio Pellegrini. Un finanziamento da 398.181 euro;
  • il Palazzo Comunale di Calenzano sito nell’area fiorentina, in piazza Vittorio Veneto. Un finanziamento da 1.530.000 euro;
  • la Sede Operativa dell’Unione Comuni dell’Amiata Grossetana ad Arcidosso nella provincia di Grosseto, in località la Colonia. Un finanziamento da 2.235.043 euro a favore dell’Unione dei Comuni Montani dell’Amiata Grossetana;
  • il Centro Operativo Comunale, sede della Polizia municipale e della Protezione civile, a Montemurlo, in provincia di Prato, in via Toscanini. Un finanziamento da 622.200 euro.

Le risorse saranno assegnate progressivamente in tre anni sulla base dei microprogrammi di avanzamento dei lavori per la prevenzione sismica: 239.271 euro nel 2023; 2.312.714 euro nel 2024; 2.233.440 euro nel 2025.

“Continua l’impegno della Regione Toscana per la sicurezza sismica per gli immobili pubblici – spiega l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni –. Con questi finanziamenti, provenienti dalle risorse nazionali relative al Fondo per il rischio sismico e dal bilancio regionale, vogliamo continuare a sostenere la progressiva qualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e, soprattutto, la messa in sicurezza di quegli edifici che, in caso di necessità, devono essere più che mai un punto di riferimento per la popolazione”.

Emergenza idrica: Monni, ancora lontani dall’obiettivo del ripristino del 90%

L’assessora regionale all’ambiente della Toscana, Monia Monni, in una comunicazione durante la seduta del Consiglio regionale, ha riferito diverse informazioni in merito sull’emergenza idrica.

“Al 30 settembre, grazie alle piogge sopra alla media stagionale di quel mese, la situazione è andata in leggero miglioramento riguardo alle disponibilità di acque sotterranee”. Ma riguardo alle acque superficiali, con la situazione aggiornata a metà ottobre, “i volumi di risorsa immagazzinata nei principali invasi della Toscana sono ancora lontani dall’obiettivo del ripristino del 90%” mentre “il complesso degli invasi del Serchio è a livelli molto bassi”. Questo il quadro presentata dalla Monni sull’emergenza idrica.

L’assessora ha proseguito affermando che “ad oggi il ripristino degli stock di riserva di risorsa idrica superficiale e sotterranea, necessaria a scongiurare il ripetersi di una situazione di crisi idrica nel 2023, sia solo in una fase iniziale” e che “il suo completamento possa essere garantito solo con piogge superiori alla media fino a tutto il maggio 2023”. L’assessora ha spiegato che la Regione si è attivata per definire un pacchetto di proposte progettuali per il contrasto dell’emergenza idrica. “Nella riunione di giunta del 3 ottobre 2022 – ha aggiunto – si è provveduto ad approvare gli elenchi delle schede progettuali relative a 47 interventi integrati d’area dei quali 24 sono in uno stadio di progettazione definitivo o esecutivo e 61 interventi relativi al servizio idrico integrato dei quali 26 sono in via di progettazione definitiva o esecutiva”.

Exit mobile version