Massa: in piazza 130 lavoratori Sanac

Sciopero oggi dei 130 lavoratori Sanac dello stabilimento di Massa (Massa Carrara), a rischio cassa integrazione per le vicende legate ad Arcelor Mittal e l’Ilva di Taranto.

Questa mattina gli operai hanno incrociato le braccia come in tutti e quattro gli stabilimenti del gruppo: la Sanac lo scorso giugno avrebbe dovuto essere acquisita da Arcelor Mittal, già proprietaria dell’ex Ilva, ma l’acquisto è slittato a settembre, e Arcelor Mittal sta dando poche garanzie di voler rimanere all’interno dell’affare.

“La produzione – sottolineano i sindacati Filctem, Femca e Uiltec – è garantita nello stabilimento di Massa fino alla fine di luglio, poi, se non si sblocca la situazione chiederanno di mettere in ferie i lavoratori e alla fine, se Arcelor Mittal non rispetta gli accordi, rimarrà la cassa integrazione”. Le sigle sindacali hanno incontrato il prefetto di Massa Carrara, il presidente della Provincia e i sindaci di Massa e Carrara, per chiedere più attenzione alla vertenza e un tavolo regionale, ben consapevoli che la partita si gioca tutta a livello nazionale.

“Da Di Maio continueremo a pretendere risposte concrete – ha detto il deputato Pd Cosimo Ferri, presente all’incontro -. Saremo in prima linea accanto ai lavoratori e lotteremo perché non cancellino questa realtà così importante per il nostro territorio”.

Rossi, Salvetti e Ferrari: “Livorno e Piombino diventino Zes”

A Livorno e a Piombino ci sono tutte le condizioni perché le due aree, oggi a crisi complessa, possano essere dichiarate ‘Zone economiche speciali’ (Zes) e possano godere delle agevolazioni economiche previste dalla normativa.

La richiesta di dichiarare Livorno e Piombino ‘Zone economiche speciali’ (Zes), che sarà fatta giungere, insieme a quella di un incontro a Roma per parlarne, ai ministri per lo sviluppo economico e per il sud, Luigi Di Maio e Barbara Lezzi, è scaturita congiuntamente dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e dai neo sindaci di Livorno, Luca Salvetti e di Piombino, Francesco Ferrari, al termine della riunione che hanno tenuto questa mattina a Firenze presso la presidenza della Regione.

Dopo aver espresso apprezzamento per il progetto di creazione delle Zes, che dovrebbe essere inserito nella prossima legge di bilancio, si fa notare come in Toscana siano presenti due aree di crisi industriale complessa (Livorno e Piombino) che coincidono con i principali nodi logistici (porti e interporti), sulle quali sono stati attivati significativi interventi di reindustrializzazione e di sviluppo mediante accordi di programma Stato-Regione.

In considerazione delle particolarità delle problematiche presenti nelle due aree di crisi complessa e ricordando che nell’Accordo di programma per il rilancio competitivo dell’area costiera livornese firmato l’8 giugno del 2015 all’articolo 4 comma 2, era previsto che si andasse al riconoscimento della zona franca doganale, si sottolinea come la previsione di una Zes favorirebbe ulteriormente processi di investimento e opportunità di sviluppo per questi territori e il rispetto degli impegni assunti dal Governo italiano verso queste aree.

Si esprime pertanto il massimo interesse per il percorso attivato dal Governo, chiedendo sin da adesso un confronto finalizzato alla possibilità che le aree di crisi complessa del territorio regionale vengano riconosciute come Zes.

Nel corso della riunione Rossi, Salvetti e Ferrari hanno inoltre concordato sulla necessità di chiedere ed ottenere un incontro urgente con il ministro delle infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli, per discutere del futuro dei porti di Livorno e Piombino.

“Occorre superare – questa la dichiarazione congiunta dei tre amministratori – la situazione di incertezza che si è ormai determinata nella gestione commissariale dell’Autorità portuale dell’alto Tirreno settentrionale, un’incertezza che va al di là dell’impegno profuso dall’attuale commissario”.

L’idea è che da tempo sui due porti si siano addensate questioni importanti, che si sono rafforzate in quest’ultimo periodo, rispetto alle quali ogni decisione dovrà essere presa in un quadro di piena legittimazione.

“Infatti ciò che avvertiamo come sempre più necessario – aggiungono Rossi, Salvetti e Ferrari – è avere un’Autorità portuale in possesso di una piena operatività. Ciò perché sono numerose le questioni che riguardano i due scali, decisive per il loro ulteriore sviluppo. Per questo serve una guida autorevole, non condizionata da un mandato limitato o in attesa dei prossimi pronunciamenti da parte dell’autorità giudiziaria. Ci auguriamo dunque che il ministro voglia riceverci in tempi brevi, così da dare ai porti di Livorno e Piombino quelle certezze per il loro futuro che diventano ogni giorno più indispensabili”.

Mercatone Uno: Regione scriverà a Di Maio per ammortizzatori sociali ai lavoratori

La Regione Toscana scriverà al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio per chiedere che si nominino rapidamente nuovi amministratori straordinari per Mercatone Uno, e che i lavoratori vengano reintegrati nella gestione dell’amministrazione straordinaria in modo da consentire loro di accedere ai benefici degli ammortizzatori sociali.

Questo è quanto emerso dalla riunione convocata per oggi dal consigliere per il lavoro del presidente della Regione Gianfranco Simoncini, con sindacati, istituzioni e lavoratori. per il fallimento di Mercatone Uno.

L’incontro ha consentito di mettere a punto iniziative e proposte a sostegno dei 57 lavoratori presenti nei due siti toscani di Calenzano (Firenze) e Navacchio (Pisa). Il sindaco di Calenzano Riccardo Prestini ha preso l’impegno di verificare la possibilità di sospendere la riscossione di imposte comunali e di intervenire sulle tariffe dei propri servizi. Per quanto riguarda la possibilità di sospendere il pagamento di rate di mutui da parte dei lavoratori attualmente senza reddito, Simoncini ha preso l’impegno di contattare gli istituti di crediti che verranno indicati dai sindacati.

Comitato dei riders Firenze, denuncia caso di razzismo contro ciclofattorino straniero

I riders si sono ritrovati questa mattina per un presidio e sciopero per chiedere una paga oraria dignitosa, tutele contributive e assicurative, trasparenze, sicurezza e diritti sindacali.

Un ciclofattorino sarebbe stato minacciato di denuncia e poi etichettato con epiteti razzisti dal manager fiorentino di Uber Eats: la denuncia arriva da Riders union Firenze (Ruf), il comitato autonomo dei fattorini che, dopo l’episodio, torna a chiedere il contratto di lavoro nazionale della logistica.

Secondo quanto hanno raccontato i rappresentati di Ruf, in conferenza stampa, il ciclofattorino di origine Nordafricana sarebbe stato minacciato di denuncia per non aver restituito lo zaino aziendale dopo un breve periodo di inattività, nonostante, hanno sottolineato, tale restituzione non sia prevista dal contratto firmato dai riders. Inoltre il rider sarebbe stato apostrofato con frasi razziste.

“Ci sono stati dei messaggi su whattsapp – ha spiegato uno dei rappresentanti di Ruf – che il manager fiorentino di Uber Eats ha mandato a un nostro collega in cui lo minaccia di denuncia se non avesse restituito lo zaino in tempi brevi anche se il contratto non prevede la restituzione”.

“Questo episodio – ha aggiunto un altro riders – lascia un sottofondo di amarezza per tutti noi, per le continue e quotidiane ripercussioni dovute alla mancanza di un contratto. Chiediamo di essere inseriti in un contratto nazionale esistente che è quello della logistica e di essere riconosciuti come lavoratori subordinati a tutti gli effetti”. Poi il Ruf si rivolge direttamente al ministro del Lavoro Luigi Di Maio: “ha strumentalizzato la questione dei riders usandola per fare propaganda elettorale. Il tavolo di contrattazione è partito dall’insediamento del governo che ci ha promesso tutele e garanzie e che avrebbe imposto alle aziende di inserirci nel contratto nazionale della logistica – conclude -, ma ad oggi non si hanno riscontri se non altri spot elettorali.”

Lo sciopero che interessa soprattutto i riders di Glovo è stato indetto dalla Nidil Cgil Firenze perché la settimana scorsa, la piattaforma ha annunciato di eliminare in quasi tutti i turni la paga minima garantita in assenza di consegne, applicando esclusivamente il cottimo.

La segretaria della Nidil Cgil Firenze Ilaria Lani ha spiegato che “oggi stiamo facendo il primo sciopero, ci sono riders di Glovo che hanno preso il turno, ma non risponderanno alle chiamate per le consegne. Questo è un segnale forte che vogliamo dare alle piattaforme per dire che non accettiamo questo ricatto, vogliamo diritti per questi lavoratori, innanzitutto il ripristino del minimo garantito, chiediamo i diritti che hanno tutti i lavoratori, chiediamo alle piattaforme di aprire una discussione e al ministro Luigi Di Maio diciamo basta promesse vogliamo regolamentare questo settore.”

“I lavoratori delle piattaforme di food delivery – spiega in una nota il sindacato – continuano a lavorare senza nessuna tutela e garanzia, anzi le condizioni peggiorano: in questi mesi, dalla maggior parte delle piattaforme, le collaborazioni coordinate e continuative sono state sostituite con la prestazione occasionale che interessa circa 20mila riders in tutta Italia e un migliaio a Firenze. Inoltre – conclude la nota -, le paghe sono calate, le condizioni di sicurezza sono inesistenti e il rischio è tutto sulle spalle dei riders.”

Le voci di due membri del Comitato Riders raccolte al microfono di Gimmy Tranquillo.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/05/100517_02_RAZZISMO-RIDERS_RAGAZZI-COLLETTIVO-2.mp3?_=1

Lega-M5S: Di Maio da Firenze, discutiamo ma avanti altri 4 anni

“Ci saranno sempre discussioni, ma abbiamo tutti e due” Lega e M5S “la consapevolezza che bisogna andare avanti per portare a termine questo contratto di governo. Dobbiamo andare avanti altri quattro anni, il nostro obiettivo è questo”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio durante una iniziativa a Firenze. “Siamo tutti consapevoli che la stabilità di un governo attrae gli investimenti”, ha aggiunto. Lega e M5S “sono forze politiche con differenze e divergenze, ma che sanno di dover fare cose nel breve, medio e lungo termine”.

 

“E’ chiaro ed evidente che c’è un’emergenza corruzione, una Tangentopoli bis, che colpisce tutti i partiti e noi dobbiamo arginare questi fenomeni”. Ha aggiunto il vicepremier e leader di M5s Luigi Di Maio parlando a margine di una iniziativa a Firenze in vista delle elezioni del
26 maggio. Per Di Maio gli argini non possono essere solo le leggi, “ma anche comportamenti e atteggiamenti politici diversi”. Per questo, ha concluso, alle Europee “la scelta è tra noi e la Tangentopoli bis”.

“Tema Cuneo fiscale. C’è ancora tanto da fare e su questo, finiti questi dieci giorni” di campagna elettorale “ci metteremo al lavoro”. A giugno inizia la sessione di bilancio che decide la tassazione 2020 – ha concluso – e dovremo guardare a una serie di fondamentali”.

 

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/05/190516_00_DI-MAIO-SU-CORRUZIONE.mp3?_=2

Di Maio su Bekaert: fiducioso,segnali sicuramente incoraggianti

Sulla Bekaert, la fabbrica di Figline Valdarno (Firenze) in crisi ormai da circa un anno, il governo “sta facendo un lavoro che si basa sulla ricerca, attraverso gli advisor, di nuovi soggetti che vogliono investire e sono molto fiducioso”.

Lo ha detto il vicepremier e ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio spiegando che “non possiamo ancora rivelare pubblicamente novità che sicuramente sono incoraggianti”.
Il ministro, a margine di un incontro con le categorie economiche nell’ambito della campagna elettorale a Firenze, ha anche incontrato un gruppo di lavoratori della Bekaert.

Exit mobile version