Gio 25 Apr 2024

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Comitato dei riders Firenze, denuncia caso di razzismo contro ciclofattorino straniero

I riders si sono ritrovati questa mattina per un presidio e sciopero per chiedere una paga oraria dignitosa, tutele contributive e assicurative, trasparenze, sicurezza e diritti sindacali.

Un ciclofattorino sarebbe stato minacciato di denuncia e poi etichettato con epiteti razzisti dal manager fiorentino di Uber Eats: la denuncia arriva da Riders union Firenze (Ruf), il comitato autonomo dei fattorini che, dopo l’episodio, torna a chiedere il contratto di lavoro nazionale della logistica.

Secondo quanto hanno raccontato i rappresentati di Ruf, in conferenza stampa, il ciclofattorino di origine Nordafricana sarebbe stato minacciato di denuncia per non aver restituito lo zaino aziendale dopo un breve periodo di inattività, nonostante, hanno sottolineato, tale restituzione non sia prevista dal contratto firmato dai riders. Inoltre il rider sarebbe stato apostrofato con frasi razziste.

“Ci sono stati dei messaggi su whattsapp – ha spiegato uno dei rappresentanti di Ruf – che il manager fiorentino di Uber Eats ha mandato a un nostro collega in cui lo minaccia di denuncia se non avesse restituito lo zaino in tempi brevi anche se il contratto non prevede la restituzione”.

“Questo episodio – ha aggiunto un altro riders – lascia un sottofondo di amarezza per tutti noi, per le continue e quotidiane ripercussioni dovute alla mancanza di un contratto. Chiediamo di essere inseriti in un contratto nazionale esistente che è quello della logistica e di essere riconosciuti come lavoratori subordinati a tutti gli effetti”. Poi il Ruf si rivolge direttamente al ministro del Lavoro Luigi Di Maio: “ha strumentalizzato la questione dei riders usandola per fare propaganda elettorale. Il tavolo di contrattazione è partito dall’insediamento del governo che ci ha promesso tutele e garanzie e che avrebbe imposto alle aziende di inserirci nel contratto nazionale della logistica – conclude -, ma ad oggi non si hanno riscontri se non altri spot elettorali.”

Lo sciopero che interessa soprattutto i riders di Glovo è stato indetto dalla Nidil Cgil Firenze perché la settimana scorsa, la piattaforma ha annunciato di eliminare in quasi tutti i turni la paga minima garantita in assenza di consegne, applicando esclusivamente il cottimo.

La segretaria della Nidil Cgil Firenze Ilaria Lani ha spiegato che “oggi stiamo facendo il primo sciopero, ci sono riders di Glovo che hanno preso il turno, ma non risponderanno alle chiamate per le consegne. Questo è un segnale forte che vogliamo dare alle piattaforme per dire che non accettiamo questo ricatto, vogliamo diritti per questi lavoratori, innanzitutto il ripristino del minimo garantito, chiediamo i diritti che hanno tutti i lavoratori, chiediamo alle piattaforme di aprire una discussione e al ministro Luigi Di Maio diciamo basta promesse vogliamo regolamentare questo settore.”

“I lavoratori delle piattaforme di food delivery – spiega in una nota il sindacato – continuano a lavorare senza nessuna tutela e garanzia, anzi le condizioni peggiorano: in questi mesi, dalla maggior parte delle piattaforme, le collaborazioni coordinate e continuative sono state sostituite con la prestazione occasionale che interessa circa 20mila riders in tutta Italia e un migliaio a Firenze. Inoltre – conclude la nota -, le paghe sono calate, le condizioni di sicurezza sono inesistenti e il rischio è tutto sulle spalle dei riders.”

Le voci di due membri del Comitato Riders raccolte al microfono di Gimmy Tranquillo.

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