Di Maio, il ministro degli Esteri a Pitti Uomo

Firenze, il ministro degli esteri, Luigi di Maio ha visitato gli stand della centesima edizione di Pitti Uomo, accompagnato dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dal sindaco di Firenze Dario Nardella.

L’importanza simbolica a livello nazionale di questa edizione di Pitti è stata infatti sottolineata, fatto senza precedenti, da la partecipazione di due ministri, ricordiamo che oltre a Di Maio è intervenuto anche il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che era presente all’inaugurazione ufficiale nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

“Il nostro obiettivo è sostenere il vivere all’italiana in tutto il mondo – ha dichiarato Di Maio – Sta per partire la più grande campagna di comunicazione, che coinvolgerà 30 paesi, con campagne per il made in Italy personalizzate per i singoli paesi. È una campagna da 50 milioni di euro, non ne è mai stata fatta una così grande. Il legame indissolubile tra il made in Italy e il patrimonio culturale rende i prodotti italiani unici nel mondo”.

“I dati dell’export dei prodotti italiani sono molto incoraggianti – ha continuato poi il ministro – nei primi quattro mesi del 2021 non abbiamo segnato un record solo sul 2020, che era facile, ma anche rispetto al 2019 che era l’anno d’oro, e crediamo che con il patto per l’export siglato a giugno 2020 di aver investito in buoni strumenti. L’Italia è pronta a ripartire all’altezza delle sfide che ci attendono

“Non dobbiamo peccare di troppo ottimismo ma vedendo come stanno andando le campagne vaccinali in tutta Europa e nei paesi avanzati penso che presto avremo ottimi risultati sulla riapertura. Avremo una nuova normalità per gioire di stare tra la gente e insieme alla gente”.

“Ce l’abbiamo messa tutta perché ci fosse la ripartenza di Pitti in questo periodo – ha sottolineato Di Maio – c’erano orientamenti diversi ma noi con grande sforzo abbiamo proposto la metà di giugno per ripartire con Pitti e siamo molto contenti perché c’è molto entusiasmo. Vedere dal vivo un evento di questo genere è una grande occasione per poter sperare in una nuova normalità che inizia dopo la pandemia”.

Omicidio Ciatti: Di Maio, attenzione costante della Farnesina

“Ho dato istruzioni alla nostra ambasciata a Madrid affinché intervenga formalmente presso le autorità spagnole sollecitando una rapida conclusione del procedimento penale. So che il ministro Bonafede ha indirizzato una lettera con analoga richiesta al suo omologo spagnolo”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sul caso di Niccolò Ciatti scrivendo in risposta una lettera del sindaco di Scandicci (Firenze) Sandro Fallani.
Il sindaco si era unito all’appello della famiglia Ciatti per promuovere “una sollecitazione da parte di tutte le istituzioni italiane affinché il tribunale” spagnolo “emetta una sentenza prima dello scadere del quarto anno dagli arresti dei sospettati”.
Niccolò Ciatti morì ucciso a 22 anni dopo un pestaggio subito il 13 agosto 2017 da parte di alcuni ceceni in una discoteca di Lloret de Mar (Spagna), località dove era in vacanza.
“Caro sindaco – risponde Di Maio – desidero assicurarle che l’attenzione della Farnesina e delle nostre Autorità diplomatico-consolari in Spagna rimarrà costante sino a quando verrà fatta piena luce sul delitto e le relative responsabilità”.
“La triste e dolorosa vicenda di Niccolò – ha anche scritto di Maio – è oggetto della massima attenzione da parte della Farnesina, dell’Ambasciata a Madrid e del Consolato Generale a Barcellona. Nei momenti successivi al tragico evento è stato fatto tutto il possibile per prestare alla famiglia del giovane ogni necessaria assistenza” inoltre “le nostre rappresentanze in Spagna – in stretto raccordo con questo Ministero – hanno poi seguito da vicino l’iter giudiziario a carico del presunto responsabile del pestaggio, per il quale la pubblica accusa ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio di primo grado con varie aggravanti. Il presunto colpevole è tuttora in regime di custodia cautelare e tale misura è stata prorogata fino ad agosto 2021. Siamo ora in attesa che vengano confermati i capi di accusa e che abbia inizio la fase dibattimentale del processo innanzi la Corte di Appello di Girona. Secondo il legale della famiglia Ciatti, tenuto conto dei rallentamenti causati nel sistema giudiziario spagnolo dall’attuale emergenza sanitaria, la prima udienza potrebbe svolgersi tra aprile e maggio 2021”.

Referendum: Di Maio,taglio parlamentari è modernizzare Paese

“E’ inutile che ce la raccontiamo. Il taglio dei parlamentari è un’opera di modernizzazione del paese, riportiamo l’Italia a livello dei paesi europei e dell’Occidente”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un comizio a Viareggio (Lucca) a sostegno del Sì al referendum, della candidata M5s a governatore della Toscana Irene Galletti e dei candidati per le amministrative in città.

Presenti in piazza alcune centinaia di persone. Sul palco, tra gli altri, anche la vicepresidente del senato Paola Taverna, il viceministro dei Trasporti Giancarlo
Cancelleri. Prima dell’arrivo di Di Maio e Taverna il comizio è stato ‘animato’ da una manifestante no mask che dopo molte reticenze è stata allontana dalle forze dell’ordine tra gli applausi del pubblico.
“Il taglio dei parlamentari è un dibattito che va avanti da30 anni – ha aggiunto Di Maio -, lo hanno messo nei programmi centrodestra e centrosinistra ma probabilmente non pensavano  che facessimo sul serio. E’ stato votato quattro volte, ultima volta votato da tutte le forze in Parlamento. Tutti i partiti hanno votato sì poi si sono accorti che stava succedendo sul serio e allora 70 senatori con una raccolta firme hanno chiesto il
referendum”. “Secondo me – ha detto ancora – non c’era bisogno di un referendum e non era obbligatorio perché è stato approvato quasi all’unanimità. Abbiamo meno abitanti di Germania e Francia ma abbiamo più parlamentari”.

Rossi, tweet pro Hitler: Pd riesamini legge Fiano

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi torna a parlare del caso del docente di Siena che ha pubblicato un tweet a sostegno di Hitler.

Contro la propaganda fascista rilanciamo la legge Fiano. Non si può essere tolleranti con gli intolleranti, non esiste libertà per chi la sopprimerebbe se giungesse al potere”. Rossi ricorda inoltre che la nostra Costituzione vieta “la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. “Quello che stupisce – spiega – è il fatto che non ci sia ancora una legge sufficientemente chiara per combattere chi fa apologia e diffonde il pensiero aberrante del nazismo e del fascismo.”

Inoltre, il Presidente della Regione si è detto sconcertato dal fatto che:”le procure della Repubblica non siano particolarmente attive in questo campo. Io propongo che il Pd riprenda la legge Fiano e faccia diventare la sua approvazione un test decisivo per la tenuta della maggioranza. Di Maio forse non capirà, -conclude Rossi – ma capirebbero molte sardine che stanno invadendo le piazze delle città italiane al canto di ‘Bella ciao'”.

Bonafede: Governo non rischia di cadere su tema prescrizione

Il ministro della Giustizia oggi ha Firenze. “Il voto sulla piattaforma  Rousseau non intacca il governo” , “smentisco qualsiasi presa di distanza tra me e Luigi Di Maio” ha precisato Bonafede

Il governo rischia di cadere per i contrasti in maggioranza sul tema della prescrizione? “Secondo me no, se lo si chiede a me, visto che mi dicono tutti che dobbiamo lavorare, e dobbiamo accelerare i tempi del processo”, ha detto ai cronisti il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, a margine del convegno ‘Le Corti fiorentine: dialogo tra giurisprudenza e dottrina’ oggi a Firenze. Bonafede ha spiegato che ci sono “alcune distanze” sul tema: “Leggo le dichiarazioni – ha affermato – di alcuni esponenti del Partito Democratico, a seguito del nostro vertice, che hanno preferito prima parlare con i giornali e poi dare le risposte al sottoscritto: va benissimo, io ne prendo atto, dico semplicemente che a me non interessa la polemica politica”. Il ministro ha poi aggiunto che “è da ieri che mi chiedono chiarimenti sull’intervista di Andrea Orlando: li chiedano a Orlando, non ho niente da dire in più né da commentare, né credo che ai cittadini interessi questo tipo di diatribe”.

“Il Governo deve andare avanti sulle cose su cui chiaramente ha un margine di convergenza importante” ha aggiunto  Bonafede. “Tutti siamo d’accordo – ha proseguito – che dobbiamo accelerare i tempi del processo? Quello che dico io è ‘allora acceleriamo i tempi del processo e lavoriamo sulla riforma del processo penale’, preso atto che ci sono delle distanze importanti su altri istituti, che però non sono dentro la riforma del processo penale”. Proprio sulla riforma del processo penale, ha sottolineato il ministro, “c’è una grandissima convergenza in questi primi incontri che abbiamo fatto, in cui ho avuto modo di recepire diversi contributi che sono arrivati da altre forze politiche di maggioranza”.

E ancora “il voto di ieri sulla piattaforma Rousseau dei militanti M5s, a favore di una partecipazione del movimento alle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, “assolutamente” non intacca il governo”.  “Continuo a non capire – ha detto – perché in Italia sia impossibile pensare che il voto dato dai cittadini italiani a livello nazionale è il voto dato a livello nazionale, per il governo, per il parlamento, e il voto dato dai cittadini italiani in una singola regione è il voto dato per il governo di quella singola regione”.

Riguardo ai rapporti interni al M5S, Bonafede ha aggiunto: “Ogni mattina io leggo sui giornali che sono ‘dimaiano’, poi ‘contiano’, è dalla scorsa settimana che mi collocano come ‘contiano'”, ma “smentisco qualsiasi presa di distanza, che qualche giornalista inventa ad arte, tra me e Luigi Di Maio”.  “Lavoro con Luigi da quattro anni a stretto contatto – ha spiegato – considero un privilegio lavorare al suo fianco e continuo a pensarla così. Tutte le notizie che stanno uscendo, e che mi collocano di giorno in giorno in un’area diversa del M5s, sono totalmente infondate: e voglio chiarire che il dialogo e il confronto c’è all’interno del M5s come c’è sempre stato, ma abbiamo sempre dimostrato compattezza nelle scelte importanti, e continueremo a fare così”.

Pd, Rossi: bene unità in Toscana, ottimista su candidato 2020

L’accordo per una segreteria unitaria del Pd in Toscana “è significativo, perché in Toscana avevamo due risultati diversi, uno per il congresso regionale” a favore della renziana Simona Bonafè “e l’altro per quello nazionale a favore di Zingaretti”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

“Credo che sia un passo avanti importante, è giusto che ci sia una conduzione unitaria del partito, in questo senso ho apprezzato quanto è stato fatto e deciso”, ha aggiunto. Rossi si è detto “ottimista” sulle possibilità di trovare un candidato unitario per le regionali del 2020: “Sono sempre stato ottimista. Mi sembra che il Pd stia ragionando, discutendo. Anche io sto dentro a questo dibattito volentieri, vediamo cosa potrà produrre”.

“Ho molti dubbi sulla reale volontà del M5s di passare dalla fase demagogica, populista, antipolitica, a una fase in cui si assume le responsabilità di governo: Zingaretti fa bene a sollecitarli in questo senso”. Afferma il governatore della Toscana in risposta alle domande dei cronisti. “Riconosco a Zingaretti la dote di saper gestire questa fase che è molto complicata”, ha spiegato Rossi secondo cui “c’è una parte del popolo della sinistra che è convinta che la sinistra sia dentro il M5s. Zingaretti fa bene a provocare e a dire di uscire allo scoperto. Vedremo quello che accadrà. E’ una fase politica molto in movimento. Nessuno può pensare di avere la verità in tasca su ciò che accade”.

In riferimento alla manovra finanziaria, Rossi sostiene che “Si devono trovare assolutamente le risorse per un intervento forte sul cuneo fiscale a favore dei lavoratori, compresi i non capienti che erano stati tenuti fuori dall’intervento di Renzi: lì non bastano 2,6 miliardi”. “Il Pd a mio parere – ha aggiunto – si concentri e si batta su questo punto”.

“Leggo continuamente i titoli di prima pagina, si negano l’un l’altro sui provvedimenti che verranno presi. Ci sono troppi veti, troppe condizioni che vengono poste in particolare da Di Maio e da Renzi”. Secondo il presidente della Regione, nel merito della futura manovra, la seconda cosa importante è che “il superticket, come si dimostra in Toscana e soprattutto a Firenze, credo induca a comportamenti sbagliati e di privatizzazioni della sanità. Questo va combattuto con l’eliminazione del superticket. Il terzo argomento che vedo sono gli investimenti e la scuola”.

Exit mobile version