Turismo sostenibile: Siena al lavoro per ottenere certificazione

Siena – Il Comune ha avviato un percorso per rendere Siena la prima città d’arte in Italia ad ottenere una certificazione internazionale di turismo sostenibile secondo i criteri del Global Sustainable Tourism Council.

Siena punta a diventare la prima città d’arte italiana ad ottenere il certificato di turismo sostenibile: “un obiettivo ambizioso” come affermato dal sindaco Luigi De Mossi. Un obiettivo “che ci siamo posti affinché la comunità della nostra città diventi motore dello sviluppo sostenibile del turismo – spiega De Mossi -. Si tratta dunque di un progetto per portare il turismo a servizio del territorio e della sua comunità”.

“Un disegno ampio e inclusivo – sostiene l’assessore al turismo del Comune di Siena Alberto Tirelli – che potrà permettere a tutto il territorio di fregiarsi di un importante riconoscimento, qualora il percorso dovesse concludersi, come auspichiamo, positivamente. La sfida della sostenibilità potrà essere vinta soltanto attraverso la collaborazione di tutti gli attori che partecipano alla filiera turistica. Gli enti pubblici, i privati, le associazioni, le contrade, le università, la Camera di Commercio e i cittadini saranno chiamati a dare il loro contributo nella definizione della nuova strategia turistica attraverso un ciclo di incontri partecipativi”.

Il Global Sustainable Tourism Council è un organismo internazionale nato dalla spinta del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep) e dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (Unwto), per promuovere la sostenibilità e la responsabilità sociale del sistema turistico. Lo standard è riconosciuto a livello globale e la certificazione, una volta ottenuta, permetterà a Siena di entrare a far parte di una rete internazionale di destinazioni turistiche di eccellenza.

Siena, al lavoro per correre il Palio nel 2022

Dopo due anni di assenza, questa estate potrebbe essere quella giusta per rivedere il palio di Siena. L’ultima edizione è stata il 16 agosto 2019, poi lo scoppio della pandemia da Coronavirus e l’impossibilità di garantire la sicurezza in Piazza Del Campo.

Oggi, 14 gennaio, il sindaco di Siena Luigi De Mossi nel corso di una conferenza stampa ha spiegato che il Comune sta lavorando ad un protocollo che permetta di correre il Palio. Un protocollo d’intesa con il Cts, con delle limitazioni, ma che al tempo stesso mantenga inalterati i valori sociali del Palio. Come affermato sempre dal sindaco De Mossi, resteranno i punti fermi della tradizione e della festa di popolo.

Alla conferenza stampa erano presenti anche il rettore del magistrato delle contrade Claudio Rossi e il decano dei capitani Marco Antonio Lorenzini.

“L’obiettivo – ha aggiunto il primo cittadino – è correre il Palio del 2022, pensando a un protocollo sanitario che non stravolga i valori del rito. La città ha sofferto da tanti punti di vista l’assenza della nostra festa di popolo per la pandemia”.

Siena senza il suo Palio è una città in sofferenza, e l’attesa di questi due anni è stata molto difficile per i cittadini. Lo scorso anno un tentativo è stato fatto, ma poi la crisi pandemica si è rivelata troppo grave. Ma dal lavoro fatto nei dodici mesi scorsi qualcosa può essere salvato. “La macchina è stata messa in moto anche nel 2021 – ha spiegato De Mossi – sia per non lasciare niente di intentato, che per cominciare a lavorare appunto per il 2022. Abbiamo avuto colloqui con i rappresentanti del governo proprio per insistere sull’unicità e la peculiarità del Palio di Siena, scevro da qualsiasi vicinanza a manifestazioni a cui può essere assimilato.”

“Per questo abbiamo lavorato a un emendamento legislativo – ha concluso il sindaco – rispetto all’attuale normativa, consegnato fin dallo scorso 10 settembre per costruire un protocollo ad hoc per il Palio. Resta aperto e costante il dialogo con le altre istituzioni territoriali e con quelle sanitarie”.

Siena, inchiesta su autoriciclaggio: sindaco rinuncia a difesa indagato

Il sindaco di Siena Luigi De Mossi, avvocato di Andrea Bellando, uno degli indagati nell’ambito dell’inchiesta ‘Hidden Partners’, annuncia di rinunciare alla difesa del suo assistito “in ragione del fatto che solo successivamente alla nomina il sottoscritto ha appreso che vi fossero altri profili che potenzialmente potrebbero riguardare il Comune di Siena”.

La rinuncia, comunicata tramite una nota dello studio legale, “sarà depositata domattina (18 marzo, ndr) in procura”, ha specificato De Mossi durante una conferenza stampa online.

L’indagine della Gdf di Siena ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 12 persone tra cui il magnate del petrolio kazako Igor Bidilo, il giudice della Corte dei conti della Toscana Vincenzo Del Regno, il presidente di Unioncamere Toscana Massimo Guasconi e il deputato FdI Salvatore Caiata con l’accusa a vario titolo di autoriciclaggio, reati tributari, societari e di corruzione e contro il patrimonio.

“Se ci sono responsabilità chi le ha le pagherà” ha risposto De Mossi ai giornalisti che
gli chiedevano un commento da sindaco sull’inchiesta. “Anche a Siena abbiamo bisogno di investitori seri che portino denaro pulito” ma “non possiamo chiedere la patente di verginità” ha concluso De Mossi.

L’operazione ‘Hidden Partner’ è coordinata dalla guardia di finanza di Siena che nei giorni scorsi ha dato esecuzione alle misure cautelari e ai sequestri preventivi disposti dal tribunale di Siena, su richiesta del pm Siro De Flammineis.L

Numerose le attività di rogatoria all’estero, anche attraverso specifiche interlocuzioni con Eurojust, in diversi stati esteri a vario titolo coinvolti dai flussi documentali e finanziari; tra questi Svizzera, Cipro, Estonia, Lettonia, Francia, Isole Vergini Britanniche, Federazione russa e Austria.

Covid, Toscana: Siena, Prato e Empolese in zona Arancione

Solo la provincia di Pistoia rimane in zona rossa. La decisione dopo i tavoli tecnici svoltisi ieri sera

Anche la provincia di Prato, capoluogo compreso, resta in zona arancione Covid la prossima
settimana. E’ stato deciso nel vertice serale avuto via Internet dal governatore della Toscana Eugenio Giani coi sindaci. Prato è una delle province della Toscana su cui sembrava potervi essere ritagliata una zona rossa a causa dei contagi.

A rivelare l’esito della riunione finita prima di mezzanotte, il sindaco di Prato Matteo Biffoni che ne ha scritto su Facebook. “Ho voluto attendere la conclusione del vertice con la Regione prima di dare comunicazioni definitive – riferisce Biffoni -: lunedì Prato continua ad essere zona arancione e le scuole resteranno aperte. Una decisione presa con consapevolezza: dati alla mano, non sono le scuole i luoghi più a rischio e i dati di Prato non sono tali per adesso da costringerci a dichiarare zona rossa”. Biffoni aggiunge: Ma non è tutto a posto e ne siamo consapevoli. Proprio perché siamo consapevoli dei numeri, non resteremo ad attendere gli eventi e per quanto di nostra competenza prenderemo nelle prossime ore provvedimenti che possano incidere sul rispetto delle norme anti-Covid soprattutto nelle zone più frequentate come il centro storico”, “ho già chiesto al prefetto un’ulteriore stretta sui controlli”. “Sia chiaro a tutti – sottolinea – che questa è l’ultima possibilità prima di una chiusura generalizzata. Perché come ho sempre detto non mi convince l’ipotesi di chiudere le scuole lasciando tutto il resto aperto e domani lavoreremo a nuove ordinanze: la responsabilità è di ciascuno di noi”.

Anche il comprensorio toscano Empolese Valdelsa e quello del Valdarno Inferiore, tra le province di Firenze e Pisa, resta ancora in zona arancione Covid, come gran parte della regione. La riunione, on line, è durata fino alle 23 circa. Per la seconda settimana consecutiva questa area ha evitato il declassamento in zona rossa Covid. “Qualche comune ha numeri più alti, quasi al limite del ‘rosso’ – spiegano i sindaci – ma questo non giustifica un cambiamento di fascia anche perché la nostra è un’area omogenea che vede città e paesi interconnessi, con una mobilità delle persone legata alle attività produttive e alle scuole. Per questo motivo avrebbe avuto poco senso mettere un singolo comune o due in zona rossa lasciando tutti gli altri in arancione”. Sempre nella stessa riunione è stato deciso di mantenere tutte le scuole, di ogni ordine e grado, aperte secondo le disposizioni del Dpcm. L’unica eccezione è rappresentata da Certaldo dove il sindaco Giacomo Cucini, a causa del crescente tasso di contagi registrato in alcune scuole, ha provveduto alla chiusura con una propria ordinanza e che è stata confermata dalla Regione.

La provincia di Siena, infine, torna zona arancione Covid dalla mezzanotte di domenica prossima. Lo hanno deciso insieme il governatore della Toscana Eugenio Giani e i sindaci del Senese in una riunione terminata intorno alle 23.30.
La decisione pone fine alla settimana di zona rossa per la provincia di Siena. Nel summit, svolto on line, secondo quanto appreso Giani e i sindaci hanno concordato che , però, laddove ci siano comuni con numeri alti di casi positivi, potranno decidere i singoli sindaci, per i loro territori, misure straordinari tipo se sospendere la didattica in presenza a scuola, come peraltro ha già deciso di fare Siena per alcuni
giorni fino al 12 marzo con ordinanza del sindaco Luigi De Mossi. Inoltre i sindaci senesi, in caso di criticità, potranno applicare misure più restrittive. In generale, comunque, da domenica la provincia di Siena tornerà arancione riallineandosi al regime sanitario vigente nel resto della regione a parte le zone rosse della provincia di Pistoia e dei comuni di Cecina (Livorno) – entrambe proroghe – e Castellina Marittima (Pisa),
nuovo territorio sottoposto a restrizioni più forti..

Covid: Giani,Toscana arancione, Pistoia resta zona rossa

Intanto Il sindaco di Siena Luigi De Mossi ha chiuso tutte le scuole di ogni ordine e grado, sospendendo anche le attività educative nei nidi dell’infanzia fino al 13 marzo. In Toscana scuole chiuse anche ad Arezzo.

Toscana ancora per una settimana in zona arancione, ma con zone rosse la provincia di Pistoia e i comuni di Cecina (Livorno) e Castellina Marittima (Pisa): lo ha annunciato il presidente della Regione, Eugenio Giani, parlando coi cronisti a margine della prima riunione del Comitato emergenza prevenzione scolastica (Ceps) tenutasi per decidere le
misure sulle scuole.

“Il ministro Speranza – ha detto Giani – poco fa mi ha telefonato per comunicarmi che dai dati la nostra è una zona arancione, che rimane per questa settimana. Vi è un addendum,
ovvero una zona rossa provinciale, che è quella della provincia di Pistoia”.

Il sindaco di Siena Luigi De Mossi ha chiuso tutte le scuole di ogni ordine e grado, sospendendo anche le attività educative nei nidi dell’infanzia fino al 13 marzo. Lo fa sapere il Comune attraverso una nota in cui si spiega che la decisione di prorogare la chiusura dei plessi scolastici in conseguenza dell’aumento dei casi di positività al virus Sar-Cov2, è stata presa per ‘provvedere tempestivamente a organizzare quanto necessario perché gli istituti scolastici, gli operatori e le famiglie possano strutturarsi in maniera adeguata’.

“Visto che la riunione del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani con i sindaci si svolgerà alle ore 21 di stasera – conclude la nota – il sindaco ha ritenuto opportuno emettere ordinanza di proroga di sospensione delle attività didattiche in presenza’.

Per la situazione definita “esplosiva” dei contagi il Comune di Castelfranco Pian di Scò (Arezzo) ha chiuso le cuole per eseguire tamponi su studenti e insegnanti. Lo rende noto il
sindaco Enzo Cacioli su Fb riferendo che “sette classi, 30 insegnanti su 100 e 130 bambini e ragazzi sono in quarantena, 16 studenti positivi” mentre “una ragazzina appena tornata a casa dopo essere stata ricoverata alcuni giorni in terapia intensiva al Meyer”.

“Capite – scrive il primo cittadino – che con questi numeri non potevamo non prendere decisione immediata e siamo stati costretti a chiudere le scuole. Alle elementari e medie la
situazione è grave, meno negli asili nido e nelle materne”. Il sindaco ha poi parlato di un trend di crescita dei contagi preoccupante e dei problemi riscontrati in una Rsa del territorio, con tre ospiti positivi al Covid, di cui uno, purtroppo, deceduto e cinque operatori contagiati.
“Non possiamo essere flessibili in questo momento – ha concluso – I parchi e i giardini sono aperti, ma i controlli sono quotidiani e se si verificheranno assembramenti provvederemo alla chiusura. Mi appello al senso di responsabilità di tutti, soprattutto dei ragazzi. E’ in gioco la nostra salute e quella dei nostri cari”.

Siena, sindaco De Mossi indagato per restauri Santa Maria della Scala

A darne notizia è stato ogi lo stesso De Mossi. I reati ipotizzati sono danneggiamento al patrimonio archeologico e concorso in reato. L’area di cantiere interessata è stata posta sotto sequestro.

Indagato il sindaco di Siena Luigi De Mossi per i restauri al complesso museale del Santa Maria Della Scala per i quali, dopo un esposto della Soprintendenza, è partita un’inchiesta. A darne notizia è stato ogi lo stesso De Mossi. I reati ipotizzati sono danneggiamento al patrimonio archeologico e concorso in reato.

L’area di cantiere interessata è stata posta sotto sequestro. “Mi è arrivato un avviso di
garanzia questa mattina in ordine a fatti che riguardano scavi archeologici al Santa Maria Della Scala”, ha annunciato il sindaco di Siena Luigi De Mossi incontrando i giornalisti.
“Francamente è la prima volta in carriera che per lavori edilizi, per reati contravvenzionali venga recapitato un avviso di garanzia come indagato al sindaco – ha aggiunto il primo
cittadino -.

È oltretutto ironico come il Comune di Siena sia anche parte offesa. Adesso ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. Io mi sono assunto sempre le mie e continuerò a
farlo, ma devono farlo tutti”.

Tra i reati contestati, secondo quanto appreso, ci sarebbe anche la violazione di tre articoli
del Codice dei beni culturali e del paesaggio. In particolare, tra le contestazioni del pm senese Daniele Rosa, ci sono le opere illecite, violazioni in materia di ricerche archeologiche, e opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da
essa. I reati ipotizzati sarebbero stati accertati lo scorso settembre.

I lavori su cui la Soprintendenza ha effettuato l’esposto, prevedevano il restauro completo del tragitto del percorso che attraversa il Santa Maria della Scala denominato ‘la strada
interna’. Nell’informazione di garanzia sono indicate come parti offese il Comune di Siena e il Demanio culturale dello Stato.

Exit mobile version