Nardella propone sepoltura Lorenzo Orsetti a San Miniato

“Ho preso una decisione come sindaco: decisione che riguarda l’autorizzazione, se la famiglia vorrà, della sepoltura di Lorenzo a San Miniato nel cimitero delle Porte Sante, sulla collina di San Miniato che sovrasta la città”.

Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, nel corso di un momento istituzionale in Palazzo Vecchio per ricordare Lorenzo Orsetti, morto il 18 marzo. Nella sala Leone X erano presenti il padre Alessandro, la madre Annalisa e la sorella Chiara. Presente anche la giunta comunale.

“Abbiamo pensato a questo – ha continuato – come gesto di pietas, di riposo e di pace. Qualcuno potrà obiettare che Lorenzo ha usato la violenza per combattere la violenza, tuttavia io credo che la scelta di Lorenzo non sia stata quella della guerra per la guerra. Questo ragazzo ha deciso di combattere per un ideale, un ideale alto”. “Vogliamo restare fedeli alla Costituzione, che dice che l’Italia ripudia la guerra – ha continuato -. Aderiamo da sempre ai valori della non violenza e della pace”.

“San Miniato – ha concluso – è un luogo simbolico, Lorenzo riposerebbe accanto ai soldati fiorentini della Prima e Seconda Guerra mondiale e insieme ai partigiani, che hanno dovuto” combattere in nome “della libertà. La sua è stata una scelta personale forte e coraggiosa, una scelta autentica”.

Sulla sepoltura di Lorenzo Orsetti a San Miniamo “ci pensiamo. Apprezziamo tanto l’idea” del sindaco di Firenze Dario Nardella e “lo spirito per cui l’ha avuta. Una parte ci dice” di “accettare”, l’altra “ci dice che” Lorenzo “ha fatto una scelta, uno stile di vita più semplice, più popolare e quindi un quartiere popolare come Rifredi sarebbe più consono alle sue scelte”. Lo ha detto il padre di Lorenzo Orsetti, Alessandro, rispondendo alle domande dei giornalisti. “Andremo” al cimitero di San Miniato e “sentiremo quali energie ci darà”, ha continuato, precisando anche di aver scelto (con la moglie) il nome di Lorenzo in onore di Don Milani. Lorenzo “sapeva che rischiava la vita, lo teneva in conto. Ha sposato sì la causa di un popolo ma ha sposato degli ideali. E’ andato lì per i curdi ma perché i curdi rappresentavano degli ideali, una democrazia dal basso, una condivisione, il rifiuto di una mercificazione della nostra società”.

Nardella, a margine, ha annunciato anche che il Comune “è pronto a realizzare altre iniziative come quella con l’Anpi per costruire con gli scultori fiorentini un cippo commemorativo in una piazza della città”.

Orsetti sarà sepolto a casa, la decisione della famiglia

Rientrerà in Italia la salma di Lorenzo Orsetti, il 33enne combattente con le milizie curde del Ypg, ucciso in Siria dai miliziani dell’Isis. Il corpo è custodito in un ospedale nel Kurdistan iracheno, come ieri aveva rivelato la famiglia del giovane fiorentino. La decisione, che in qualche modo era stata preannunciata ieri dal padre di Lorenzo, Alessandro, è stata resa nota dallo zio Luca Rasoti.

“I genitori lo vogliono vicino”, forse sarà sepolto nel cimitero di Rifredi, nel suo quartiere di Firenze, “ma ora dobbiamo capire quando sarà possibile riavere il corpo – ha detto Rosati -. Lorenzo avrebbe voluto essere sepolto nel cimitero dei martiri curdi, se fosse stato ucciso ma aveva lasciato la scelta alla sua famiglia. “Siccome in Siria non credo che avrò occasione di andarci, anche se ci hanno invitato, preferirei avere una tomba su cui piangere qua”, ha spiegato il padre. Lorenzo Orsetti sarà ricordato a Firenze in Consiglio comunale venerdì prossimo, ed è stata fissata per il 31 marzo una manifestazione nazionale in città: una buona cosa, secondo la famiglia, che ritiene ingiusto processare chi ha combattuto l’Isis come Lorenzo: “Sono degli eroi, non sono da processare, è vergognoso”, ha lamentato la madre Annalisa.

“Non esiste nessuna norma che impedisca di andare a combattere all’estero, anche nel diritto internazionale”, ha aggiunto da Torino Davide Grasso, 39 anni, uno dei cinque antagonisti che in Siria si sono uniti alle milizie curde dell’Ypg, e per i quali la procura piemontese ha chiesto la sorveglianza speciale. La comunità curda, che piange Orsetti come proprio martire, sarà presente alla manifestazione di domenica 31. Il passo successivo, nelle speranze della famiglia, sarebbe “un segno visibile, qualcosa che lo ricordi”: l’ipotesi è quella dell’intitolazione di una strada, o del conferimento alla memoria di un’onorificenza come il Fiorino d’Oro.

Una corona di fiori al monumento per i Caduti di Pian d’Albero in piazza Elia dalla Costa a Firenze, sarà invece deposta per ricordare Lorenzo Orsetti nel corso di una manifestazione, organizzata dal Cpa Firenze Sud e dal Comitato 21 marzo, in programma sabato 23, alle ore 15.00.

Orsetti è stato ricordato anche a Siena alla manifestazione regionale della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Don Andrea Bigalli, coordinatore toscano di Libera, ha letto al microfono un passaggio del testamento lasciato da Orsetti in cui il combattente volontario ucciso scriveva: “Ricordate sempre che ogni tempesta comincia con una singola goccia, cercate di essere voi quella goccia”. Poi rivolgendosi al pubblico don Bigalli ha detto: “Io di gocce qui ne vedo migliaia e sapete che tempesta si fa? Da questa tempesta fate partire il coro ‘Fuori le mafie dall’Italia’”. Dallo stesso palco il coordinatore toscano di Libera ha lanciato l’appello: “Non chiudete i porti, bisogna provare a progettare il futuro secondo altre dinamiche che non siano quelle di lasciare persone a morire in mare”.

Bundu: Orsetti merita Fiorino d’Oro

La candidata sindaca della sinistra Antonella Bundu sostiene la proposta lanciata ieri dal segretario generale della Fiom Cgil fiorentina, Daniele Calosi, e chiede che Firenze attribuisca il Fiorino d’Oro a Lorenzo Orsetti, il volontario ucciso in Siria dall’Isis.

“In passato la massima onorificenza cittadina cittadina è stata attribuita a tanti partigiani che hanno lottato contro il nazifascismo durante la Resistenza. È giusto che Firenze renda onore anche a un partigiano del nuovo millennio, che combatteva contro l’Isis per un Medio Oriente di pace, democrazia e giustizia sociale”, ha detto Bundu. “Siamo vicini alla famiglia di ‘Orso’, ai suoi amici e a tutti coloro che condividono i suoi ideali e siamo favorevoli anche alla proposta di dedicargli una strada o una piazza”.

Orsetti: il padre, “vergognoso processare chi combatte Isis”

“Il corpo di Lorenzo e’ stato recuperato, ce l’ha confermato la Farnesina. Ora e’ custodito inun ospedale nel Kurdistan iracheno. Poi i genitori decideranno cosa fare”. Lo conferma nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio a Firenze, Luca Rasoti, zio di Lorenzo Orsetti, il 33enne fiorentino ucciso in Siria dai miliziani dell’Isis mentre stava combattendo a al fianco delle forze curde dell’Ypg.

“Ringrazio i miliziani curdi – ha aggiunto Alessandro Orsetti, padre di Lorenzo – per aver recuperato il corpo di mio figlio con un’azione militare. Lorenzo avrebbe voluto essere sepolto nel cimitero dei martiri curdi, ma ha lasciato a noi la scelta, una scelta che non auguro mai a nessun genitore di dover prendere. Come padre vorrei avere un corpo su cui piangere”. “C’è un clima che sinceramente non condivido molto: da un lato si sbandiera la lotta contro l’Isis, poi quando tornano questi ragazzi vanno a processo”. Ha affermato il padre di Lorenzo in Palazzo Vecchio.
“Non c’e’ solo mio figlio Lorenzo, ma ci sono anche altri ragazzi andati a combattere l’Isis, che pero’ quando rientrano” in Italia “sono messi sotto inchiesta e alcuni
finiscono sotto processo. Non lo condivido, anzi, vorrei che si fosse solidali con questi ragazzi. Facciamo sentire la nostra voce perche’ non vengano messi in mezzo. Sono andati la’ per una causa, non ce ne dimentichiamo”.
Un concetto che la madre, Annalisa, nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo Vecchio, riprende poco dopo con piu’ nettezza: “Sono degli eroi e li vanno a processare, questa cosa e’ vergognosa”. Li processano, prosegue, ma “se uno
muore se ne vogliono impossessare tutti. Qui c’e’ troppa ipocrisia”.

Erdal Karabey, portavoce della comunità curda in Toscana, ha affermato di dover “continuare a lottare nel ricordo di Lorenzo e di tutti i martiri”. “In ricordo di Lorenzo – ha spiegato – il 31 marzo a Firenze faremo una manifestazione nazionale. La comunità curda sarà a Firenze. Dobbiamo mobilitarci contro l’Isis e questo fascismo che sta continuando a crescere. Ieri era Hitler, ora la Turchia con Erdogan che sta continuando ad occupare il Medio Oriente facendo genocidi. Non ci devono essere silenzio e occhi chiusi”.

L’uccisione di Orsetti, secondo Karabey, è “un lutto per il popolo italiano e per quello curdo. Per Abdullah Öcalan, leader del popolo curdo, ‘ogni martire dà a noi la responsabilità di continuare a lottare contro il fascismo’. Dobbiamo ricordare Lorenzo e capire bene perché stava lì: non per una semplice emozione ma per un’idea umana, quella delle libertà dei popoli: lottare contro il fascismo, lo Stato islamico dell’Isis, la Turchia”.

Uccisione Orsetti, venerdì il ricordo in Palazzo Vecchio

E’ fissato per venerdi’ prossimo, alle 17 a Palazzo Vecchio, il momento di ricordo istituzionale di Lorenzo Orsetti, il giovane ucciso in Siria mentre combatteva al fianco dei curdi.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella lo ha concordato con la famiglia di Orsetti e con il presidente del Consiglio Comunale Andrea Ceccarelli. Il sindaco, stando a quanto si apprende, ha inoltre letto la proposta lanciata su Repubblica da Michele Serra, cosi’ come l’appello promosso da alcuni fiorentini per dedicare al 33enne una strada di Firenze. Nardella avrebbe inoltre parlato con l’ambasciatore Riccardo Guariglia, capo di gabinetto del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, “che ha dato rassicurazioni sull’impegno della Farnesina per la vicenda di Lorenzo Orsetti”.

Nel frattempo il sindaco e il suo staff rimangono in stretto contatto con la famiglia Orsetti e con la Farnesina per seguire gli eventuali sviluppi relativi al recupero della salma del giovane.

Siria: recuperato corpo di Orsetti, ora in ospedale

“Il corpo di Lorenzo è stato recuperato, ce lo ha confermato oggi la Farnesina: ora è custodito in un ospedale nel Kurdistan iracheno, poi i genitori decideranno cosa fare”. Lo ha annunciato Luca Rasoti, zio di
Lorenzo Orsetti, nel corso di una conferenza stampa oggi a Firenze.

La volontà del giovane 33enne ucciso dall’Isis mentre combatteva con i milizia i curdi, ha detto ieri il padre, era quella di essere sepolto in Siria. E a proposito della sepoltura del figlio, Alessandro Orsetti ha detto oggi alla stampa: “Devo decidere in giornata cosa fare. Avrebbe voluto essere seppellito in Siria, ma lì per noi sarebbe difficile andare. Vorremmo avere una tomba per piangere, le tombe servono ai vivi”.

Mentre sul Foglio Giuliano Ferrara ha proposto di dare una medaglia d’oro ad ”Orso”, “caduto sul campo per la difesa della libertà, contro il fanatismo del terrorismo islamico”.

Conferire il Fiorino d’Oro del Comune di Firenze alla memoria di Lorenzo Orsetti, ”un partigiano del nuovo millennio”: è la proposta invece del segretario della Fiom Cgil di Firenze, Daniele Calosi: ”Orso era un ragazzo fiorentino di appena 33 anni. Ha scelto di andare a combattere contro il fondamentalismo islamico, affrontando una pericolosa traversata dell’Europa, per unirsi ai partigiani curdi, da sempre in lotta per la propria autodeterminazione, per la Democrazia, l’Eguaglianza, la Libertà. ”Orso” non era un bandito. Era un partigiano del nuovo millennio. Penso Firenze debba rendergli onore, ricordandolo col Fiorino d’Oro per la Resistenza, per questa nuova Resistenza”.

“Noi ricordiamo il pianto della mamma e il dispiacere del babbo, ma abbiamo visto anche l’orgoglio per Lorenzo che è partito consapevole, per l”umanità e per la libertà in Kurdistan”. Lo ha detto Erdal Karabey portavoce della comunità curda in Toscana a margine della riunione pubblica a Firenze, durante la quale è stato deciso di fare una manifestazione a Firenze il 31 marzo per ricordare Lorenzo Orsetti. “Tutta l’Europa, tutto il mondo ha dimenticato il popolo curdo – ha aggiunto Karabey – Lorenzo ha fatto una scelta molto importante per l’Italia e per gli italiani, una scelta di solidarietà per il popolo curdo. Noi diciamo un’altra volta a tutto il mondo che questa dittatura, l’Isis è un pericolo per tutto il mondo e lo dobbiamo far fermare. Lo sappiamo che lo stato turco con armi e con persone sta aiutando lo stato dell’Isis, per questo lo dobbiamo fermare, tutto il popolo insieme, con la comunità europea devono fermare lo stato turco e il fascismo di Erdogan”.

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