Pnnr, 143 milioni di euro per i porti toscani

Firenze, con l’intesa raggiunta nel corso della Conferenza Stato-Regioni è stata stabilita la ripartizione del fondo complementare del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnnr)per il settore portuale.

Alla Toscana vanno un totale di 143 milioni di euro dal Pnnr, per interventi che riguardano i porti di Marina di Carrara, Livorno, Portoferraio e Piombino.

“Si tratta di uno stanziamento per interventi ai quali abbiamo lavorato con determinazione e che rappresentano cinque opere fondamentali per lo sviluppo della nostra portualità. Ringraziamo il Governo per aver messo a disposizione della Toscana queste importanti risorse che siamo da subito impegnati ad utilizzare in tempi brevi”.

Esprimono tutta la loro sodisfazione il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, l’assessore regionale alle infrastrutture, Stefano Baccelli e il consigliere delegato Gianni Anselmi che si occupa, tra le altre materie, del PNNR e delle aree di crisi complessa.
Nel dettaglio gli interventi riguardano la realizzazione di alcune previsioni del Waterfront del porto di Marina di Carrara, per un totale di 10,15 milioni di euro.

A Livorno sono due gli interventi previsti. Il primo riguarda la fornitura di energia elettrica da banchina per le navi tipo portacontainer a banchina presso la Darsena Toscana e la Darsena Europa, con un intervento da 16 milioni di euro. Il secondo prevede la fornitura di energia elettrica da banchina per le navi da crociera e di tipo Roro Pax presso l’area passeggeri per un importo di 29,5 milioni di euro.

Anche a Portoferraio l’intervento comporterà la fornitura di energia elettrica da banchina per le navi tipo crociera e Roro Pax a banchina presso l’area passeggeri, con un investimento di 16 milioni di euro.

L’intervento economicamente più consistente, pari a 71 milioni di euro, è in programma a Piombino dove (con uno stanziamento di 55 milioni di euro) è stata interamente finanziata la nuova strada di accesso al porto e con 16 milioni la fornitura di energia elettrica per le navi in banchina.

Tutti i finanziamenti saranno erogati all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, che li gestirà.

Livorno, donna uccisa. Fermato marito

L’uomo, 55 anni  è fortemente indiziato per il delitto della donna: secondo quanto appreso, avrebbe tra l’altro fornito un alibi che non avrebbe trovato conferma. Sarebbe stato in procinto di lasciare Livorno

Un alibi che non avrebbe trovato conferma dai primi riscontri effettuati dalla squadra mobile coordinata dalla procura livornese: è questo uno dei motivi che ha portato al fermo del marito di  Ginetta Giolli, la 62enne trovata morta sabato scorso nella sua casa in un complesso di alloggi popolari a Livorno.

L’uomo, 55 anni, si sarebbe presentato lui stesso in questura a Livorno  ieri verso le 12.30, venendo poi sentito come persona informata sui fatti alla presenza del pm titolare delle indagini.  In particolare avrebbe detto di essere stato fuori regione.

In base alla testimonianze raccolte, tra marito e moglie, che non avevano una convivenza stabile, ci sarebbe stati dissapori. Inoltre sarebbe stata l’ultimo a vederla viva. In particolare, secondo quanto riferito da un’amica della vittima, la stessa che ha dato l’allarme facendo scoprire il cadavere il 3 luglio, giovedì scorso, quando si era sentita per l’ultima volta con Ginetta Giolli, l’uomo sarebbe stato a casa della vittima a Livorno e la 62enne avrebbe manifestato l’intenzione di mandarlo via. Per entrare in casa della vittima sabato scorso è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco.

La donna è stata trovata in camera, sul letto, senza vestiti. Probabile arma del delitto un martello rinvenuto nell’abitazione, che non avrebbe presentato segni di forzatura alla porta. Per l’uomo è scattato il provvedimento di fermo perchè gli inquirenti avrebbero avuto notizia che fosse in procinto di lasciare l’Italia. Tuttora in corso una serie di accertamenti che potrebbero rivelarsi decisivi per le indagini. La procura ha intanto chiesto la conferma del provvedimento di fermo al gip.

Cadavere di una donna trovato in casa a Livorno, si indaga per omicidio

Livorno, la polizia sta indagando per omicidio dopo il ritrovamento del cadavere di una donna di 62 anni, trovato nell’appartamento della vittima nel pomeriggio di oggi, in un complesso di alloggi popolari della città.

Sul cadavere della 62enne è stata riscontrata una ferita alla testa che sembrerebbe compatibile con un colpo inferto con una lampada presente nella camera da letto.

La polizia sta anche cercando un uomo, di origine marocchina, che sarebbe stato il convivente della donna e con il quale la 62enne non sarebbe stata più in buoni rapporti. L’uomo, molto più giovane della donna, al momento risulta irreperibile. Gli investigatori stanno dunque ricostruendo un quadro indiziario più preciso anche grazie ai rilievi della polizia scientifica, in attesa delle risultanze del medico legale che dovrà stabilire oltre alle cause precise anche a quando risalirebbe il decesso.

A dare l’allarme alla polizia era stata un’amica della 62enne che non la sentiva da almeno un paio di giorni. La donna, secondo quanto appreso dalle forze dell’ordine, è stata trovata nella camera, a letto, con la testa fracassata. Non avrebbe avuto vestiti addosso, e per entrare nell’abitazione è stato richiesto l’intervento dei vigili del fuoco che hanno forzato la porta di ingresso della casa.

Due donne morte annegate ieri in Toscana

Una donna è morta ad Antignano (Livorno) a seguito di un immersione. Sempre ieri,  alla periferia di Lucca, una 53enne è morta  bagnandosi nel Serchio

Il corpo di una donna di 50 anni è stato recuperato in mare nel pomeriggio di ieri da una motovedetta della capitaneria di porto di Livorno davanti al porticciolo di Antignano, sul lungomare sud della città. Una volta a terra i volontari della Misericordia hanno tentato di rianimarla purtroppo senza successo. La donna si era tuffata in acqua per effettuare un’immersione, poi sarebbe  stata colta un malore. Un passante ha visto galleggiare il corpo  ed  ha chiamato i soccorsi. E’ la seconda morte al mare in due giorni a Livorno: nel tardo pomeriggio di sabato era annegato un bagnante di 42 anni, probabilmente in seguito a un malore mentre era in acqua di fronte alla spiaggia dell’Accademia, sul lungomare.

Una donna di 53 anni è invece annegata nel tardo pomeriggio di ieri alla periferia di Lucca nelle acque del fiume Serchio, all’altezza di Ponte San Pietro. Secondo una prima ricostruzione, la donna – un’impiegata  della Provincia, residente a Montuolo, località non distante da dove è  avvenuta la tragedia – era andata a cercare refrigerio nelle acque del fiume quando, all’improvviso, è stata trascinata via dalla corrente. A notare la donna in grande difficoltà è stato un uomo che si trovava a sua volta sulle rive del Serchio e che si è  gettato in acqua per cercare di salvarla, ma il tentativo si è rivelato vano. Quando il corpo della donna è  stato recuperato, ormai non c’era piu’ nulla da fare, al medico del 118 non e’ rimasto altro da fare che constatare il decesso

Cocaina, distrutti 3.300 kg, valore 500 mln di euro

Livorno, un carico di 3.300 chili di cocaina, che furono sequestrati dai Carabinieri nel porto della città toscana, nel febbraio del 2020, sono stati distrutti in un termo-valorizzatore.

Il carico di Cocaina, che proveniva dalla Colombia, fu ritrovata in 90 borsoni nascosti all’interno di un container che era stato imbarcato su una nave battente bandiera delle Isole Marshall e che era diretta al porto di Marsiglia in Francia.

Dopo aver completato tutte le analisi sul quantitativo sequestrato, che hanno confermato l’eccezionale grado di purezza della droga, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Firenze, il comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Livorno, ha organizzato la complessa operazione di distruzione di tutta la droga nell’inceneritore di via dell’Artigianato.

Per portare a termine l’operazione, è stato approntato un dispositivo di sicurezza imponente, tenendo conto che il valore del carico di cocaina si aggirava al valore di mercato di circa mezzo miliardo di euro.

Nell’operazione sono stati impiegati oltre 30 carabinieri, ed Il trasporto è stato eseguito da un convoglio composto da due furgoni, con i 3.300 kg di cocaina, scortati da equipaggi del Reparto Operativo, dai motociclisti e da una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia di Livorno, con il supporto di due aliquote di primo intervento da Pisa.

Livorno: sindacati, 24 addetti area servizio A12 a rischio taglio

Cgil e Cisl, per contenzioso: l’azienda My Chef ha infatti comunicato a Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl che a partire dal prossimo 30 giugno intende cessare la propria attività in area servizio A12

I 24 addetti dell’area di servizio Savalano Ovest situata sulla A12 Genova – Rosignano hanno proclamato lo stato di agitazione: il loro posto di lavoro è infatti a rischio secondo quanto riferisce una nota sindacale.

L’azienda My Chef che gestisce l’area di servizio su concessione della Sat (Società Autostrada Tirrenica) ha infatti comunicato a Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl che a partire dal prossimo 30 giugno intende cessare la propria attività presso la struttura. La decisione – a quanto apprendiamo – sarebbe da imputare a un contenzioso emerso tra la stessa My Chef e Sat. I 24 addetti – nel caso in cui nessun’altra società subentrasse nella gestione – si troverebbero senza lavoro.

“Una prospettiva inaccettabile e drammatica, soprattutto alla luce di questo particolare momento storico e in un contesto territoriale già in ginocchio da tempo a causa di una pesante crisi occupazionale”, affermano Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl, che hanno già chiesto un incontro urgente con Sat e con le istituzioni preposte: “l’obiettivo – spiegano le sigle – è aprire al più presto un tavolo di confronto presso l’unità di crisi della Regione Toscana. Non possiamo permettere che il nostro territorio perda altri posti di lavoro. Serve una soluzione che garantisca la tutela occupazionale di tutti i 24 lavoratori. Nel caso in cui gli incontri con azienda e istituzioni non generassero un esito positivo non potremo che far partire una decisa mobilitazione. Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl saranno come sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori”.

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