Maltempo Grosseto: il punto della situazione

Grosseto, ponti divelti, strade impraticabili, reticolo idraulico minore danneggiato. Pesante bilancio in Alta Maremma, dopo la bomba d’acqua di martedì sera e una notte di pioggia continua nella zona di Vetulonia e Buriano, nel territorio di Castiglione della Pescaia.

Riguardo all’ondata di mal tempo che ha colpito Grosseto di è espressa anche Elena Nappi, sindaca di Castiglione della Pescaia, “Ci sono ancora – ha detto Nappi – alcune strade impraticabili per via del fango e dei detriti trasportati dall’acqua e qualche problema di collegamento con Buriano e Vetulonia. Non ci sono ora paesi o case isolate.”

“I problemi -continua la sindaca- rimangono per alcuni poderi isolati sotto Vetulonia, ancora senza luce e senza acqua. Ci sono stati diversi salvataggi di persone rimaste intrappolate nelle auto, ma da questo punto di vista tutto si è concluso per il meglio. Adesso dovremo fare la conta dei danni, che sono ingenti”.

In alcune strade i veicoli devono procedere lentamente, con molta cautela, a causa della carreggiata alluvionata da terra, fango e detriti. Gli operai sono al lavoro per ripristinare le strade. Le scuole tuttavia sono rimaste aperte mentre è stato sospeso il servizio di scuolabus dalle frazioni di Vetulonia e Buriano.

Interessato dal maltempo, anche se in maniera più marginale, anche il Comune di Gavorrano con allagamenti nella zona di Grilli dove, il torrente Rigo, a seguito di una grossa piena ha esondato in dei punti. La situazione è stata monitorata dagli operai del Comune insieme ai volontari della Vab e dai vigili del fuoco.

Una cisterna carica di gasolio, attraversando un guado sul torrente Gretano, è stata travolta dalla piena del torrente: in salvo il conducente, complesso l’intervento dei Vigili del Fuoco per ancorare il mezzo con un cavo d’acciaio e metterlo in sicurezza.

Geotermia, sindaca di Scansano: “Continueremo a batterci per impedire questo scempio”

Firenze, la sindaca di Scansano, in provincia di Grosseto, Maria Bice Ginesi, sintetizza la riunione in videoconferenza con gli assessori regionali ad attività produttive e ambiente Leonardo Marras e Monia Monni.

“Certo, è importante che abbiano ribadito che le Aree non idonee saranno rispettate e che da noi le centrali non saranno costruite – dice la la sindaca di Scansano – Ma resta l’assurdo dei permessi di ricerca rilasciati, altrettanto devastanti e dannosi per il nostro territorio. E dunque la guardia resta alta, continueremo a batterci per impedire questo scempio”.

L’antefatto, si spiega dal Comune di Scarlino, “è un duro documento approvato qualche settimana fa da tutto il Consiglio Comunale di Scansano, per sollecitare chiarimenti sull’iter dei permessi di ricerca e le intenzioni della Regione circa lo sfruttamento della geotermia in Maremma. La discussione nell’ultima riunione della Conferenza dei servizi, oggetto il permesso di ricerca rilasciato a Magliano in Toscana, ha infatti confermato le preoccupazioni circa l’interpretazione della legge a tutela della Aree non idonee: non un divieto assoluto a realizzare le centrali secondo i proponenti ma solo una maggior difficoltà per ottenere i permessi, aggirabile secondo loro con progetti che superino la Via. Teoria che poggia anche su una analoga interpretazione sostenuta dall’avvocato della Regione nell’opposizione ai ricorsi presentati da Comune, imprenditori e cittadini delle zone interessate”.

“Lo abbiamo detto e lo ribadiamo – le parole di Marras come riporta il Comune, – per la Regione nelle Ani il divieto è tassativo e sarà rispettato”. Linea confermata anche da Monni. Gli assessori, si riferisce ancora, hanno però chiarito che “altro discorso va fatto per i permessi di ricerca che non può essere impedita”.

“Ancora una volta – commenta Ginesi – ci dicono che le centrali non si faranno. La nostra preoccupazione però è intatta. Concedere i permessi di ricerca è assurdo e illogico. Ogni pozzo costa circa 12 milioni di euro. E nei progetti è scritto chiaramente che si tratta di prove di produzione in vista di un successivo sfruttamento. A Scansano sono stati rilasciati due permessi, contro i quali abbiamo presentato ricorso. Uniamo le nostre forze a quelle di Magliano, dove è stato concesso un altro permesso. Il no a questo scempio è unanime, i cittadini sono compatti e decisi a difendere la nostra terra”.

Ombrone in piena, fase ‘attenzione per l’evacuazione’ a Grosseto

Grosseto, il Genio Civile di Grosseto ha informato l’amministrazione comunale che, a causa delle abbondanti piogge delle ultime ore, il fiume Ombrone, la scorsa notte, ha superato il livello di cinque metri in corrispondenza dell’idrometro del Berrettino.

Questo stato dei fatti ha comportato dunque l’ingresso nella fase cosiddetta di ‘attenzione per l’evacuazione’ che prevede, così come indicato dal piano di Protezione civile, l’avvio di una procedura di allerta e comunicazione in favore dei residenti e delle attività presenti nelle zone ritenute più a rischio (zona rossa), al fine di avvisare dello stato dell’Ombrone e informare che, nel caso in cui le condizioni meteo dovessero peggiorare e si dovessero verificare episodi di piena, saranno emesse apposite ordinanze per fare fronte all’eventualità. In particolare, la Protezione civile comunale, con l’ausilio della polizia municipale, ha iniziato a informare alcune abitazioni private, attività commerciali e istituti scolastici ubicati nella zona a rischio in relazione all’evento in corso.

In serata, inoltre, è programmato un incontro in videoconferenza, dedicato ai dirigenti degli istituti scolastici, al fine di approfondire il tema e valutare eventuali necessità specifiche. Disagi anche nella provincia di Siena dove i vigili del fuoco, a causa delle forti precipitazioni, hanno effettuato 20 interventi.

Le abbondanti piogge hanno trasportato su gran parte della rete stradale, 1.600 km in tutto, detriti, ramaglie e fango per la gran parte proveniente dai terreni agricoli e dalle intersezioni stradali, creando difficoltà alla circolazione. Tecnici e operai della provincia di Siena sono al lavoro dalla notte scorsa per ripulire e ripristinare fondi stradali e fossette.

Le criticità maggiori quelle registrate sul ponte di Bibbiano sulla Sp 34 nel comune di Buonconvento. Il ponte al momento è chiuso per una verifica di transitabilità da parte dei tecnici della provincia considerato che l’acqua, al momento in deflusso, aveva raggiunto nella notte, l’altezza di un metro.

Chiusa la Sp 96 di Contignano nel comune di Radicofani per una frana così come la Sp 24, sempre nello stesso comune dove ditte specializzate sono a lavoro. Disagi con smottamenti e allagamenti si sono registrati da nord a sud della provincia. Nessuna persona è rimasta coinvolta o ferita.

Rapre lo Spazio Alfieri con “Margini”

Riapre lo Spazio Alfieri di Firenze con la proiezione del film “Margini” in esclusiva dalla mostra del Cinema di Venezia. Venerdì 9 settembre ore 21.30 ospiti in sala gli autori della pellicola

Spazio Alfieri presenta “MARGINI” da giovedì 8 settembre, ore 19.45 e 21.30; venerdì 9 settembre dalle ore 21.30 ospiti in sala gli autori Niccolò Falsetti, Francesco Turbanti. Ambientata a Grosseto, una commedia punk sincera, energica e vitale. Uno sguardo pop e affettuoso (anche un po’ politico) nel segno del cinema popolare

Un gruppo di amici: jeans stracciati, chitarre elettriche, sogni grandi e tasche vuote. Ambizioni che spesso si scontrano con una realtà che va stretta. “Margini” ha un sodale prezioso in Zerocalcare, anche protagonista di un divertito cameo vocale.

“Margini” è una commedia punk, la storia di un gruppo di amici che si fissa su un obiettivo apparentemente facile: quello di organizzare un concerto con una band americana in una piccola città di provincia. Quello che Miche, Edo e Iac ancora non sanno, è che il rumore e la rabbia del punk faticano a coesistere con il silenzio della loro polverosa Grosseto. È il 2008. Edoardo, Iacopo e Michele sono i giovani membri di un gruppo punk. Stanchi di suonare tra sagre e feste dell’Unità, hanno finalmente l’occasione di riscattarsi aprendo la data bolognese dei Defense, famosa band punk hardcore americana. Quando il concerto viene annullato, i tre non si danno per vinti: se non possono andare a Bologna a suonare con i Defense, allora saranno i Defense a venire a Grosseto. Il piano, però, si rivela più difficile del previsto: i paradossi della vita di provincia trasformano ogni dettaglio in un problema insormontabile, mettendo in discussione la riuscita dell’impresa ma soprattutto ciò a cui i tre tengono di più: la loro amicizia.

Nota degli autori Avete presente quando si torna da un concerto con ancora tutto il casino in testa? Noi si tornava da Roma, da Firenze, da Bologna ancora carichi dalla sera prima, per il pogo e per la band che aveva suonato e non vedevamo l’ora di chiuderci in sala prove per scrivere quel nuovo pezzo di cui s’era chiacchierato in viaggio. Eravamo sempre a mille. Poi si scendeva dal treno, uscivamo nel piazzale della stazione di Grosseto e intorno a noi, lì, a casa nostra, c’era quella strana, disturbante, tranquillità. E la sensazione che non sarebbe mai successo niente. Ecco, abbiamo sempre percepito quel momento come un cortocircuito, una collisione di mondi, una situazione che ci faceva sentire fuori luogo, consolato solo dalla consapevolezza che prima o poi, da quel posto, ce ne saremmo andati.

Questo è stato il punk per noi. La provincia aveva deciso che non saremmo stati i punk ribelli, i duri di strada di Londra, New York o Berlino. Quelli andavano bene per le nostre t-shirt, per le copertine dei dischi che compravamo, per i poster che riempivano le nostre camere. Noi sapevamo che non saremmo mai diventati in quel modo, e in qualche maniera la cosa c’andava bene. Abbiamo visto in questo spiraglio un potenziale narrativo enorme: da un lato è l’occasione per parlare della nostra generazione attraverso uno sguardo inedito. Dall’altro c’è la provincia, con tutto il suo enorme coefficiente di immedesimazione e la sua poetica. E, soprattutto, c’è il contrasto fra queste due dimensioni. Un contrasto che c’ha sempre fatto tanto ridere. Ecco, “Margini” è la storia di questo contrasto. (Niccolò Falsetti, Francesco Turbanti)

Info tel.055 53 20 840 – www.spazioalfieri.it – intero € 8,00 – ridotto € 6,00 INFO



Rane surgelate al ‘Palio della Granocchia di Paganico’. Polemica di Enpa: “Scelta macabra, eticamente condannabile”

Paganico, in provincia di Grosseto, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre si tiene la Sagra della Granocchia, una delle sagre più longeve e particolari della Maremma. Il culmine della festa è il Palio della Granocchia, nel quale i campioni di ogni quartiere del borgo di Paganico si sfidano lungo un percorso tracciato all’interno del centro storico spingendo una carriola contenente tre rane.

Vince la gara chi arriva primo al traguardo senza aver perso i rospi durante il tragitto. Il palio si svolge durante la prima domenica di settembre ed è l’evento che chiude il ciclo di appuntamenti della sagra della Granocchia.

Quest’anno però è arrivato lo stop della Asl all’uso delle rane vive e quindi il palio si è svolto utilizzando rane morte e congelate, e per cercare di mantenere la difficoltà di trasportare fino al traguardo rane in grado di saltare via dalla carriola, sono stati posti due scivoli sui quali il guidatore della carriola doveva mantenere in equilibrio gli animali morti.

L’utilizzo di rane surgelate ha però scatenato la polemica: “Un’occasione di civiltà persa, una scelta macabra, eticamente condannabile”. Così Carla Rocchi di Enpa. “Avrebbero potuto trasformare questa situazione in un’occasione di creatività e condivisione – aggiunge in una nota -, magari coinvolgendo gli studenti e i ragazzi del posto per creare degli oggetti a forma di rana per la gara, o mettendo in luce le qualità degli artigiani locali. O se avessero voluto usare il ghiaccio magari avrebbero potuto coinvolgere le gelaterie del posto, per creare dei ghiaccioli a forma di rana. Invece si è scelto di portare la morte in un’attività ludica. Di usare quei corpi congelati come degli oggetti con cui giocare, gareggiare, vincere”.

Rocchi sottolinea che “hanno anche costruito dei triangoli a scivolo per far si che fosse più facile far scivolare giù le rane morte, come delle normali biglie. Corpi morti congelati usati per far divertire adulti e bambini, mostrati nelle strade del paese, portate in giro con leggerezza per superare presunte prove di abilità da ‘fantini’ trasformati in becchini”.

Tar sospende diffida per gessi rossi: i gessi rossi potranno essere di nuovo stoccati a Montioni da Venator

Grosseto, il Tar della Toscana ha accolto il ricorso presentato da Venator, l’azienda che produce biossido di titanio nello stabilimento di Scarlino, e da Sepin, l’azienda che si occupa materialmente del trasporto del rifiuto.

Il Tar ha concedesso la sospensiva per la diffida della Regione del 25 maggio che aveva bloccato il conferimento nella ex cava di Montioni, nel comune di Follonica, dei gessi rossi, materiale di scarto ottenuto dalla produzione del biossido di titanio.

La discussione nel merito, ha deciso il tribunale amministrativo, verrà fatta il 19 ottobre: fino ad allora i gessi rossi potranno essere di nuovo stoccati a Montioni.

“Apprendiamo oggi con soddisfazione e con il cuore un po’ più leggero la sentenza del tribunale rispetto al ricorso presentato da Venator che concede un minimo di respiro e di prospettiva all’azienda consentendo il conferimento fino alla fine dell’anno sulla cava di Montioni – commenta Federico Capponi, coordinatore Uil Grosseto -. Come organizzazione sindacale non nascondiamo però la nostra grande preoccupazione sul futuro poiché l’azienda ad oggi ancora non ha dato risposte concrete e preso impegni precisi rispetto allo smaltimento del rifiuto gessi rossi. Riteniamo pertanto che sia fondamentale arrivare alla firma di un protocollo tra istituzioni ed azienda che possa garantire un orizzonte certo e soprattutto rassicurare i livelli occupazionali”

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