IV: “il PD a Firenze ha scelto  i verti di Sinistra Italiana su Aeroporto, multiutility, nuove infrastrutture”

Sinistra Italiana dice: No all’aeroporto, No a Italia Viva, No alla multiutility. Bene. Ho l’impressione che se continua così avranno più veti che voti”. Lo scrive su X Francesco Bonifazi, deputato di Italia Viva

Molti veti pochi voti: sembra questa la linea d’attacco di Italia Viva nei confronti dell’alleanza Sinistra Italiana PD che ha portato alla candidatura di Sara Funaro alle prossime amministrative di Firenze.

”Il potere di veto alla presenza di Italia viva che il Pd fiorentino ha concesso a Sinistra Italiana ha conseguenze pratiche. No all’ampliamento dello scalo di Peretola, no alla multiutility, no a nuove infrastrutture. Un capolavoro di intelligenza politica e di amore per la città dei dem”. Così l’eurodeputato Nicola Danti, vicepresidente di Renew Europe e coordinatore toscano di Italia Viva, rispetto a quanto riportato oggi dai quotidiani locali.

Per Francesco Casini, presidente provinciale di Italia Viva, “leggiamo sulla stampa che sul potenziamento dell’aeroporto Sinistra italiana è per il no categorico. Leggiamo che la quotazione in borsa della Multiutility non la vogliono. E c’è un veto su Italia Viva. Leggiamo in particolare che tutto questo è contenuto su un accordo tra Pd e Sinistra Italiana scritto e firmato, ma tenuto occulto. Non abbiamo capito: su quale programma questa coalizione Pd-Sinistra dovrebbe governare Firenze e la Città metropolitana?”.

Prima di loro, su X Francesco Bonifazi, deputato di Italia Viva aveva scritto: ” a Firenze si sceglie il nome del candidato senza primarie. Ma allo stesso tempo il programma non è chiaro. Sinistra Italiana dice: No all’aeroporto, No a Italia Viva, No alla multitility. Bene. Ho l’impressione che se continua così avranno più veti che voti”.

A fare da paciere ci prova il presidente della giunta Regionale Eugenio Giani, a suo tempo lui stesso indicato come possibile candidato per il centrosinistra e che ha come vice Stefania Saccardi probabile candidata sindaca, a questo punto, per Italia viva.

Cerchiamo di costruire intorno a Sara Funaro un programma che possa dare il senso di una prospettiva importante e di sviluppo di Firenze e di creazione della modernizzazione infrastrutturale, della sostenibilità ambientale, della promozione turistica e culturale, all’altezza della grande città capoluogo della Toscana” ha dichiarato Giani,

“Io come presidente della Regione cercherò di corroborare questo programma con le iniziative che la Regione sta facendo”, ha aggiunto Giani, osservando che “adesso c’è un punto di riferimento, Sara Funaro è stata votata da circa 132-133 membri dell’assemblea del Pd, quindi una larghissima maggioranza, a votare contro sono stati in 24”. Al governatore è stato chiesto anche quali riflessi veda sulla giunta regionale caso di candidatura di Stefania Saccardi come sindaco di Firenze per Italia Viva: il leader di Iv Matteo Renzi ha annunciato per sabato una conferenza stampa proprio con Saccardi. “Non facciamo processi alle intenzioni, io non ho visto ancora nessuna presa di posizione”, ha risposto Giani.

IUE, Natale: Italia Viva e Azione  all’attacco del Presidente Dehousse

’Non è negando chi siamo che si accoglie il diverso’  dice Francesco Bonifazi, deputato di Italia Viva, da sempre molto vicino a Matteo Renzi. Per  la deputata di Azione Daniela Ruffino. “Il prof. Renaud Dehousse , con la sua posizione sul Natale, trascura che una simile idea non offende i cristiani ma ferisce il principio di laicità dello stato. Critiche anche dal vicepresidente del Senato Gasparri

“Non sono cattolico: penso tuttavia che festeggiare il Natale sia parte dell’identità di tutti noi. Non è negando chi siamo che si accoglie il diverso. L’Università è il luogo del confronto: non è cancellando le culture ma favorendo l’incontro fra di esse che si arricchisce la società”. E ancora “l’ Istituto universitario europeo di Fiesole è un’eccellenza che da fiorentino sono fiero di avere nel mio territorio. Leggere che la sua dirigenza avrebbe proposto di non utilizzare l’augurio di ‘Buon Natale’ perché offenderebbe i non cattolici mi lascia davvero perplesso”. Lo scrive su X Francesco Bonifazi, deputato di Italia Viva.

“Uno dei tratti che meglio di altri qualifica la laicità di uno stato è la tolleranza, in particolare quella sulla libertà di culto e di religione. Sorprende e amareggia leggere che il rettore dell’Istituto universitario europeo di Fiesole si propone di rinominare il Natale privandolo del suo riferimento religioso al cristianesimo così da renderlo inclusivo, in ossequio al ‘piano per l’uguaglianza etnica e razziale'”. Lo dice la deputata di Azione

“Il prof. Renaud Dehousse – continua Ruffino – trascura che una simile idea non offende i cristiani, i quali continuano a festeggiare liberamente il Natale, ma ferisce il principio di laicità dello stato. Offesa non diversa sarebbe l’idea di cambiare nome al Ramadan o allo Shabbat. La forza della civiltà liberale non consiste nell’annacquare l’identità spirituale delle persone, ma nel permettere ad essa di esprimersi liberamente nel rispetto di tutte le identità. Il prof. Dehousse – conclude la deputata – rifletta su un punto: quale differenza passa fra la teocrazia iraniana che impone una sola religione e la dittatura del pensiero unico che le cancella tutte?”.

Sulla vicenda interviene anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri vicepresidente del Senato. “Apprendo con sconcerto che il presidente Renaud Dehousse dell’Università europea di Fiesole (Firenze) ha deciso che ‘per ottemperare agli obblighi del ‘Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui’, ‘l’ex festa Natale’ verrà rinominata, per eliminare il riferimento cristiano”. Una idea folle e gravissima che offende tutti noi, le nostre radici e la nostra cultura” dichiara Gasparri. Che  aggiunge: “Rispediamo al mittente qualsiasi assurda richiesta di ‘revisione del Natale’ in nome di un buonismo e di una tolleranza a senso unico di cui siamo stanchi”. “L’Italia – prosegue – ha la sua storia e continueremo a rispettarla così come deve fare chiunque arrivi nel nostro Paese, senza pensare di stravolgere secoli di cultura che ci hanno portato ad essere il Paese accogliente che siamo, a differenza di altri che, come vediamo nelle cronache internazionali, fondano la loro cultura su intolleranza e fanatismo. Basta con queste richieste assurde. Noi faremo di tutto per mantenere salde le nostre tradizioni e i nostri valori cristiani”.

Fondi Pnrr, Bonifazi: “Soldi Ue devono andare a case e scuole, non lo stadio”

Firenze, diverse le critiche che il sindaco Nardella sta ricevendo da parte di Italia Viva per la scelta di utilizzare i fondi del Pnrr Ue per fare il restyling dello stadio. I fondi richiesti sarebbero circa 55 milioni sui 200 complessivi.

“I soldi dell’Europa devono andare sui progetti per le case popolari, per le scuole e per le Cascine, non per lo Stadio. Noi lo diciamo dal primo giorno. Nardella si fermi prima che sia troppo tardi”. Lo scrive su Twitter Francesco Bonifazi, deputato di Italia Viva.

Anche il coordinatore di Italia viva Firenze Francesco Grazzini è intervenuto a riguardo. “C’è un solo modo – ha detto – per risolvere la grana dello stadio Franchi e sbloccare una situazione che, viste le ultime osservazioni dell’Unione Europea, rischia di condurre Firenze ancor di più in un vicolo cieco: fare retromarcia finché si è in tempo e tornare a chiedere con forza il celebre ‘Emendamento Renzi’ che consentirebbe massicci interventi sullo stadio di Firenze finanziati da investitori privati. La nostra città ha diritto a uno stadio davvero moderno e i 30mila fiorentini che mediamente occupano le tribune dell’impianto hanno il diritto sacrosanto di non venir esiliati per almeno due anni”.

Grazzini ha anche detto che “il modello Viola park deve essere la stella polare: nessun euro speso dalla collettività, un privato che investe, l’amministrazione che garantisce le parti e la tutela del territorio. Ciò che è stato fatto a Bagno a Ripoli sia modello per Firenze. La strada Pnrr con centinaia di milioni a finanziare lo stadio a questo punto ci pare impercorribile e presenta spiacevoli sorprese come quella della squadra in trasferta per due anni consecutivi”.

Toscana, elezioni: IV-Azione, Renzi capolista.

Per Italia viva- Azione Mariastella Gelmini  sarà al secondo nel listino plurinominale per il Senato Toscana. Alla Camera nell’uninominale c’è Lucia Annibali a Firenze 7, Cosimo Ferri nel collegio 2 Lucca-Massa Carrara, l’ex sindaco Alessandro Cosimi a Livorno 6, il parlamentare uscente Gabriele Toccafondi nel collegio di Scandicci 8, Lucia Cherici ad Arezzo. Leopolda rimandata.

 Matteo Renzi, leader di Iv, al primo posto, e Mariastella Gelmini (Azione) al secondo nel listino plurinominale per il Senato (c’è un solo collegio regionale, gli altri due nomi a seguire sono Davide Vivaldi e Stefania Saccardi): Italia Viva e Azione portano le liste dei candidati per la toscana alla corte di appello di Firenze confermando le anticipazioni circolate.

Per le altre candidature, alla Camera nell’uninominale c’è Lucia Annibali a Firenze 7, Cosimo Ferri nel collegio 2 Lucca-Massa Carrara, l’ex sindaco Alessandro Cosimi a Livorno 6, il parlamentare uscente Gabriele Toccafondi nel collegio di Scandicci 8, Lucia Cherici ad Arezzo.

Nelle liste per i tre collegi plurinominali per la Camera capolista fisso in tutti è Francesco Bonifazi (Lucia Annibali è al secondo posto del collegio Firenze-Pisa). Nei tre collegi della Toscana per l’uninominale al Senato corre a Firenze la renziana Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana, con delega alla sanità nella passata legislatura ed attuale assessore all’agroalimentare, caccia e pesca. A Prato-Pistoia-Lucca-Massa Carrara, sempre per l’uninominale al Senato, l’ex Fi Barbara Masini (Azione), ad Arezzo-Siena-Grosseto Davide Vivaldi.

“Nelle prossime ore, decideremo le varie iniziative di campagna elettorale e ci terremo in contatto. Chi vuole darci una mano come volontario è il benvenuto!”. Lo scrive il leader di Italia viva, Matteo Renzi, nella sua e-news. “Ovviamente sono pronto a confrontarmi con gli altri – aggiunge -. Ho intanto detto che in Toscana noi siamo per il sì al rigassificatore, gli altri? Siamo per il sì all’aeroporto e al termovalorizzatore, gli altri? Siamo per il Mes e l’agenda Draghi, gli altri?”. Renzi conferma il rinvio della Leopolda a dopo le elezioni, spiegando che “naturalmente abbiamo lasciato aperta la possibilità di ottenere un rimborso, scrivendo all’indirizzo info@italiaviva.it“. “Nelle prossime ore – prosegue -, Calenda comunicherà maggiori dettagli sull’evento di Milano del 2 settembre, già annunciato dagli studi de La7 l’altra sera. Per Firenze invece, tenetevi segnata in rosso la data del 1 settembre per un appuntamento più organizzativo che politico”.

 

Regionali, CSX respira cauto ottimismo

Il candidato presidente alla Regione Toscana del centrosinistra, Eugenio Giani, attende nella sua abitazione a Sesto Fiorentino l’esito delle prime proiezioni del voto regionale prima di presentarsi nella sede del suo comitato elettorale, allestito all’interno della Casa della Cultura di Firenze.

Nel frattempo dopo la comunicazione dei primi exit poll elettorali alle regionali toscane, che vedono Eugenio Giani avanti di circa tre punti davanti alla sua principale competitor, Susanna Ceccardi, si respira un cauto ottimismo nello staff dell’uscente presidente del Consiglio regionale toscano, che pero’ non si vuole sbilanciare in commenti fino alla comunicazione dei primi dati reali. Molto positiva viene vista l’alta affluenza che sembra essersi registrata a Firenze e provincia, solitamente una zona elettorale dove i partiti di centrosinistra raccolgono percentuali molto alte.

“Salvini voleva dare la spallata in Toscana ma l’abbiamo bloccato ancora, stavolta con Eugenio Giani. La sua vittoria sarebbe una bellissima notizia per la Toscana. Italia Viva alla prima prova elettorale risulta già decisiva”. Lo scrive su twitter Francesco Bonifazi di Italia Viva.

“Dopo la grande paura degli ultimi giorni, il successo in Toscana è fondamentale per la maggioranza e per Iv”. Lo affermano fonti qualificate di Italia Viva, commentando i primi exit poll sulle regionali.
Al quartier generale di Iv “si gioisce”, dicono le stesse fonti, per la possibile vittoria di Eugenio Giani “che Matteo Renzi ha voluto e difeso in queste settimane. Salvini voleva la rivincita del Papeete ma perde per la seconda volta in due anni”, dice un dirigente renziano. E aggiunge: “Renzi si è speso personalmente moltissimo per la vittoria di Giani toccando oltre 30 località toscane”.

Lorenzo Braccini

Toscana esclusa dal governo, vendetta contro Renzi?

Firenze, è divampata la polemica sul fatto che, nessun esponente toscano faccia parte della lista dei sottosegretari e dei viceministri del governo, deliberata ieri in Consiglio dei ministri e composta da 21 rappresentanti del M5s, 18 del Pd, 2 di Leu e 1 Maie.

Tra i primi a rilasciare dichiarazioni sulla composizione del governo, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che già in mattinata di venerdì commentava: “Dove hai più voti, più consenso, stimato e apprezzato dai cittadini, dove sei più presente nel territorio lì ti danno meno poltrone. Per la Toscana, per Firenze e per tutti noi è un grande motivo di orgoglio. Se questa esautorazione è una vendetta contro la vecchia maggioranza del partito o contro Renzi lo si dica con chiarezza – aggiungeva Nardella – altrimenti sia dia una spiegazione seria e politica di questa decisione. Ho sostenuto questo progetto di governo e continuerò a farlo ma mentirei se dicessi che non sono profondamente deluso e costernato. La questione – ha continuato – mi sembra molto seria, serissima. È inconcepibile e assurdo che il Pd tenga fuori da questo governo la regione in assoluto che ha dato più voti e più consenso a questo partito con il capoluogo Firenze dove si è toccato il record di voti nelle ultime elezioni. Non solo è un peccato tenere fuori la Toscana democratica da questo governo ma credo che sia anche un errore clamoroso che rischia di far vedere le peggiori conseguenze da qui ai prossimi mesi”.

“La Toscana deve ancora pagare ‘purga’ Renzi? – si chiedeva la segretaria del Pd toscano Simona Bonafè – Leggendo la lista dei sottosegretari e viceministri non posso negare la mia profonda delusione e amarezza per la mancanza di nomi toscani del Partito Democratico. Qualcuno a livello nazionale dovrà spiegare ai tanti militanti ed elettori toscani il motivo, ad oggi incomprensibile, per il quale la Toscana non sia stata considerata degna di avere un rappresentante ai massimi livelli, o se ci sia una purga Renzi che ancora oggi la Toscana deve pagare. La Toscana – proseguiva – è stata l’unica regione dove nelle ultime elezioni europee il Partito Democratico ha saputo tenere testa alla Lega. Alle amministrative di giugno abbiamo riconquistato con il buon governo tutte le città capoluogo al voto e permesso al Partito democratico nazionale di salvare un risultato complessivo molto deludente. Non possiamo essere considerati solo serbatoio di voti, esprimiamo una classe dirigente preparata e competente che avrebbe potuto dare un contributo importante al nuovo governo.

La polemica scoppiava quindi all’interno dello stesso Partito Democratico “Leggo con sconcerto le dichiarazioni della segretaria toscana Bonafè, che parla di ‘purga renziana’ a proposito della mancanza di democratici toscani tra i sottosegretari – sbottava Valerio Fabiani, componente della direzione nazionale e di quella regionale del Pd che fa parte del comitato Zingaretti in Toscana – La mancanza di toscani nel Governo è un fatto grave, del quale chiediamo spiegazioni proprio a chi questa rappresentanza dovrebbe ottenerla e tutelarla: la segretaria regionale. Quelle di Bonafè, invece, sono affermazioni gravissime che stridono con la realtà – aggiungeva Fabiani in una nota – molti tra i ministri e i sottosegretari sono espressione della cosiddetta area renziana a cui, semmai, Bonafè dovrebbe chiedere perché non abbia ritenuto prioritaria la rappresentanza toscana. Queste dichiarazioni sono irricevibili da chi guida una comunità e, pochi mesi fa, è stata scelta capolista alle elezioni europee proprio da quella dirigenza che oggi accusa di discriminazione antirenziana – Per Fabiani – l’assenza totale di iniziativa politica e di una gestione unitaria del Pd toscano non sono certo fattori di rafforzamento”.

“La verità è che in Toscana non si è fatto nulla per poi piangere, oggi, sulle nomine versate – Criticava anche Alessandra Nardini, consigliere regionale Pd di area zingarettiana. Parlando di ‘purghe antirenziane’, – osservando – stiamo sfiorando il ridicolo, piuttosto i renziani locali si interroghino sul perché non ci sono toscani. Mi auguro che i bollori si calmino insieme alle polemiche, non ce n’è bisogno. C’è bisogno, invece, di sostenere e fare i migliori auguri a questo Governo di svolta, e in Toscana c’è bisogno, piuttosto, di ricostruire un partito regionale oggi inesistente e di renderlo protagonista di un’iniziativa politica che serve a tutta la Toscana”.

“Imbarazzante trattamento per toscani – era invece il commento che arrivava da deputato fiorentino di Civica popolare Gabriele Toccafondi – In Toscana sembra aleggiare un ‘peccato originale’ da scontare. Pd e 5Stelle cominciano decisamente male questa nuova fase con un’attenzione pressoché nulla al nostro territorio. Nessun sottosegretario o viceministro toscano comporrà infatti il nuovo Governo. Questo Governo avrà una possibilità solo se farà le cose, se sbloccherà cantieri, se aiuterà le famiglie e il lavoro – aggiunge Toccafondi in una nota – Ed è bene quindi ricordare a questo nuovo governo senza toscani che in 14 mesi dell’ultimo Esecutivo proprio in Toscana è stato bloccato tutto, la Toscana e Firenze sono state trattate come un nemico politico da ostacolare. Adesso il nuovo Governo nomina sottosegretari e si dimentica completamente, non senza imbarazzo, dei toscani – conclude -. E lo dice uno che non ambiva a ricoprire questo ruolo e lo ha detto in tutte le salse. Ma trattare così un territorio non fa partire con il piede giusto”.

“Ottima squadra Pd al governo. Ma pessima l’assenza di esponenti del Pd della Toscana: incomprensibile per gli elettori che ci hanno premiato alle europee e amministrative, incomprensibile per coloro che voteranno alle prossime regionali in una sfida difficile – scriveva il deputato livornese del Pd Andrea Romano parlando di occasione persa”.

Sulla nomina dei sottosegretari interveniva anche da Milano, la deputata Pd Maria Elena Boschi, ex ministra nel governo Renzi, rispondendo ad una domanda arrivando a ‘Il tempo delle donne “Spero che non sia semplicemente un modo per colpire Renzi e il nostro gruppo perché non credo che sia giusto né che se lo meritino i cittadini toscani – La trattativa per la scelta dei sottosegretari come sempre è stata fatta dai segretari di partito – ha aggiunto Boschi – noi non abbiamo fatto nessuna lotta per un posto o una poltrona in più. Certo da toscana sono dispiaciuta che non ci sia nessun toscano al governo perché credo che i risultati delle amministrative e delle Europee hanno dimostrato che il nostro è un territorio in cui il nostro partito è forte, capace e con consensi”, ha concluso l’ex ministra augurando buon lavoro ai nuovi sottosegretari.

Dal suo account Twitter il senatore Pd Francesco Bonifazi si rammaricava “Dispiace che per vendicarsi della stagione renziana il Pd abbia cancellato tutta la Toscana dai ruoli di governo. Abbiamo vinto ovunque in Toscana, siamo il primo partito: non meritavamo questo trattamento. Buon lavoro al governo”. Lo scrive su (

“Nessuna discriminazione politica Toscana – cercava di buttare acqua sul fuoco il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti, a Bologna al 52esimo incontro nazionale studi delle Acli, replicando a chi gli chiedeva un commento sulla squadra di Governo e sulla mancanza di esponenti della regione Toscana – Ci sono stati anche dei problemi, ho visto la Toscana o altri casi, ma sono figli della coincidenza di tanti criteri, di territori, di competenze, di sensibilità politiche, di genere e di condizioni che alla stretta possono creare problemi. Assicuro che non c’è nessun tipo di discriminazione politica, non era questo e non è mai stato questo l’obiettivo di nessuno. I democratici debbano essere contenti, perché grazie al buon rapporto con i nostri alleati e a chi ha seguito le trattative, c’è un’ottima rappresentanza numerica e di personalità all’interno del Governo, quelli dei territori non rappresentati – ha ribadito Zingaretti – sono temi che dovremo affrontare, ma non perdiamo il punto di vista che c’è un Governo che sta partendo e il Partito Democratico, insieme agli alleati, è protagonista di questa avventura e ora abbiamo realizzare insieme il programma. Se ci sono stati dei ritardi o dei problemi – ha concluso – li affronteremo”.

Ma anche l’europarlamentare toscana della Lega Susanna Ceccardi interveniva nella polemica “Basta leggere le dichiarazioni della segretaria dei Democratici Simona Bonafè o del sindaco di Firenze Dario Nardella, il governo giallo-rosso mostra già le prime e profonde fratture. È palese la resa dei conti interna al Partito democratico tra zingarettiani e renziani sulle nomine dei sottosegretari. A fare le spese di questo teatrino della politica saranno alla fine i nostri cittadini toscani, visto che non ci sarà nessun esponente di governo a rappresentare la nostra regione. Per comprendere che è appena iniziata la notte dei lunghi coltelli tra le varie correnti del Pd. I renziani, che hanno voluto sostenere a tutti i costi questo governo per paura di non essere riconfermati dalla segreteria Zingaretti alle prossime elezioni, sono alla fine rimasti con un pugno di mosche in mano. Uno scontro impietoso che alla fine si riassume in una guerra di posizioni interna per avere poltrone e ruoli di potere in seno al nuovo governo, che non rappresenta la maggioranza del popolo italiano. Siamo sempre più convinti – conclude la Ceccardi – che la parola debba tornare il prima possibile alla gente, al popolo. Basta trame di palazzo. Torniamo a votare e mettiamo fine a questo triste spettacolo”

“La formazione complessiva del governo non è un tema che ho affrontato io – si giustificava Lorenzo Guerini, leader con Luca Lotti di Base Riformista, area del Pd, rispondendo ai giornalisti a Cortona sulle polemiche per l’assenza nel governo di esponenti toscani – Ci sono tante persone che fanno il loro lavoro, capisco le giuste e legittime aspirazioni territoriali e anche il fatto che si possa considerare in maniera critica la mancanza di rappresentanza di una regione dentro il governo, ma i numeri sono quelli che sono e bisogna confrontarsi con essi. L’importante è che il governo lavori per tutto il Paese”. Così

“Il problema di una mancata rappresentanza della Toscana nel governo esiste – sentenziava Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.  Qualche giorno fa avevo chiesto attenzione per la nostra Regione, soprattutto a partire dal tema delle infrastrutture che giudico prioritario per la Toscana. Tuttavia, ricondurre questo problema a una vendetta contro Matteo Renzi mi pare profondamente sbagliato e divisivo. Non si può certo dire che l’area che fa capo a Renzi sia sotto-rappresentata nella compagine di governo. Su 9 ministri del Pd tre sono renziani, su 18 sottosegretari mi risulta che almeno cinque appartengano a quell’area. Quella dell’ex presidente del Consiglio è una minoranza ben rappresentata anche in Toscana, pur avendo Zingaretti vinto le primarie. Il problema, dunque, non è correntizio né relativo a discriminazioni interne alle aree politiche, bensì di sotto-rappresentanza della nostra Regione nel nuovo esecutivo. I ministri e i sottosegretari giurano sulla Costituzione nell’esclusivo interesse nazionale – continua – Sono convinto che queste polemiche lasciano il tempo che trovano. E che a lungo andare, siano dannose per il Pd e per la sinistra”.

“Io guarderei al lavoro del governo più che al certificato di nascita – era invece l’approccio di Antonello Giacomelli, deputato toscano del Pd, interpellato dai cronisti sull’assenza di esponenti toscani nella compagine di governo, a margine della Festa dell’Unità di Firenze – La Toscana – ha proseguiva – è il governo. Senza la Toscana non c’è questa esperienza di governo. Guarderei al dato sostanziale: la politica di questo governo incrocia la politica della Toscana. Sarà per noi una boccata d’ossigeno per le politiche di sviluppo, di coesione sociale, di rilancio delle autonomie che caratterizzano i comuni toscani e la Toscana – e sull’ipotesi di una probabile vendetta su Renzi – Ne ascolto di tutte: uno, che non ci sono i sottosegretari per una vendetta contro Renzi; due, che l’azionista di maggioranza è Renzi… quindi io sarei per tesi meno radicali. – Certamente – proseguiva – Matteo è stato protagonista di una iniziativa politica adeguata, credo che sia convinto di questa scelta. Sono convinto che se il Pd mantiene questo profilo unitario rispetto a questa scelta, ne fa una questione di prospettiva, non solo di tattica, costruisce una nuova stagione”.

Ed infine il commento del presidente del consiglio della Regione Toscana Eugenio Giani “Per l’assenza di rappresentanti toscani al governo, ci può essere il dispiacere, perché indubbiamente avere dei diretti rappresentanti toscani è sempre meglio: però l’importante è che si realizzino le cose – ha detto Giani, a margine di un dibattito alla Festa dell’Unità di Firenze – il fatto che ad esempio che vi sia una ministra alle infrastrutture come la De Micheli, rispetto a un Toninelli che aveva bloccato tutto, mi dà grandi speranze -secondo Giani il fatto che ci – sia stato un difetto di coordinamento nelle liste che hanno portato i partiti, nell’attenzione che vi è stata agli equilibri nel comporre le varie cariche di dicastero fra partiti e correnti diverse. Ritengo però sia giusto anche levare la voce, e che levando la nostra voce si possa costruttivamente trovare un rapporto con chi esercita la funzione di direzione del Ministero. Io ho molta fiducia sulle infrastrutture nel ministro De Micheli. Quello che conta è trovare il rapporto diretto con chi governa”.

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