Al 64° Festival dei Popoli arriva Kissing Gorbaciov

La 50 giorni di cinema prosegue con il consueto appuntamento annuale dedicato al meglio del cinema documentario internazionale, sempre alla presenza di grandi ospiti, approfondimenti ed eventi collaterali, spesso musicali. Al 64° Festival dei Popoli arrivano tra gli altri il docufilm Kissing Gorbaciov che ha riunito i CCCP – Fedeli alla Linea 40 anni dopo, e Squaring The Circle di Anton Corbijn.

Saranno 124 i film in programma al Festival dei Popoli 2023, tra politica e società, battaglie e rivendicazioni, musica e ambiente. Tra le prime mondiali segnaliamo nella sezione LET THE MUSIC PLAY anche il docufilm Kissing Gorbaciov che ha riunito i CCCP – Fedeli alla Linea 40 anni dopo. Da non perdere anche, martedì 7 novembre alle ore 21.00 Squaring The Circle (The Story of Hipgnosis) di Anton Corbijn. “La copertina di un prodotto discografico come forma d’arte. C’era un tempo in cui l’attesa di un nuovo album di Pink Floyd o Led Zeppelin non riguardava solo il contenuto ma anche il contenitore, per la curiosità di vedere cosa avrebbero potuto inventarsi quei geniacci dello studio Hipgnosis. Di Storm Thorgerson e Aubrey Powell veniamo a conoscere la nascita spontanea di uno scherzo avantgarde da studenti d’arte trasformatosi in fenomeno che segna il decennio dei ‘70. Attraverso le testimonianze di Roger Waters, Robert Plant, Paul McCartney e altri giganti del rock, Anton Corbijn – negli umili panni del documentarista classico, con solo l’utilizzo del bianco e nero a contraddistinguere il suo celebre tocco – ci racconta lo spirito avventuroso alla base di indimenticabili copertine presenti sugli scaffali di mezzo mondo, da The Dark Side of the Moon a Houses of the Holy. Audaci concept analogici che richiedevano il compimento di vere e proprie missioni e costi elevatissimi a cui guardare con indomito stupore”

Tra gli appuntamenti più attesi, venerdì 10 novembre ore 21.00 (sempre per la sezione Let the music play) Kissing Gorbaciov  di Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife (Italia, 2023, 97′). “CCCP in the USSR. Si potrebbe sintetizzare così la portata storica di Kissing Gorbaciov, documento di una stagione folle della musica italiana. Negli anni ‘80, che in superficie significavano edonismo e reaganiano, scorrevano fiumi di creatività controcorrente: una band, quella di Ferretti e Zamboni, di Annarella e di Fatur, che inneggiava a una Unione Sovietica dell’anima, a un ideale scisso dalla realtà. Il documentario di Mariani e D’Alife racconta di uno scambio culturale impossibile, tra Puglia e Russia, del viaggio di CCCP e Litfiba nel cuore di un Paese allo sbando, smarrito tra crisi e volontà tardiva di un cambiamento. Sono gli anni della Perestrojka e dell’ennesima illusione destinata a infrangersi. Ma per un breve e pazzo momento, quando i CCCP sconcertano, tutto sembra essere al posto giusto. Ritrovare Ferretti e soci insieme a raccontare quell’epoca, è qualcosa che va al di là della semplice testimonianza: è la scheggia di un futuro passato mai realizzato ma che ancora può rivelarci molto.”

INFO Abbonamento: 50 euro completo (35 ridotto); 10 euro giornaliero (7 ridotto).
Biglietti: pomeriggio 7 euro (5 ridotto); serale 7 euro (5 ridotto).
Il costo del biglietto del film PETER DOHERTY: STRANGER IN MY OWN SKIN seguito dal live set dell’artista è di 15 euro (fuori abbonamento).

“I Am a Noise” con Joan Baez inaugura il 64° Festival dei Popoli

La 1/a italiana di “I Am a Noise” sulla straordinaria vita di Joan Baez inaugura il 64°Festival dei Popoli a Firenze dal 4 al 12 novembre. Tra gli altri film in programma nella sezione Let the Music Play: “Squaring the Circle” (The Story of Hipgnosis) di Anton Corbijn,  “Kissing Gorbaciov” con i CCCP  riuniti insieme, “Pete Doherty: Stranger in My Own Skin” con il cantante protagonista di uno showcase live al Cinema La Compagnia domenica 12 novembre

Il Festival dei Popoli di Firenze è il più importante Festival Internazionale di cinema documentario in Italia e il più antico in Europa. Siamo alla 64ª edizione in programma a Firenze dal 4 al 12 novembre presieduta da Vittorio Iervese, per la direzione artistica di Alessandro Stellino e quella organizzativa di Claudia Maci. I 7 film che fanno parte della sezione “Let the Music Play” sono a cura di Emanuele Sacchi.

Di seguito qualche anticipazione in programma. I ricordi inediti di Joan Baez in “I Am a Noise” di Miri Navasky, Maeve O’Boyle e Karen O’Connor, alle copertine iconiche degli album rock (Pink Floyd, Led Zeppelin, Wings, Peter Gabriel) create dallo studio Hipgnosis in “Squaring the Circle” di Anton Corbijn, in volo poi da Melpignano a Mosca (con i CCCP – Fedeli alla Linea riuniti per l’occasione) nel folle viaggio che squarciò la cortina di ferro a suon di punk in “Kissing Gorbaciov” di Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife. E ancora, “Pete Doherty: Stranger in My Own Skin” di Katia deVidas, sull’iconoclasta cantante britannico in lotta con il mondo e con se stesso, ripreso dalla sua compagna e regista, e “ANTI-POP”, ritratto di Cosmo, artista sfuggente e fuori dalle logiche mainstream al centro del lavoro realizzato da Jacopo Farina. Ma anche la vita senza filtri tra i pianisti del concorso di musica classica dedicato a Chopin in “Pianoforte” di Jakub Piątek e nell’America negli anni di Trump al fianco di chi prova a costruirsi il proprio successo in “Caiti Blues” di Justine Harbonnier.

Il programma del festival porta a Firenze il meglio del documentario mondiale. Oltre alle opere del Concorso Internazionale e il Concorso Italiano, il festival presenta poi una selezione proveniente dall’archivio storico del festival, dal titolo Diamonds Are Forever; il focus sulle sfide ambientali nella sezione Habitat, e una proposta per le famiglie e i più giovani nella sezione Popoli for Kids and Teens. I titoli per il grande pubblico sono proposti in Doc Highlights fuori concorso e la citata Let the Music Play, la sezione dedicata al documentario musicale, con originali profili di artisti storici e contemporanei. Mentre, uno sguardo alle nuove generazioni è dedicato in Doc At Work – Future Campus, con i corti di giovani registi e registe provenienti dalle scuole di cinema di tutta Europa.

Sei corti di giovanissimi studenti toscani al cinema La Compagnia

Festival dei Popoli presenta il 29 maggio al cinema La Compagnia di Firenze (dalle 9 alle 13, ingresso libero) sei documentari corti realizzati dagli studenti di 4 scuole toscane grazie al progetto ministeriale Dive. I corti sono stati girati in Toscana  tra i temi trattati le difficoltà della generazione Z, i temi dell’integrazione, l’importanza del gioco, l’identità di genere.

Gli occhi dei giovani sulla diversità di genere, di religione, di pensiero, di classe e di etnie: sono questi i temi delle storie di pluralità nei sei corti realizzati nell’ambito del progetto “DIVE – Diversity in Visual-Essays”, dai ragazzi di quattro plessi scolastici di Firenze (l’Istituto Comprensivo “Montagnola Gramsci” e il Liceo Statale “G. Pascoli”) e Pescia (l’Istituto Comprensivo “Libero Andreotti” e I.S.I.S “Sismondi – Pacinotti”, Pistoia), che saranno presentati per la prima volta nella giornata di lunedì 29 maggio, al cinema La Compagnia di Firenze, nell’evento “Popoli for Kids and Teens – Spring Edition”, dalle 9 alle 13 con ingresso libero.

Saranno oltre 300 gli studenti, da quattro scuole del territorio toscano, che affolleranno la sala del cinema La Compagnia, nell’edizione primaverile dell’evento “Popoli for Kids and Teens”, sezione del Festival dei Popoli che da anni dedica attenzione ai più giovani, con premi e documentari. I film saranno presentati al pubblico anche in occasione della 64ª edizione del Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, che si terrà a Firenze dal 4 al 12 novembre 2023.

Il progetto è stato coordinato dal regista Samuele Rossi (autore de “La Memoria degli Ultimi”, “Indro”, “Margherita. La voce delle stelle”) e lo sceneggiatore Lorenzo Bagnatori, durante l’intero percorso di 8 mesi al fianco degli studenti. Da Firenze sono stati realizzati quattro corti, tutti scritti e diretti in collaborazione anche con gruppi di studenti del Liceo Pascoli: dall’Istituto Gramsci la classe ID ha prodotto “Blu”, sulle difficoltà della generazione Z e la possibilità di mettere in atto un nuovo futuro, e la classe IID “I ragazzi del Gramsci”, sul tema dell’integrazione, mentre i ragazzi della Scuola media Montagnola presentano “Ritorno all’isola che non c’è”, sull’importanza del gioco come realizzazione di sé, e la Scuola elementare Petrarca porta “Eliminare le differenze? Giochiamo”, una storia sull’identità di genere. Da Pescia invece ci sarà “Un giorno da grandi” dei giovani registi della scuola elementare Valchiusa, e “Note diverse” delle Scuole Medie Valchiusa e Alberghi, entrambi sul tema della diversità nelle sue varie declinazioni: questi due lavori sono stati realizzati assieme a due classi dell’Istituto Sismondi Pacinotti.

https://www.festivaldeipopoli.org/dive-progetto-per-le-scuole/

https://cinemaperlascuola.istruzione.it/

Documentario sui rifiuti nel mondo vince Festival dei Popoli

Firenze, il documentario ‘Matter Out of Place’ del regista Nikolaus Geyrhalter (Austria, 2022), un’indagine intorno al tema dello smaltimento dei rifiuti in alcune aree remote del mondo, dall’Asia all’Europa passando per il deserto del Nevada fino alle Maldive, si è aggiudicato il premio Miglior lungometraggio del concorso internazionale al 63/o Festival dei Popoli la cui cerimonia di premiazione si è tenuta al cinema La Compagnia di Firenze.

Il premio per il Miglior mediometraggio è stato assegnato a It Is Night in America di Ana Vaz (Italia, Brasile, Francia, 2022) e per il Miglior cortometraggio è andato a Subtotals di Mohammadreza Farzad (Iran, 2022). Il premio al Miglior documentario italiano è andato a Gorgona di Antonio Tibaldi (Usa, Italia, 2022) sostenuto da Toscana Film Commission, girato sull’isola carcere a 19 miglia dalla costa toscana, ultima colonia penale agricola d’Europa.

La giuria del concorso italiano ha inoltre assegnato una menzione speciale a Stonebreakers di Valerio Ciriaci (Italia, 2022) che si è aggiudicato anche il premio Imperdibili alla distribuzione a pari merito con Last Stop Before Chocolate Mountain di Susanna della Sala (Italia, 2022).

La targa Gian Paolo Paoli al miglior film antropologico è stata assegnata a How to Save a Dead Friend di Marusya Syroechkovskaya (Svezia, Norvegia, Francia, Germania, 2022). Il premio distribuzione Cg Entertainment è andato a Go, Friend, Go dei registi Gabriele Lichelli, Francesco Lorusso, Andrea Settembrini (Italia, Regno Unito, Germania, 2022).

Il premio Diritti Umani – Amnesty International Italia è stato vinto da Angel of Sinjar di Hanna Polak (Polonia, Germania, 2022) mentre quello distribuzione in sala Il cinemino da Last Stop Before Chocolate Mountain di Susanna Della Sala (Italia, 2022). Infine, il premio Amc è andato a Last Stop before Chocolate Mountain di Susanna Della Sala.

Il gran finale del 63° Festival dei Popoli

Sabato 12 novembre al cinema La Compagnia alle 20.30 saranno proclamati i vincitori. Il gran finale del 63° Festival dei Popoli: sabato sera la cerimonia di premiazione e in sala i documentari di Annie Ernaux, sulla vita di Margherita Hack, il Cile di Guzmán

La straordinaria vita di Margherita Hack in “Margherita. La Voce delle Stelle” di Samuele Rossi, i super 8 di  Annie Ernaux e del figlio David in “The Super 8 Years”; gli ultimi anni in Brasile e i dettagli del processo Lula in “Secret Friend” di Maria Ramos e le proteste in Cile nel 2019 in “Mi Pais imaginario” del maestro Patricio Guzman passando per il movimento Black Lives Matter in “Stonebreakers” di Valerio Ciriaci. Sono alcuni dei film della giornata dell’ottava giornata del 63° Festival dei Popoli che sarà caratterizzata dalla cerimonia di premiazione sabato 12 novembre al cinema La Compagnia alle ore 20.30.

Al cinema La Compagnia la giornata al via alle ore 15 per la sezione Diamonds are forever con The Super 8 Years della Premio Nobel Annie Ernaux e il figlio David Ernaux-Briot, che usa i filmati di archivio della loro famiglia, come testimonianza dei passatempi, dello stile di vita e delle aspirazioni di una classe sociale nel  decennio successivo al 1968.

Alle 16.00, per Doc Highlights, Secret Friend di Maria Ramos, analisi dell’instabilità democratica in Brasile, attraverso il ruolo decisivo che la magistratura ha svolto nell’ultimo decennio nel Paese. La stessa sezione, alle 18, presenta il lavoro di Samuele Rossi, Margherita La Voce delle Stelle, documentario co-prodotto da Minerva Pictures Group e Rai Documentari in occasione del centenario dalla nascita di Margherita Hack, astrofisica di fama internazionale e prima donna in Italia a dirigere un Osservatorio Astronomico. Dopo la cerimonia di proclamazione dei vincitori (ore 20.30), in sala arriva la prima italiana del documentario Mi pais imaginario di Guzman. Ottobre 2019, una rivoluzione inaspettata, un’esplosione sociale. Un milione e mezzo di persone ha manifestato per le strade di Santiago per una maggiore democrazia, una vita più dignitosa, un’istruzione migliore, un sistema sanitario migliore e una nuova costituzione. Il Cile aveva recuperato la memoria. L’evento che il regista aspettava fin dalle lotte studentesche nel 1973 stava finalmente prendendo forma.

Allo Spazio Alfieri, invece, la proiezione delle 15 per Doc Highlights vede protagonista Angels of Sinjar di Hanna Polak, che porta in Sinjar, Iraq settentrionale, nel 2014: Hanifa, una giovane donna Yezidi, miracolosamente sopravvive all’attacco dell’ISIS contro la minoranza etnica e religiosa degli Yezidi nella regione di Sinjar e decide di andare alla ricerca delle sorelle disperse. Alle  17 per il concorso italiano in sala arriva Stonebreakers di Valerio Ciriaci, storia universale e degli Stati Uniti del 2020: nel mezzo della rivolta Black Lives Matter e dell’elezione presidenziale, scoppia la battaglia sui monumenti storici, e il film  interroga il rapporto tra storia e lotta politica. Alle 18.30 in sala Fashion Babylon di Gianluca Mattarese, una lente candida e intima sulla vita di Michelle Elie, Violet Chacki, Casey Spooner, artisti e modelle, che rivelano un lato nascosto del mondo della moda. In serata, alle 21 per Let the music play! il momento di Cesária Évora di Ana Sofia Fonseca, sulla vita dell’artista di fama mondiale, in un nuovo e intimo documentario, con filmati inediti e approfondimenti sulla vita della cantante.

Infine, al cinema Stensen l’omaggio alla regista Jennifer Baichwal: alle 10 la proiezione di Antropocene, documento che spiega la nuova era geologica che stiamo vivendo, segnata dall’impatto dell’umanità sulla natura. A seguire, alle ore 11.30 l’incontro con la regista a cui parteciperanno anche le scuole. Segue alle 15.30 la prima italiana di Into the Weeds della regista canadese: una delle storiche battaglie contro lo sfruttamento del territorio e degli allevamenti rivive nella storia del giardiniere Lee Johnson e della sua lotta per la giustizia contro il gigante agrochimico Monsanto (ora Bayer, che ha acquistato l’azienda nel 2018), produttore del diserbante Roundup.

INFO

Festival dei Popoli | info@festivaldeipopoli.org. Abbonamenti: 50 euro abbonamento completo, 35 ridotto; 10 euro giornaliero (7 ridotto). Biglietti: pomeriggio 7 euro (5 ridotto); serale 7 euro (5 ridotto).

Festival dei Popoli: clima, nuove generazioni, G8 e operai della Gkn

Firenze, dal 5 al 13 novembre torna il Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario. Per la 63esima edizione sono previsti 100 film in programma nei cinema La Compagnia, Stensen, Spazio Alfieri e Institut Français e in altri luoghi della città.

Tra i focus e i temi trattati in questa edizione del Festival dei Popoli ci sono lavori dedicati a clima e ambiente, cinema e social visti dalle nuove generazioni, la mano dei grandi registi come Guzman e Herzog, ma anche le ferite italiane, come il G8 di Genova e gli operai della Gkn. Questi ultimi sono infatti protagonisti del documentario E tu come stai?, che verrà proiettato per la prima volta il 10 novembre al Cinema La Compagnia.

All’inaugurazione, prevista il 5 novembre alle 21.00, la prima nazionale di Everything Will Change di Marten Persiel: in un distopico 2054, tre giovani anticonformisti intraprendono un viaggio tra le memorie naturali e la loro bellezza oggi dispersa, sperando di scoprire cosa è successo al loro pianeta.

Diverse le sezioni in cui si dividono i 100 film in programma: oltre alle opere del concorso internazionale, che vedo nel proprio interno 18 inediti in Italia, e il concorso italiano, con 7 inediti nazionali, il festival presenta una selezione proveniente dall’archivio storico della rassegna. Tra questi spicca il lavoro sui girati di famiglia del Premio Nobel per la letteratura, la scrittrice Annie Ernaux, che firma The Super-8 Years con il figlio David Ernaux-Briot.

In programma anche una retrospettiva dedicata ai fratelli Luc e Jean-Pierre Dardenne, protagonisti anche di una masterclass, mentre la sezione degli omaggi continua con le proiezioni dedicate ai rivoluzionari Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel, e al cinema visionario del regista Pierre-Yves Vandeweerd. Si aggiunge alla sezione degli omaggi Jennifer Baichwal, una delle cineaste più impegnate nel raccontare l’impatto delle azioni dell’uomo sull’ambiente.

A fare da cornice, i talk serali del Festival dei Popoli, Pop Corner: incontri ai confini della realtà: ogni sera un tema, due ospiti e un moderatore per una chiacchierata aperta al pubblico.

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