Firenze, ancora scritte ‘no vax’ contro Giani e Mazzeo

Firenze – le scritte no vax apparse all’ex Meyer: ‘Mazzeo criminale nazista’, ‘Giani boia nazista’ e ‘i vax uccidono’.

Nuove scritte ‘no vax’, questa volta sui muri dell’ex Meyer a Firenze, rivolte contro il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo e contro il governatore toscano Eugenio Giani. A renderlo noto lo stesso Mazzeo che in un post sui social pubblicata foto delle scritte, realizzate con vernice rossa e firmate con la già vista sigla della doppia v cerchiata: ‘Mazzeo criminale nazista’, ‘Giani boia nazista’ e ‘i vax uccidono’.

“Non mi fate paura – commenta Mazzeo -, i vaccini hanno salvato migliaia e migliaia di vite e ci hanno restituito la nostra normalità. Ai no vax la cosa non piace e, dopo settimane in cui mi hanno preso di mira nei loro deliri su Telegram, stamani hanno vandalizzato l’ex Meyer di Firenze con scritte contro di me e il presidente Eugenio Giani. Non sarà una scritta a spaventarmi – aggiunge Mazzeo – e a fermare il nostro impegno, quello degli amministratori locali e dei tanti operatori sanitari a sostegno della scienza e della tutela della salute di tutte le cittadine e i cittadini. La Toscana per fortuna ha già scelto da che parte stare: quella dei vaccini e della scienza, proteggendo anche chi, come i no vax, farebbe bene a studiare la storia e la medicina invece di imbrattare muri”

Toscana nel mondo, il presidente Giani incontra i giovani borsisti “Mario Olla”

Dodici, tra ragazze e ragazzi, sono in Toscana per stage formativi in azienda e conoscere da vicino i luoghi dove affondano le loro radici

Arrivano dalla Svezia, dall’Argentina e dal Brasile. Hanno tutti un legame con la Toscana, perché di origine toscana sono le proprie famiglie che però da tempo vivono all’estero. Ai primi di maggio sono tornati nella terra dove affondano le proprie radici. L’occasione è un percorso di formazione di 90 giorni durante il quale svolgeranno uno stage in azienda, impareranno o perfezioneranno il loro italiano, conosceranno da vicino i luoghi che magari sono stati oggetto solo di racconti.

Sono 12, tra ragazze e ragazzi, beneficiari delle borse di formazione professionale “Mario Olla” che da tempo la Regione promuove per contribuire al recupero e alla diffusione della memoria storica dell’emigrazione toscana del mondo, sostenendo stage in azienda per giovani tra i 18 e i 35 anni. Management teatrale, architettura, ristorazione e viticoltura, grafica e web design sono i settori in cui si stanno impegnando.

Stamani hanno fatto visita a Palazzo Strozzi Sacrati e il presidente della Regione Toscana  Eugenio Giani ha tenuto a incontrarli. Con loro i rappresentanti di alcune aziende e realtà che li hanno accolti – Elisa Guidi (direttrice di Artex), Nicola Menditto (direttore dell’Azienda agricola Montepaldi s.r.l), Isabella Valoriani (direttrice del Parc, Performing Arts Research Centre) – e Laura Simoncini, direttrice del Cedit, il soggetto attuatore del progetto “Memory of One’s Tuscan roots”/Borse di Studio “Mario Olla”.

I giovani borsisti resteranno in Toscana fino a luglio prossimo. I moduli formativi prevedono, oltre a corsi di lingua italiana, lezioni e stage in azienda su industria 4.0 e imprenditorialità smart, nonché tour di artigianato artistico per conoscere i mestieri artigiani e artistici che fanno parte del “fatto a mano made in Italy”.

“La Toscana è una delle realtà che più ha dato all’emigrazione e offrire a ragazze e ragazzi la possibilità di ritornare, di rivivere le origini è sempre molto bello – ha detto il presidente Eugenio Giani – . Finalmente, dopo la fine dello stato di emergenza, abbiamo potuto riprendere l’attività di Toscani nel mondo e riavviare le iniziative di valorizzazione dei legami con i toscani che non sono residenti qui ma che vi sono magari nati oppure sono discendenti di famiglie toscane. Le borse di studio ‘Mario Olla’ sono un progetto molto efficace per consentire che le origini non rimangano un racconto di una serata con i nonni o i genitori e che ci sia la possibilità di riappropriarsi di un elemento fondamentale della propria identità”.

Le borse di formazione “Mario Olla” sono un progetto formativo promosso nell’ambito delle politiche della Regione Toscana a favore dei Toscani nel Mondo e rientrano tra le opportunità di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani. L’iniziativa ha avuto inizio nel 1997, si sono svolte 20 edizioni e 197 sono stati gli stagisti formati nel corso degli anni. Spesso, in seguito all’esperienza di stage, ragazze e ragazzi sono riusciti a costruire anche veri e propri percorsi professionali.

Le borse prendono il nome da Mario Olla, il consigliere regionale che sul finire degli anni ‘70 aprì la strada alla nascita degli organismi regionali di rappresentanza dei toscani all’estero. Oggi, dopo la riforma della normativa regionale in materia nel 2020, quell’organismo è denominato “Consiglio dei Toscani nel mondo” ed è in via di costituzione.

Secondo gli ultimi dati disponibili, i Toscani nel mondo, stabilmente o temporaneamente residenti, sono una porzione non trascurabile del totale della popolazione regionale con netta prevalenza di presenze in Europa e in Sud America. Gli iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero nei comuni toscani sono in totale 155.388, con incidenza del 4,1 % rispetto alla popolazione residente. A questi dati si aggiungono i cosiddetti “oriundi toscani”, ossia i figli, i nipoti ed i pronipoti dei corregionali toscani emigrati all’estero nei decenni passati e che non hanno più la cittadinanza italiana, ma che costituiscono, in molti casi, l’ossatura delle associazioni dei Toscani nel Mondo, in particolare in Sud America.

🎧 Comuni e Regione al lavoro per masterplan Parco della Piana

 

Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, dopo una riunione con il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, di Firenze Dario Nardella e con l’assessore all’urbanistica di Campi Bisenzio Giovanni Di Fede. Giani: “Parco e aeroporto progetti complementari”

La riunione di stamattina sul parco della Piana fiorentina “è stata proficua e importante, dovremo assegnare un incarico per arrivare a un masterplan del parco in modo che sia previsto non solo cosa si deve vincolare o non fare per garantire l’ecologia di questa area, ma anche ciò che dobbiamo fare. Nel parco ci dovrà essere un maneggio con i cavalli, piste ciclabili e strade bianche, ci dovrà essere il centro di educazione e indirizzo per la biodiversità del parco, magari realizzato con materiale ecocompatibile”.

Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, dopo una riunione con il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, di Firenze Dario Nardella e con l’assessore all’urbanistica di Campi Bisenzio Giovanni Di Fede.

Rispondendo poi a chi gli chiedeva se parco e aeroporto siano due progetti complementari, Giani ha risposto che “dovranno trovare armonia. Ritengo sia una cosa da fare perché lo devo ai cittadini che mi dicono che oltre alla pista sia lavori affinché ci sia il parco così che faccia da cerniera tra pista e aree intorno. Credo che sia il momento di trasformare questo slogan, se ne parla da 30 anni, in qualcosa di concreto. Un luogo dove si possa passeggiare o andare in bici, fermarsi a guardare la natura, con famiglia e amici, e ci si possa sentire orgogliosi di visitare il parco della Piana”.

Vaiolo delle scimmie, Giani: “In Toscana situazione è sotto controllo”

Giani ha speigato che si tratta di una patologia che può essere affrontata, “con gli strumenti della nostra medicina senza preoccupazioni particolari”.

Dopo la pandemia da Covid-19 alcuni avevano già pensato al peggio ancora una volta, ma il Governatore della Toscana Eugenio Giani, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine di una conferenza, ha rassicurato sulla questione relativa al vaiolo delle scimmie. 

“Ritengo che, allo stato attuale – ha detto il presidente toscano Eugenio Giani -, sia assolutamente sotto controllo, sia per l’aspetto quantitativo, la limitatezza dei casi in Italia, sia sotto l’aspetto qualitativo perché laddove è avvenuto, noi abbiamo un caso ad Arezzo, diamo conto che è una patologia che può essere affrontata con gli strumenti della nostra medicina senza preoccupazioni particolari”.

In Toscana il primo caso è stato riscontrato nei giorni scorsi ad Arezzo: un 32enne rientrato dalle Canarie che presenteva delle lesioni cutanee infettive. L’Istituto Spallanzani di Roma ha confermato il sospetto del San Donato di Arezzo e l’uomo è stato messo in isolamento e monitorato.

L’assessore alla Sanità della Regione Toscana, Simone Bezzini, lo scorso 23 maggio 2022 aveva affermato che non c’è, “nessun allarme, ma attenzione alta delle autorità sanitarie. La situazione è costantemente monitorata, sia a livello regionale che nazionale ed europeo”.

JSW Steel di Piombino, Giani: “Troppe chiacchiere, serve investire”

Piombino (Livorno) – ” Se devono vendere che si venda alla svelta” ha detto Giani, parlando dello stabilimento Jsw Steel.

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha parlato della situazione delle acciaierie ex Lucchini (JSW Steel) a margine di una presentazione oggi a Firenze. Intanto, è in atto una sorta ditregua armata in seguito al consiglio di fabbrica delle acciaierie. I delegati sindacali si sono riuniti ricevendo il vice presidente Marco Carrai. Le parti sociali hanno ottenuto lo stop allo smantellamento dell’area a caldo mentre la proprietà ha incassato un parziale raffreddamento della contestazione fino a quando non si sarà conclusa la partita della commessa decennale per le rotaie di Rfi che vale 2,4 miliardi.

“A Piombino si stanno facendo troppe chiacchiere: qui occorrono gli investimenti – ha detto Giani -. Il gruppo di Jindal è qua ormai da quattro anni, ci sono accordi di programma molto precisi, e bisogna cominciare a rispettarli. Quindi, se devono vendere come è stato prospettato dal Financial Times, che si venda alla svelta, in modo che le istituzioni abbiano un interlocutore autorevole e credibile con cui programmare gli investimenti. Se non vendono e stanno lì, ormai è il momento in cui vogliamo i fatti concreti, e quindi con determinazione e forza vogliamo vedere questa volta la realizzazione dei piani industriali, perché abbiamo bisogno di una siderurgia”.

Giani evidenzia e conclude che in questo momento “il mercato tira, il mercato offre opportunità: è veramente un peccato vedere ancora tutto fermo nel luogo in cui si facevano le rotaie migliori”.

🎧 Lavoro, Toscana: firmato protocollo per sviluppo e occupazione in Valdarno

Reinserire i lavoratori disoccupati nel Valdarno. La soddisfazione del Comune di Cavriglia (Arezzo), da cui partì la proposta del protocollo, un anno fa.

Continua l’impegno nel lavoro della Toscana. Firmato in Regione un protocollo assieme ai 14 Comuni del Valdarno Fiorentino ed Aretino, per arginare le conseguenze della vertenza Bekaert e instaurare una sorta di modello, esportabile, anche per altre realtà. La storia della Bekaert non deve più accadare e questo protocollo mira a tutelare le lavoratrici e i lavoratori e la loro reintroduzione nel mercato occupazionale.

In podcast l’intervista all’assessora al lavoro regionale Alessandra Nardini e al consigliere per il lavoro Valerio Fabiani, a cura di Lorenzo Braccini. 

L’idea è nata nel maggio del 2021 dalla giunta comunale di Cavriglia, a seguito della crisi in cui versava la multinazionale Bekaert, che poi ha chiuso i battenti. L’obiettivo, poi raggiunto, era quello di riassorbire i lavoratori rimasti senza un impiego. Rimetterli a lavoro nei cantieri in via di definizione tra Valdarno Fiorentino e Aretino. Inoltre, questo protocollo prevede anche l’impegno di tutte le amministrazioni coinvolte a segnalare le necessità occupazionali che emergeranno in Valdarno, legate, in particolare, ai lavori connessi ai fondi del PNRR in arrivo.

“Questo protocollo riunisce le intenzioni degli enti – afferma Giulia Mugnai, sindaca di Figline Valdarno -, dei soggetti coinvolti che sono i sindacati, le categorie economiche e anche tutti i Comuni del Valdarno e della Valdisieve. Tutti hanno aderito a questo protocollo perchè è l’unico strumento che abbiamo facendo sinergia fra tutti i soggetti coinvoli per, in primo luogo, trovare una risposta alla ricollocazione di tutti i lavoratori ex beakaert. Molti in questi mesi hanno trovato un reimpiego, ma sono ancora decine quelli coinvolti nella vicenda, quindi a loro dobbiamo dare, in primis una risposta, un’opporunità per ritrovare lavoro sul territorio.”

“Ma questo protocollo serve anche e soprattutto – continua Mugnai -, come Comune lo abbiamo sempre sottolineato, per ribadire l’impegno sulla reindustrializzazione. Il sito oggi è all’abbandono da alcuni anni e questo non possiamo permettercelo perchè è uno dei siti più centrali, all’interno del nostro tessuto urbano. Serve un investimento credibile che lo faccia ripartire sotto il profilo industriale. Questo potrà portare rilancio allo sviluppo della vallata, ma anche altre opportunità di lavoro. Noi avevamo lì 318 posti di lavoro e ci siamo sempre dati l’obiettivo di riportare a Figline e Incisa quel numero di posti di lavoro. Questo significa salvare un territorio intero dalla desertificazione”, conclude la sindaca di Figline Valdarno.

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