TAV: la ‘talpa’ ferma dal 17 aprile. Comitato: troppe terre da smaltire”

“La Tbm, la cosiddetta talpa che dovrebbe correre nel sottosuolo di Firenze per portarci nel futuro è in ‘fermo tecnico’ dal 17 aprile” e un’ipotesi “molto plausibile è che tutto abbia a che fare ancora con le terre di scavo e il loro smaltimento”. Così il Comitato no tunnel Tav Firenze.

Parafrasando un celebre detto potremmo esclamare “benfermata vecchia talpa”. Dal 17 aprile scorso infatti, la “Tbm, la cosiddetta talpa che dovrebbe correre nel sottosuolo di Firenze per portarci nel futuro è in ‘fermo tecnico’” e , secondo il Comitato no tunnel Tav Firenze, che ha reso nota la notizia,  un’ipotesi “molto plausibile è che tutto abbia a che fare ancora con le terre di scavo e il loro smaltimento”.

“Quando fu deciso di realizzare il doppio tunnel con una sola macchina invece che con le due previste originariamente – sottolinea il comitato in una nota – fu detto che si sarebbero risparmiati i soldi del noleggio delle Tbm e che i tempi sarebbero stati comunque rispettati. In realtà questa spiegazione era sostanzialmente falsa, il problema dei problemi di questa opera sono le terre di scavo: due macchine che avessero lavorato contemporaneamente avrebbero prodotto troppa terra tutta insieme per il sito di Santa Barbara, in Valdarno”.

Le terre, spiegano ancora quelli del comitato, “devono essere essiccate, per veder degradati gli additivi aggiunti nello scavo in modo da rendere il terreno da asportare sufficientemente fluido, della consistenza di un dentifricio”, “e, quando mature, essere portate nel vicino luogo dove si dovrebbe realizzare la famosa collina schermo”.

Per il comitato “da indiscrezioni avute da fuori Firenze e fuori Toscana pare addirittura che anche una sola Tbm produca tanta terra da non poter essere smaltita in continuazione. Per questo pare necessario fermare la Tbm”. Il comitato sottolinea che “questo sarebbe un errore progettuale gravissimo per due motivi: il primo è che i tempi dichiarati non sono veri” e “il secondo sarebbe che i cantieri fermi costano. Se lo scorso anno si sono ripresi i lavori sapendo di questi problemi, sui dirigenti delle Fs e i decisori politici cala una luce sinistra”.

“Tutto tace da parte del committente, da parte delle ditte, soprattutto della politica – si osserva ancora -. Sarebbe bene che il presidente della Toscana Eugenio Giani e il sindaco Dario Nardella chiedessero a Rfi i motivi, e magari smentire le ipotesi del Comitato. Anche il ministro Matteo Salvini potrebbe fare un viaggio in Toscana per vedere cosa succede, e come sia possibile che un’opera che doveva costare 1,2 miliardi sia arrivata a 2,735 miliardi preventivati oggi, e dovrebbe valutare a quanto si arriverà con i costi” futuri.

Amministrative, PD: a Firenze 2 donne capolista

In tutto sono 18 donne in corsa, di cui tre incinte . Per quanto riguarda le candidature per la presidenza dei cinque Quartieri, sono confermati i presidenti nel Q2 Michele Pierguidi, nel Q3 Serena Perini e nel Q4 Mirko Dormentoni. Nel Quartiere 1 viene presentato Mirco Ruffili.

18 uomini e 18 donne. Il Pd a Firenze ha ufficializzato i candidati consiglieri per le prossime comunali. In corsa ci sono l’ex senatrice Caterina Biti, l’attuale consigliere di Eugenio Giani Valerio Fabiani, il presidente di Destination Florence Convention & Visitors Bureau Jacopo Vicini. Capolista sono Irene Micali, ricercatrice universitaria e Rossella Teodori, sindacalista che lavora nelle mense scolastiche.

In tutto come detto ci sono 18 donne in corsa, di cui tre in dolce attesa. Hanno scelto di ricandidarsi gli assessori uscenti Benedetta Albanese, Cosimo Guccione e i consiglieri comunali uscenti Patrizia Bonanni, Francesca Calì, Alessandra Innocenti, Letizia Perini, Laura Sparavigna, Nicola Armentano, Enrico Conti, Angelo D’Ambrisi, Massimo Fratini, Fabio Giorgetti, Renzo Pampaloni. In lista anche il presidente del Consiglio comunale Luca Milani. Tra gli altri nomi Elisa Meloni in rappresentanza del movimento politico di Volt. Le tre donne in dolce attesa sono Micali, Perini e Sofia Bertieri.

Il Pd fiorentino ringrazia quanti “hanno lavorato per la Città di Firenze in questi anni e tutti coloro che hanno dato il loro contributo, oltre chi, per motivi numerici, non riesce a far parte delle liste vista la grande richiesta di partecipazione, ma che darà comunque il proprio supporto in questa campagna elettorale. La sfida ora è vincere tutti uniti al fianco della candidata del centrosinistra Sara Funaro. Sia per il Consiglio comunale che per i Quartieri sono state fatte scelte che puntano sull’innovazione senza tralasciare l’esperienza, con candidature di personalità radicate sul territorio, con ampia condivisione all’interno del partito, oltre che confermare nomi di figure che hanno ampio consenso tra i cittadini, frutto del buon lavoro svolto nelle passate consiliature”.

Per quanto riguarda le candidature per la presidenza dei cinque Quartieri, sono confermati i presidenti nel Q2 Michele Pierguidi, nel Q3 Serena Perini e nel Q4 Mirko Dormentoni. Nel Quartiere 1 viene presentato Mirco Ruffili. Nel Quartiere 5 candidato alla presidenza è Filippo Ferraro. “Anche nelle liste dei Quartieri sono candidati donne e uomini espressione del tessuto cittadino, impegnati in prima persona nelle attività politiche del territorio”, commentano il segretario e il coordinatore del partito cittadino Andrea Ceccarelli e Niccolò Falorni.

Vannacci, Funaro (PD): la sua visione ghettizza tutto, mette brividi

Lo ha detto Sara Funaro del Pd, assessora all’educazione e al welfare del Comune di Firenze e candidata sindaco del centrosinistra. “Proporre di dividere i ragazzi disabili all’interno delle scuole è come tornare indietro di non so quanti anni, a quando c’erano le classi speciali”

“Ho letto un’intervista di Vannacci che mi ha fatto venire un brivido lungo la schiena: è un’intervista dove vengono fuori delle posizioni che sono non preoccupanti, ma drammatiche questo non solo è totalmente inaccettabile, è una visione che riporta indietro in maniera pesante, ma oltre a questo vuol dire non conoscere neanche un pochino il sistema scolastico”.Lo ha detto Sara Funaro del Pd, assessora all’educazione e al welfare del Comune di Firenze e candidata sindaco del centrosinistra.

“Lo vada a dire a tutti quei ragazzi che sono state nelle classi speciali, e agli insegnanti che hanno lavorato nelle classi speciali. Le classi come sono oggi sono la vera evoluzione per cercare di dare risposte sia ai ragazzi che hanno problematiche, sia ai ragazzi che comunque hanno a che fare con le diversità e con le pluralità che fanno parte della ricchezza della vita. Mi pare che dall’intervista di Vannacci ci sia una visione drammatica che tende a escludere, a ghettizzare da tutti i punti di vista”. ha aggiunto Funaro.

Il tema dei bambini disabili a scuola “è importantissimo” e “il modo in cui l’affronta Vannacci è orribile e fa paura”  ha dichiarato invece  Dario Nardella, sindaco di Firenze e candidato alle europee, commentando a Omnibus su La7 l’intervista a Roberto Vannacci. “Di sicuro avrà perso tutte le preferenze e i voti delle famiglie che hanno figli o nipoti con problemi di disabilità, proporre le classi separate è la cosa più abominevole che si possa pensare sulla scuola”, ha aggiunto.

“Non credo che Vannacci abbia avuto una svista – ha proseguito Nardella -, perché non è la prima volta che dice cose che sono davvero fuori dal mondo, oltre che offensive. Noi abbiamo semmai bisogno di una scuola, e questo è anche un tema che riguarda l’Europa perché l’Europa anche competenze sul tema dell’istruzione e del sistema formativo, dove i bambini che hanno difficoltà, disabilità siano pienamente integrati nel sistema scolastico. Penso ad esempio ai tanti casi di disturbi dell’apprendimento: tante bambine e bambini hanno difficoltà di questo tipo, come la dislessia, e un tempo erano trattati proprio come li tratta Vannacci”.

“Queste espressioni si commentano da sole…” è il parere di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, interpellato dai giornalisti a proposito delle dichiarazioni di Roberto Vannacci.  Giani ha parlato coi cronisti a margine di un’iniziativa alla Mostra internazionale dell’Artigianato di Firenze. Ieri il governatore toscano aveva definito “totalmente inopportuna e assurda” la candidatura di Vannacci alle Europee, aggiungendo che “meno ne parliamo e meglio è perché nella mediaticità della società di oggi più ne parliamo, più facciamo il loro gioco”.

Terremoto di magnitudo 3.0 in Mugello

Un terremoto di magnitudo 3.0 è avvenuto nella zona di Barberino di Mugello, in provincia di Firenze. Ne dà notizia l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. L’ipocentro è stato localizzato a circa 10 km di profondità. Già da alcune ore nella zona si registrano lievi scosse sismiche, la più forte ha toccato magnitudo 3.1 e si è verificata alle 00.58. Non si registrano danni a persone o cose

“Uno sciame sismico è in atto nella zona di Barberino di Mugello con scosse di lieve entità. La più alta è stata di magnitudo 3.1 Ml ma nelle ultime 12 ore si sono susseguite circa 45 scosse, monitoraggio del sistema regionale in corso”. Lo ha scritto nella notte il governatore Eugenio Giani sui suoi canali social aggiungendo un’ora dopo che una scossa di terremoto di  magnitudo 3.0 “è stata avvertita dalla popolazione tra Barberino di Mugello e la Val di Bisenzio”, “sono circa 50 le scosse registrate nello sciame sismico, al momento non sono segnalate criticità”.

Dalle verifiche della Sala di Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze risulta che il terremoto della notte scorsa nel Mugello, con epicentro a Barberino, “avvertito dalla popolazione, non avrebbe comportato criticità”. “Alle 00.39 – riassume la Protezione civile provinciale in una breve nota – la rete di monitoraggio dell’Ingv ha registrato una serie di scosse di terremoto di magnitudo 3.1- 2.9 – 2.0 -3.1 con epicentro nel territorio del comune di Barberino di Mugello”.

A Barberino di Mugello (Firenze) sono state “quattro le scosse, avvenute prima dell’una e dopo l’una della scorsa notte, maggiormente avvertite dalla popolazione. Diverse persone sono scese in strada, sono state un poco fuori casa ma poi sono rientrate. Per fortuna non c’è stato nessun danno”. Lo ha detto il sindaco di Barberino di Mugello Giampiero Mongatti facendo il punto sulle scosse registrate in Mugello durante la scorsa notte. “Noi, insieme alla Protezione civile della Citta metropolitana e all’Unione dei Comuni del Mugello – ha continuato il primo cittadino -, abbiamo comunicato alla popolazione, attraverso i nostro social e i siti istituzionali, delle avvenute scosse e che non c’erano criticità. Stiamo ancora monitorando la situazione. Alle 1:35 i vigili del fuoco non avevano segnalazioni di criticità”. Le scosse sono state avvertite anche nei territori vicini. A Marradi (Firenze) il terremoto “si è sentito ma nessun danno e nessuna segnalazione – ha detto il sindaco di Marradi Tommaso Triberti -. Qualcuno è uscito ma a Barberino lo hanno sentito in maniera più forte. Noi stanotte abbiamo fatto un giro, c’era qualcuno in strada ma non molte persone. Nessuna chiamata ai vigili del fuoco”.

 

Rigassificatore Piombino: comune si arrende: non presenterà ricorso a CdS

Il Tar del Lazio avevo bocciato il ricorso presentato dall’amministrazione comunale contro la decisione di installare il rigassificatore a Piombino. Ieri sono scaduti i termini per l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato. Il sindaco di Piombino: “abbiamo ritenuto che la chance di successo di fronte al Consiglio di Stato fossero particolarmente basse “

Lo scorso 23 gennaio, il Tar del Lazio avevo bocciato il ricorso presentato dall’amministrazione comunale contro la decisione di installare il rigassificatore che si trova nel porto cittadino da circa un anno. Ieri sono scaduti i termini per l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato. Il Comune di Piombino non ha presentato ricorso: Il sindaco Francesco Ferrari, come riporta l’edizione odierna del Tirreno, ha deciso di interrompere la battaglia legale avviata contro l’iter autorizzativo che ha portato la nave Golar Tundra nella darsena nord del porto.

“Abbiamo ritenuto che la chance di successo di fronte al Consiglio di Stato fossero particolarmente basse – spiega Ferrari al Tirreno -, anche le tempistiche hanno giocato un ruolo: la decisione del Consiglio di Stato sarebbe arrivata, probabilmente, al termine dei tre anni di permanenza del rigassificatore nel nostro porto”. Bocciando il ricorso del Comune di Piombino, il Tar del Lazio lo aveva anche condannato a pagare 90mila euro di spese legali sostenute da Governo, Regione e Snam. La società Snam e il Governo, secondo quanto spiega il sindaco, hanno deciso di rinunciare alla richiesta delle spese e l’esecutivo sarebbe anche disponibile ad avviare un tavolo di confronto su interventi a favore della città.

“Il Comune di Piombino era stato condannato a pagare le spese legali e quindi non facendo ricorso” al Consiglio di Stato “pone le condizioni perché non vi sia alcun ulteriore strascico. E si afferma quello che ho sempre detto: che tutto il procedimento era fatto con la massima aderenza alla legalità”. Così il presidente della Toscana Eugenio Giani, commentando a decisione del Comune.

“Dopo aver avuto ragione in primo grado – ha poi aggiunto Giani – il fatto che non vi siano ricorsi in secondo grado per me rappresenta la conferma di aver fatto tutte le cose nel modo migliore. Ora c’è l’atto che come commissario avevo firmato, ovvero l’autorizzazione all’attività del rigassificatore per tre anni dietro compensazioni. A questo punto – ha continuato – io sono convinto che il Governo debba sedersi intorno a un tavolo per quelle dieci prescrizioni che avevo indicato, a cui se ne possono aggiungere altre. Io sono ben lieto che il Comune di Piombino da un atteggiamento di frontale opposizione possa ora adoperarsi perché possano arrivare delle compensazioni” per la città di Piombino”

C’è accordo alla Ghiott dolciaria: salvi posti di lavoro e produzione

Ghiott dolciaria, azienda attualmente in concordato e storico marchio specializzato nella produzione di cantuccini con sede a Barberino Tavarnelle, non chiuderà i battenti e si apre a nuove prospettive di produzione. Lo rende noto la Regione

Ghiott dolciaria, azienda attualmente in concordato e storico marchio specializzato nella produzione di cantuccini con sede a Barberino Tavarnelle, non chiuderà i battenti e si apre a nuove prospettive di produzione. Lo rende noto la Regione Toscana.

Pure Stagioni, azienda fiorentina specializzata in marmellate di alta gamma, “con affitto di ramo d’azienda farà infatti  ripartire la produzione di Ghiott ferma da novembre, assicurando il mantenimento dei livelli di occupazione e dei trattamenti retributivi e contributivi dei lavoratori in forza”.

Salvi dunque  posti di lavoro e il sito produttivo, pronti nuovi investimenti sullo stabilimento di Sambuca (Firenze) – quelli per la messa in sicurezza sono già stati effettuati – e, in prospettiva, assunzione di nuovo personale. spiegando ch

Si chiude così  la vertenza seguita dal tavolo di crisi regionale convocato e coordinato da Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali del governatore toscano Eugenio Giani. Pure Stagioni, assistita da Confindustria al tavolo, ha illustrato le intenzioni su Ghiott alla seduta plenaria mercoledì, presenti le associazioni sindacali di categoria, la Camera del lavoro del Chianti, l’azienda stessa.

La conclusione della vertenza conferma, rileva Fabiani, “lo spirito del protocollo del Chianti, che prevede la collaborazione tra istituzioni, sindacati e imprese proprio con l’intento di assicurare mantenimento dell’occupazione e conservazione delle produzioni sul territorio. Specie quando si tratti di marchi storici come in questo caso”.

Come si spiega in una nota di Confindustria obiettivo di Pure stagioni “è rilanciare le attività che hanno caratterizzato  Ghiott  da oltre 70 anni, ovvero la produzione di cantuccini alle mandorle, i famosi Ghiottini, e di altri prodotti dolciari di alta qualità della tradizione toscana in ambito biscotteria”.

L’operazione è stata possibile anche grazie “al supporto finanziario dell’imprenditore Giorgio Moretti nella società Pure stagioni”, che “è una giovane azienda toscana, che opera nel mercato delle confetture e marmellate di qualità, fondata da Federico Marinelli”, che oggi ne è anche l’ad e che dichiara: “Siamo entusiasti di accogliere Ghiott ed i suoi prodotti all’interno del nostro gruppo. Questo passaggio riflette il nostro impegno ad investire in settori per noi strategici e ad offrire ai nostri clienti una gamma sempre più diversificata di prodotti di alta qualità”.

“Nonostante le difficoltà economiche incontrate in passato, il ramo d’azienda acquisito rappresenta una opportunità per salvaguardare e rilanciare una azienda storica – aggiunge Giorgio Moretti – consentendo la continuità delle operazioni e la preservazione dei marchi iconici associati”.

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