Rigassificatore Piombino, Giani: “Sono fiducioso che arriveremo alle compensazioni con l’intesa tra Toscana e Governo”

Firenze, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha commentato la bocciatura dell’emendamento riguardante il rigassificatore di Piombino (Livorno).

A proposito della bocciatura dell’emendamento alla manovra che prevedeva le opere compensative dell’installazione del rigassificatore di Piombino, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha detto di essere fiducioso.

“Sono fiducioso -dice Giani- che arriveremo alle compensazioni non con l’approvazione di emendamenti parlamentari, ma con l’intesa tra Toscana e Governo, che è la via corretta.”

Il presidente toscano continua poi il suo discorso sostenendo che anche nel caso in cui “quell’emendamento proposto dal Pd e dal centrosinistra fosse stato approvato, noi avremmo avuto una garanzia per legge delle opere compensative”.

“Noi ci incontreremo con gli esponenti del governo nei prossimi giorni, e sarà lì la sede nella quale daranno delle risposte”, ha spiegato Giani, che ricordiamo è anche commissario governativo per il rigassificatore di Piombino (Livorno).

“In questo caso – aggiunge il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani– non c’è da approvare nemmeno un emendamento: si sa che se le opere compensative ci sono tutto procede bene come è stato finora, e anche le misure impopolari io me le sono assunte, ho portato avanti quello che è un progetto di interesse nazionale”

L’augurio per il 2023 di Giani: “Che sia l’anno nel quale si respira l’aspirazione alla pace e la necessità di concretizzare una serie di interventi”

Firenze, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ha espresso i suoi buoni auspici per l’anno che verrà, a margine della cerimonia di scambio degli auguri in Consiglio regionale.

L’augurio per il 2023 di Giani “è che sia l’anno nel quale veramente da un lato si respira progressivamente l’aspirazione alla pace, e dall’altro ecco la necessità di concretizzare tutto una serie di interventi che dal Pnrr e i fondi europei possano essere un volano per la nostra economia”.

Per il presidente della Regione Toscana servirà anche “grande solidarietà a chi si trova a vivere in condizioni di povertà, perché indubbiamente la situazione economica ha determinato questo; solidarietà verso i migranti che per la prima volta, accadrà fra due giorni qua in Toscana, arriveranno nel porto di Livorno; solidarietà nei confronti di coloro che vivono negli ospedali o comunque nei luoghi della nostra sanità pubblica, nelle condizioni che richiedono eccellenza nell’operare”.

Secondo il governatore, “sono convinto che vi saranno tutte le condizioni perché la ripresa del turismo, delle nostre attività manifatturiere, della potenzialità che questa regione riesce a esprimere anche nell’essere Toscana diffusa, non solo nelle grandi città anche nei suoi paesi di montagna, nei suoi borghi, nelle aree di minore densità abitativa, possa dare quel senso di forza e di compattezza che questa regione riesce a esprimere”

La Toscana vara la riforma sanitaria. Giani: “Un sistema che migliorerà la capacità di risposta ai bisogni dei cittadini”

Firenze, via libera dalla Giunta toscana alla riorganizzazione dei sistemi sanitari, socio-sanitari e sociali della Regione, che si lega al decreto ministeriale 77, approvato la scorsa estate, per il riordino della medicina territoriale a livello nazionale.

Per questa riforma sanitaria, nel recepire il Dm 77, spiega il presidente della Regione Eugenio Giani, “la Toscana non si è limitata ad un semplice adempimento burocratico e ci ha aggiunto un pensiero ed un programma”. “Si tratta di un progetto – aggiunge l’assessore alla sanità, Simone Bezzini – che parte dalla storia di questa regione, che ne valorizza le specificità ma che apporta un ridisegno complessivo. È anche il frutto di un percorso di partecipazione e di un confronto con territori e attori del sistema”.

Per l’assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli “Il percorso di riforma che stiamo avviando ridefinisce il modello organizzativo dei servizi sociosanitari territoriali non solo allineandosi a livello nazionale al Pnrr e al Dm77, ma anche raccordandosi con il piano nazionale dei servizi sociali e il piano per la non autosufficienza”. “Il risultato – sottolineano Giani, Bezzini e Spinelli – è un sistema che migliorerà la capacità di risposta ai bisogni dei cittadini“.

La riforma sanitaria toscana, che andrà a regime nei prossimi tre anni, ridefinisce infatti il modello organizzativo dei servizi sociosanitari territoriali e avrà i suoi tre pilastri nelle case di comunità, ospedali di comunità e 37 centrali operative territoriali. Si punta sull’integrazione e il potenziamento delle cure domiciliari, sullo sviluppo della sanità di iniziativa – ovvero dei percorsi di prevenzione per gestire meglio le malattie croniche – e sulla presa in carico sul territorio. Un ruolo importante l’avranno l’innovazione e i servizi digitalizzati, la telemedicina e il telemonitoraggio. I cittadini continueranno ad accedere al sistema attraverso il numero unico per cure non urgenti 116117, rivolgendosi al medico o al pediatra di famiglia, alle case di comunità o al punto unico di accesso, attraverso il segretariato sociale o ai punti insieme, ai consultori e ai servizi della salute mentale delle dipendenze, ai centri servizi e ai centri per le famiglie.

Le 37 centrali operative territoriali, con un medico e cinque infermieri in servizio in ognuna e aperte 12 ore al giorno per sei giorni alla settimana, che funzioneranno in back-office come una sorta di cabina di regia smistando percorsi e bisogni in base alle esigenze del cittadino, in modo integrato e semplificando, per i cittadini, percorsi amministrativi a volte ostici. Nasceranno poi le case di comunità, da 70 a 77 in tutta la regione, con all’interno specialisti di base ma anche medici di famiglia, pediatri, infermieri di comunità e assistenti sociali. Offriranno assistenza in raccordo con la rete ospedaliera. E nasceranno anche gli ospedali di comunità, per le cure intermedie di persone fragili o anziane o con patologie croniche che necessitano di interventi a bassa intensità, se non trattabili a domicilio. Ci sarà almeno un ospedale di comunità in ogni zona distretto o per società della salute, con circa venti posti letto ogni 50mila abitanti.

Sanità in Toscana: tra Regione e sindacati intesa per riforme su digitale e assunzioni

Firenze, la Giunta toscana e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali confederali e delle sigle di categoria hanno sottoscritto un’intesa sulla sanità: digitalizzazione e assistenza territoriale, questi i due pilastri che saranno il cuore delle riforme e dei percorsi di riorganizzazione della sanità toscana.

Numerosi sono i punti toccati dal protocollo. Tra questi c’è il nuovo modello di sanità basato su case di comunità, ospedali di comunità per le cure intermedie e centrali operative territoriali, ma c’è anche il riferimento a telemedicina, Rsa, cohousing e housing sociale e invecchiamento attivo. Va facilitata, si spiega, memoria e disponibilità dei percorsi assistenziali, o dei singoli episodi diagnostici o terapeutici. Tra gli altri temi affrontati c’è il monitoraggio trimestrale sull’andamento dei bilanci, la tracciabilità per il trasporto sanitario dell’appropriatezza delle prescrizioni, la compartecipazione alla spesa dei cittadini in funzione della reale situazione economica, le liste d’attesa e i piccoli ospedali. Infine, l’intesa prevede anche un progetto dedicato alle nuove generazioni e l’istituzione di una cabina di regia regionale che monitori assunzioni e consistenza degli organici.

“Il protocollo – ha detto il presidente della Toscana Giani – mette a regime e nero su bianco quelli che sono obiettivi condivisi. Si articola su più di 20 punti e su questo ci muoveremo per dare risposte concrete”. L’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini ha detto che si è trattato della “definizione di nuovi traguardi, da condividere con l’obiettivo di proiettare al futuro il carattere pubblico e universalistico del sistema sanitario. A partire da questo tema siamo fortemente impegnati verso i livelli nazionali, come Regioni e al fianco dei sindacati regionali e nazionali, per far crescere il fondo sanitario”. Per l’assessore al sociale, Serena Spinelli “dopo la fase pandemica restano ancora molti nodi da sciogliere e alcuni anche in eredità dalla pandemia stessa”.

Per Gessica Beneforti, della segreteria Cgil Toscana, Riccardo Bartolini, Fp Cgil Toscana e Marisa Grilli, Spi Cgil Toscana, “con la sigla di questa intesa, ci dotiamo di uno strumento importante per traguardare gli obiettivi del Pnrr, oltre alle riforme ad esso collegate: abbattimento dei tempi d’attesa, ospedali di base, continuità assistenziale, sburocratizzazione, casa come primo luogo di cura, case di comunità, telemedicina, equità nell’accesso ai servizi, presa in carico della non autosufficienza, interventi per l’invecchiamento attivo”.

Per gli esponenti della Cgil “è fondamentale che tutto il sistema toscano, senza divisioni né ideologismi, conduca una battaglia affinché il Governo aumenti i finanziamenti del fondo sanitario nazionale”. Roberto Pistonina, segretario generale aggiunto Cisl Toscana, con delega alle politiche sanitarie, e Francesca Ricci, segretaria Cisl Toscana, con delega alle politiche sociali evidenziano poi che “due anni fa avevamo iniziato un percorso per aggiornare il sistema socio-sanitario toscano in modo da renderlo capace di rispondere al nuovo contesto che era maturato. Quel cammino fu interrotto in modo drammatico dalla pandemia e oggi proviamo a riprenderlo, tenendo conto dell’ulteriore mutamento del contesto, ma anche delle opportunità offerte dalle risorse del Pnrr“.

Per Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana, “quella firmata oggi sulla sanità è un’intesa che tocca tantissime temi sulla riorganizzazione del sistema nel prossimo futuro e sul riordino del servizio sanitario e socio-sanitario regionale. É un processo ambizioso su cui la Uil Toscana, insieme ai sindacati, condivide l’impianto. Per noi resta fondamentale che al centro del servizio sanitario ci sia il paziente, e l’accordo di oggi dà impulso alla medicina di prossimità e del territorio. Soltanto attraverso una sanità capillare e articolata saremo in grado di dare risposte efficienti alle persone”.

Regione Toscana, 54 mln per nuovo patto politiche attive

Firenze, nuove misure di politica attiva finalizzate a favorire l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro, oltre che nuova occupazione: è il “Nuovo Patto per il lavoro” della Regione Toscana, siglato oggi dalle parti sociali e dai soggetti presenti nella commissione regionale permanente tripartita.

Le risorse complessive, 53,8 milioni di euro, saranno ripartite e assegnate a ogni territorio su base provinciale, tenendo conto della situazione economica, sociale e occupazionale dei territori. “Sono misure molto concrete e molto efficaci – ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha firmato il patto insieme all’assessore regionale al lavoro Alessandra Nardini -, non discorsi ma cose molto concrete. Io sono convinto che la firma di questo protocollo sia un elemento fondamentale, una tessera davvero importante di questo mosaico, ringrazio di cuore tutti coloro che hanno contribuito a rendere questa azione concertata portando le loro proposte in questo patto che abbiamo sottoscritto”.

Le misure del nuovo patto politico sono diverse e vanno dai voucher formativi ad azioni a sostegno della fase di startup di impresa, da misure destinate a lavoratrici e lavoratori coinvolti in crisi aziendali fino a veri e propri incentivi all’occupazione. Alle aree di crisi industriale complessa (Livorno e Piombino), non complessa (Massa Carrara) e regionale è stata assegnata una quota di risorse pari complessivamente al 25% dell’intero budget.

I sindacati hanno espresso soddisfazione per la firma. “Attraverso il confronto che si è svolto tra parti sociali e istituzioni locali – ha commentato Gessica Beneforti, della segreteria Cgil Toscana – si sono provati a cogliere i fabbisogni specifici di ogni territorio della Toscana, ognuno diverso dall’altro, a cui rispondere con le risorse a disposizione, valorizzando le differenze per superare le diseguaglianze in termini di sviluppo e accesso alle misure disponibili. Un approccio, questo, improntato alla massima equità e giustizia sociale”.

Per Ciro Recce, segretario generale Cisl Toscana, “ci sono tante risorse a disposizione e quindi abbiamo la possibilità di fare un ottimo lavoro. Le politiche attive sono quelle che mancano realmente per il mercato del lavoro: le politiche passive funzionano, quelle attive purtroppo non hanno funzionato. Queste risorse che abbiamo a disposizione permettono di poter formare o riqualificare le persone che non hanno il lavoro o chi lo ha perso”.

Secondo Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana e Flavio Gambini, rappresentante Uil Toscana nella Commissione regionale tripartita, “puntare su politiche attive del lavoro e formazione è la strada da percorrere per contrastare la disoccupazione e allo stesso tempo venire incontro alle esigenze delle aziende del territorio. É compito di sindacati e istituzioni mettere in campo tutti gli sforzi possibili nel sostenere il lavoro e non lasciare indietro nessuno”.

Cantieri lenti in Toscana? Giani, dipende dallo Stato

Firenze, martedì il vice premier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini è stato ospite di un incontro cittadino, durante il quale ha fatto notare che ci sono diversi cantieri sono molto lenti in Toscana. Il presidente della regione Eugenio Giani, oggi a margine di un evento, ha commentato queste dichiarazioni.

“Ho letto che Salvini ha detto che ci sono tanti cantieri che sono troppo lenti in Toscana ed ha fatto riferimento alla Siena-Grosseto, alla Tirrenica e all’elettrificazione ferroviaria. Ma io vorrei dire che queste cose sono tutte in capo ad enti statali: la Siena-Grosseto è l’Anas che è l’azienda nazionale delle strade, l’elettrificazione delle Ferrovie fa capo a RFI che è l’ente ferroviario della holding Ferrovie, la Tirrenica fa riferimento alla società autostrade, e alla necessità che essa trasferisca ad Anas i progetti per poter realizzare l’asse che abbiamo concordato”.

“Se andiamo a ben vedere – ha aggiunto Giani – quello che ha sollecitato Salvini ieri nella gran parte dei casi non spetta tanto alla Regione o agli enti locali, ma agli enti nazionali che dipendono dal suo ministero. Quindi io sono convinto che sarà un’opera da fare insieme, da un lato la Regione per far presente a lui quelle che sono le priorità e poi lui deve avere un’azione molto determinata sugli enti nazionali che operano in Toscana”. Giani ha poi detto che il 22 dicembre Salvini sarà a Firenze e che lo aspetterà per “fare squadra perché a mio giudizio dobbiamo fare squadra”.

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