Sab 20 Apr 2024

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Regione Toscana, 54 mln per nuovo patto politiche attive

Firenze, nuove misure di politica attiva finalizzate a favorire l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro, oltre che nuova occupazione: è il “Nuovo Patto per il lavoro” della Regione Toscana, siglato oggi dalle parti sociali e dai soggetti presenti nella commissione regionale permanente tripartita.

Le risorse complessive, 53,8 milioni di euro, saranno ripartite e assegnate a ogni territorio su base provinciale, tenendo conto della situazione economica, sociale e occupazionale dei territori. “Sono misure molto concrete e molto efficaci – ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha firmato il patto insieme all’assessore regionale al lavoro Alessandra Nardini -, non discorsi ma cose molto concrete. Io sono convinto che la firma di questo protocollo sia un elemento fondamentale, una tessera davvero importante di questo mosaico, ringrazio di cuore tutti coloro che hanno contribuito a rendere questa azione concertata portando le loro proposte in questo patto che abbiamo sottoscritto”.

Le misure del nuovo patto politico sono diverse e vanno dai voucher formativi ad azioni a sostegno della fase di startup di impresa, da misure destinate a lavoratrici e lavoratori coinvolti in crisi aziendali fino a veri e propri incentivi all’occupazione. Alle aree di crisi industriale complessa (Livorno e Piombino), non complessa (Massa Carrara) e regionale è stata assegnata una quota di risorse pari complessivamente al 25% dell’intero budget.

I sindacati hanno espresso soddisfazione per la firma. “Attraverso il confronto che si è svolto tra parti sociali e istituzioni locali – ha commentato Gessica Beneforti, della segreteria Cgil Toscana – si sono provati a cogliere i fabbisogni specifici di ogni territorio della Toscana, ognuno diverso dall’altro, a cui rispondere con le risorse a disposizione, valorizzando le differenze per superare le diseguaglianze in termini di sviluppo e accesso alle misure disponibili. Un approccio, questo, improntato alla massima equità e giustizia sociale”.

Per Ciro Recce, segretario generale Cisl Toscana, “ci sono tante risorse a disposizione e quindi abbiamo la possibilità di fare un ottimo lavoro. Le politiche attive sono quelle che mancano realmente per il mercato del lavoro: le politiche passive funzionano, quelle attive purtroppo non hanno funzionato. Queste risorse che abbiamo a disposizione permettono di poter formare o riqualificare le persone che non hanno il lavoro o chi lo ha perso”.

Secondo Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana e Flavio Gambini, rappresentante Uil Toscana nella Commissione regionale tripartita, “puntare su politiche attive del lavoro e formazione è la strada da percorrere per contrastare la disoccupazione e allo stesso tempo venire incontro alle esigenze delle aziende del territorio. É compito di sindacati e istituzioni mettere in campo tutti gli sforzi possibili nel sostenere il lavoro e non lasciare indietro nessuno”.

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