🎧 Tirocini in Toscana: tra le nuove linee guida, aumento del rimborso per i tirocinanti e più controlli

Il rimborso spese per il tirocinante sale a 600 euro, aumenta anche Il sostegno della Regione al datore di lavoro, e scatta solo in caso di successiva stipula del contratto. Sarà introdotto il tesserino digitale e creato un Osservatorio regionale. Nelle prossime settimane il bando che mette a disposizione 27,5 milioni grazie ai fondi europei.

Audio: Eugenio Giani, Presidente di Regione

Sostegno finanziario vincolato alla successiva assunzione dei giovani, aumento del rimborso mensile a favore dei tirocinanti, più controlli per garantire un’esperienza che sia realmente formativa evitando l’utilizzo distorto del tirocinio.

Sono i cardini delle nuove linee guida sui tirocini extracurriculari che l’assessorato alla formazione e al lavoro ha concertato con le parti sociali e con tutti i soggetti della Commissione regionale permanente tripartita e che la giunta regionale ha approvato alla fine dello scorso febbraio.

I nuovi indirizzi, operativi in via sperimentale, sono stati presentati questa mattina a Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze, dal presidente Eugenio Giani e dall’assessora alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini, alla presenza dei membri della Commissione tripartita. “È una riforma – osserva l’assessora Nardini – che segna un radicale cambio di paradigma ed è frutto di una approfondita concertazione con le parti sociali. L’ex ministro Orlando aveva avviato un percorso di riforma delle linee guida nazionali sui tirocini che l’attuale Governo ha abbandonato. Il nostro obiettivo è quello di qualificare lo strumento del tirocinio affinché costituisca una valida opportunità formativa e offra un serio orizzonte di buona occupazione, stabile, sicura e di qualità”.

Nelle prossime settimane, sarà pubblicato il bando che mette a disposizione 27,5 milioni di euro a valere sul Fondo Sociale Europeo 2021/27 per il sostegno alle imprese che ospitano giovani tirocinanti.

Con le nuove linee guida, in Toscana il rimborso sale da 500 a 600 euro mensili. Aumenta, passando da 300 a 400 euro, anche il sostegno finanziario regionale al datore di lavoro che ospita giovani tirocinanti di età compresa tra i 18 e i 34 anni. Ma, grazie ai nuovi indirizzi, è subordinato alla stipula, entro trenta giorni dal termine del tirocinio, di un contratto a tempo indeterminato, a tempo determinato di almeno 12 mesi, oppure di apprendistato professionalizzante o duale (I o III livello). Le nuove disposizioni valgono sia per l’assunzione effettuata da parte dell’impresa ospitante, sia quando ad assumere è un’altra impresa, valorizzando così il valore “formativo” dell’impresa ospitante, che si è fatta carico di insegnare un mestiere.

L’impresa ospitante che procederà all’assunzione potrà fruire anche degli incentivi all’occupazione: 8.721 euro nel caso di tempo indeterminato (10.875 per l’assunzione di disabili e svantaggiati) e fino a 4.360 euro per il tempo determinato o l’apprendistato. Per l’assunzione effettuata da un’impresa diversa rispetto a quella ospitante, il datore di lavoro potrà avvalersi degli incentivi previsti dai bandi già attivi dell’Agenzia regionale toscana per l’impiego che mettono a disposizione risorse dell’Fse+ o del Patto per il lavoro.
La dotazione finanziaria messa a disposizione per il sostegno alle imprese che ospitano giovani tirocinanti (azione che rientra nell’ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani) ammonta a 27,5 milioni di euro a valere sul Fondo Sociale Europeo 2021/27.

Le nuove linee guida rafforzano le attività di vigilanza, monitoraggio e controllo. Da un lato sarà rinnovata l’intesa tra Regione Toscana e Ispettorato nazionale del Lavoro, dall’altro l’attività di controllo, gestione e rendicontazione verrà svolta territorialmente dall’Agenzia regionale toscana per l’impiego (Arti), dotata di tutti gli strumenti necessari grazie al piano nazionale di rafforzamento dei servizi pubblici regionali per l’impiego.

Al via inoltre la sperimentazione del digital badge, tesserino digitale che al termine del tirocinio conterrà attraverso metadati tutte le informazioni sulle esperienze fatte e le abilità acquisite, permettendo di esibire successivamente il bagaglio di conoscenze accumulate. Il badge, che sta assumendo una rilevanza sempre maggiore nel mercato del lavoro, attesta il conseguimento di competenze acquisite in ambito formale, informale e non formale e delle relative conoscenze e abilità.  Anche l’attività di ricerca e studio sarà implementata, sia attraverso il coinvolgimento di Irpet e Inapp (ex Isfol), sia mediante la creazione di un Osservatorio regionale dei tirocini in collaborazione con l’Irpet stesso e l’ufficio regionale di statistica, proprio per monitorare e valutare le ricadute dei nuovi indirizzi.

Turismo, Toscana: comuni potranno introdurre limitazioni a affitti brevi

È una delle novità della proposta di legge di modifica al Testo unico del sistema turistico toscano (legge 86/2016): la pdl è stata approvata dalla Giunta della Toscana nel corso dell’ultima seduta.

Modifiche in materia di stabilimenti balneari con la previsione  “di prolungare il periodo di apertura degli stabilimenti”.  L’introduzione di una  sanzione amministrativa pecuniaria per i titolari o gestori di strutture ricettive e stabilimenti balneari che omettano di pubblicare le informazioni sull’accessibilità. La possibilità per gli alberghi della Toscana  di  mettere a disposizione alcuni locali per lo svolgimento di attività di smart working. Ma soprattutto, l’introduzione di un articolo che “contempla” sulle locazioni turistiche “la possibilità per i Comuni a più alta densità turistica di individuare, di concerto con la Regione, zone o aree in cui definire criteri e limiti per lo svolgimento delle attività di locazione breve di immobili per finalità turistiche, nel rispetto dei principi di stretta necessità, proporzionalità e non discriminazione”.

Sono alcune  delle novità della proposta di legge di modifica al Testo unico del sistema turistico toscano (legge 86/2016): la pdl è stata approvata dalla Giunta della Toscana nel corso dell’ultima seduta.

Viene introdotto poi il cosiddetto Academy hotel o Albergo scuola: il Comune può individuare gli alberghi (limitatamente a quelli con 4 o 5 stelle) che possono organizzare attività didattiche e formative in materia di accoglienza e ospitalità nelle aree comuni. Per l’albergo diffuso viene stabilito che non fa parte delle strutture ricettive alberghiere mentre le attività di affittacamere e bed and breakfast non imprenditoriali vengono eliminate dal Tu che da ora in poi disciplinerà in Toscana  solo le attività ricettive esercitate in forma imprenditoriale.

Tra le altre novità gli Ambiti territoriali vengono rinominati Comunità del turismo ed individuati come dimensione ottimale per l’esercizio associato da parte dei Comuni di significative funzioni locali in materia. Le funzioni in materia di agenzie di viaggio e turismo, il riconoscimento delle associazioni pro-loco e la classificazione delle strutture ricettive vengono ricondotte ai Comuni che potranno esercitarle, specie se piccoli, a livello di Comunità.

A queste ultime spetta invece esercitare quelle di informazione e accoglienza turistica e quelle di livello locale legate al sistema informativo regionale del turismo e alla statistica turistica ai fini Istat. Vengono istituiti due organismi di partecipazione e consultazione: la Consulta della Comunità del turismo e la Consulta permanente.

Il governatore della Toscana  Eugenio Giani, commentando la pdl, ha parlato di “rivisitazione resa dalla costante evoluzione del settore. Con la nuova legge sul turismo la Toscana crea un’organizzazione strutturata per diffondere e promuovere l’immagine di una regione da vivere e visitare. Oltre a definire e precisare nuove tipologie di accoglienza. Una novità importante è la creazione di 28 Comunità del turismo, al posto degli Ambiti, per veicolare i tratti distintivi di ciascun territorio da queste rappresentato. In base alle specificità e originalità delle rispettive offerte. Sin dall’inizio del mandato ho puntato sulla valorizzazione della cosiddetta ‘Toscana diffusa’, di quei territori che rappresentano autentici giacimenti di cultura, seppur meno conosciuti e fuori dalle mete più battute. Con la nuova legge si compie un percorso che mette in primo piano una risorsa cruciale per la Toscana”.

“La riforma che proponiamo con questo nuovo testo unico del turismo è organica ed equilibrata – ha detto l’assessore al turismo e all’economia della Regione Toscana Leonardo Marras -. Siamo partiti dal domandarci se l’impianto normativo in vigore fosse ancora in linea con la nuova domanda turistica, che tipo di evoluzione c’è stata riguardo alla crescita del mondo digitale, e delle attività turistiche non ancora gestite in forma imprenditoriale. Abbiamo valutato anche l’impatto del Covid. Davanti a tutto questo è apparsa chiara l’esigenza di mettere mano ad un aggiornamento, anche corposo, del Testo unico sul turismo”.

Giani: con ‘campo largo’ si vince

Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, secondo cui su un piano generale “è evidente che, se non si arriva a ottenere il campo larghissimo, comunque l’obiettivo deve essere sempre quello di un campo largo”. Saccardi (IV): “singolare vedere l’accoppiata Pd-Movimento 5 Stelle a Firenze”

“E’ evidente che, se non si arriva a ottenere il campo larghissimo, comunque l’obiettivo deve essere sempre quello di un campo largo”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, secondo cui bisogna “ritrovare le ragioni di un dialogo, di un confronto sui problemi, e di una capacità di programmi che unisca appunto in un campo largo, a mio giudizio è l’obiettivo che si devono porre con modestia e serietà tutte le forze del centrosinistra”.

Giani, parlando a margine della presentazione di un nuovo progetto per la cantina Poggio antico di Montalcino, ha sottolineato che “la Toscana è stata antesignana del campo largo, perché la Regione Toscana, con il sottoscritto presidente, è governata attraverso un’intesa che vede addirittura 22 sigle tra partiti e movimenti aderire al nostro programma di governo. Io sono presidente, ma Stefania Saccardi di Italia Viva è vicepresidente, l’assessora Serena Spinelli viene da Articolo Uno che era a sinistra del Pd. Il campo largo io lo perseguo, e ritengo che questa unione dei partiti di centro-sinistra, da Italia Viva fino a 5 Stelle, abbia avuto una bella iniezione di incoraggiamento proprio con il responso della Sardegna“.

Per Giani, del resto, “se noi avessimo avuto il campo largo anche alle elezioni del 2022, da Italia Viva al Movimento 5 Stelle, avremmo avuto il 47% dei voti. Se il risultato è stato negativo, lo è stato perché qualche volta in un collegio, a fronte di un’unico candidato del centrodestra, emergevano quattro candidati delle forze frammentate del centrosinistra”.

“E’ singolare vedere l’accoppiata Pd-Movimento 5 Stelle a Firenze ed eventualmente anche in Regione Toscana, visto che, se è vero che le alleanze si fanno sui contenuti, mi pare che ad oggi gli obiettivi del M5s, che sta all’opposizione in Comune e anche in Regione, non siano coincidenti con gli obiettivi programmatici, almeno a sentirli dire, del Partito democratico” gli fa però eco Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana e candidata di Iv a sindaco di Firenze.

“Il Movimento 5 Stelle, non è una novità ed è assolutamente legittimo – ha osservato Saccardi, a margine della presentazione di un nuovo progetto per la cantina Poggio antico di Montalcino (Siena) -, è contrario a tutte le infrastrutture che si stanno progettando in questa città, dall’aeroporto all’Alta velocità, fino alla Multiutility, e quindi francamente sono curiosa di vedere come e su quali obiettivi si realizzerà questa alleanza. Dopo parleremo del resto. Noi stiamo lavorando sul programma, sul rapporto con la città, senza nessun problema. Poi certamente guarderemo cosa sta succedendo intorno a noi, e prenderemo le determinazioni conseguenti”.

🎧 Prato capitale del contemporaneo? Intanto domenica arriva “Aprto”

Portare Prato ad essere la prima capitale per l’arte contemporanea. E’ l’obiettivo della Regione Toscana dichiarato dal presidente Giani durante la presentazione del nuovo bando “Toscanaincontemporanea2024” e alla vigilia  degli otto eventi di domenica a Prato per ‘Aprto. Aperture del contemporaneo’

Giorgio Bernardini

La corsa per diventare capitale italiana del contemporaneo parte a Prato da un’intera domenica dedicata alle realtà indipendenti dell’arte di quel settore. Si legge Prato, ma si scrive Aprto, in un anagramma imperfetto che calza a pennello sulla seconda edizione della manifestazione, che si svolge proprio il 3 marzo dalle 11 alle 21. La giornata offrirà aperture a ingresso libero delle realtà creative  ed espositive della città. Un itinerario da percorrere lentamente, a piedi o in bicicletta, da un capo all’altro di Prato. E così, chiunque, potrà visitare e godere delle mostre e degli spazi di Studio Corte 17, Lottozero, ChorAsis, Estuario Project Space, Dryphoto, Spazio Materia, Open Studio Italo Bolano e Moo.
A testimonianza di una vivacità sempre maggiore del tessuto connettivo della città, della sua vocazione all’arte del presente, questi spazi sono anche tra i 44 vincitori dei progetti che hanno partecipato al bando 2023 di “Toscanaincontemporanea” , una gara pubblica regionale che annualmente stanzia 350mila euro e che ha come proprio riferimento il Centro Pecci, dove si sono svolte le premiazioni. In quell’occasione è stato presentato il bando per l’anno in corso,  che stanzia la stessa cifra. Il presidente della Toscana ha rilanciato lì la candidatura di Prato per una gara nazionale:
“Per me, questa città – ha detto Eugenio Giani – è un po’ la capitale dell’arte contemporanea per l’applicazione e la costanza con cui si è strutturata. E, proprio per questo, visto che in una legge finanziaria recente è stato stabilito che ci sarà anche una capitale italiana per l’arte contemporanea, ecco che ci sono le condizioni per portare Prato ad essere la prima”.

Cariche Pisa, Giani: Piantedosi si faccia esame di coscienza

Giani: “ritengo indegne le scene che abbiamo visto sui social. Ritengo che non vi sia il senso del singolo operatore di Polizia, qui purtroppo vi sono indicazioni non date bene”. Anche il Consiglio Pastorale della Arcidiocesi di Pisa esprime profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri avvenuti” nel centro della città

“Non è accettabile che io, come responsabile dell’autorità sanitaria in Toscana, abbia dal direttore del Pronto soccorso a Pisa abbia nel tardo pomeriggio un’analisi di tredici persone presenti e dieci minorenni. Questo non va bene. Io ritengo che il ministro Piantedosi debba fare sicuramente una bella analisi di coscienza su quello che è avvenuto ieri” lo  ha detto al margine del Forum in Masseria il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, esponente del Pd, commentando quanto avvenuto ieri in piazza a Pisa.
“Ritengo -ha aggiungo Giani-  indegne le scene che abbiamo visto sui social. Ritengo che non vi sia il senso del singolo operatore di Polizia, qui purtroppo vi sono indicazioni non date bene. Una cosa possono essere le reiterate proteste di movimenti semi-eversivi, una cosa sono ragazzi di 17 o 18 anni che vanno in piazza senza armi o corpi contundenti a manifestare la loro solidarietà al popolo di Gaza. Onestamente in questo caso non è giustificabile l’atteggiamento che abbiamo visto nelle immagini che i social hanno evidenziato nella nuda chiarezza”.
Oltre al presidente della Regione Giani, anche la Diocesi di Pisa, con una nota firmata dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, è intervenuta su quanto accaduto ieri nella città della Torre dove gli studenti che partecipavano a un corteo sono stati caricati dalla polizia. “Il Consiglio Pastorale della Arcidiocesi di Pisa – si legge – esprime profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri avvenuti” nel centro della città, “che hanno causato il ferimento di alcuni studenti, anche minorenni”. La Diocesi “ritiene che la violenza non sia mai giustificata e in attesa che si faccia luce sull’accaduto e sull’operato delle forze dell’ordine, auspica che tutte le autorità competenti intervengano per garantire il corretto e pacifico confronto democratico, tutelando la sicurezza di tutti, dei giovani in particolare. Crede che il dialogo pacifico e il ripudio della violenza in tutte le sue forme sia l’unico percorso capace di edificare la nostra casa comune su solide basi”.

Una ‘Carta di Firenze’ per fermare le stragi sul lavoro 

La proposta del deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi: “un patto tra istituzioni, enti locali, imprese e sindacati nel settore degli appalti pubblici e privati” per prevenire le morti sul lavoro

Una ‘Carta di Firenze’ contro le morti sul lavoro: a proporla il deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi. “Le morti sul lavoro vanno prevenute non solo commemorate. Le manifestazioni ai cantieri come quella di oggi sono la sconfitta della politica e delle istituzioni, che hanno il dovere di intervenire per fermare queste stragi” afferma Fossi.

Che propone “un patto tra istituzioni, enti locali, imprese e sindacati nel settore degli appalti pubblici e privati, sulla linea dell’accordo siglato dal Comuni di Roma per i lavori del Giubileo, per eliminare la logica del massimo ribasso, del subappalto senza controlli, e per promuovere formazione e prevenzione sul lavoro”

“Le proposte del Partito Democratico sono chiare – aggiunge Fossi-: basta con i subappalti selvaggi a cascata, occorre l’equiparazione delle regole tra cantieri pubblici e privati e va subito introdotta la patente a punti per le imprese edili sulla sicurezza. E’ poi indispensabile potenziare l’organico dell’Istituto nazionale del lavoro (ad oggi con 2600 persone in meno nonostante le assunzioni disposte dal Governo Draghi) ed aumentare il personale ispettivo delle Asl”.

“Firenze è stata segnata in maniera indelebile dalla strage al cantiere Esselunga, ma da questa stessa città può partire una battaglia decisiva perché questo non sia più il paese dei morti sul lavoro. Non possono bastare più le manifestazioni di lutto e di protesta, c’è bisogno di una svolta reale, concreta, di un impegno duraturo e capace di mettere insieme istituzioni, forze politiche, imprenditori e sindacati. Sono convinto che la proposta di Emiliano Fossi per una Carta di Firenze su obiettivi indispensabili e reciproci impegni sia un ottimo punto di partenza”. Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “In questo percorso la Regione ci sarà e farà la sua parte – aggiunge in una nota -, per un lavoro sicuro, sottoposto a giusti controlli e nella legalità, contro la logica del massimo ribasso e del subappalto. Firenze è sempre stata città protagonista di importanti battaglie di civiltà e sono sicuro che lo sarà anche questa volta”.

D’accordo anche il sindaco Nardella che dice “l’idea del segretario regionale del Pd toscano Emiliano Fossi su una ‘Carta di Firenze sul lavoro’, che rappresenti un punto di svolta nella lotta alla tragedia non più tollerabile delle morti bianche è da raccogliere e rilanciare. Firenze può trasformare quello che è un dolore profondo e indescrivibile in una straordinaria energia positiva per far partire una proposta condivisa, incisiva e dirompente”.

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