Franceschini e Schmidt: loggia Isozaki si può fare

Il ministro della Cultura: “credo che vada portato a compimento il progetto”. Schmidt: “e’ una bella notizia,  spero sia possibile mettersi  presto al lavoro”

” Stiamo parlando con il sindaco, il progetto di Isozaki non era finanziato. Personalmente credo che vada portato a compimento”. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, presente all’inaugurazione della seconda edizione di Ro-Me Museum
Exhibition in programma alla Nuova Fiera di Roma da oggi al 29  novembre. ”Gli Uffizi hanno unito il Corridoio Vasariano a  Palazzo Pitti ed e’ stato aperto il collegamento con Palazzo Vecchio che e’ del Comune. Lì c’e’ un problema di valorizzazione e dell’uso di un museo importantissimo, che mette insieme piu’ collezioni, pieno di potenzialità”’, ha spiegato Franceschini.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, si è detto entusiasta delle parole del ministro: ‘Sono assolutamente della stessa opinione: e aggiungo che la Loggia può essere completata in poco tempo, senza alcun intralcio ai lavori di ampliamento dei Nuovi Uffizi, rispetto ai quali l’intervento di realizzazione verrebbe effettuato in parallelo’. In passato, infatti, Franceschini si era espresso sulla necessita’ di realizzare l’uscita del museo secondo il progetto dell’archistar giapponese risultato vincitore del bando istituito nel 1999, – insieme al suo partner milanese, Andrea Maffei – ma la cui costruzione non è mai iniziata.

‘Quella della Loggia e’ una bella notizia – aggiunge Schmidt, a Hong Kong per l’International Museum Summit -, spero sia possibile mettersi  presto al lavoro per la Loggia. Ho gia’ incontrato il maestro Isozaki a Tokyo, e ci tornero’ volentieri. Con un rapido avvio dei lavori,- conclude il direttore – in pochissimi anni, entro il 2024 tutti gli interventi  architettonici in corso nel museo potranno finalmente essere completati’.

 

 

 

 

Franceschini: “Ogni euro speso in cultura è speso bene”

“La buona politica invece investe in conoscenza perché la conoscenza è il migliore antidoto alle paure di questo periodo. I populismi cavalcano e strumentalizzano le paure reali per raccogliere, con molta miopia, consenso”. Sono le parole del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini intervenendo a Firenze alla conferenza nazionale dell’Aici, associazione che raccoglie gli istituti culturali italiani.

“Gli istituti culturali sono una forza enorme del nostro Paese, un modo di conservare e difendere le tradizioni, la ricerca, la formazione e gli studi. Ogni euro speso in cultura è un euro speso bene, per questo gli istituti e le associazioni culturali devono essere aiutati e sostenuti dallo Stato”, ha detto Franceschini. “La scelta di investire nella cultura in Italia non è solo adempiere a un principio della Costituzione – ha aggiunto -, ma è anche una ragione di natura economica e per lo sviluppo della conoscenza”.
Uno dei progetti sui quali si investe è quello della digital library per mettere in rete l’infinito patrimonio dell’Italia. “La più grande fondazione del mondo non avrà mai il patrimonio che ha l’Archivio di Stato di Firenze, l’Archivio di Stato di Venezia, o una delle nostre biblioteche nazionali. Un patrimonio enorme che ha un valore culturale, morale, storico ma anche economico”, ha detto Franceschini.  Dunque, “avere una grande digital library italiana che mette in rete tutto il patrimonio archivistico e bibliografico del nostro paese è un modo per conservare la memoria ma anche per sedersi a un tavolo con chiunque partendo da una posizione di superiorità”.

Ad una domanda sul governo, Franceschini ha detto di non essere “rassegnato a un governo a fine corsa”. Secondo il ministro “stando in una squadra bisogna comportarsi come una squadra, bisogna passarsi la palla a vicenda, non ci si devono fare dispetti e sgambetti, in questa maniera si vince”. Mentre, alla richiesta di un commento sull’incontro di Matteo Salvini con la stampa a Palazzo Vecchio, Franceschini ha dichiarato: “Salvini si illude. Mi pare veramente molto improbabile” che il centrodestra vinca alle Regionali in Toscana nel 2020″.

Ad attendere il miistro dei Beni Culturali Franceschini  sotto Palazzo Vecchio, un presidio dei lavoratori di Opera Laboratori, in fibrillazione da mesi senza certezza per il loro posto di lavoro ed i loro diritti. “Franceschini, nonostante le promesse fatte, pare proprio essersi dimenticato di queste 500 persone”, si legge nel comunicato di Opera Laboratori. “Tuttavia si ricorda gli altri eventi certamente più sotto i riflettori che lo attendono nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Viene a due passi dagli Uffizi e dalla Galleria dell’Accademia e non ha pensato – conclude – neanche di incontrare i lavoratori che aveva lui stesso garantito di un interesse”.

“I nostri luoghi d’arte non sono in grado di ospitare un numero indefinito di persone: davanti a Palazzo Vecchio non ci possono stare indifferentemente mille o centomila persone, a Piazza San Marco, alla Fontana di Trevi”, ha invece affermato Franceschini al forum dei giovani imprenditori di Confcommercio oggi a Firenze. “Nel piano strategico del turismo abbiamo deciso di puntare su un turismo il più possibile di livello alto, un turismo colto, un turismo rispettoso dei luoghi che attraversa, in grado di apprezzarli, in grado di rispettarli, e in grado di portare ricchezza”.

Secondo il Ministro, “se noi non facciamo una scelta di questo tipo, cioè puntare la parte alta del turismo internazionale, avremo dei problemi rovesciati, perché il discorso che abbiamo fatto anche oggi con il sindaco Nardella, e che vale soprattutto per le grandi capitali turistiche italiane come Firenze, è che se invece noi importiamo il turismo low cost, è un turismo che molto spesso ha dei numeri impressionanti e non porta ricchezza”.

Musei: Franceschini rinnova i direttori stranieri, conferma per Schmidt

Il ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini ha firmato i decreti che rinnovano l’incarico per altri quattro anni a Sylvain Bellenger, direttore di Capodimonte, Eike Schmidt, direttore degli Uffizi e Cristiana Collu, direttrice della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma. Una settima fa era stato confermato Bradburne alla direzione della Pinacoteca di Brera (Milano). “Autonomia e qualità dei direttori – commenta Franceschini- è un mix vincente per il sistema museale italiano”.

“L’autonomia dei musei funziona – sottolinea Franceschini augurando buon lavoro a Collu, Schmidt e Bellenger – questi anni ha portato sicuramente maggiori visitatori, ma è stata soprattutto un ottimo strumento per modernizzare i musei italiani e rafforzare la tutela e la produzione scientifica. I dati parlano chiaro: l’incrocio tra riforma e qualità dei direttori si è dimostrato un mix vincente per il sistema museale italiano”.
“Sono davvero entusiasta di poter continuare a lavorare per gli Uffizi e per Firenze. Questi quattro anni alla guida delle Gallerie sono stati incredibili, pieni di meraviglia, di sorprese, di obiettivi da raggiungere: oggi posso assicurare che continuerò a mettere tutto il mio impegno e il mio cuore al servizio delle Gallerie per altri quattro anni. Le cose da fare sono ancora tante ma posso contare su collaboratori eccezionali e, per quanto mi riguarda, darò come sempre tutto me stesso per rendere gli Uffizi il museo più bello del mondo. Anche se già lo sono”. Lo ha detto il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt commentando la sua riconferma alla guida del complesso museale fiorentino per i prossimi 4 anni, annunciata oggi dal ministro Franceschini.

“Congratulazioni al direttore delle Gallerie degli Uffizi Schmidt e a tutti gli altri direttori a cui il ministro Franceschini ha rinnovano l’incarico per altri quattro anni”. Così il sindaco Dario Nardella commenta la notizia del rinnovo, da parte del ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini, dell’incarico per altri quattro anni ai direttori delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt e del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger e alla direttrice della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma Cristiana Collu.

“Sarà sempre più importante la collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi e la città – afferma il sindaco – perché il museo non può e non deve essere una realtà slegata dal contesto culturale, sociale e istituzionale della città”. “In bocca al lupo a Schmidt – conclude Nardella – con l’obiettivo di rilanciare sempre di più la collaborazione”.

“Mi congratulo con Eike Schmidt per la riconferma alla guida di uno dei musei più importanti del mondo. Potremo così proseguire quel percorso di collaborazioni che hanno reso importante il rapporto tra la città e le Gallerie degli Uffizi. Ritengo che questo sia il momento per ripartire sulle grandi partite, come il progetto dei Grandi Uffizi e il Percorso del Principe”. Lo afferma l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. “Appena ho saputo della riconferma ho inviato un messaggio di congratulazioni a Schmidt – conclude Sacchi -. Abbiamo in programma di incontrarci la settimana prossima per proseguire il lavoro avviato sui tanti progetti che abbiamo in comune”.

Montanari: “grave se conferma Schmidt dipende da ‘clima politico’ “

“I Musei si stanno avviando a fare la fine della RAI ovvero sono un terreno di lottizzazione della politica” dice lo storico dell’Arte che fa parte del comitato scientifico degli Uffizi.

“Di Schmidt  -dice Montanari- non ho condiviso molte scelte, alcune delle quali poi sono state  riviste dal direttore. Ma soprattutto nella prima fase abbiamo assistito ad una vera e propria mercificazione degli spazi:  le cene a palazzo Pitti, le mostre degli stilisti…Tutte cose sbagliate”. “Non mi pace come sono stati riallestiti gli spazi degli Uffizi -continua Montanari. “Do atto dell’impegno in buona fede di Schmidt, ma il bilancio è negativo.”

Per Montanari il problema vero comunque è che Schmidt si è trovato a lavorare nei confini di una riforma, quella voluta dal ministro Franceschini “sconcertante (…) in cui   i Musei che dovrebbero essere delle comunità di ricerca sono diventati luoghi in cui tutto dipende da un capo. Una logica di aziendalizzazione che non mi piace che ritengo pericolosa”.

 

Uffizi, Confsal Unsa: “Inaccettabile e oltraggioso il comportamento di Schmidt”

Il sindacato Confsal Unsa Beni Culturali definisce “inaccettabile e oltraggioso il comportamento di Eike Schmidt” in merito alla dichiarazione di ieri. Il direttore uscente aveva infatti dichiarato di ricandidarsi per un secondo mandato alla guida degli Uffizi.

Il sindacato, inoltre, chiede al ministro dei beni culturali e turismo Dario Franceschini di non riconfermarlo nel suo ruolo. “Nel 2017, a metà del suo mandato, annunciò con uno schiaffo al ministro che avrebbe lasciato il museo a fine mandato per trasferirsi al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Ora lo faccia anche a garanzia della sua coerenza”, ha dichiarato il sindacato.
“Il ministro, fa bene a precisare che non accetterà nessun diktat e che ognuno deve rispettare il proprio ruolo istituzionale. Dirigere un museo, anche se imponente come gli Uffizi non consente al direttore di assumere decisioni o interventi politici. Intanto – conclude il sindacalista Learco Nencetti – oggi Schmidt è a Vienna per una conferenza istituzionale o per chiarire la sua posizione? E chi paga questo viaggio?”.

Uffizi, Franceschini: “Serve chiarezza. Non voglio problemi con l’Austria”

“Serve chiarezza. Non voglio problemi con l’Austria”, così il ministro dei beni culturali Dario Franceschini ha commentato la dichiarazione di Schmidt. “A Schmidt ho risposto che per prendere in esame la sua riconferma, consentita dalla legge, avrei avuto necessità di sapere – ha continuato – che questa decisione non avrebbe creato alcun problema con l’Austria e il governo austriaco. Sono in attesa di avere da lui piena chiarezza su questo”.

A settembre 2017 il direttore degli Uffizi aveva dichiarato alla stampa di aver accettato la direzione del Kunsthistorisches Museum di Vienna per 5 anni a partire dal 2020, scrive il ministro in una nota. “All’inizio di questo mio nuovo mandato il direttore mi ha invece comunicato la sua disponibilità a restare alla guida degli Uffizi per altri 4 anni”.
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