Museo Richard Ginori, in arrivo 5,5 milioni di euro. Montanari: “Gratitudine al ministro Dario Franceschini”

Firenze, in arrivo 5,5 milioni di euro per il Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia e 4,5 per il Museo Archeologico Nazionale di Firenze grazie alle risorse per l’annualità 2023 del Piano strategico grandi progetti culturali, istituito con il Dl 83 del 2014, che stanzia oltre 106 milioni di euro a interventi sul patrimonio culturale e all’acquisizione di beni immobili al patrimonio dello Stato.

Lo rende noto il ministero della Cultura spiegando che è stata approvata la programmazione dell’annualità 2023 delle risorse del fondo istituito con il decreto Art Bonus. “Il Piano strategico grandi progetti culturali – commenta il ministro Dario Franceschini – si arricchisce di ventotto nuovi progetti e acquisizioni in tutta Italia, con risorse aggiuntive per ulteriori 106 milioni di euro che verranno destinati al recupero e alla valorizzazione di monumenti e siti archeologici, oltre che all’avvio della digitalizzazione degli archivi audiovisivi della Rai. Prosegue così quell’impegno forte e deciso del ministero della Cultura nei confronti del patrimonio culturale nazionale che costituisce ormai un dato consolidato dell’azione di governo e una leva fondamentale della politica economica italiana”. Riguardo al Museo Ginori, i 5,5 milioni di euro sono destinati al restauro e al nuovo allestimento della struttura.

“Si prevede di intervenire in maniera integrale sull’edificio e sulle sue parti annesse – spiega una nota del Mic -. Nello specifico, il progetto architettonico ed espositivo prevede una riorganizzazione e ampliamento degli spazi di accoglienza e di servizio per i visitatori, collocati al piano terra, un incremento dell’offerta di servizi, una riorganizzazione dell’intero percorso museale ed espositivo, realizzando nuovi camminamenti, una nuova sequenza di sale tematiche e didattiche, nonché provvedendo ad abbattere le più serie barriere architettoniche attualmente presenti”.

Per l’Archeologico il progetto preliminare “prevede il restauro, il riadeguamento e la messa a norma degli spazi architettonici, la riqualificazione funzionale dell’ala sulla piazza Santissima Annunziata, con i nuovi servizi per i visitatori e il pubblico, il nuovo allestimento dei due grandi spazi monumentali (Salone del Nicchio e manica del cosiddetto ex-topografico), la riqualificazione e il nuovo allestimento degli spazi dell’ala Crocetta”.

“Gratitudine al ministro Dario Franceschini”, è stata espressa dal presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia Tomaso Montanari, “per aver mantenuto così prontamente la promessa che aveva fatto e l’impegno che aveva assunto il 16 maggio durante la conferenza stampa al Mic e per aver accolto pienamente la richiesta che avevo presentato di finanziare anche il restauro del primo piano del Museo, consentendoci di avere il budget necessario al suo recupero integrale”.

“Oltre al restauro dell’edificio, il finanziamento – aggiunge Montanari – permetterà di realizzare il nuovo allestimento che sarà compito precipuo della Fondazione. Lavoreremo insieme al dottor Stefano Casciu e alla Direzione regionale dei Musei della Toscana per completare i lavori nel minor tempo possibile. La Fondazione farà fino in fondo la sua parte”.

Mundi, inaugurata a Firenze la prima sezione del Museo nazionale dell’italiano

Firenze, il Museo nazionale dell’Italiano ‘Mundi’, il primo grande museo della lingua italiana, ha aperto le porte ai visitatori nell’ex monastero della Santissima Concezione, all’interno del complesso di Santa Maria Novella, con le sue prime due sale che ospiteranno una mostra temporanea introduttiva, che sarà possibile visitare fino al 6 ottobre prossimo.

All’apertura della prima sezione di Mundi, erano presenti tra gli altri il ministro della Cultura Dario Franceschini e il sindaco Dario Nardella.

“Questo museo è un luogo di studio, ricerca, innovazione e si rivolgerà a studenti, studiosi e stranieri. Le prime due sale che aprono oggi al pubblico sono solo l’inizio di un percorso, che vedrà il completamento del museo nel 2023. Non sarà solo un luogo di esposizione, ma anche uno spazio di ricerca: il valore del nostro patrimonio linguistico è straordinario e va tutelato, e questo è uno dei modi per farlo”. Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.

“Siamo molto contenti perché abbiamo utilizzato nei tempi previsti i 4 milioni di euro che il Ministero ha messo a disposizione della città – ha detto il sindaco Nardella -, facendo lavori anche in un periodo difficile come quello del Covid. Oggi possiamo dare all’Italia e al mondo la prima parte del museo Mundi”. “Ci auguriamo che tanti giovani, studenti, appassionati italiani e stranieri possano cominciare a familiarizzare con questo museo – ha continuato -, che fra l’altro è in un complesso architettonico e storico bellissimo come quello di Santa Maria Novella, a due passi dalla stazione dell’Alta velocità”. “Questo non è un semplice museo – ha spiegato il sindaco -. È un centro che utilizza linguaggi moderni e digitali per parlare al mondo, ed è anche un tributo a Dante e alla storia di Firenze. Per questo siamo grati al governo e al ministro Franceschini perché si è scelto di insediare qui il primo e l’unico museo dell’italiano. Siamo pronti a lavorare al fianco del ministro per creare la fondazione per la sua gestione”.

Museo nazionale dell’Italiano, apre a Firenze la prima sezione

Firenze, sarà inaugurata il 6 luglio, presso l’ex monastero della Santissima Concezione, all’interno del complesso di Santa Maria Novella a Firenze, una prima sezione del Museo nazionale dell’Italiano (Mundi).

Due sale, si spiega in una nota, permetteranno di scoprire l’origine e l’evoluzione della nostra lingua, a partire da alcune iscrizioni provenienti dal Museo nazionale romano, dal Parco archeologico di Pompei e dal Museo delle Civiltà, passando dalle prime testimonianze in volgare come il ‘Placito capuano’, all’opera di Dante che fissa la lingua del ‘sì’ fino al manuale culinario di Pellegrino Artusi. L’allestimento del Museo nazionale dell’Italiano arriverà a coprire oltre 2.000 mq di esposizione.

La ‘mission’ e quella di voler approfondire il rapporto dell’italiano di oggi con i dialetti e le minoranze linguistiche e la diffusione della lingua di Dante in tutto il mondo, veicolata dall’emigrazione e da un immaginario di simpatia che la lingua aggrega.

Il progetto, finanziato dal ministero della Cultura su impulso del ministro Dario Franceschini, è promosso dall’Accademia della Crusca, dall’Accademia dei Lincei, dall’Istituto della enciclopedia italiana Treccani, dall’Associazione per la storia della lingua italiana e dalla società Dante Alighieri.

Il Mundi è stato finanziato con 4,5 milioni di euro dallo Stato: “Lo Stato ha investito 4,5 milioni di euro per la realizzazione del primo Museo della Lingua italiana – aveva detto il ministro Dario Franceschini alla conferenza stampa di presentazione del museo – e la città di Firenze ha partecipato conferendo una parte del bellissimo complesso di Santa Maria Novella, testimonianza questa di una importante prova di collaborazione tra i vari livelli istituzionali. L’idea che abbiamo cercato di realizzare – ha continuato il Ministro Franceschini – da un punto di vista temporale è stata quella di far partire i lavori del Museo nell’anno in cui si celebrano i 700 anni della morte di Dante. E’stato naturale che nel dibattito che va avanti da molti anni nel nostro Paese sulla mancanza di un museo della lingua italiana, nel momento in cui lo Stato ha deciso di dare una risposta positiva, la scelta non poteva che essere Firenze per tantissime ragioni. Sta lavorando già da tempo un comitato scientifico di alto livello per l’impostazione del museo insieme al recupero strutturale dell’immobile, c’è anche l’esigenza di creare un museo proiettato sul futuro che conservi la memoria, ma che anche attraverso le nuove tecnologie consenta di essere accessibile, didattico, adatto ai ragazzi, agli studiosi, quindi davvero un progetto straordinario. La nascita del Museo è anche il modo migliore per entrare in questo anno dantesco che sarà pieno di iniziative e pieno non soltanto di celebrazioni, ma di studi, di ricerca, di innovazione che è il modo migliore di ricordare Dante”.

Firenze: stanziati dal MIC 1,2 milioni per cultura e inclusione sociale

Dei 22 milioni stanziati dal Ministero della Cultura, destinati alle aree periferiche delle 14 città metropolitane, per progetti di inclusione sociale, a Firenze ne arriveranno 1,2.  Un investimento per finanziare progetti di inclusione sociale, di riequilibrio territoriale e tutela occupazionale, nonché di valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale attraverso le arti performative.

“1,2 milioni di euro per la periferia di Firenze. Musica, danza, teatro, performance e concerti guideranno la ripartenza che ci aspettiamo per questa primavera, che sarà all’insegna dell’arte e dello spettacolo”. Così, riporta una nota del ministro della Cultura, Dario Franceschini.

I criteri e le modalità per la concessione dei contributi ministeriali, si spiega, verranno definiti tramite Accordi di programma stipulati dalla Direzione generale spettacolo con il Comune capoluogo di ciascuna Città metropolitana. Le risorse saranno utilizzate per sostenere attività di spettacolo dal vivo nelle aree periferiche delle città sulla base di progetti selezionati tramite bando pubblico predisposto dai Comuni. I beneficiari saranno individuati tra gli organismi finanziati nell’ambito del Fus ovvero tra gli organismi professionali operanti da almeno tre anni.

Per l’esattezza saranno 1.196.136 euro quelli stanziati in favore della Città metropolitana di Firenze: l’intervento rientra tra i 14 approvati oggi per un valore complessivo di 22,2 milioni di euro a livello nazionale.

“Molto bene la notizia del Ministro Dario Franceschini di un fondo a favore delle periferie delle grandi città dove spesso si vivono i maggiori problemi legati alla povertà, alle diseguaglianze sociali, alla criminalità. Problemi che si affrontano anche con la promozione culturale e l’educazione”. Ad affermarlo il sindaco di Firenze Dario Nardella, che è anche coordinatore dei sindaci delle Città metropolitane.

“Con questo fondo – continua Nardella – le amministrazioni dei capoluoghi delle città metropolitane potranno intensificare lo sforzo delle politiche culturali nei settori più disagiati in un anno reso particolarmente difficile dal prosieguo della pandemia da covid, dall’assenza di turisti e dall’aumento dei costi dell’energia. Per Firenze in particolare, la quota parte dei 22,2 milioni (corrispondente a circa 1,2 milioni) sarà immediatamente impiegata per sostenere l’associazionismo culturale, la produzione e la fruizione culturale nei quartieri a partire dal programma dell’Estate Fiorentina con un’attenzione particolare ai giovani. Ringrazio il Ministro Franceschini per questa significativa iniziativa che mi auguro possa trovare continuità”

“Sull’onda del successo di progetti sperimentali realizzati in diverse periferie italiane – prosegue Franceschini – il ministero della Cultura dà avvio a un finanziamento innovativo che consentirà di realizzare performance, spettacoli e laboratori nei palcoscenici delle periferie. Se il Novecento – sottolinea ancora il ministro – è stato il secolo della tutela dei centri storici, l’alba del terzo millennio deve essere l’epoca in cui le periferie vengono riconnesse al tessuto urbano, anche e soprattutto attraverso la cultura. La nuova creatività non può che sorgere in queste realtà: musica, teatro, danza sono l’innesco più potente di questo processo. E non è un caso che tutto questo avvenga a 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini”, conclude Franceschini.

 

Uffizi Diffusi: Franceschini, “Ci investiremo. Decongestionare luoghi in overbooking”

Uffizi Diffusi, il ministro alla cultura Dario Franceschini in visita a Montelupo Fiorentino  invitato dal presidente della Toscana Eugenio Giani, per una visita alla villa medicea dell’Ambrogiana, ex  sede di ospedale psichiatrico giudiziario,  candidata a diventare parte del progetto “Uffizi diffusi”.

“Ci sono tante prove in giro per l’Italia di rilancio di musei che non avevano la piena utilizzazione e di zone conosciute per i loro problemi, come Pompei, e oggi sono un riferimento per il modo di gestire le risorse pubbliche. Un disegno di valorizzazione della villa dell’Ambrogiana ci consentirebbe di rafforzare il territorio e, inoltre, di ragionare su un progetto di rafforzamento degli Uffizi che è partito con una riforma che ha unito Palazzo Pitti, il Corridoio Vasariano e Boboli in un’unica istituzione culturale, la più grande del mondo e su questo dovremo investire, lo faremo”. Così il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, a margine della visita alla villa medicea dell’Ambrogiana a Montelupo Fiorentino (Firenze).

“Ci sono almeno 100 opere che oggi giacciono nei depositi ed erano storicamente qui alla villa medicea dell’Ambrogiana: dalle nature morte del Bindi, non ovviamente quelle che già sono a Poggio a Caiano (Prato), fino ai quadri religiosi del Cinqui che decoravano quel ‘fratello’ del Corridoio Vasariano che abbiamo proprio qui all’Ambrogiana”. Lo ha detto il direttore degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, a margine della visita. “Considerate quanta gente viene a Firenze per vedere il Corridoio Vasariano e questo dal 2022 sarà possibile – ha proseguito Schmidt – ma qui a Montelupo ne abbiamo un altro, nel mezzo della natura: chi ne ha visto uno vorrà vedere sicuramente l’altro, magari in un secondo viaggio. Qui c’è una grande sinergia che creerà economia e posti di lavoro”.

“Il prossimo step è quello di definire esattamente lo strumento amministrativo più idoneo per andare avanti e questo finalmente succede a livello politico. I tecnici sono pronti a eseguire i lavori, i primi stanno già per partire e grazie a questo progetto avremo non solo un grande volano per tutta la Toscana e per tutto il Paese. Le cose fondamentali sono l’antisismica e questo sta per partire, i lavori sono a carico della Sovrintendenza”. Ha sottolineato Schmidt, relativamente all’avanzamento del progetto ‘Uffizi diffusi’. “I grandi progetti sono sempre composti da molti passi e quello di oggi è importantissimo per l’Ambrogiana – ha aggiunto -. Per quanto riguardano le concrete tempistiche, posso dire che serviranno degli step. Lo abbiamo visto anche negli Uffizi in cui abbiamo inaugurato una serie di nuove sale, se si pensa di ragionare in termini di punti di partenza e di arrivo non riusciremo mai a raggiungere l’obiettivo”.

“Questo progetto nato come intesa da Stato, Regione e Comune di Montelupo Fiorentino, offre una nuova visione al turismo e alla cultura del nostro territorio”. Lo ha detto il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, a margine visita. “Qui siamo nel cuore della Toscana, a non piu’ di 40-50 km ci sono Firenze, Pistoia, Lucca, Pisa, Livorno, Siena-ha aggiunto Giani-. Questo e’ il vero baricentro della Toscana e quindi il fatto di pensare a quegli Uffizi che io chiamo Toscana, del resto il palazzo degli uffizi fu fatto da Cosimo dei Medici nel 1560 quando la Toscana si costituiva, e’ un progetto che puo’ dare davvero un senso a quella volonta’ di rendere piu’ capillare una presenza turistica che oggi segna un fatto storico”. “E’ la prima volta di un ministro della Cultura qua e quindi ringrazio Franceschini-ha concluso Giani-. Intorno a questo luogo, la villa Ambrogiana, la preferita di Ferdinando dei Medici che si fermava qui dal suo traghetto lungo l’Arno, puo’ trovare davvero uno destinazione culturale che da il senso di Uffizi Toscana”

Discoteche aperte al 50% capienza, cinema al 100%

Roma, dalla prossima settimana si potrà tornare nelle discoteche, che al chiuso potranno ospitare al massimo la metà delle persone previste dalla capienza del locale.

Il nuovo decreto sulle percentuali massime di presenza all’interno delle strutture, da quelle sportive a quelle di carattere culturale, va oltre il parere già fornito nei giorni scorsi dal Cts e sulle discoteche prevale la linea politica della Lega (nelle ultime ore la stessa anche dei Cinque Stelle), che aveva spinto per alzare le soglia prevista dagli scienziati e permettere una boccata d’ossigeno per i gestori dei locali.

Ma esulta anche il ministro per i beni Culturali, Dario Franceschini, che incassa il sì alla sua richiesta sul 100% di presenze possibili in musei, cinema e teatri. Le nuove disposizioni, secondo quanto prevede la bozza del documento approvato all’unanimità in Cdm, entreranno in vigore da lunedì 11 ottobre, data in cui scatterà in zona bianca la piena capienza per i luoghi di cultura, come cinema e teatri, mentre per le discoteche l’asticella è fissata al 50% al chiuso e al 75% all’aperto, per lo sport 60% al chiuso e 75% all’aperto (si allarga dunque anche la percentuale per gli stadi, che finora invece era al 50%).

E nei musei è “soppressa” la norma che prevede l’obbligo del “rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro” per i visitatori. Ovunque è obbligatorio il Green pass, oltre all’utilizzo della mascherina. In zona gialla, invece, per teatri e cinema il limite è fissato al 50%, per gli impianti sportivi al chiuso al 35% e all’aperto al 50%.

Anche le multe, per chi non rispetta le regole, saranno più dure. Nel caso in cui non vengano rispettati dai gestori i nuovi limiti, a partire dalla seconda violazione – se commessa in giornata diversa – la nuova norma prevede che si applichi “la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni”.

Tra gli obblighi, è anche previsto che nei locali al chiuso sia garantita la presenza di impianti di aerazione senza ricircolo dell’aria e – in discoteca – la mascherina potrà essere tolta solo in pista quando si balla. A parlare di un “barlume di speranza” sono i gestori delle discoteche: “per noi, fermi da due anni, è un inizio”, commentano i proprietari dei locali auspicando di poter “alzare l’asticella con un andamento positivo della pandemia così come è stato già fatto per tante altre attività”. Il decreto in effetti non esclude variazioni, in qualsiasi senso: “in relazione all’andamento della situazione epidemiologica e alle caratteristiche dei siti e degli eventi” – si legge – potrà infatti essere stabilita “una diversa percentuale massima di capienza consentita”.

A battersi affinché restassero i limiti fissati nell’ultimo parere del Cts (35% per le sale da ballo al chiuso) era stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, che fino a qualche ora prima del Cdm – a chi gli chiedeva un commento sulle sale da ballo – aveva replicato: “in questi mesi abbiamo sempre messo avanti il diritto alla salute”.

Soddisfatto invece il ministro delle Autonomie, Mariastella Gelmini: “è un successo per li centrodestra e una boccata d’ossigeno per l’intero Paese e per tante attività economiche”, dice. Entusiasmo anche dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga e dalla Lega, che con i suoi ministri ha anche ottenuto di escludere i dipendenti delle discoteche dal calcolo delle percentuali. Da Salvini a Giorgetti, per il Carroccio i nuovi provvedimenti sono stati definiti come “un primo passo”, in attesa dell’evoluzione dei dati sanitari.

Non solo capienze in funzione anti-Covid. Il decreto introduce anche nuove disposizioni sulla privacy e su questo aspetto prevede meno paletti per l’uso dei dati tra amministrazioni pubbliche, che è “sempre consentito se necessario per l’adempimento di un compito svolto nel pubblico interesse o per l’esercizio di pubblici poteri a essa attribuiti”.

Novità anche sul tema del revenge porn: a rivolgersi al Garante, per segnalare immagini o video a contenuto sessualmente esplicito che lo riguardano e diffusi senza il proprio consenso, potranno essere anche i ragazzi dai quattordici anni in su.

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