Cgil Toscana a congresso, Angelini annuncia non ricandidatura ‘per rispetto e responsabilità’

Cgil Toscana: “La crisi sociale si aggrava, urgono risposte”: è il messaggio che la segretaria di Cgil Toscana Dalida Angelini ha lanciato a politica, istituzioni e controparti stamani al congresso dell’organizzazione a Firenze. Annunciata la decisione di non ricandidarsi a 5 mesi dalla scadenza naturale del mandato: “Scelta presa per rispetto e responsabilità verso l’organizzazione”.

 “La Toscana ha mostrato grande resilienza, ma ha al suo interno grandi disuguaglianze sia nella distribuzione ed accesso a risorse e servizi, sia nei tassi di crescita tra territori. La crisi sociale continua ad aggravarsi, urgono in tempi brevi risposte certe e di alto profilo”: è il messaggio che Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana, ha lanciato stamani a politica, controparti e istituzioni in occasione della prima giornata del congresso dell’organizzazione al PalaCongressi di Firenze.

Prima azione da fare: dare gambe al Patto per lo sviluppo. “Nello scorso congresso – ha ricordato Angelini – chiedemmo alla Regione un patto di fine legislatura, nel quale condividere le priorità e le scelte strategiche. Nasceva così il Patto per lo sviluppo sottoscritto con le parti sociali a luglio 2019, un patto che muoveva 8 miliardi e 110.000 posti di lavoro stimati in 5 anni. Lanciamo un appello a tutti i firmatari a un confronto mirato per scegliere insieme le priorità di intervento. Il Presidente della Regione, e anche qualche assessore, non deve pensarsi come Sindaco dei Sindaci, perché una politica regionale non è la sommatoria delle varie politiche comunali”. Senza dimenticare la partita del Pnrr. “Ci apprestiamo a una fase in cui le istituzioni territoriali e regionali saranno titolari della spesa di risorse importanti a valere sul Pnrr. Vogliamo partecipare alle scelte e al controllo di ciò che si spende. Vogliamo garantire legalità e qualità del lavoro”.

Nella giusta direzione, per Angelini, sono andate altre importanti intese tra Regione e sindacato, come gli accordi sugli appalti, il Patto per il Lavoro, il Patto per la Salute.

Mentre sulla Multiutility regionale dei servizi e sull’autonomia differenziata la sindacalista pone obiezioni. Sul primo fronte, “siamo contrari alla quotazione in borsa, vogliamo ragionare di lavoro e servizi di qualità, di contenimento delle tariffe. Sarebbe opportuno un ruolo forte della Regione affinché il progetto riguardasse tutta la Toscana piuttosto che solo un quarto dei Comuni, pur importanti”. Sul secondo fronte, “vedo un rischio di disgregazione, di ulteriore allargamento delle fratture, e in fondo si offre legittimità all’idea di chi pensa che da soli si fa meglio”. Grande attenzione poi serve sul tema delle politiche industriali: “E’ necessario mettere in campo una vertenza che, partendo dalle crisi, rilanci la vocazione manifatturiera: è la battaglia più importante che abbiamo di fronte. Perché l’alternativa è il trionfo della rendita, l’eccesso di terziarizzazione, la definitiva perdita del Made in Italy, l’ulteriore polarizzazione sociale e territoriale e la marginalizzazione definitiva della Toscana rispetto alle Regioni d’Europa”.

Angelini ha chiamato poi in causa il Governo, contro la cui Legge di Bilancio la Cgil (con la Uil) si è mobilitata: “Mancata rivalutazione delle pensioni, nessuna giustizia fiscale anzi di nuovo condoni denominati tregua fiscale, nessun intervento anticiclico in favore di salari e pensioni contro la dilagante inflazione, risorse ridotte per sanità e istruzione, attacco al reddito di cittadinanza, allargamento dell’utilizzo dei voucher. Cos’altro c’è da aggiungere per connotare l’attuale governo sulla base degli interessi che difende? Noi rivendichiamo una riforma fiscale progressiva, non certo la flat tax cioè il premio a chi ha di più. Così come sarebbe necessario discutere di salario minimo e legge sulla rappresentanza, oltre che di transizione digitale, riconversione verde e politiche industriali, ma l’esecutivo non intende farlo. Dovremmo ripresentare la nostra Carta dei Diritti che è quanto mai attuale”. La sindacalista ha successivamente incalzato l’esecutivo sulle infrastrutture toscane: “Vanno completate o realizzate quelle necessarie per tenere connessa la Toscana al resto dell’Italia ed al mondo. Noi non vogliamo essere la Cenerentola dell’Italia”.

Al termine della sua relazione, Angelini (in carica da luglio 2015) ha annunciato la volontà di non ricandidarsi a segretaria generale (a 5 mesi dalla scadenza naturale del mandato che è di 8 anni): “Una scelta presa per rispetto e responsabilità, con umiltà e decisione, per evitare di fermare l’organizzazione tra 5 mesi per eleggere un nuovo segretario generale, in quanto la fase ed il contesto sono complicati e difficili. Ognuno di noi è a disposizione dell’organizzazione, mai il contrario. Posso solo ringraziare per le possibilità che mi sono state date. Lascio una Cgil sana, una Cgil che ha sempre lavorato e condiviso unitariamente le scelte che fatte”.

Tra i vari temi toccati da Angelini nella sua relazione: l’impatto del Covid (“ha fatto emergere quanto è vera la formula costituzionale della Repubblica fondata sul lavoro”), gli attacchi alla Cgil alla sede di Roma e a quelle toscane (“non ci intimidiranno, continuiamo a chiedere la messa al bando delle organizzazioni neofasciste”), la guerra in Ucraina (“va fermata, bisogna che si lavori alla pace”), l’esigenza di investire in sicurezza sul lavoro (sono stati citati due casi toscani di vittime, Luana D’Orazio morta in un’azienda tessile e Sebastian Galassi rider morto in un incidente stradale), la crisi climatica (“il tema non può essere eluso, va ribadito che Arpat ricopre una funzione decisiva nella tutela ambientale, è fondamentale nel suo ruolo di terzietà e va potenziata”), legalità (“faremo la scelta strategica di richiedere la costituzione di parte civile nell’ambito della cosiddetta inchiesta Keu”).

🎧 Social Forum di Firenze, Cgil e Spi Firenze-Toscana promuovono due giornate di dibattiti

Social Forum di Firenze 20 anni dopo, la Cgil e lo Spi Firenze-Toscana hanno promosso per oggi e venerdì  due giornate di dibattiti. “Ricordare il Social Forum di Firenze, considerare la speranza contenuta in quei passi, riflettere sulle prospettive che si aprono e che tornano negli scenari di oggi, la necessità di dar loro un progetto è l’oggetto e il motivo di queste nostre iniziative”, spiegano Alessio Gramolati segretario Spi Cgil e la segretaria generale di Cgil Toscana Dalida Angelini (AUDIO).

 

Cgil Toscana, Spi Cgil Toscana, Cgil Firenze e Spi Cgil Firenze, in occasione del ventennale del Social Forum di Firenze (6-10 novembre 2002), annunciano due giornate di dibattiti (“Il sentiero interrotto”), mercoledì 9 novembre e venerdì 11 novembre, con tanti ospiti di rilievo.
Al primo appuntamento (Fortezza da Basso, “Il sentiero interrotto: Firenze social Forum vent’anni dopo 2002-2022”) sono attesi – tra gli altri – il presidente Cei Matteo Maria Zuppi, Sergio Cofferati, Achille Serra, Sabina Nuti; al secondo (Camera del lavoro in Borgo Greci 3, “Le crisi dell’Europa: i nodi da sciogliere insieme”) sono previsti Rosy Bindi, Gianna Fracassi ed Enrico Giovannini, con un intervento di Romano Prodi in videocollegamento.

LE INIZIATIVE

“Il sentiero interrotto: Firenze social Forum vent’anni dopo 2002-2022”: iniziativa a cura di Cgil Toscana, Spi Cgil Toscana, Cgil Firenze, Spi Cgil Firenze, appuntamento mercoledì 9 novembre alla Fortezza da Basso di Firenze (Teatrino Lorenese). I protagonisti di allora a confronto con voci significative di oggi

 – Inizio ore 10:30
Contributo video di Aldo Cazzullo, giornalista, e di Alessio Gramolati, segretario generale Spi Cgil Toscana

– Memoria (ore 11-12:30)
Achille Passoni, allora Direttore Generale Cgil; Achille Serra, allora Prefetto di Firenze; Stefania Ippoliti, allora Presidente Confesercenti Firenze; Sara Nocentini, allora Portavoce Fse 2002. Conduce: Daniela Borselli, Spi Cgil Firenze

– Speranza (ore 14:30-15:30)
Matteo Maria Zuppi, presidente Cei; Francesca Merz, Presidente Mare impresa sociale; Sergio Cofferati, allora Segretario Generale Cgil; Sabina Nuti, Rettrice Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Conduce: Mario Batistini, segretario generale Spi Cgil Firenze

– Progetto (ore 15:30-17)
Marco Tognetti, Ceo Lama Agency; Ermete Realacci, Fondazione Symbola; Anna Pettini, Prof. Economia Politica UniFi. Conduce: Ivan Pedretti, segretario generale Spi Cgil

“Le crisi dell’Europa: i nodi da sciogliere insieme”: iniziativa a cura di Cgil Toscana, Spi Cgil Toscana, Cgil Firenze, Spi Cgil Firenze. Appuntamento presso la Camera del lavoro di Firenze (salone Di Vittorio)

Il programma dei lavori

– ore 10 saluti di Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze;
– ore 10,15: intervento introduttivo (in videocollegamento) del professor Romano Prodi, “L’Europa nello scenario globale: una prospettiva tra la crisi delle democrazie nazionali e le nuove questioni geopolitiche”;
– ore 10:45: tavola rotonda “Il futuro e le sfide dell’Europa che vogliamo”. Con la vicesegretaria Cgil nazionale Gianna Fracassi ( “Per un’Europa sociale e del lavoro”), Martina Pignatti Morano (“Per un’Europa di pace”), Enrico Giovannini (“Per un’Europa della sostenibilità ambientale”). Coordina Raffaele Palumbo (Controradio). Interventi dal pubblico;
– ore 12:30: conclusione.

🎧 Sebastian: domani autopsia sul corpo del giovane rider deceduto sabato

Gli  investigatori stanno vagliando i video delle telecamere di sorveglianza della zona per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente in cui è morto il rider. Unico indagato per omicidio stradale è il conducente del Suv, che, secondo alcune testimonianze pare sia passato all’incrocio con il colore giallo.

“Credo che non ci si possa più indignare: bisogna che ci sia una cultura della sicurezza che parte dalle scuole, e bisogna smettere di fare una competizione tra lavoratori, perché di questo si tratta”. Lo ha affermato Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana parlando della morte del giovane rider Sebastian Galassi, deceduto a seguito di un incidente stradale mentre effettuava il suo turno di consegne, lo scorso 2 ottobre.

“Basta cottimi, basta sfruttamento – ha detto  Angelini -, perché io credo che questa sia una piaga che non è degna di un paese civile. In Toscana abbiamo siglato con l’assessore regionale Nardini un protocollo che riguarda proprio la sicurezza: bisogna che le aziende applichino quel protocollo seriamente, bisogna che ci siano i controlli, e bisogna soprattutto cambiare davvero il paradigma di questo paese, perché non si può lavorare per fare una consegna e ricevere 2,50 euro. Questo è sfruttamento”.

Sul fronte delle indagini, sarà eseguita domani l’autopsia sulla salma del  rider. Tra gli altri accertamenti, sono al vaglio degli investigatori i video delle telecamere di sorveglianza della zona per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Unico indagato per omicidio stradale è il conducente del Suv, che, secondo alcune testimonianze pare sia passato all’incrocio con il colore giallo.

E dopo la morte del rider 26enne a Firenze, la Cisl chiede che la Regione Toscana riconvochi il tavolo “per verificare l’accordo firmato”, per “applicare il contratto nazionale, superare la dittatura dell’algoritmo, ripensare le norme su salute e sicurezza alla luce dei nuovi lavori”, inoltre annuncia per il 10 ottobre un flash mob a Firenze sulla sicurezza sul lavoro per sensibilizzare sul tema.

“La Regione riconvochi il tavolo sui rider per verificare con i firmatari gli avanzamenti dell’accordo sottoscritto solo pochi mesi fa ed eventualmente individuare i correttivi necessari, per arrivare davvero all’applicazione del contratto nazionale di riferimento (quello ‘Merci e logistica’) per tutti i rider, strada maestra per garantire a questi lavoratori maggiori tutele e diritti”, chiedono la Cisl Firenze-Prato assieme alle categorie dei trasporti e del commercio Fit e Fisascat. “Le comprensibili reazioni del momento, dalle mobilitazioni più o meno spontanee, gli scioperi e i presidi – affermano Cisl, Fit e Fisascat – lasciano il tempo che trovano, perché crediamo che questo triste fenomeno vada affrontato in maniera diversa, lavorando giorno dopo giorno alla ricerca di tutte quelle tutele e soluzioni possibile per mettere al riparo questi lavoratori”.

NELL’AUDIO LA VOCE DI DUCCIO D’AGNANO DI ROBIN FOOD

Ires-Cgil: per inflazione crolla potere d’acquisto famiglie Toscana

E’ stato presentato oggi lo studio di Ires Toscana sugli effetti dell’inflazione sulle tasche dei cittadini toscani: secondo i dati il potere d’acquisto di 1,2 milioni di lavoratori dipendenti crollerà di 1870€ annui, il costo dell’energia aumenterà del 116% e quello dei beni alimentari del +10%, mentre la rata media dei mutui subirà un incremento di 218€.

I dati dello studio di Ires Toscana per la Cgil presentato oggi a Firenze delineano una situazione preoccupante: l’inflazione in Toscana determinerà un crollo del potere d’acquisto per i lavoratori dipendenti da 1.870 euro annui in media nel 2022, a causa soprattutto del boom dei costi per l’energia (+1.560 euro). Il conflitto tra Russia e Ucraina ha determinato una maggiore incertezza su investimenti e consumi, situazione che è peggiorata con il conseguente aumento dell’energia.

“E’ una situazione che penalizza molto di più i redditi medio-bassi e il lavoro dipendente”, ha affermato Gianfranco Francese, presidente di Ires Toscana.
“I dati parlano chiaro”, ha detto Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana, annunciando la partecipazione alla manifestazione dell’8 ottobre a Roma. “Ad aprile scorso avevamo proposto una 14/a mensilità per i lavoratori: oggi siamo a dire che una sola mensilità non è sufficiente”.

Il sindacato rilancia proposte tra cui “l’aumento di stipendi e pensioni; l’introduzione del salario minimo e una legge sulla rappresentanza; il superamento della precarietà; una vera riforma del fisco; garantire e migliorare una misura universale di lotta alla povertà, come il reddito di cittadinanza; la sicurezza nei luoghi di lavoro; un tetto alle bollette; un piano
per l’autonomia energetica fondato sulle fonti rinnovabili”.

A rendere ancora più difficile il quadro delle famiglie a basso reddito in Toscana, secondo Ires, c’è poi l’incremento, superiore all’inflazione totale, del costo dei generi alimentari, stimata a settembre intorno al 10,5%. Per
una famiglia composta da due adulti e due bambini, con una spesa mensile per generi alimentari pari a 500 euro nel 2021, lo stesso paniere di beni costa 52,5 euro in più a settembre 2022. La fine della politica monetaria espansiva da parte della Bce, ed il conseguente doppio aumento dei tassi di riferimento a luglio e settembre 2022, rendono molto più difficile e costoso
per le famiglie l’accesso al credito prima casa.

A fine settembre il tasso medio praticato dalle maggiori 15 banche presenti sul territorio regionale per un mutuo prima casa a 30 anni, con importo richiesto pari ad euro 200 mila e Ltv pari all’80%, risulta essere del 3,60%, contro l’1,51% medio del primo trimestre 2022. In termini monetari, si tratta di un aumento pari a 218 euro della rata media mensile.

“Ormai i rincari costano ai cittadini più di uno stipendio – ha affermato Luca D’Onofrio, presidente di Federconsumatori Toscana -, rischiamo l’acuirsi di un conflitto sociale che sta montando, la situazione è complicata, il Governo ha il compito di rimettere liquidità in tasca ai cittadini e con l’autorità dell’energia occorre intervenire sull’aumento delle bollette”.

L’intervista a Luca D’Onofrio, presidente di Federconsumatori Toscana.

Camucia (AR), bandiera con aquila e fascio appesa a sede Cgil

Dalida Angelini, segretaria generale in della Cgil in Toscana ha reso noto che una bandiera con un’aquila su un fascio è stata trovata appesa davanti alla sede di Camucia (Arezzo) del sindacato.

“Quello che è successo a Camucia è gravissimo. – ha dichiarato Angelini – L’ennesima intimidazione fascista che come Cgil riceviamo, con un salto di qualità, ora si appendono bandiere con aquile su fasci littori, roba da anni ’20 del Novecento. Stavolta spicca anche la tempistica: alla vigilia delle elezioni politiche e a quasi un anno dall’assalto squadrista alla sede della Cgil nazionale a Roma”.

“Il fascismo, purtroppo, c’è – prosegue -. Magari anche in forme diverse rispetto al Ventennio, ma c’è. Ci sono anche simboli che ancora evocano quella disastrosa e tragica esperienza. Noi lo abbiamo sempre denunciato, anche se non manca chi continua a minimizzare e mi domando cos’altro gli serva per capirlo. Di sicuro continueremo a chiedere la messa al bando delle organizzazioni neofasciste e non ci faremo intimidire da nulla”.

“Saremo a fianco della Cgil di Arezzo in qualsiasi iniziativa che vorrà portare avanti in reazione a questa squallida provocazione – aggiunge Dalida Angelini -, e siamo convinti, a maggior ragione dopo questo episodio, che i nostri iscritti e le nostre iscritte sapranno
difendere i valori dell’antifascismo, per noi fondamentali, anche nel voto alle elezioni politiche. Invitiamo infine tutte le forze politiche democratiche a reagire, a indignarsi per
questo increscioso episodio di Camucia e a condannarlo fermamente. Le aspettiamo l’8 ottobre a Roma, a un anno dalla devastazione della nostra sede nazionale, dove manifesteremo per dire no a ogni fascismo e per portare in piazza le ragioni del lavoro”.

Per Emiliano Fossi, candidato del centrosinistra nel collegio della provincia di Firenze per la Camera è “Un fatto vergognoso, da condannare sotto tutti i punti di vista. Non ci intimidiranno, se è questo l’intento di coloro che hanno messo la bandiera. Noi non abbiamo paura: la Toscana è da sempre terra antifascista, è il valore più importante che abbiamo e che vogliamo proteggere”. “Un gesto così riporta alla mente soltanto periodi bui della nostra storia – ha aggiunto -. Per fortuna i toscani e gli italiani hanno una memoria storica e valori solidi. Chi odia si arrenda: la Toscana non cambierà”.

“Una bandiera con l’aquila e il fascio littorio. Appesa con 4 pezzi di nastro adesivo all’ingresso della nostra sede di Camucia. Qualcuno dirà: è una ragazzata. Qualcuno dirà: è un episodio isolato. Noi diciamo che la maturazione antifascista del nostro Paese non è compiuta – ha detto il segretario provinciale della Cgil di Arezzo, Alessandro Tracchi: Chi fino all’ottobre dello scorso anno non condivideva questa valutazione, ha dovuto assistere all’assalto fascista della nostra sede nazionale a Roma e alla devastazione del piano terra. L’8 ottobre la Cgil e si sindacati europei saranno in piazza a Roma non solo, come ha sottolineato Landini per dire mai più fascismi ma per rappresentare un’idea di Paese e per
richiamare la necessità di mettere al centro i temi del lavoro e della solidarietà”.

“La Cgil di Arezzo denuncerà alla magistratura quanto accaduto stanotte a Camucia ma intanto vogliamo riaffermare che non ci lasciamo intimidire e che la Cgil non ha collocato l’antfascismo sullo scaffale della storia – ha concluso il sindacalista -. E’ un valore che fa parte della sua identità e, ovviamente, non facciamo finta di non vedere che questo atto si è verificato all’antivigilia del voto del 25 settembre. Non spetta a noi dire quale fosse l’intenzione di chi ha imbrattato la sede della Cgil con il simbolo del fascio littorio. Possiamo solo dire che questo gesto rafforzerà lo spirito antifascista di tutti gli iscritti al nostro sindacato che domenica andranno al voto”.

Lavoro, Toscana: Regione e Sindacati firmano accordo per sicurezza

Nel protocollo misure per accrescere le tutele dei lavoratori, potenziare la rete regionale dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (rls) e istituire un apposito tavolo tecnico da convocare periodicamente per garantire il coordinamento delle attività.

Il protocollo d’intesa  sottoscritto oggi, 3 agosto, tra Regione Toscana, le organizzazioni sindacali regionali Cgil, Cisl, Uil e le tre Asl toscane (Centro, Nord Ovest, Sud Est).dalle parti è finalizzato primariamente a potenziare ancora di più il progetto “Rete regionale rls”, attivo in Toscana da diversi anni, con l’obiettivo di accrescere la partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza alle politiche regionali di prevenzione da infortuni e malattie professionali e quindi per il miglioramento della capacità comunicativa e la presa di coscienza dei lavoratori in modo tale che gli stessi siano in grado di partecipare attivamente alle dinamiche aziendali e acquisiscano maggiore consapevolezza dei propri diritti e doveri in questo ambito.

Per potenziare la Rete regionale rls il nuovo protocollo prevede di ampliare il più possibile il numero degli iscritti, con il supporto delle organizzazioni sindacali, individuando congiuntamente anche le strategie formative/informative più efficaci.

Per il raggiungimento di questi obiettivi, l’accordo prevede di: promuovere e realizzare iniziative formative, informative e di aggiornamento a sostegno del ruolo dei Rls; sostenere e favorire l’aggiornamento della pagina web dedicata sul portale della Regione Toscana; coordinare la programmazione delle attività oggetto del protocollo grazie alla nascita di un tavolo tecnico che verrà convocato periodicamente.

Il presidente della Regione Toscana si è detto soddisfatto dell’accordo che va a rafforzare la già collaudata e pluriennale collaborazione con le organizzazioni sindacali, contando sul loro massimo apporto anche nel promuovere i contenuti dell’intesa tra i propri iscritti e la loro adesione alla Rete regionale dei Rls, così come si è detto soddisfatto dell’attivazione per la prima volta di uno specifico tavolo tecnico di confronto e monitoraggio di tutte le attività che saranno condivise e realizzate.

Per l’assessore regionale al diritto alla salute il nuovo protocollo d’intesa darà un forte contributo al potenziamento delle azioni, che la Regione Toscana ha promosso in questi anni a tutela della sicurezza dei lavoratori. La sigla dell’accordo è un ulteriore passo avanti per intervenire collegialmente negli ambienti di lavoro a salvaguardia del benessere psico-fisico e della stessa vita dei lavoratori.

Per Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana, la pandemia ha dimostrato ancora una volta come i Rls abbiano un ruolo decisivo nella tutela della salute di lavoratori e lavoratrici. Questa intesa, che fa perno sul fondamentale concetto della prevenzione, vuole infatti rafforzare la loro attività promuovendo percorsi di formazione e informazione, all’interno di una precisa programmazione. “Si tratta di un passo avanti nella battaglia per la sicurezza sul lavoro e monitoreremo sull’applicazione, sottolinea Angelini, che ritiene che si vada “nella direzione giusta, pur sapendo che c’è ancora molto da fare per migliorare la sicurezza sul lavoro, che deve essere una priorità per tutti e soprattutto deve essere considerata non un costo, ma un investimento. Siamo stanchi di dover fare il bollettino di morti e feriti sul lavoro, è inaccettabile”.

Per Roberto Pistonina, segretario generale aggiunto della Cisl Toscana, “la sicurezza è una questione di carattere culturale, oltre che di applicazione corretta delle norme. Questo protocollo mette in parallelo la responsabilità di chi sui posti di lavoro e sul territorio deve porre in atto la sicurezza: in questo senso è importante l’impegno della Regione a fornire strumenti di supporto per formazione, informazione, divulgazione e confronto, affinché questa sinergia produca il maggior effetto possibile contro una piaga gravissima, che è quella degli infortuni e delle morti sul lavoro”.

“Il protocollo è un passo importante per promuovere la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori in Toscana – aggiunge Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana -. Potenziare la rete dei rls in Toscana con l’istituzione di tavoli permanenti dove condividere idee e conoscenze tra tutti gli attori in gioco è un tassello fondamentale. E’, infatti, necessario il coinvolgimento di tutti – sindacati, parti datoriali, istituzioni – perché nessuno può chiamarsi fuori quando si tratta di alzare il livello della sicurezza del mondo del lavoro. Un’azione concreta che, naturalmente, ci vedrà in prima linea per dare impulso alla prevenzione e alla promozione della cultura della sicurezza”, conclude Fantappiè.

NELL’AUDIO l’assessore alla sanità della Regione Toscana, Simone Bezzini

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