Mar 16 Apr 2024

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Giani e Nardella: “Decisi a non mollare e a lottare con fermezza e determinazione” contro i ritardi nella realizzazione del nodo fiorentino dell’Alta Velocità

Firenze, non sono soddisfatti il Giani e Nardella, presidente della Regione Toscana e sindaco di Firenze, dopo l’incontro di questa mattina con i vertici di Ferrovie dello Stato e Rfi sulla questione del nodo fiorentino dell’Alta Velocità.

Ci sono infatti ulteriori rallentamenti sul cronoprogramma che vengono giustificati dal mutato evolversi dell’andamento dei lavori pubblici in seguito all’aumento del costo delle materie prime e dell’energia. Il presidente della Giani e Nardella però si sono detti “decisi a non mollare e a lottare con fermezza e determinazione perché il governo si renda conto di quanto sia insopportabile per i toscani assistere a continui rinvii e ad un andamento così frammentario dei lavori da parte delle Ferrovie dello Stato e Rfi

“Ci è stato presentato un quadro di sviluppo dei lavori – spiega il presidente – con un crono programma che porta al 2028 la fine del cantiere per il sottopasso e la successiva entrata in funzione delle linee dell’Alta velocità. Un ritardo rispetto a quanto fino ad ora presentato. Rfi ha comunicato che è necessario bandire una gara d’appalto da pubblicare il 10 agosto, l’inizio reale dei lavori del tunnel è solo nell’aprile prossimo, con slittamento di scadenze rispetto a quanto c’era stato presentato in precedenza, quando a settembre di quest’anno si doveva partire con la talpa. Abbiamo sollecitato una maggiore considerazione dell’importanza del nodo di Firenze nelle priorità d’azione da parte di Ferrovie dello Stato e di Rfi, ripromettendoci di sollecitare il Governo per un’opera che non interessa solo Firenze e la Toscana ma che è strategica per il destino dell’Alta velocità nella tratta più importante, che è quella dorsale centrale da Roma a Milano. Oggi, del mancato utilizzo del tratto ferroviario sotterraneo, ne risente tutto il sistema del rapporto pendolare e regionale per il quale la Regione Toscana paga a Trenitalia più di 300 milioni l’anno di contratto di servizio. Sono sempre più numerosi i treni in alta velocità che vanno direttamente da Roma a Milano o che si fermano solo a Bologna. Lo stato dei cantieri già molto avanzati in via Circondaria, in viale Belfiore, come a Campo di Marte rappresenta agli occhi dei cittadini uno stato di degrado. Non comprendiamo perché da parte di Ferrovie dello Stato si sia sottovalutata l’importanza del nodo fiorentino e del completamento dei lavori. Dal 1996 quando fu siglato il primo accordo di programma fra Regione, Comune e Stato sono trascorsi 26 anni e non si è colta nemmeno l’opportunità del Pnrr per accelerare e realizzare il tunnel Alta velocità su Firenze. Siamo delusi, ma lotteremo con fermezza e determinazione perché il governo si renda conto di quanto sia insopportabile per i fiorentini assistere a continui rinvii e ad un andamento così frammentario dei lavori da parte delle Ferrovie dello Stato e Rfi”.

Il presidente e il sindaco solleciteranno nelle prossime settimane solleciteranno una riduzione dei tempi prospettati e chiederanno che siano individuate anche nuove soluzioni tecniche. Saranno vigili sul rispetto dei tempi. “Non possiamo tollerare – dicono- ritardi e rallentamenti dei lavori di questa opera prioritaria e strategica a livello nazionale”

“Ci aspettiamo di più sui tempi di realizzazione dell’opera – ha detto il sindaco di Firenze-, e sono ancora insufficienti le rassicurazioni sulla realizzazione del people mover tra la stazione Foster e Santa Maria Novella. “Ci aspettiamo inoltre – ha proseguito il sindaco – che arrivino il prima possibile alla città i 60 milioni di euro che mancano dei 90 previsti nella convenzione tra Comune di Firenze e RFI firmata nel 2011, che servono per realizzare le opere correlate al sottoattraversamento. Noi vigileremo con la massima attenzione, anche perché da maggio i lavori sul cantiere della stazione Foster sono sostanzialmente interrotti e devono riprendere quantomeno per la manutenzione straordinaria del cantiere e della parte di opera già realizzata, per evitare ammaloramenti e quindi ulteriori spese”.

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