Affitti brevi a Firenze, stop alle residenze nell’area Unesco. Nardella: “Segnale al Governo”

Stop agli affitti brevi all’interno dell’area Unesco del Comune di Firenze a partire dal primo giugno. E ancora: azzeramento dell’Imu per chi decide di tornare indietro a una tipologia di affitto più tradizionale. Sono i due provvedimenti che la giunta comunale di Palazzo Vecchio porterà in approvazione all’interno del Poc, con l’obiettivo di ridurre l’impatto del turismo sui prezzi delle case in città.

Il punto di partenza è la bozza di legge presentata dal ministro del turismo Daniela Santanché sugli affitti brevi. Un provvedimento ritenuto dal sindaco Dario Nardella insufficiente per contrastare gli effetti di quello che lui chiama “over tourism”. “L’emergenza abitativa – dice il primo cittadino – è diventata un’emergenza nazionale in cima all’agenda politica del nostro paese e delle nostre città. Si è acuita dopo il Covid ed ha avuto come conseguenza l’alterazione del mercato degli affitti e delle compravendite di immobili. A questo si aggiunge l’aumento dei tassi di interesse e l’inflazione che si sono scaricati sui tassi dei mutui e sui costi energetici delle abitazioni”.

La scelta è quella di utilizzare gli strumenti a disposizione del Comune per contrastare gli affitti brevi e le conseguenze che questi si portano. “Nella bozza di legge i sindaci sono stati completamente ignorati – dice ancora Nardella – e nella proposta non ravvisiamo nessuno strumento utile ed efficace ad affrontare il problema della residenzialità, del caro affitti e dell’impatto del turismo sui costi. In particolare riteniamo che mettere il limite di due giorni agli affitti turistici brevi sia inutile. Nella nostra città la permanenza media è di 2,9 notti. Gli affitti di due notti sono la minoranza e non ci sono sanzioni pecuniarie”

La scelta

Il Comune di Firenze, a partire dal primo giugno 2023, pone il divieto di articolazione nell’ambito della destinazione d’uso residenziale per gli affitti turistici brevi all’interno dell’area Unesco, cioè del centro storico. La norma non è retroattiva e quindi chi già utilizza la propria residenza per gli affitti turistici brevi potrà continuare a farlo, ma non sarà possibile crearne di nuove. “E’ una norma ardita – dice Nardella – ma pensiamo di poterla difendere giuridicamente. Ci affidiamo anche all’art. 9 della Costituzione che tutela il patrimonio artistico: per noi questo provvedimento va esattamente in questa direzione”.

affitti studenti

Ma come è possibile attuarla, nello specifico? Chi vuole destinare la propria abitazione ad affitto turistico breve non ha bisogno di richiedere una variante alla destinazione d’uso del proprio immobile, ma può affidarsi a un’articolazione urbanistica e registrarlo per l’affitto turistico breve. Deve inoltre iscriversi ad un registro in Città Metropolitana che serve a regolare il pagamento dell’imposta di soggiorno. Il Comune di Firenze, per il futuro, vieterà di utilizzare quest’articolazione e impedirà ai proprietari di inserire le case che si trovano all’interno dell’area Unesco nell’elenco della Metrocittà.

La norma non interesserà quindi gli oltre 8200 appartamenti che già sono destinati ad affitti turistici brevi (dati Inside Airbnb), ma eviterà che ne sorgano di nuovi.

Leva fiscale

Il secondo secondo strumento è di natura fiscale. L’obiettivo del Comune di Firenze, infatti, è quello di convincere chi destina la propria abitazione ad affitti brevi a tornare indietro. Chi lo farà scegliendo forme di locazione tradizionale avrà l’Imu azzerata per i tre anni successivi.

“Ovviamente – dice ancora Nardella – sarebbe stato auspicabile da parte del Governo un provvedimento più energico, come ad esempio quello di esportare il modello Venezia a tutte le città d’arte simili alla nostra”.

Referendum Salviamo Firenze

Un altro tema è quello del referendum. “Ho già scritto al comitato tecnico degli esperti – dice Nardella – alla luce delle decisioni prese dalla giunta con due delibere che riguardano il settore degli studentati universitari. Prevediamo mille alloggi in più grazie all’aumento dal 20 al 30 per cento delle residenze che realizzeremo. Le delibere prevedono anche l’eliminazione della finestra dei 60 giorni nell’ambito della gestione ai fini turistico-ricettivi di questi studentati. Riteniamo che dopo l’approvazione vengano meno i presupposti giuridici per l’ammissibilità di questo referendum. Questo però ce lo diranno eventualmente i tecnici incaricati di valutare l’ammissibilità, dopodiché risponderò ai promotori in maniera ufficiale”.

 

Comune di Firenze, soldi in arrivo per strade e piazze

Un piano per le strade e le piazze cittadine. Il Comune di Firenze è pronto ad investire circa 6,5 milioni di euro come si legge nel testo di una delibera appena approvata dalla giunta di Palazzo Vecchio. La proposta arriva dall’assessore Giorgetti.

Il Comune di Firenze vara quindi nel dettaglio un piano da 6,4 milioni di euro per la riqualificazione e la manutenzione straordinarie delle vie e piazze cittadine. La delibera, su proposta dell’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti, è stata approvata dalla giunta. Nel dettaglio, si legge in una nota, 5,6 milioni saranno destinati a interventi di riqualificazione e manutenzione straordinarie della viabilità dei cinque quartieri; quasi 800mila euro serviranno per lavori relativi alle barriere di sicurezza, ai ponti e passerelle, ai muri di sostegno e agli altri manufatti stradali.

“Con queste delibere abbiamo stanziato risorse importanti per il risanamento della viabilità cittadina – ha sottolineato Giorgetti -. Continua quindi l’impegno dell’amministrazione per il rifacimento delle strade, piazze e marciapiedi. Con questi fondi saranno finanziati i lavori in via di progettazione che si aggiungeranno a quelli completati da poco come la riasfaltatura di viale Etruria, di via Madonna della Tosse, di via Santa Maria a Marignolle. Numerosi anche gli interventi in corso tra cui la riqualificazione dei marciapiedi di viale Gori e l’asfaltatura della direttrice lungarno del Pignone-sottopasso di piazza Paolo Uccello-via del Sansovino. E nelle prossime settimane il programma del Comune di Firenze prevede numerosi interventi come quelli in via Fortini, via della Colonna, via XXVII Aprile, via Faenza e via del Ponte Rosso”.

Salviamo Firenze: “La Giunta comunale ci dà ragione”

Prosegue l’iter del referendum Salviamo Firenze, ma le ultime decisioni di Palazzo Vecchio sembrano andare proprio in quella direzione. La Giunta Comunale di Firenze nella seduta del 30 maggio ha infatti deciso di assumere i temi proposti dai quesiti referendari appena presentati, senza mai citarli, attraverso una delibera al Piano Operativo e rimandandone l’approvazione al Consiglio Comunale forse entro fine anno, quando verranno valutate le centinaia di osservazioni arrivate.

Un passo che, nei fatti, darebbe ragione al Comitato Salviamo Firenze “senza per questo – si legge in una nota dello stesso comitato – essere sufficiente a risolvere i problemi affrontati dalla proposta di referendum”. “In questo momento stiamo commentando delle semplici uscite sulla stampa, nessun atto formale” sottolinea Massimo Torelli, del Comitato promotore. “La Giunta in questi mesi non ha mai chiesto di incontrarci e non ci è stato possibile leggere la delibera appena votata in Giunta, ma la cosa certa è che, finalmente, il Sindaco e la Giunta di Firenze hanno dovuto prendere atto di quanto il tema degli studentati di lusso e della trasformazione della città sia sentito sul territorio”.

“Dopo averlo negato per anni” rilancia Torelli di Salviamo Firenze, “arrivando persino a non considerare i quesiti che abbiamo presentato il 14 gennaio scorso e ad approvare la proposta di Regolamento Urbanistico in piena continuità con le politiche insostenibili degli ultimi anni. Li abbiamo obbligati a darci ragione, e questo è un primo successo indiscutibile della nostra iniziativa”. L’atto della Giunta – si legge ancora nella nota – è in tutto e per tutto “un’iniziativa figlia del timore della partecipazione cittadina, promossa dal Comitato promotore del referendum che, con decine di gazebo in città nei prossimi mesi, avrebbe favorito il confronto tra i cittadini e le cittadine, su in tema di cui la città vuole parlare, a partire da un confronto pubblico sui prezzi dell’abitare, con cui viene purtroppo svenduta e sfruttata”.

“Se fossero realmente convinti che le politiche urbanistiche vadano profondamente riviste, perché non approfittare del sostegno in Consiglio Comunale di una forte partecipazione popolare e con la forza, se serve, dello svolgimento in dicembre della consultazione referendaria?” domanda Massimo Torelli. “La partecipazione fa paura, e questo è un grave errore in una fase contraddistinta dalla sfiducia nella politica”.

“C’è un aspetto strumentale nella delibera annunciata” sottolinea Alberto Mariani, tra i promotori del Comitato referendario Salviamo Firenze, “cioè il tentativo di bloccare il decreto del Sindaco che, entro venerdì 2 giugno, avrebbe dato il via libera alla raccolta delle firme. Formalmente l’atto della Giunta non modifica nulla, neppure il Regolamento Urbanistico, per questo il percorso referendario rimane in piedi, perché non può essere bloccato da prese di posizioni politiche, ma solo da atti definitivi ed efficaci del Consiglio Comunale e con il parere conclusivo del Collegio degli esperti”.

“Ora Palazzo Vecchio vuole imporre al collegio di bloccare il procedimento avviato” chiarisce Mariani, “dopo i ritardi nella nomina del Collegio degli esperti. Perché far esprimere la cittadinanza fa sempre bene alla democrazia e non ci sono scorciatoie possibili. Per questo chiediamo che il sindaco emani il decreto, il più presto possibile”.

Due le richieste del Comitato promotore Salviamo Firenze: “al Segretario Comunale di garantire il rispetto del Regolamento. Alla Giunta di Firenze che porti con urgenza al prossimo Consiglio Comunale una delibera che modifichi le Norme di Salvaguardia attualmente in vigore, così da rendere immediatamente operativo il divieto all’attività alberghiera extra dei cosiddetti Studentati e delle trasformazioni in strutture ricettive degli edifici con funzione pubblica”.

“Altrimenti l’effetto dell’annuncio del Sindaco” chiarisce Torelli, “sarà un’accelerazione in questi mesi di queste procedure scellerate da parte dei fondi di investimento, per timore di restare bloccati. La tattica di Nardella è usare come arma di distrazione il potenziale costo dello svolgimento del referendum in dicembre: sarebbero tre euro a testa che garantirebbero la partecipazione democratica di cittadine e cittadini fiorentini per contrastare politiche che, quelle sì, li portano a pagare affitti insostenibili e a non poter trovare casa a prezzi decenti. Sarebbe più rispettoso usare argomentazioni più credibili, visto che si parla del diritto di abitare per centinaia di migliaia di persone e del diritto di non veder svenduta la propria città”.

Il percorso verso il Referendum Salviamo Firenze però non si ferma: prossimo appuntamento alle cittadine e ai cittadini fiorentini il prossimo venerdì 9 giugno dalle 17 in Piazza de’ Ciompi.

Ballottaggi, Nardella: “Il Pd ritrovi il contatto con la gente”

All’indomani dei ballottaggi e di quella che per tutti è stata una sconfitta del Pd anche a livello regionale, il sindaco di Firenze Dario Nardella dice la sua sul momento e sulle strategie che il partito dovrebbe attuare per risalire la china.

“Questa sconfitta – dice lo stesso Nardella – ci impone un’analisi seria senza letture superficiali e senza lasciarsi andare a sterili polemiche interne. Del resto vi è una congiuntura internazionale difficile per tutte le sinistre di governo, come abbiamo visto anche in Spagna. Ora ognuno deve fare la propria parte. La nostra è quella di lavorare per la città di Firenze e portare avanti il programma di governo con cui i cittadini ci hanno votato per ben due volte facendoci vincere al primo turno”.

Prosegue Nardella. “La priorità per il PD è il rilancio vero del partito con proposte politiche forti e capacità organizzativa. Il PD deve costruire con umiltà e tenacia proposte politiche forti per il futuro con alcuni obiettivi chiari: superare divisioni interne e tornaconti personali, tenere lontana la politica dei palazzi e stare a contatto con le persone per rispondere ai loro problemi, come stiamo facendo nella nostra città”.

Le dichiarazioni di Nardella fanno seguito a quelle di Eugenio Giani e del segretario regionale Dem Emiliano Fossi. Su sei comuni toscani al ballottaggio il Pd ha vinto soltanto a Pescia, perdendo gli altri cinque.

Le foto di Aldo Polidori sulla Fiorentina in mostra a Palazzo Vecchio

Una mostra fotografica interamente dedicata a quella che è la sua grande passione: la Fiorentina. Così a Palazzo Vecchio approda Aldo Polidori, storico tifoso della Fiorentina. L’esposizione si terrà nella sala d’Arme dal 9 al 14 giugno: per la prima volta verrà presentato al pubblico l’archivio Aldo Polidori, donato dalla famiglia Polidori all’Associazione centro di coordinamento viola club.

Si tratta, riporta una nota del Comune, “della più prestigiosa collezione fotografica cartacea privata sulla storia della Fiorentina dal 1929 al 1960”. Il 12, 13 e 14 giugno, alle ore 17.30, in programma anche incontri di approfondimento sulla storia della Fiorentina e di Firenze. L’iniziativa è organizzata in collaborazione col Comune di Firenze e con le associazioni Giglio Amico, Glorie Viola e Museo Fiorentina.

“Siamo lieti di avere concesso la sala d’Arme di Palazzo Vecchio, la casa di tutti i fiorentini – ha dichiarato l’assessore allo sport Cosimo Guccione -. E’ giusto mantenere vivo un importante spaccato della storia della Fiorentina attraverso una minuziosa raccolta fotografica. Una raccolta che non è una fredda esposizione di scatti ma il vivo e pulsante ricordo di un tifoso eccezionale. Ringraziamo per questo la famiglia Polidori, l’Associazione Centro di coordinamento viola club, proprietaria della collezione, le Associazioni Giglio Amico odv, Glorie Viola e Museo Fiorentina che hanno offerto a tutti i fiorentini questo prezioso tesoro”.

Aldo Polidori è stato un grande tifoso della Fiorentina che cominciò a seguire fin da ragazzo, quando la squadra giocava ancora nello stadio di Via Bellini. La sua è stata una passione intensa, cresciuta nel tempo così da trasformarlo da semplice spettatore a protagonista delle vicende gigliate. Finita la seconda guerra mondiale, la Fiorentina aprì la nuova sede in via de’ Saponai, ma era nella bottega di barbiere della famiglia Polidori in via Dante Alighieri che si incontravano giocatori, tifosi e giornalisti per discutere, fra un taglio di capelli ed una rasatura di barba, di formazioni, risultati e tattiche.

Dal 1945 Aldo Polidori fu uno dei tanti soci che animarono la vita della Fiorentina, sia organizzando le assemblee sia come funzionario dei servizi allo stadio per le partite della Fiorentina e della Nazionale. Dopo la nascita (1965) del Centro di Coordinamento dei Viola Club, Polidori sarà, per oltre vent’anni, uno dei dirigenti della ACCVC diventandone anche vicepresidente. La sua passione lo ha portato ad acquisire partita per partita immagini dalle varie agenzie fotografiche succedutesi negli anni, alcune delle quali scomparse.

È nato così l’Archivio Aldo Polidori che ha salvato testimonianze fotografiche che altrimenti sarebbero andate perdute. Questa Mostra per la prima volta rende fruibile al pubblico le immagini collezionate da Aldo Polidori che ripercorrono la storia viola dal 1929 al 1960.

Bici rubata a Firenze. Ma la ritrovano a Padova

Una bici rubata è uno dei tanti problemi che riguardano, tra le altre, la città di Firenze. A volte sono perse per sempre, altre vengono in qualche modo ritrovate. Il caso in questione, però, è davvero singolare, perché il ritrovamento è avvenuto a centinaia di chilometri di distanza dalla Toscana.

La bici era stata infatti rubata a Firenze, ma lui l’aveva registrata a Padova, con marchio sul telaio, e così la Polizia locale la recupera e gliela restituisce. E’ una vicenda singolare quella che vede protagonista la due ruote, il suo proprietario e la Polizia locale di Firenze. Nei giorni scorsi la Polizia Locale del capoluogo toscano ha recuperato una bici rubata – e fin qui nulla di strano – scoprendo però che era marchiata dal Comune di Padova. Lì per lì si è pensato che il furto fosse avvenuto nel capoluogo euganeo, e che il ladro si fosse portato il mezzo in Toscana.

Gli agenti si sono messi in contatto con l’ufficio preposto del Comune padovano, che ha loro trasmesso i dati del proprietario. Si è così scoperto che la bici rubata appartiene a uno studente residente a Firenze il quale, terminati gli studi a Padova dove aveva registrato il velocipede, è rientrato a casa portando con sé la due ruote. E proprio a Firenze gli era stata sottratta. Concluse le pratiche di rito, la bici è così stata restituita al legittimo proprietario.

Non è la prima volta che si verificano casi di questo genere. Un anno fu protagonista un rider, che vedendosi rubare una bici da diverse migliaia di euro fu in grado di vedere e descrivere il ladro ai colleghi. In questo modo, grazie poi all’utilizzo di una chat, il ladro fu individuato e il mezzo alla fine venne restituito al legittimo proprietario. Non a tutti, però, è andata così bene.

 

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