Incidente sul lavoro: operaio colpito da scarica elettrica, grave

Si tratta di un operaio 30enne colpito da una scarica elettrica che non non sarebbe in pericolo di vita. L’incidente sul lavoro è avvenuto a Santa Croce sull’Arno

Un operaio di 30 anni è stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Empoli (Firenze) per un incidente sul lavoro. È stato colpito, poco prima delle 12 di oggi, da una scarica elettrica in una conceria di Santa Croce sull’Arno.

Secondo quanto appreso relativamente all’incidente sul lavoro, l’operaio sarebbe stato interessato dalla forte scossa mentre stava lavorando su un quadro elettrico. Secondo fonti ospedaliere, i suoi parametri sono comunque stazionari e sarebbe fuori pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e personale del 118, che con un’ambulanza ha trasportato l’operaio in ospedale.

Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Castelfranco di Sotto con due mezzi e hanno messo in sicurezza l’impianto. Sul posto anche i responsabili del lavoro dell’Ausl Toscana centro per fare un accertamento sul quadro elettrico dove è avvenuto l’incidente per capire l’accaduto.

I carabinieri e i tecnici della prevenzione dell’Asl hanno eseguito successivamente delle verifiche per indagare sulle cause dell’incidente sul lavoro.

Nel periodo gennaio-novembre 2020 sono state 36.646 le denunce di infortunio (32.191 occasione lavoro e 4.455 in itinere), in calo di 8.931 sullo stesso periodo del 2019.
La provincia con più denunce Firenze (10.739), quella con meno Grosseto (1.804), secondo gli ultimi dati della Cigl Toscana.

 

 

 

Violenza contro le donne, domani presentazione libro “Bread & roses” su Controradio con Angelini e Camusso

Storie di donne, vittima di discriminazione o molestie sul lavoro, andate a lieto fine: esce il libro “Bread & roses” (Porto Seguro Editore), scritto e curato dall’attrice Morozzi e dall’avvocata Capponi, all’interno di un progetto contro le discriminazioni di genere con Cgil Toscana e Controradio. “Un libro che è anche uno strumento di lavoro a tutela delle vittime”. Domani martedì 24 novembre (alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne) la presentazione in diretta su Controradio con le autrici, la Cgil Toscana (Dalida Angelini e Barbara Orlandi) e Susanna Camusso.

Da Mara a Sophie, da Silvana a Giulia, fino a Emma, Ginevra e Luciana. Dieci storie di donne, discriminate o molestate sul lavoro, che hanno saputo, con coraggio ed energia, farsi ascoltare dai giudici, aiutate da professioniste e professionisti appassionati, e hanno visto riconoscere in pieno le loro ragioni, hanno riconquistato la loro dignità, ottenuto la condanna e la giusta punizione dei loro carnefici. Donne che sono riuscite a riprendere in mano la loro vita e rientrare a testa alta nel mondo del lavoro, non più da vittime, ma da protagoniste.

Sono le loro vicende (liberamente ispirate a esperienze realmente accadute in Toscana) le protagoniste del libro “Bread & roses – Storie straordinarie di ordinaria discriminazione” (Porto Seguro Editore, 216 pagine, 15,90 euro), in uscita in libreria il 26 novembre (all’indomani della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne) e ordinabile sul sito dell’editore. Il volume è curato e scritto dall’attrice Daniela Morozzi e dall’avvocata Marina Capponi, all’interno di un progetto contro le discriminazioni di genere che a Firenze ha visto realizzare convegni e incontri nelle scuole, progetto a cui hanno collaborato Cgil Toscana e Controradio (sulle cui frequenze nell’autunno dell’anno scorso è andata in onda la trasmissione da cui è nato il libro in questione: stesso titolo, stesse autrici, stesso tema).

Il titolo del libro riprende il celebre “Vogliamo il pane, ma anche le rose, vogliamo il diritto di vivere, non semplicemente di esistere”, parole pronunciate nel 1912 da Rose Schneiderman, di fronte ad una platea di suffragette a Cleveland, parole che hanno poi ispirato tante successive battaglie, ma anche canzoni, film, poesie; alla fine di ogni capitolo dedicato a una storia, c’è il commento “legale” di un avvocato che spiega le peculiarità giuridiche della vicenda e come possano fare giurisprudenza.

Il volume, inoltre, sarà presentato in diretta su Controradio domani martedì 24 novembre (alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne). Per la precisione, la trasmissione, condotta da Raffaele Palumbo, andrà in onda alle 8.40 su Controradio FM 93.6 – 98.9 e in streaming su controradio.it. Sarà anche in video tramite la piattaforma EDO Eventi Digitali Online su controradio.it, sulla pagina Facebook e il canale YouTube di Controradio. Interverranno, oltre a Morozzi e Capponi, Susanna Camusso (responsabile politiche di genere di Cgil nazionale), Dalida Angelini (segretaria generale Cgil Toscana), Barbara Orlandi (Coordinamento Donne Cgil Toscana)

“Ci auguriamo che questo libro un ulteriore momento di diffusione della consapevolezza che la lotta contro la violenza esercitata contro le donne non è certo un problema delle sole donne. Perché tutelare i diritti delle donne vuol dire, innanzitutto, garantire il rispetto dei diritti umani, ed è una questione che riguarda tutti, uomini e donne, senza differenze”, spiegano Morozzi e Capponi.

“Diffondere storie concluse positivamente per raccontarci e non essere raccontate: siamo orgogliose del progetto che abbiamo intrapreso e convinte che questo testo possa diventare un utile strumento di lavoro, che incoraggi, orienti e sostenga le tante donne che possono farcela, con il sostegno e il supporto di tutto ciò che mettiamo a disposizione – dicono nella presentazione del libro Angelini e Orlandi -. La forza delle donne del sindacato risiede nella capacità di difendere le garanzie democratiche per tutti e per tutte, di un lavoro delle donne libero dai ricatti e dalle discriminazioni. Serve sostenere e incoraggiare la cultura del rispetto come stile di vita e di relazione. E serve condannare atteggiamenti oltraggiosi, irriverenti, che se rivolti alle donne diventano, sempre, anche sessisti e arricchiti di volgarità, senza distinzione di ruolo, di età o di incarichi, prova ne siano le offese rivolte a tante donne, siano giornaliste, ministre, professioniste. L’obiettivo resta quello di infondere consapevolezza del valore del riscatto e del coraggio, per liberarsi dalle angosce generate dalla reticenza; questo è ciò che serve”. In tal senso, si ricorda l’iniziativa intrapresa dal Centro Antiviolenza Luna di Lucca insieme alle donne della Cgil Toscana che, attraverso una petizione siglata da migliaia di firme che a breve sarà consegnata alla ministra per le pari opportunità Bonetti, promuove una modifica normativa che può favorire l’emergere delle violenze: si tratta di garantire il diritto alla riservatezza per le donne vittime di violenza, in maniera da favorire l’utilizzo dei 3 mesi di congedo retribuito previsti dal D. Lg.vo 80 del 2015, per le donne vittime di violenza e pochissimo utilizzato.

Nella prefazione del libro, scrive Camusso: “Si raccontano qui storie di giustizia, di ricorso alla giustizia, storie importanti per chi le ha vissute e per tutte noi che ne traiamo forza. Il lavoro è stato uno straordinario fattore del processo di emancipazione delle donne, determinata dalla forza delle lavoratrici, e dalle loro lotte.  Oggi come allora, però, la parola lavoro, a noi tanta cara, non può essere lasciata da sola, perché per essere portatore di autonomia, rispettoso delle persone, deve essere lavoro ben retribuito, sicuro, riconosciuto. Le lotte delle donne hanno determinato grandi passi in avanti, ma siamo ancora lontane da quella autonomia e indipendenza che deve traguardare la nostra libertà. Ecco quindi la responsabilità collettiva, ma innanzitutto maschile, di uscire da quel tortuoso pensiero per il quale le donne sono vittime ma contemporaneamente sono loro che devono risolvere il problema e non i carnefici, sono vittime ma colpevoli. La responsabilità che può e deve tradursi anche in atti legislativi, in provvedimenti che vanno oltre che ratificate, applicate. Fornendo così strumenti necessari per cambiare la cultura. Cambiare la cultura: una invocazione diffusa che noi vorremmo, invece, diventi una pratica”.

Conclude Marco Imponente (direttore generale Controradio): “Quando l’anno scorso Marina e Daniela ci hanno esposto l’idea di un racconto radiofonico sui temi della discriminazione e la violenza sulle donne nei luoghi di lavoro, non hanno dovuto convincerci, lo eravamo già. Le puntate, molto apprezzate dal pubblico, hanno fornito una visione su quello che è un vero e proprio dramma, spesso non svelato dalle vittime per il timore che la soluzione sia peggiore del male. È un sentire molto comune che va combattuto e cambiato. Ogni azione che possa far denunciare un comportamento scorretto va incentivata. Le trasmissioni radiofoniche, questo libro, le molte iniziative promosse dal sindacato sono azioni concrete di contrasto alle violenze e alle discriminazioni, tentativi di smuovere le coscienze per superare la diffidenza della vittima a denunciare e l’indifferenza di noi tutti”.

Ires-Cgil, Toscana rischia -90.000 posti a fine 2020

Senza il blocco dei licenziamenti, la Toscana rischia di perdere oltre 90mila posti di lavoro a fine anno, mentre un nuovo lockdown costerebbe alla regione 2,4 punti di Pil, con valore inferiore di 15 punti percentuali rispetto al 2008. Dalle simulazioni l’area della Toscana centrale risulta essere quella maggiormente colpita con un -11,5% di Pil, seguita dalla Costa con un -11,1% e dalla parte meridionale della regione con un -10,9%. E’ questo il quadro sull’economia toscana che emerge dal terzo focus Ires 2020, presentato stamani nella sede di Cgil Toscana a Firenze.

La battuta d’arresto dell’export nel primo semestre è in media del -15%. Secondo stime Prometeia le esportazioni regionali dovrebbero ridursi del 14% nel 2020: la crescita dovrebbe riguardare solo le province di Arezzo (esportazione di metalli preziosi non lavorati) e di Siena (settore farmaceutico); la perdita maggiore dovrebbe riguardare la provincia di Pistoia e Massa Carrara. Lo studio sottolinea anche che, nel periodo gennaio-marzo 2020, il saldo che si registra tra assunzioni e cessazioni corrisponde a -7mila unità, valore ben diverso rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+25mila). Il calo della domanda di lavoro stimato per il 2020 è di circa il 10%, per il 2021 la previsione è di un +4,4% ma con un aumento dei disoccupati (+32%). Il presidente di Ires Toscana Gianfranco Francese ha sottolineato che “il Covid ha agito sull’economia toscana come un terremoto in grado di approfondire a dismisura le faglie di criticità già esistenti con previsioni che portano a ipotizzare una fase recessiva violenta nel 2020 con saldi negativi al 14,4% nell’industria, del 12,1% in edilizia e del 9,3% nei servizi”. Secondo Claudio Guggiari (segreteria Cgil Toscana) serve chiedere “alla nuova giunta della Regione di convocare le parti sociali per dare gambe al Patto per lo sviluppo che abbiamo firmato l’anno scorso”.

Toscana, Cgil: “C’è accordo per cassa integrazione in deroga”

“Regione Toscana e parti sociali hanno siglato oggi un accordo quadro per l’erogazione della cassa integrazione in deroga per far fronte agli impatti negativi per i lavoratori e i datori di lavoro conseguenti all’adozione di misure urgenti per il Coronavirus”. Lo rende noto Mirko Lami della segreteria della Cgil Toscana.

L’accordo, spiega Lami della Cgil, in una nota, “consentirà di dare un sostegno a tutti i lavoratori subordinati, per tutte le tipologie contrattuali, con copertura, nel periodo dal 23 febbraio al 30 giugno, per 63 giornate di lavoro. Questo ammortizzatore sociale sosterrà, in questo momento drammatico e speriamo unico della nostra storia, tutti quei lavoratori che non hanno ammortizzatori sociali e tutti quelli che hanno esaurito i periodi degli ammortizzatori ai quali possono ricorrere ordinariamente”.

“Attendiamo lo sblocco delle risorse messe a disposizione dal Governo e di quelle della Regione Toscana – aggiunge Lami -, rese possibili grazie a una gestione virtuosa degli ammortizzatori negli anni passati, per poter dare il via libera alla presentazione delle domande di cassa in deroga.

Marcia di Barbiana: “Fanatismo accostarla a Bibbiano e Forteto”

Marcia di Barbiana domenica 10 novembre, la Cgil e la Flc Cgil nazionali, toscane e fiorentine aderiscono. “Devastazione culturale in corso, c’è fanatismo nell’accostare l’esperienza di don Milani a Bibbiano e Forteto. Bisogna reagire, sì a una scuola che finalmente accolga tutti e non lasci indietro nessuno, come si insegnava a Barbiana”

La Cgil e la Flc Cgil nazionali e toscana, la Cgil Toscana, la Cgil Firenze e la Flc Cgil Firenze dichiarano: “La devastazione culturale che di questi tempi, con atteggiamenti irresponsabili, si sta diffondendo è una vergogna per la storia e la cultura nel nostro Paese e per quello che queste rappresentano anche al di fuori dell’Italia. L’accostamento della figura del priore di Barbiana alle vicende di Bibbiano e del Forteto (il 30 novembre a Bergamo si terrà una conferenza intitolata «Da Barbiana a Bibbiano», promossa da associazioni che si richiamano alla famiglia tradizionale, e in cui è annunciata la presenza del commissario del Forteto) dimostra che il livello di quella discussione viene intriso di fanatismo ed integralismo, ed è incapace di promuovere un vero pensiero: si persegue solo la strumentalizzazione di ogni contesto, per la “conquista” di quei “pieni poteri” utili a mortificare il pensiero critico e diverso, fondamento di tutte le democrazie.

Dopo le minacce alla Senatrice Segre, dopo il dilagante rigurgito razzista, questo ennesimo episodio dimostra che profondo è il solco che si è creato nei sentimenti e nel sistema valoriale di questo Paese. Solo investimenti importanti sull’istruzione e sulla formazione possono contribuire a cambiare la qualità della cultura del nostro Paese, riconsegnando cittadini in grado di promuovere una società equa e solidale. L’esperienza pedagogica di Barbiana, che trovò in “Lettera ad una professoressa” la sua sintesi culturale, ha di fatto contribuito a cambiare la scuola in maniera determinante. Una scuola che finalmente accolga tutti e non lasci indietro nessuno, per formare i buoni cittadini di domani: questo è il testamento di Don Lorenzo Milani. Il mondo del lavoro, minacciato dalla crisi economica e dalla mancanza di lavoro e di un vero progetto di sviluppo economico e sociale, deve comunque reagire a questo clima che si sta diffondendo. La Cgil tutta invita a partecipare alla marcia di domenica e metterà in campo tutte le iniziative utili ad ostacolare questo crescente clima.”

Una dichiarazione firmata da Giuseppe Massafra, della segreteria Cgil nazionale, Francesco Sinopoli, segretario generale di Flc Cgil nazionale, Alessandro Rapezzi di Flc Cgil nazionale, Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana, Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze e Paola Pisano, segretaria generale Flc Cgil Firenze.

Il gioco dell’oca dell’economia toscana: i dati per il 2019-2020 confermano un rallentamento

Non lasciano spazio all’ottimismo i dati di previsione sulla crescita dell’economia in Toscana, per quest’anno, e fino al 2020. Infatti, se il 2018 è stato un anno di bassa crescita per la nostra regione (+0,7%), le previsioni per il 2019 (+0,2%) e il 2020 (+0,6%) confermano un rallentamento.

A farlo sapere è Ires che questa mattina ha presentato i dati sull’economia in Toscana, presso la sede della Cgil a Firenze. Sempre restando ai dati di previsione, le unità di lavoro sono previste in calo in tutti i settori tranne che nelle costruzioni. Si prevedono in calo anche nei servizi, settore che negli ultimi anni aveva fatto da cassa di compensazione per gli altri settori.

Un quadro di costante rallentamento, dunque, dell’economia toscana fatto da revisioni al ribasso dei tassi di crescita del prodotto interno lordo che è tornato sensibilmente al di sotto del già non esaltante 1% registrato alla fine del 2017.  Una situazione che pare tutt’altro che scongiurata ancora nel 2019 anche per effetto delle tendenze recessive nazionali. Questo deterioramento delle performances regionali soffre anche il contesto internazionale ancora fortemente segnato dalle controversie commerciali tra USA e Cina che paiono, in questa fase, agire sia da causa che da effetto del rallentamento ciclo economico globale.

Come fosse un gioco dell’oca (tutt’altro che divertente) il 2019 sembra riportare la Toscana al punto di partenza con una crescita prevista del Pil allo 0,2%. Anche le esportazioni e gli investimenti registrano saldi negativi nel 2018 rispetto al 2019: gli investimenti passano da + 5,4% a + 2,8% e le esportazioni da +2,9% a +2,7%.

I consumi delle famiglie cedono l’1,3% passando da 1,8 a 0,5. Una tendenza alla cautela nei consumi confermata anche pe ril 2019 e alimentata da forti elementi di incertezza del contesto come testimonia anche l’ulteriore aumento dei depositi bancari. Prevista anche una diminuzione degli investimenti che si attesteranno a -1,7%.

Un 2019 in cui si prevede un calo generalizzato delle unità di lavoro in tutti i settori produttivi, tranne le costruzioni.

“Sull’economia toscana si conferma un rallentamento del 2018 sul 2017 e anche in prospettiva – dice Claudio Guggiari della segreteria di Cgil Toscana -. Molto dipende da dinamiche nazionali e internazionali, ma anche in Toscana abbiamo il dovere di provare a fare di più e meglio. Intanto bisogna continuare ad agire sulle infrastrutture materiali e digitali, rilanciare gli investimenti pubblici e privati, scommettere sulla formazione e su un turismo più diffuso e sostenibile, spingere per una maggiore dotazione strutturale delle nostre imprese anche attraverso un credito più accessibile, migliorare le condizioni di chi lavora.”

“E, su quest’ultimo punto – conclude Guggiari -, ci auguriamo di arrivare con le nostre controparti a degli avanzamenti contrattuali di sostanza e non a dover contrastare chi vuole fare ribassi sui costi del lavoro. Queste sono solo alcune delle nostre proposte, sappiamo che per ricreare le condizioni per una ripresa servono tanti ingredienti e un lavoro di squadra con gli attori istituzionali, sociali ed economici della Toscana”.

L’intervista di Lorenzo Braccini a Gianfranco Francese presidente di Ires Toscana e Claudio Guggiari, segretario Cgil Toscana.

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