Toscana, la denuncia di Cgil: 2.500 casi di mesotelioma per esposizione ad amianto

Toscana, Cgil: I settori dove si sono registrate “le esposizioni nocive sono trasporto e cantieristica navale, settore ferrotranviario, edilizia, attività estrattiva e produzione di energia”.

Secondo recenti dati forniti dall’Ispro e dal Servizio Sanitario della Toscana, sono ben 2.500 i casi di mesotelioma accertati in Toscana e ben 7.187 sono coloro che hanno denunciato di essere stati esposti all’amianto, in prevalenza nel corso della loro attività lavorativa.  I dati sono riportati dalla Cgil della Toscana alla vigilia della Giornata per la sicurezza sul lavoro (domani 28 aprile).

“Rafforzare l’impegno e le iniziative già in atto”, ammonisce il sindacato. “Le stime future non sono confortanti e assisteremo ad un picco della malattia tumorale, tra il 2022 e il 2025″. La Cgil Toscana chiede alle Istituzioni regionali di rafforzare l’impegno e le iniziative già in atto, come il programma di sorveglianza sanitaria gratuito specificatamente rivolto ai cittadini toscani che, nel corso della loro vita professionale, sono stati esposti all’amianto e ad altri fonti cancerogene, e di ultimare al più presto l’aggiornamento della mappatura dei siti e delle zone ove è ancora presente l’amianto”.

Secondo Cgil Toscana è indispensabile fin da subito “rafforzare i controlli in tema di salubrità ambientale e di sicurezza sul lavoro, prevedere risorse adeguate per smantellare, bonificare e mettere in sicurezza le tante strutture pubbliche e private ancora contaminate e individuare i siti destinati allo smaltimento e all’inertizzazione”, “assicurare un’adeguata sorveglianza sanitaria anche a quei lavoratori ancora esposti all’amianto (addetti all’edilizia, cantieristica, alle bonifiche)”, “riconoscere automaticamente la malattia professionale da parte dell’Inail per tutti i casi di mesotelioma la cui origine sia maturata in ambito lavorativo. Sono ancora troppi i casi in cui l’Inail non riconosce la malattia costringendo i lavoratori-vittime e i loro familiari a estenuanti e umilianti contenziosi”.

Inoltre sempre per la Cgil serve “diffondere la conoscenza delle possibilità offerte dai cosiddetti bandi Isi dell’Inail per incentivare e sostenere economicamente le imprese a realizzare progetti per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, prevedendo soprattutto incrementi del valore dei contributi a favore delle piccole imprese”, “stanziare risorse in grado di garantire, alle lavoratrici e lavoratori impiegati nelle grandi opere previste dal Pnrr, adeguate conoscenze e protezioni utili a prevenire il contatto nocivo con l’amianto e gli altri cancerogeni professionali. Come Cgil su questi fronti rafforzeremo la nostra azione di tutela per lavoratori e cittadini”.

🎧 Economia, CGIL: “in busta paga per i lavoratori una Quattordicesima di guerra” “

La guerra in Ucraina genererà perdite sul Pil della Toscana tra l’1,5 ed il 2% in 4 anni. lo dice il focus Ires sull’economia regionale. Il presidente Francese: “Gelate le ipotesi di ripresa”. La segretaria Cgil Toscana Angelini lancia la proposta di una sorta di “quattordicesima straordinaria” per lavoratori e pensionati colpiti da rincari e inflazione: “Intervenire per aumentare i salari”

“L’impatto della guerra in Ucraina, tra mancate esportazioni verso la Russia ed aumento dei costi sulle materie prime e l’energia, può produrre un risultato negativo sul Pil della Toscana tra l’1,5 ed il 2% nel prossimo quadriennio. Un impatto che rischia di essere sottostimato nel caso in cui non si arrivasse ad una rapida conclusione della guerra”: lo ha detto Gianfranco Francese, presidente di Ires Toscana, stamani a Firenze durante la presentazione del focus Ires sull’economia regionale “Finché c’è guerra… non c’è speranza, gelata sulla ripresa”. Infatti, in caso di una non breve durata del conflitto bellico, “le conseguenze sarebbero disastrose da tutti i punti di vista e non sarebbe eccessivo tornare ad evocare il rischio della perdita di centomila posti di lavoro in Toscana come effetto dell’impatto dei fattori negativi descritti sulle filiere industriali e su ridimensionati volumi di flussi turistici della nostra regione”, ha aggiunto Francese, proseguendo: “E’ veramente difficile parlare di congiuntura economica come se nulla fosse, mentre a poche centinaia di chilometri dai nostri confini nazionali si consumano quotidianamente massacri ed orrori. C’è un disperato bisogno di pace. C’è bisogno di una tregua reale che consenta di avviare un serio negoziato, non possiamo che sperare ed auspicare una rapida conclusione della guerra in Ucraina ed una ripresa di una prospettiva di un mondo multipolare in cui l’economia e gli scambi commerciali non diventino uno strumento per perpetuare conflitti armati, ma infrastrutture di pace per sconfiggere le disuguaglianze e favorire l’amicizia tra i popoli”.

“La guerra purtroppo non si risolverà in breve tempo, siamo di fronte a una tragedia immane innanzitutto umana che deve essere fermata. C’è un problema occupazionale e salariale. Quello che sta avvenendo, tra pandemia, guerra, inflazione e rincari, non deve ricadere su lavoratori e pensionati, che hanno già dato. Diciamo a governo e imprese che si deve trovare il modo di riconoscere risorse a chi lavora e a chi è in pensione, la gente più colpita da rincari e inflazione, perché è la strada per tenere e far ripartire i consumi”, ha spiegato la segretaria generale di Cgil Toscana Dalida Angelini, che ha lanciato al governo la proposta  di una sorta di quattordicesima straordinaria per lavoratori e pensionati: “Riconoscere una mensilità straordinaria in busta paga a lavoratori e pensionati, pari alla cifra che stanno perdendo per queste situazioni di crisi, da finanziare attraverso azioni fiscali e prendendo risorse laddove in questi anni duri si è fatto più utili. Bisogna alleggerire i pesi del carovita sulle famiglie, si rischia un disastro sociale. Su tutti questi fronti chiediamo anche alla Regione Toscana una interlocuzione maggiore con le forze sociali, serve difendere, oltre al potere d’acquisto, il lavoro di qualità e progettare politiche per crearlo”.

Circa l’economia della Toscana, per Francese “siamo ancora dentro la pandemia, e in uno scenario di guerra: sono gelate le ipotesi di ripresa”. Il quadro congiunturale che aveva chiuso il 2021 testimoniava di una forte capacità di resilienza dell’economia regionale capace di esprimere una performance positiva del Pil pari al 6,5%, superiore al dato medio nazionale. Una ripresa, peraltro, trainata positivamente dai consumi delle famiglie toscane in misura assai significativamente superiore alla media nazionale. Sicuramente anche il forte, seppur insufficiente, dispiegarsi della campagna di vaccinazione nel mondo ha prodotto una forte ripresa delle esportazioni che in Toscana nel 2021 hanno segnato un importante saldo positivo del +15% che ha riguardato tutti i macrocomparti dell’economia regionale. Il combinato disposto delle misure avviate con il Pnrr, unite ad una solida ripresa dei consumi e delle esportazioni, aveva posto una regione come la Toscana in una dinamica di significativa crescita del Pil che anche nel 2022, seppur in misura inferiore rispetto al rimbalzo forte del 2021, si sarebbe dovuto attestare previsionalmente intorno al +3,9 %. Una previsione oggi, pur con tutte le cautele del caso, completamente destituita di fondamento rispetto al nuovo scenario di guerra. Già la fine del 2021 era stata contrassegnata da un forte aumento della bolletta energetica sia per le famiglie che per le imprese, con un impatto rilevante sui bilanci familiari e sui costi di produzione. Questo impatto sarà sicuramente inevitabilmente amplificato dalle conseguenze della “crisi ucraina” e delle sanzioni decise dall’Unione Europea contro la Russia, in considerazione della forte dipendenza energetica del nostro paese dal gas naturale russo. E’ ragionevole pensare che questa nuova situazione produrrà un ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime, gas e petrolio, innescando ulteriormente una forte spirale inflazionistica con un pesante aumento dei costi di produzione che potrebbe mettere fuori mercato una parte importante del nostro apparato industriale. A questo tipo di evoluzione negativo del quadro congiunturale per un sistema industriale votato all’export, come quello italiano e toscano, vanno aggiunte le conseguenze dirette ed indirette della guerra sugli scenari geopolitici e commerciali che avevano già condizionato pesantemente tutta la fase prepandemica caratterizzata da forti tensioni fra Cina e Stati Uniti.

Il 2022 fino a metà febbraio si presentava come un altro anno estremamente positivo, con una crescita prevista per la Toscana pari a quasi il 4%. Tuttavia, l’inizio del conflitto armato in Ucraina e le violente conseguenze geopolitiche, economiche e di costo della materia prime ad esso collegate rendono molto più complesso il quadro previsionale. In attesa di dati più robusti, si può ad ogni modo evidenziare che una prima stima dell’impatto della guerra russo-ucraina per il 2022 si attesti grosso modo intorno allo 0,6% del prodotto interno lordo. A preoccupare non è tanto il blocco dell’export verso la Russia, pari per il 2020 a soli 100 milioni di euro, quanto la crescita del costo dell’approvvigionamento dell’energia sia per le imprese che per le famiglie. Un protrarsi della crisi oltre l’anno potrebbe avere un impatto pari ad almeno 1,6 punti percentuali di Pil nel quadriennio 2022/2025. Tuttavia, questo dato preliminare è probabilmente molto conservativo rispetto alla rottura parziale o totale delle catene del valore che nel medio periodo potrebbe investire non soltanto il settore degli idrocarburi, ma anche quello degli alimenti ed in particolare del grano, bene i cui primi due esportatori al mondo sono proprio Russia ed Ucraina. Va inoltre sottolineato che oltre ad impatti diretti e parzialmente stimabili, il perdurare di uno stato di crisi profonda ai confini dell’Ue potrebbe condurre ad una situazione di accelerazione delle dinamiche di de-globalizzazione che già a partire dal 2017/18 hanno reso più lenta, se non bloccato, la crescita delle interconnessioni all’interno delle catene di valore a livello globale. Un eventuale irrigidimento della situazione geopolitica globale colpirebbe in misura diretta le esportazioni a livello globale, risultando particolarmente pesante per quelle aree e regioni come la Toscana in cui l’export è voce fondamentale di crescita.

Tornano a salire i disoccupati (+12%) dopo l’anomala diminuzione del 2020 (-1,4%) e in parallelo diminuiscono gli inattivi in età da lavoro (-3,5%): riacquisisce valore segnaletico il tasso di disoccupazione, che, in media d’anno, sale al 7,6% con un aumento di 8 decimi di punto. Tuttavia la partecipazione al mercato del lavoro non è tornata ai livelli pre-crisi in quanto la partecipazione si posiziona al 71,1% ancora 1,6 punti al di sotto del livello medio del 2019. Si consolida il ruolo della componente a termine come perno della ripresa dell’occupazione nel 2021 (saldo pari a circa +28 mila posizioni e 300 considerando anche gli stagionali); dall’altro lato i rapporti di lavoro a tempo indeterminato evidenziano un saldo positivo in diminuzione rispetto all’anno scorso e di entità piuttosto modesta (da +14 mila e 600 a +431 posizioni), risultando quasi azzerato. Riguardo alle componenti di genere, nel 2020 l’unico apporto positivo è rappresentato dall’occupazione femminile, anche se di entità modesta (+0,4% pari a circa 3 mila donne occupate in più) e ancora in contrazione nei confronti del 2019 (-3,2%). In base alle stime Prometeia, possiamo calcolare un aumento della domanda di lavoro di lavoro (dopo il crollo del 2020), misurata dalle unità di lavoro, del 6,3%, che segnala come siano aumentate sostanzialmente le ore lavorate per occupato a parità di offerta che tende a rimanere stagnante con riferimento allo stock di occupati. Il differenziale dell’incremento di questi ultimi rispetto alla domanda di lavoro è spiegato dalla minore contrazione degli occupati rispetto alle ore lavorate nel corso del lockdown, beneficiando dei provvedimenti governativi straordinari di protezione del mercato del lavoro, compreso l’ingente ricorso alle ore di cassa integrazione. Per il 2022 l’incertezza rimane elevata, inasprendosi con l’inizio del conflitto russo-ucraino e i suoi effetti indiretti lungo le catene del valore fino ad arrivare ad incidere sui costi di produzione delle imprese.

I dati sulla Cassa Integrazione nel 2021 confermano il massiccio utilizzo dello strumento come ammortizzatore sociale in periodo di Pandemia. Rispetto al 2020, il dato complessivo è inferiore del 41%, con una marcata tendenza al rallentamento che si è evidenziata a partire dal terzo trimestre dell’anno scorso. Tuttavia, il ricorso alle varie forme di Cig risulta comunque circa cinque volte superiore all’anno 2019, anno in cui sono state autorizzate poco più di 18,5 milioni di ore, contro le oltre 186,7 milioni autorizzate nel 2020 e le quasi 110 milioni autorizzate nel corso del 2021. Da un punto di vista dei settori coinvolti, anche nel 2021 oltre la metà delle ore complessive autorizzate sono state utilizzate nel settore manifatturiero. Il secondo settore col maggior numero di domande è il commercio all’ingrosso e al dettaglio, seguito dal settore turistico. Complessivamente, commercio, turismo e manifatturiero, con oltre 89 milioni di ore autorizzate, coprono oltre l’80% del totale delle ore autorizzate. Ragionando in termini di giorni di lavoro coperti da Cig – e quindi persi per l’economia Toscana in generale – la situazione è nettamente migliorata rispetto al 2020: nel primo anno pandemico si erano persi oltre 23,3 milioni di giorni da 8 ore standard; nel corso dell’anno appena concluso, il dato si è quasi dimezzato, attestandosi intorno ai 13,6 milioni di giorni standard.

Controradio Infonews: le principali notizie dalla Toscana, 11 ottobre 2021

Controradio Infonews: ultim’ora, aggiornamenti, cronaca ed eventi in Toscana nella sintesi mattutina di Controradio. Per iniziare la giornata ‘preparati’.

CONTRORADIO INFONEWS – “Ringraziamo tutti quanti e tutte quante ci hanno portato solidarietà e vicinanza in queste ore”, così in una nota la Cgil della Toscana: il sindacato ha aperto le sedi della Camere del lavoro in tutta la regione, con presidi partecipati in ogni capoluogo e tanta solidarietà da parte di cittadini, istituzioni, associazioni, società civile, in risposta “all’attacco squadrista di ieri” alla sua sede nazionale a Roma. Fra gli intervenuti in solidarietà, il presidente Giani, rappresentanze di Anpi, Assostampa, Ordine dei Giornalisti, Collettivo di fabbrica Gkn. I presìdi toscani, sono stati promossi in concomitanza con la riunione dell’assemblea nazionale convocata davanti alla sede della Cgil di Roma.
CONTRORADIO INFONEWS – Un uomo di 63 anni è morto in seguito a un incidente stradale avvenuto nella tarda mattinata di ieri nel territorio di Barberino del Mugello, a Cornocchio. Secondo quanto ricostruito, la vittima viaggiava in sella a una moto. Nell’incidente coinvolte anche due auto. Rimasto ferito anche un 34enne, portato in codice giallo in ospedale.
CONTRORADIO INFONEWS – E’ stato ritrovato morto l’uomo di 83 anni disperso nei boschi di Vicchio del Mugello (Firenze) mentre cercava funghi nella località di Villore. E’ stato un cacciatore a individuare il corpo senza vita dell’anziano, deceduto per cause naturali. E’ la terza persona morta negli ultimi giorni in Toscana mentre cercavano i funghi nei boschi: gli altri due precedenti decessi sono avvenuti in provincia di Lucca.
CONTRORADIO INFONEWS – Un incendio ha interessato a partire dal tardo pomeriggio di ieri un traliccio dell’alta tensione dell’eletrodotto di Terna a Firenze, nella zona di Peretola.  In conseguenza delle fiamme è mancata per qualche secondo anche l’energia elettrica in più zone della città, da Rifredi a Scandicci. Non chiare al momento le cause delle fiamme.
Giga Grandi Cucine (Scandicci, Firenze): la proprietà venerdì scorso ha comunicato al sindacato la messa in liquidazione dell’azienda (con conseguente licenziamento dei 40 addetti). Oggi  lunedì 11 ottobre a Firenze è previsto in Regione il tavolo sulla vertenza con Fiom e azienda: in concomitanza, alle 11, presidio dei lavoratori (che saranno in sciopero) in piazza Duomo davanti alla sede dell’istituzione.
L’appello di Alexander Pereira, sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino ha avuto successo e sono stati già raccolti 1,1 milioni (rpt. milioni) di euro (ne servono 2 milioni) per la costruzione del nuovo auditorium del teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Dopo Marco Bizzarri, presidente e ceo di Gucci, che ha promesso mezzo milione di dollari, arriva un’altra donazione importante. Si tratta di quella di Stefano Aversa, Chairman della Fondazione Andrea Bocelli, che dona a titolo personale 100 mila dollari,

 

CONTRORADIO INFONEWS – Anche in Toscana lo sciopero generale nazionale indetto in maniera unitaria dal sindacalismo di base. A Firenze manifestazione con corteo (partenza ore 10 piazza Puccini con arrivo in piazza Adua). Sciopero del trasporto pubblico locale. L’astensione dal lavoro riguarda la tramvia e il trasporto su gomma nelle fasce orarie dall’inizio del servizio fino alle 6.30, dalle 9.30 alle 17 e dalle 20 fino alla fine del servizio.

Camere del lavoro aperte in Toscana “per rispondere all’attacco fascista alla Cgil ieri a Roma”

Camere del lavoro aperte in tutta la Toscana per rispondere all’attacco fascista alla sede Cgil a Roma. “Grazie per la solidarietà, sciogliere le organizzazioni che si richiamano al fascismo”. Il 16 ottobre manifestazione antifascista a Roma.

Camere del lavoro aperte in tutta la Toscana, con presìdi partecipati in ogni capoluogo e tanta solidarietà da parte di cittadini, istituzioni, associazioni, società civile. La https://www.facebook.com/cgiltoscana stamattina risponde così all’attacco squadrista di ieri alla sua sede nazionale a Roma. A Firenze il presidente della Regione Eugenio Giani è intervenuto al presidio davanti alla sede della Cgil regionale in via Pier Capponi e davanti alla Camera del lavoro in Borgo Greci. Durante i presìdi toscani, che erano in concomitanza con la riunione dell’assemblea nazionale convocata davanti alla sede della Cgil di Roma (a cui hanno partecipato la segretaria generale di Cgil Toscana e quella di Cgil Firenze Paola Galgani), la Cgil ha ribadito le sue posizioni: “Abbiamo subito un atto fascista e squadrista, è stata una ferita democratica e un’offesa alla Costituzione nata dalla Resistenza, un atto che ha violentato il mondo del lavoro e i suoi diritti, proprio quel mondo del lavoro che è stato fondamentale nei mesi della pandemia e si impegna oggi nel costruire la ripartenza del Paese. Ma non ci fanno paura. Abbiamo già sconfitto il fascismo, tutte le formazioni che si richiamano ad esso vanno sciolte. Per questo il 16 ottobre ci sarà una grande manifestazione a Roma, organizzata da Cgil-Cisl-Uil contro i fascismi e per il lavoro, invitiamo chiunque si ritenga antifascista. Ringraziamo tutti quanti e tutte quante ci hanno portato solidarietà e vicinanza in queste ore”.

Cgil Toscana, presidio alla Camera lavoro di Firenze

Firenze, “Domenica 10 ottobre, la Camera del lavoro in Borgo Greci sarà aperta dalle ore 10:00, fino al pomeriggio, previsto un presidio”. È quanto annunciato, in una nota, dalla Cgil Toscana e Firenze.

La Cgil Toscana invita “i lavoratori e la cittadinanza alla partecipazione e alla solidarietà in risposta a quanto successo oggi nella capitale. Alla stessa ora, a Roma in Corso Italia si svolgerà l’assemblea generale dell’organizzazione per decidere come rispondere ai fatti di sabato sera”

Un presidio è in programma, sempre domani, a partire dalle ore 10, a Livorno davanti alla sede Cgil di via G. Ciardi 8 per “denunciare l’inaccettabile assalto messo in atto oggi nei confronti della nostra sede nazionale di Roma da parte di alcuni esponenti di Forza Nuova e no-vax”, si legge in una nota della Cgil Livorno.

Arrivano intanto i primi commenti, dalle autorità politiche locali all’assalto alla sede Cgil avvenuto nel corso della manifestazione No Green Pass a Roma, guidato dai leader neofascisti Roberto Fiore e Giuliano Castellino.

“Chi ha assalito la sede della Cgil con violenza inaudita e fascista va punito con severità. Dietro la retorica dei no green pass vi sono movimenti pericolosi. Chi li ha istigati anche indirettamente è altrettanto responsabile. Solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori”. Lo ha scritto su Twitter il sindaco di Firenze Dario Nardella.

“Piena solidarietà alla Cgil e alle forze dell’ordine. A Roma non è stata protesta ma violenza fascista. Con unità respingiamo questi atteggiamenti e continuiamo a vaccinarci ripartendo in sicurezza”. Lo ha scritto sui social il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

Incidenti lavoro: muore travolto dal trattore a Greve in Chianti

E’ il secondo incidente mortale del genere nel giro di pochi giorni in Chianti: sabato scorso un 59enne ha perso la vita travolto da un trattore in località Uzzano

Un operaio di 24 anni è morto schiacciato da un trattore mentre stava lavorando in un’azienda agricola a Panzano, nel comune di Greve in Chianti (Firenze). Lo riferiscono i carabinieri. Il mezzo si è ribaltato mentre il giovane stava lavorando in un uliveto in pendenza. E’ il secondo incidente mortale del genere nel giro di pochi giorni in Chianti: sabato scorso un 59enne ha perso la vita travolto da un trattore in località Uzzano, sempre nel territorio di Greve in Chianti.

Secondo quanto emerso dalle prime verifiche dei carabinieri, il 24enne, originario di Roma, lavorava nelle ditta agricola della zio, dove era stato regolarmente assunto. Al momento dell’incidente stava operando in una zona scoscesa. Quando il trattore si è ribaltato è rimasto schiacciato ed è morto sul colpo per le gravi ferite riportate. Il trattore è stato sequestrato. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria, che nelle prossime ore deciderà se disporre l’autopsia.

Dai sindacati la richiesta compatta per rimettere la sicurezza sul lavoro al centro del dibattito pubblico. “Ancora un altro, ennesimo, tragico incidente sul lavoro. A farne le spese un operaio di 24 anni che si è ribaltato con un trattore a Panzano, Greve in Chianti. Sabato scorso un altro incidente sul lavoro simile sempre nel Chianti fiorentino, vittima un 59enne travolto da un trattore a Uzzano. Sono numeri intollerabili per un Paese civile. È inaccettabile morire sul lavoro, la dignità e il rispetto della vita umana sono valori non negoziabili su cui serve un impegno netto e immediato”. Così il segretario generale Uil Toscana Annalisa Nocentini in merito all’incidente avvenuto oggi in Chianti. “La Uil da mesi sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione, #ZeroMortiSulLavoro, affinché il tema della sicurezza sia rimesso al centro del dibattito pubblico – aggiunge in una nota -. Servono controlli più intensi, con personale qualificato e in numero adeguato. Le aziende e gli imprenditori devono impegnarsi su questo fronte, così come la politica e le istituzioni. Il sindacati è pronto a fare la sua parte. E’ il momento di fare scelte concrete e importanti in questa direzione. Basta temporeggiare. Basta morti sul lavoro”.

“Altri due morti sul lavoro in Toscana. Alla fine di aprile – ultimi dati ufficiali ad oggi disponibili – erano già stati 19, quattro in più che nello stesso periodo del 2020, ma a maggio e giugno altri ce ne sono stati oltre a questi ultimi. Una strage, va fermata. Tutti lo dicono, si passi dalle parole ai fatti, si investa in sicurezza, in formazione degli operatori, si aumentino i controlli, non mancano leggi, vanno fatte rispettare”. Così Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana. “Nel caso specifico – aggiunge in una nota -, nei campi delle nostre splendide colline, si renda cogente il dovere operare con trattori sicuri, con archi di protezione montati e relative cinture di sicurezza ventrali”. Per Laura Scalia, responsabile Cgil zona Chianti, e Elena Aiazzi, segreteria Cgil Firenze, “attendiamo che gli enti preposti facciano le opportune indagini per mettere in luce le responsabilità su questi infortuni mortali, ribadendo fortemente che non è accettabile morire sul lavoro. Nelle prossime settimane attiveremo iniziative sul territorio che avranno a tema la salute e la sicurezza sul lavoro, per ribadire che la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono una priorità”.

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