Muore operaio travolto da blocco di marmo

Tragedia a Marina di Carrara. Operaio dipendente di una ditta di autogru, di circa 40 anni, muore travolto da un blocco di marmo.

Si chiamava Luca Savio e aveva 37 anni, l’operaio morto stamani travolto da un blocco di marmo. Lascia la moglie e un figlio in tenera età.

Carabinieri e tecnici dell’Asl stanno conducendo le indagini per ricostruire la dinamica della tragedia. L’area dove si è verificato l’incidente mortale è stata sequestrata.
Sembra che l’uomo si trovasse vicino a un blocco già posizionato sul terreno. Per cause da chiarire l’informe di marmo si è mosso e ha colpito l’operaio al torace. Inutili sono stati i soccorsi. Per quasi mezz’ora i soccorritori hanno cercato di rianimarlo ma inutilmente. Molte cave, in segno di lutto, hanno subito sospeso il lavoro.

Commenta la tragedia Gualtiero Bassetti, presidente della Cei: “Purtroppo, nonostante le grandi grida e le grandi promesse, io stesso ho constatato che in certi ambienti di lavoro, perché le giro le fabbriche, e prima le giravo ancora di più, spesso mancano gli elementi essenziali della garanzia”.

“Raccomandiamo veramente che tutti i sistemi di sicurezza che sono necessari vengano rigorosamente applicati”, ha affermato, a margine della della Celebrazione eucaristica di San Benedetto nella Basilica di San Miniato al Monte a Firenze. “Non si può esporre la vita di un uomo – ha aggiunto – che ha un valore immenso, lo sa soltanto Dio, a qualche banale accidente per cui uno deve morire lasciando sola la famiglia”.

Il Gruppo regionale Movimento 5 stelle si è unito al cordoglio per l’evento: “Esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la tragica morte dell’operaio schiacciato da una lastra di marmo a Marina di Carrara. Ci stringiamo nel dolore ai familiari ed ai colleghi della vittima. Occorrerà fare piena chiarezza sulle cause dell’incidente fatale e rafforzare ulteriormente le misure di sicurezza in questi luoghi di lavoro particolarmente a rischio. E’ intollerabile che si continui a morire sul posto di lavoro. Occorre l’impegno di tutte le Istituzioni e di ogni schieramento politico per porre fine a questo tragico bollettino di guerra”.

“Un’altra tragedia, l’ennesima di una lunga serie per il nostro territorio. Bisognerà fare luce sull’accaduto e chiarire tutte le dinamiche. Resta però un fatto, morire sul lavoro è inaccettabile, lo diciamo troppo spesso e mai come adesso quindi è urgente intervenire in maniera concreta sulla prevenzione e sulla sicurezza: l’impegno nelle istituzioni deve essere totale. Così Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd. “Abbiamo messo in campo tante azioni su questo tema come Regione Toscana ma non dobbiamo fermarci, la sicurezza sui luoghi di lavoro deve rappresentare una priorità assoluta. Ai familiari e ai colleghi della vittima il più profondo cordoglio e la massima vicinanza in questo momento di enorme dolore”, conclude Bugliani.

L’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi, ha commentato: “Ancora un morto sul lavoro. E ancora una volta nel settore del marmo. Il primo pensiero va alla famiglia, alla quale esprimo la mia vicinanza e la mia solidarietà. E’ davvero doloroso registrare un nuovo infortunio mortale proprio in un settore in cui tanto abbiamo fatto per aumentare la sicurezza e accrescere la consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro”.

“In questi ultimi anni – ricorda l’assessore – abbiamo messo in campo interventi concreti. Ma evidentemente tutto questo non è ancora sufficiente. Per migliorare la sicurezza nelle cave e nel settore del marmo è necessaria una stretta collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro, una vera alleanza tra tutte le figure dell’impresa. E i controlli devono essere assidui e costanti”.

Dure le parole di CGIL Toscana: “A distanza di 2 mesi un altro infortunio mortale sul lavoro si è portato via un lavoratore della provincia. Dalle prime notizie sembra che il giovane stesse lavorando intorno ad un blocco di marmo in un deposito vicino al porto che improvvisamente lo ha colpito mentre lo stava movimentando. Al momento risulta che avesse un contratto di lavoro attivato il 6 luglio e della durata di soli 5 giorni. Un ragazzo di 37 anni ha perso la vita per un contratto di lavoro di soli 5 giorni!Appresa la notizia, nelle cave è scattata la solidarietà di tutti i cavatori che hanno immediatamente abbandonato il lavoro e così hanno fatto tanti lavoratori del piano del settore lapideo. La tragedia di oggi è indice di fallimento di tutta la nostra comunità. Nonostante la task-force messa in campo dalla Regione Toscana continua la strage, perché di vera e propria strage si parla, di lavoratori. La nostra posizione è sempre la stessa: le imprese che non rispettano le leggi e le regole in materia di salute e sicurezza sul lavoro devono essere chiuse! Inoltre tutti gli attori coinvolti devono riflettere sull’ opportunità di consorziare le piccole imprese in maniera tale da avere più garanzie e tutele per lavoratori e lavoratrici. La CGIL di Massa Carrara oltre ad esprimere cordoglio ai familiari del ragazzo e lancia ancora una volta un appello affinchè tutti i soggetti istituzionali coinvolti si impegnino fermamente per fermare questa strage

Firenze: Cgil aderisce a manifestazione di Rossi e Nardella

Lo annunciano il segretario regionale del sindacato Dalida Angelini e quello fiorentino Paola Galgani, che invitano ad aderire all’iniziativa di Firenze.

La Cgil Toscana e quella fiorentina aderiscono all’appello lanciato ieri dal governatore Enrico Rossi e dal sindaco di Firenze Nardella contro il razzismo e a difesa della democrazia.

“Diciamo no a chi alimenta il razzismo e la logica del capro espiatorio su cui scaricare difficoltà che non si è in grado di sconfiggere – sottolinea Angelini in una nota -. Ci attende una lunga traversata, perché tanta gente non reagisce anzi condivide affermazioni che spargono intolleranza e discriminazione. E’ fondamentale perciò difendere le basi e i valori della democrazia, proprio per tutelare i più deboli e combattere paure e insicurezze. Parteciperemo quindi con convinzione alla annunciata manifestazione di Firenze indicata nell’appello”.
Galgani spiega che “saremo senz’altro presenti alla manifestazione di Firenze quando sarà organizzata. Non ne possiamo più di leggere di censimenti di minoranze, fili spinati, respingimenti, porti chiusi, prove di forza sulla pelle dei bambini. Il tutto, mentre, in particolare dal ministro dell’Interno, viene alimentato un clima di odio e intolleranza che mette all’indice sempre i più deboli e diffonde xenofobia, e ci riporta alla mente epoche buie della nostra storia. Per chi difende i valori della democrazia e della Costituzione, è il momento di mobilitarsi”.

Acquarius; Cgil Toscana: “azione che calpesta i principi della Costituzione”

Lo afferma il segretario della Cgil toscana Dalida Angelini, a commento della decisione di chiudere i porti italiani alla nave Acquarius con a bordo centinaia di migranti.

“Intollerabile, inaccettabile, gridiamolo forte. La Cgil non starà ferma. Due ministri della Repubblica, che solo qualche giorno fa hanno giurato sulla Costituzione italiana, hanno preso in giro gli italiani se, a distanza di qualche ora, si sono fatti promotori di un’azione che i principi della Carta calpesta”.
Angelini spiega, in una nota, che il sindacato è “al fianco del sindaco di Livorno Nogarin che ha manifestato la sua disponibilità a tenere aperto il porto labronico”. “Per confermare un diritto di civiltà – aggiunge il segretario -, contro la barbarie, per mettere in sicurezza i profughi imbarcati sulla Aquarius e i molti altri che lo saranno in altre navi nelle prossime settimane e mesi invito la categoria e i lavoratori dei porti toscani a fare sentire la loro voce”.
“Mi si dice – conclude Angelini -, che il governo spagnolo abbia dato la propria disponibilità ad accogliere la nave, grazie Spagna, è questa l’Europa che vogliamo, un’Europa solidale”.
“Nel momento in cui mi sono reso conto che oggettivamente questo poteva creare dei problemi al governo mi è sembrato corretto rimuovere il post. Quella rimane comunque la mia posizione e credo di interpretare quella di una città che, rispetto a queste tematiche, ha sempre avuto una grande sensibilità”. Commenta così il Sindaco di Livorno Nogarin dopo aver rimosso un post su Facebook in cui annunciava di voler accogliere la nave Acquarius.

Maggio: Cgil, accordo stabilizzazione 40 lavoratori in 2 anni 

Firmato negli ultimi giorni l’accordo per gestire il percorso di esternalizzazione del servizio maschere e assistenza al pubblico e del servizio biglietteria del Maggio, tra Filcams Cgil, Uil Trasporti, Fondazione Maggio Musicale Fiorentino e Best Union Company. A comunicarlo una nota della Cgil Toscana.

Il Maggio Musicale ha avviato un percorso di esternalizzazione dei servizi, che prevende la trasformazione dei contratti a chiamata in contratti di lavoro subordinati part time a partire da ieri, primo marzo, fino a luglio e stabilizzazione, dallo stesso mese, con assunzione a tempo indeterminato, dell’intera forza lavoro composta da 40 addetti nell’arco di due anni.

Per la Filcams Cgil “l’accordo rappresenta un sensibile passo in avanti per tante lavoratrici e tanti lavoratori” ma sarà fondamentale “vigilare e seguire gli sviluppi. Come Cgil seguiremo e monitoreremo l’intero percorso della stabilizzazione, ma oggi abbiamo costruito una buona base di partenza”.
La Slc Cgil Firenze, pur non condividendo e criticando la scelta del Maggio Musicale Fiorentino di esternalizzare i servizi, affidando ad altri un patrimonio importante di competenze fino ad oggi peculiari della Fondazione, e senza significativi risparmi, “ha lavorato per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori interessati alla procedura. Il futuro della Fondazione è tuttora incerto, permangono le criticità sulle quali occorre vigilare, ma questo accordo è la dimostrazione che interlocuzione e confronto, quando veri e ricercati dalle parti, possono portare a punti di sintesi positivi frutto dell’impegno di tutte le organizzazioni della Cgil”.

Empoli: corteo antifascista, “Rispondere a fatti Macerata con valori democratici”

Oltre mille persone hanno partecipato ieri pomeriggio a Empoli (Firenze) alla manifestazione antifascista indetta da associazioni e sindacati in risposta alla lettera di minacce, contenente due pallottole e il segno di una svastica, inviata pochi giorni fa dal sindaco Brenda Barnini (Pd).

Il corteo “Mai più fascismi” è stato promosso dalla Cgil, con il coinvolgimento anche delle sigle sindacali Cisl e Uil, insieme alle associazioni di ex deportati Aned, e di ex partigiani Anpi, dell’Arci, di Libera, di Udu – Unione degli Univesitari e Rete degli Studenti. La
manifestazione si è chiusa di fronte a uno dei monumenti simbolo della Resistenza e della lotta alle barbarie nazifasciste perpetrate contro i cittadini empolesi durante la seconda guerra mondiale, la ciminiera della ex vetreria Taddei, in via Fratelli Rosselli.
Paola Galgani, segretaria della Cgil di Firenze, al termine del corteo ha dichiarato: “Tanti lavoratori, studenti e cittadini oggi hanno dato una risposta importante perché sanno che è fondamentale presidiare la democrazia”.

“I fatti di Macerata sono terribili, e ci confermano che dobbiamo tenere la guardia alta: bisogna rispondere a quei fatti alzando i toni sui valori democratici – ha aggiunto Galgani – In Italia ma anche in Toscana dove da tempo registriamo episodi di intolleranza, neofascismo e razzismo”.
Il discorso di chiusura è stato tenuto dal sindaco Barnini: “L’antifascismo non è un ferro vecchio, è un valore anche oggi, un valore fondante della nostra Costituzione. A chi pensa il contrario, abbiamo il dovere di spiegare a chi pensa una cosa del genere che non
è vero”.
Al corteo hanno sfilato rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e delle associazioni, i sindaci e gli amministratori comunali dell’Empolese Valdelsa ed esponenti di Pd, Leu, M5S e Potere al Popolo. Erano presenti anche i parlamentari Roberto Speranza (Leu),
Dario Parrini (Pd), Laura Cantini (Pd), Lorenzo Becattini (Pd) e il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, fondatore di Mdo esponente di Liberi e Uguali.

Domanda per reddito di inclusione, Cgil lancia l’allarme

Fuso (Cgil Toscana): “Senza nuove risorse i Caf non potranno retribuire gli operatori, situazione drammatica: Comuni e Anci incalzino il Governo. Serve una convenzione Caf-Comuni”

“Dal 1° dicembre è possibile presentare la domanda per il Reddito di Inclusione (ReI) presso i Comuni. Sulla carta tutto è pronto e a posto, peccato che i Comuni abbiano difficoltà a prendere in carico le domande di accesso al ReI fino dall’inizio del percorso.

La modulistica necessaria alle domande è complessa e i Comuni non sono in grado di assistere nella compilazione delle domande. In questi casi il rischio di errore è piuttosto elevato, così come l’eventuale rifiuto delle domande.

I Comuni per ovviare a questa difficoltà indirizzano i richiedenti per la compilazione verso altre strutture, tra cui il sindacato. Ma ciò non è corretto per due motivi: uno, l’assenza al momento di convenzioni tra i Comuni e le Organizzazioni Sindacali per rendere effettive le domande attraverso la compilazione di una modulistica complessa; l’altro, il fatto che il sindacato dovrebbe fornire la necessaria certificazione ISEE senza alcun compenso dovuto.

Se in Legge di Bilancio non ci saranno le risorse necessarie i Centri di Assistenza Fiscale non potranno retribuire gli operatori addetti a questo servizio. Questa situazione va avanti da circa due mesi ed ora diventa più drammatica. E’ necessario che i Comuni e l’ANCI Toscana sottopongano al Governo e al Parlamento la necessità di risorse adeguate per esercitare un obbligo di legge, in questo caso per presentare la domanda e ottenere, se di diritto, il ReI.”

Firmato: Mauro Fuso, segreteria Cgil Toscana

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