Ven 19 Apr 2024

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Spi Cgil Firenze: un assegno pensionistico su 4 è da rivedere, 600 mila euro non pagati

Pensioni, lo Spi Cgil Firenze recupera 597mila euro di somme dovute non pagate per 871 pensionati. “Venite a farvi controllare l’assegno, uno su quattro è da rivedere, c’è la possibilità di recuperare somme ingenti”. Maggiorazione sociale, assegni al nucleo familiare, quattordicesima: ecco 4 storie di recupero andato a buon fine

Nel territorio fiorentino, un assegno pensionistico su quattro (per la precisione, il 25,84%) è da rivedere. E 871 pensionati fiorentini (in maggioranza con pensioni sotto i mille euro) che in questo anno si sono rivolti allo Spi Cgil hanno potuto recuperare la bellezza di (in totale) oltre 597mila euro, grazie alla verifiche telematiche sul cosiddetto modello “Obis M” (la busta paga del pensionato). Nella maggior parte dei casi, si è trattato di non avere corrisposto le quattordicesime; seguono a ruota casi sull’invalidità civile, sugli assegni al nucleo famigliare, sui supplementi-reversibilità, sulla maggiorazione sociale, sull’integrazione del trattamento minimo. L’ufficio che ha recuperato più denaro è quello di Certaldo (99mila euro), a seguire ai primi posti Fucecchio (92mila euro), Vinci-Cerreto (91mila euro), Montelupo Fiorentino (65mila euro); la somma più ingente recuperata per un singolo pensionato ha sfiorato i 7mila euro.

“E’ importante ricordare che su questo fronte l’Inps si muove solo su sollecitazioni dell’interessato: quindi, per il pensionato è fondamentale controllare, ci sono possibilità di recupero di somme o prestazioni che non vengono concesse se non espressamente richieste – si tratta di diritti inespressi riconoscibili solo a domanda, diritti o prestazioni che possono insorgere in un momento successivo alla liquidazione della pensione – e inoltre è possibile chiedere indietro somme non versate fino a 5 anni prima”, spiega lo Spi Cgil Firenze, che lancia un appello ai pensionati a farsi assistere su questa questione così importante per la giustizia sociale e le tasche dei pensionati stessi (tel. 055-2700435, mail [email protected]).

Lo Spi Cgil Firenze, con l’aiuto dell’Inca Cgil, sta lavorando ad un progetto di lettura del modello “Obis M” da circa tre anni, da quando cioè l’Inps non manda più al domicilio del pensionato questa documentazione. Avere questo modello è un diritto della persona: questo documento è a disposizione del pensionato alla fine di gennaio di ogni anno, perché a partire dal primo gennaio viene aggiornata la pensione in base all’adeguamento al costo della vita. A questo modello il pensionato può accedere scaricandolo on line, recandosi all’Inps e – se iscritto – al sindacato pensionati della Cgil. Non ricevendolo, il pensionato può dimenticarsi di avere diritto a questa certificazione quindi non può verificare i cambiamenti che possono essere avvenuti sulla propria pensione in base alle mutate condizioni economiche e familiari. L’impegno dello Spi Cgil su questo progetto (e lo Spi Cgil ringrazia i tanti volontari nelle leghe che permettono l’assistenza ai pensionati su questo fronte) prosegue negli anni anche informando le persone con apposite campagne. Tutto questo per garantire agli iscritti la stampa di questo modello e attraverso la sua lettura verificarne la correttezza. Con la lettura si arriva a riconoscere i cosiddetti “diritti inespressi” e a recuperare quanto dovuto, anche somme ingenti.

Le prestazioni legate al reddito di coppia o individuali alle quali il pensionato può avere diritto con la rilettura del modello “Obis M” sono o previdenziali (integrazione al trattamento minimo, 14° mensilità, pensione ai superstiti, rivalutazione) o assistenziali (maggiorazione sociale, importo aggiuntivo dell’assegno pensionistico, assegno al nucleo famigliare e assegno al nucleo famigliare di persona sola non autosufficiente con pensione di reversibilità proveniente da lavoro dipendente).

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