Ven 26 Apr 2024

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Salvini querela blogger fiorentino che lo aveva paragonato a Hitler

Soufiane Malouni, militante dell’Associazione dei Giovani musulmani, che vive a Firenze, è stato querelato per diffamazione dal leader della Lega. La vicenda, iniziata nel 2015, è stata resa nota oggi nel corso di una conferenza stampa a Firenze dal difensore dell’avvocato Mattia Alfano

In un post su facebook aveva accostato il segretario della Lega Matteo Salvini a Adolf Hitler. Per questo Soufiane Malouni, un giovane blogger marocchino, militante dell’Associazione dei Giovani musulmani, che vive a Firenze, è stato querelato per diffamazione dal leader della Lega e ora sarà il gip di Spoleto (Perugia) a decidere se archiviare la vicenda o mandare a processo il giovane. La vicenda, iniziata nel 2015, è stata resa nota oggi nel corso di una conferenza stampa a Firenze dal difensore dell’avvocato Mattia Alfano, presente anche Malouni. Proprio quest’ultimo, che su facebook ha un profilo seguito da oltre 46mila persone, mette in bacheca le foto affiancate del dittatore tedesco e del segretario del Carroccio, ponendo a confronto alcune loro posizioni e aggiungendo ‘Alla fine Salvini non è razzista!!! anche se pensa come Hitler’.

Il leader della Lega lo querela per diffamazione a Trento, luogo dove si ritiene in un primo momento che il post sia stato pubblicato. Il giudice emette nei confronti di Malouni un decreto penale di condanna al pagamento di 50 euro; una decisione alla quale il blogger fa opposizione. Tutto viene poi trasferito alla procura di Spoleto per competenza territoriale e pochi giorni fa la procura ha notificato l’avviso di conclusione indagini. “Una vicenda giudiziaria che ha del paradossale – ha detto il difensore – perchè il post di Soufiane, certamente forte nei toni, evidenzia prese di posizione su musulmani, rom e omosessuali che di fatto, in questi anni sono stati oggetto di numerose dichiarazioni pubbliche da parte di Salvini”. Il blogger sostiene di “aver solo messo a confronto posizioni basate su odio e paura per segnalare che, come è già avvenuto nel passato, da campagne che speculano sulle paure e sull’odio non sono scaturite che conseguenze negative per la società”.

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