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Mar 16 Dic 2025
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ToscanaCronacaPrato, sindacalisti e scioperanti aggrediti davanti al ristorante cinese: sei feriti

Prato, sindacalisti e scioperanti aggrediti davanti al ristorante cinese: sei feriti

Colpito il presidio del Sudd Cobas in via Galcianese contro i turni massacranti nella ristorazione. Il sindacato parla di quarta aggressione da settembre e chiede un intervento del questore.

Serata di tensione in via Galcianese, nella zona ovest di Prato, dove sei persone sono finite in ospedale dopo un’aggressione avvenuta intorno alle 21.30 di domenica 14 dicembre davanti al ristorante cinese “Scintilla”. Nel parcheggio del locale, da una decina di giorni, era in corso un presidio del sindacato Sudd Cobas, che protesta contro i turni di lavoro giudicati troppo pesanti nel settore della ristorazione. Secondo il racconto del sindacato, alcuni presenti al presidio sarebbero stati colpiti a bottigliate, e almeno due avrebbero riportato ferite serie.Il Sudd Cobas sottolinea che si tratta della quarta aggressione subita da settembre ai presidi organizzati in città. «Nonostante l’ora tarda, subito dopo l’aggressione più di cento operai della zona hanno raggiunto il presidio in uno straordinario gesto di solidarietà», si legge in una nota. Per il sindacato, l’attacco arriva “dopo i primi scioperi, le prime vittorie e i primi accordi sindacali” in un comparto, quello della ristorazione, dove finora la sindacalizzazione era pressoché assente. «Nessun tentativo di intimidazione sarà tollerato. La violenza non potrà fermare la fame di diritti di chi da troppo tempo è sfruttato», aggiunge l’organizzazione.Per oggi, lunedì 15 dicembre, alle 18 il Sudd Cobas ha convocato un nuovo presidio “per il diritto di sciopero” proprio nel luogo dell’aggressione, in via Galcianese 77/18, chiamando alla mobilitazione la “città democratica” e sollecitando un segnale chiaro da parte delle istituzioni. Il sindacato richiama l’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che consente al questore di sospendere l’attività di un locale per motivi di ordine e sicurezza pubblica: «Le istituzioni devono affermare con i fatti che la sicurezza di chi rivendica diritti conta» è l’appello finale della nota.