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Dom 15 Giu 2025
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PM: Bugetti è ricattabile, va arrestata

E’ quanto sostengono i pm di Firenze descrivendo al gip i motivi delle esigenze cautelari nella richiesta di arresto della sindaca Bugetti che il 19 giugno sarà oggetto di un interrogatorio per entrambi gli indagati

Ilaria Bugetti (Pd) non garantisce alla cittadinanza di Prato l’indipendenza e la terzietà che deve dare un sindaco in quanto ricattabile e asservita alle richieste dell’industriale Riccardo Matteini Bresci, e anche per questo motivo entrambi devono essere arrestati per corruzione. E’ quanto sostengono i pm di Firenze descrivendo al gip i motivi delle esigenze cautelari nella richiesta di arresto che il 19 giugno sarà oggetto di un interrogatorio per entrambi gli indagati.

Per gli inquirenti c’è una duratura reiterazione di illeciti nello schema tenuto dai due indagati, vale a dire il sostegno elettorale in cambio di interventi nelle istituzioni a favore degli interessi di Matteini. Ciò, a partire da quando Bugetti venne eletta al Consiglio regionale della Toscana fino all’elezione come sindaco di Prato.

La procura di Firenze ha chiesto gli arresti per Ilaria Bugetti (domiciliari) e per Riccardo Matteini Bresci (il carcere) non solo per reiterazione del reato ma anche per inquinamento delle prove.

Gli inquirenti hanno riscontrato un rapporto patologico risalente nel tempo fra i due. Bugetti in passato era stata pure dipendente di un’azienda del gruppo Colle controllato dall’imprenditore e una volta passata alla politica avrebbe asservito la sua funzione, prima di consigliere regionale della Toscana e poi di sindaca, agli interessi di Matteini Bresci.

L’industriale in un’intercettazione ne garantiva agli interlocutori la fedeltà parlandone come di un suo “attrezzo”, di averla a disposizione dentro le istituzioni.

Matteini Bresci, è la convinzione della procura, condiziona tuttora Ilaria Bugetti su scelte fatte nell’esercizio del suo ruolo di pubblico ufficiale. E Bugetti ha continuato a mostrarsi sensibile alle richieste dell’industriale nonostante che nel frattempo lui abbia patteggiato, in altra vicenda, una condanna per corruzione e per tentata concussione in uno scambio di favori con l’ex comandante dei carabinieri di Prato.

Pieve a Nievole: incendio in oliveto, 5 feriti, 2 gravi

Ci sono due feriti gravi a causa dell’incendio divampato questa mattina in un oliveto a Pieve a Nievole (Pistoia).

Un incendio di vegetazione è scoppiato nelle vicinanze di alcune abitazioni nel Comune di Pieve a Nievole (Pistoia), in via delle Pietre Cavate. È stato necessario l’intervento delle squadre e dell’elicottero Pegaso del 118 perché risultano alcune persone ferite o ustionate. Sul posto i vigili del fuoco, con anche un elicottero, e squadre Aib della Regione Toscana. Le operazioni di spegnimento sono in corso, le cause saranno accettate al termine delle operazioni di spegnimento.

A causa dell’incendio ci sono due feriti gravi: si tratta di un 54enne, trasferito con l’elicottero Pegaso all’ospedale di Pisa, e di un 85enne, che ha riportato ustioni di secondo e terzo grado, che sarà trasferito in un ospedale dell’Emilia Romagna (probabilmente Parma o Cesena).

Secondo quanto appreso ci sarebbero altre tre persone ferite ma in maniera meno grave. L’area dove è scoppiato il rogo, che presenta molti ulivi e sterpaglie, si trova nel comune di Pieve a Nievole, al confine con il comune di Montecatini Terme (Pistoia). I vigili del fuoco, oltre a spegnere l’incendio e a mettere in sicurezza la zona, hanno dovuto proteggere dalle fiamme anche alcune abitazioni.

Sono in corso le indagini che dovranno accertare le cause.

Forza Italia: Bugetti valuti se sospendersi incarico durante indagini

Così Lorenzo Santi e Francesco Cappelli, commissari coordinamento provinciale forza Italia Prato.

“Le notizie che emergono dall‘inchiesta della procura su un presunto sistema corruttivo che coinvolge direttamente il sindaco di Prato Ilaria Bugetti lasciano sgomenti, ma impongono prima di tutto rispetto per il lavoro della magistratura e un profondo senso di responsabilità da parte di tutti. Come Forza Italia, riaffermiamo con fermezza la nostra fiducia nello Stato di diritto e nel principio di presunzione d’innocenza. Al tempo stesso, crediamo che, proprio per tutelare le istituzioni, sia doveroso compiere scelte politiche chiare: chi ricopre ruoli apicali dovrebbe valutare la possibilità di sospendersi dall’incarico durante il corso delle indagini, per garantire serenità al dibattito pubblico e trasparenza nell’azione amministrativa”. Così Lorenzo Santi e Francesco Cappelli, commissari coordinamento provinciale forza Italia Prato.

“Da tempo, Forza Italia osserva con preoccupazione alcune dinamiche che caratterizzano la vita amministrativa della città – aggiungono in una nota -: una gestione fortemente centralizzata, che tende a chiudersi su se stessa e a rifiutare il confronto con visioni diverse. L’indagine in corso rappresenta un passaggio delicato che impone a tutti una riflessione più ampia”.

“ Quando un’amministrazione resta al potere in modo continuativo per molti anni -proseguono i due commissari di Forza Italia- , senza alternanza e senza reale apertura, il rischio è che si sviluppino automatismi, relazioni improprie e meccanismi poco trasparenti, che finiscono per allontanare le istituzioni dalla comunità”.

Ieri, durante un’iniziativa per la campagna di tesseramento 2025, “abbiamo condiviso con decine di cittadini un momento di confronto vero, all’insegna dell’ascolto e della partecipazione. Le vicende di queste ore sono state al centro di riflessioni profonde: tra i partecipanti c’è una crescente consapevolezza che Prato meriti un ricambio, una scossa civile e culturale che restituisca dignità alle istituzioni e fiducia nella politica. Forza Italia intende farsi carico di questa domanda di rinnovamento – concludono -, costruendo un progetto serio, aperto e radicato, che metta fine a decenni di gestione chiusa e autoreferenziale”.

La Porta (FdI) : Bugetti ‘omette in curriculum per chi lavorò’

“Si apprende con certezza che il rapporto di lavoro di Ilaria Bugetti in un’impresa legata all’imprenditore Riccardo Bresci Matteini è stato continuativo dal 2016 al 2024 – Un rapporto di lavoro, del quale ad oggi è ancora da appurare la natura” dice la deputata pratese di FdI, Chiara La Porta

“Alla luce dell’indagine a carico del primo cittadino di Prato Ilaria Bugetti abbiamo il dovere di ribadire dubbi e domande che già un anno fa avevamo fatto sul rapporto di lavoro di Ilaria Bugetti con un’azienda legata al Gruppo Colle dell’imprenditore Riccardo Bresci Matteini, ben descritto oggi sulla stampa. Allora non ricevemmo risposte e fummo accusati testualmente, durante la corsa elettorale di Bugetti a sindaco di Prato, di ‘non avere altri argomenti se non il fango’ contro di lei”. Lo scrive, in una nota, il deputato pratese di FdI, Chiara La Porta, sull’inchiesta per corruzione che coinvolge Bugetti e Bresci Matteini.

“Si apprende con certezza che il rapporto di lavoro di Ilaria Bugetti in un’impresa legata all’imprenditore è stato continuativo dal 2016 al 2024 – prosegue La Porta -. Un rapporto di lavoro, del quale ad oggi è ancora da appurare la natura, anche sul fronte contributivo, che non compare in ben tre curricula depositati dalla sindaca nel 2015 e nel 2020 per le elezioni Regionali e nel 2024, per la candidatura a sindaco di Prato e per il quale dichiarava di ricevere uno stipendio mensile”.

“Quel lavoro non risulta mai indicato, pur non essendo Bugetti in aspettativa, che si affretterà invece a chiedere solo dopo i solleciti di FdI al presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo nel giugno 2024 – ricostruisce La Porta -. Oggi non possiamo che chiederci il perché Bugetti abbia sentito la necessità di non voler inserire mai, lungo l’arco della sua carriera curriculare, quel rapporto di lavoro”.

“Ce lo chiediamo perché ci appare come mancata trasparenza non solo per le istituzioni che Bugetti rappresenta, ma soprattutto nei confronti dei cittadini che dovevano votare, in tre tornate elettorali. Ci chiediamo, in particolare: c’era qualcosa da nascondere?”.

Cascine: cade un altro ramo, nessun ferito

Firenze, altro cedimento dopo quello giovedì con ragazza ferita. Ramo di bagolaro crolla alle dall’altezza di 20 metri, nessun ferito

Ancora un ramo caduto nel parco delle Cascine di Firenze, fortunatamente senza conseguenze questa volta. Il ramo si è staccato questa mattina da un bagolaro in viale della Catena ed è finito al suolo da un altezza di circa 15-20 metri. Nessuna persona è rimasta coinvolta, il ramo è stato rimosso e il tratto del viale interno al parco è regolarmente aperto.

Solo due giorni fa un ramo si era staccato da un tiglio a poche decine di metri di distanza, in viale della Tinaia, mentre c’erano persone in coda per entrare al concerto dei Guns ‘N Roses e una ragazza in attesa di mostrare il biglietto era stata colpita e ferita.

a pianta, spiega Palazzo Vecchio in una nota, era stata sottoposta ad una Vta (la Visual tree assessment, la valutazione visiva della stabilità di un albero, un metodo per valutare la stabilità e la salute delle piante) nel marzo del 2024 senza prescrizioni, con scadenza a marzo del prossimo anno. Gli esperti ipotizzano si possa trattare di un caso di ‘summer branch drop’, la rottura (o il cedimento) improvvisa delle branche. Un fenomeno che si verifica durante i mesi estivi quando le giornate sono particolarmente calde e l’aria è calma.
Il ramo, viene ancora specificato, è caduto da un’altezza di circa 10 metri.

Intanto sempre alle Cascine  è  cominciato nella mattinata di ieri il controllo straordinario alla chioma delle alberature di viale della Tinaia,  deciso a seguito della caduta di un ramo da un albero e il conseguente ferimento di una 23enne che ha riportato una frattura vertebrale.

I tecnici agronomi incaricati dei controlli alle alberature dalla direzione ambiente del Comune, si legge in una nota di Palazzo Vecchio, hanno effettuato il controllo in quota sulle prime sei piante poste su entrambi i lati del viale della Tinaia, compreso l’esemplare dal quale si è distaccato il ramo ieri. Dalle prime verifiche è emerso che le piante non presentano criticità ma a scopo precauzionale e sulla base del principio della massima cautela, è stata decisa la rimozione di un ramo di un altro tiglio presente lungo il viale.

I controlli sulle alberature di questa zona delle Cascine, si fa ancora presente, continueranno anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni i professionisti procederanno con l’analisi dei dati raccolti.

“Controlli straordinari che, come amministrazione, abbiamo deciso e che facciamo con la massima attenzione per verificare lo stato delle alberature” commenta la vicesindaca e assessora all’ambiente Paola Galgani.

 

 

‘Stop fonti fossili’: flashmob Legambiente a Eni Calenzano

Gli attivisti di Legambiente hanno manifestato portando pale eoliche e pannelli solari per evidenziare l’urgenza di velocizzare gli investimenti nelle fonti rinnovabili e abbandonare gas, carbone e petrolio

“Cchiedere lo stop delle fonti fossili, cariche di pericoli per l’ambiente e per lavoratori e lavoratrici, e la riconversione dell’area ad hub delle rinnovabili” : sono queste le motivazioni del Flashmob organizzato da Legambiente questa mattina a Calenzano (Firenze) davanti al deposito Eni di via Erbosa dove il 9 dicembre 2024 persero la vita 5 operai a causa di un’esplosione.

Gli attivisti di Legambiente hanno manifestato portando pale eoliche e pannelli solari per evidenziare l’urgenza di velocizzare gli investimenti nelle fonti rinnovabili e abbandonare gas, carbone e petrolio. Alcuni dei partecipanti si sono travestiti da struzzi per mostrare l’indifferenza davanti la crisi climatica.

“Oggi siamo in piazza per sottolineare che ci siamo stancate di vedere come il Governo nasconda la realtà degli effetti della crisi climatica sui nostri territori e sul mondo. E di come si continuino a rimandare le azioni efficaci da realizzare – dichiara Silena Baino, referente coordinamento giovani di Legambiente Toscana – Abbiamo deciso di scegliere il deposito Eni di Calenzano per rimarcare come i nostri territori siano ancora disseminati di impianti fossili, pericolosi per l’ambiente, per la salute e la vita di chi lavora in questi luoghi.
La transizione ecologica è indispensabile e va usata come occasione per mettere in discussione come siamo cresciuti e abbiamo vissuto finora”.
Il flashmob fa parte della giornata di mobilitazione nazionale Stop fossili, Start rinnovabili organizzata da Legambiente, in tutta Italia in occasione della Giornata mondiale del vento. “Nonostante la crisi climatica ed energetica l’esecutivo continua a legittimare nuovi progetti di sfruttamento di fonti energetiche inquinanti, oltre a delineare un surreale scenario di ritorno del nucleare in Italia”, aggiungono da Legambiente.

All’iniziativa hanno partecipato i circoli Legambiente Firenze, Sesto Fiorentino e Prato, Fridays For Future Firenze ed Ecolobby.