Il ricordo di Giuseppe “Jaka” Giacalone, in dolce memoria di Dre Love, pioniere dell’Hip Hop in Italia, scomparso ieri a Firenze.
La notizia mi arriva come un pugno allo stomaco, mi toglie il fiato. Andrè Halyard, del Queens, New York, in arte Dre Love, per tutti semplicemente Dre, ci ha lasciati all’improvviso. Per chi come me ci è cresciuto, sa di cosa sto parlando. Dre è stato un autentico pioniere dell’Hip Hop in Italia, militando in veste di Rapper in formazioni storiche come i Radical Stuff, e duettando nel corso della sua carriera con artisti come Neffa e Almamegretta, giusto per citarne alcuni. Si era trasferito a Firenze, che diciamo, non è mai stata considerata di rilievo nella storiografia nazionale dell’Hip Hop, eppure è stata la città dove hanno vissuto autentici pionieri di questa cultura e del Raggamuffin, artisti riconosciuti internazionalmente, come Donald D, Toxic, Zero T, Ice Mc, e appunto Dre Love. I miei Maestri, quelli dello stile originale. Con Dre abbiamo iniziato a frequentarci negli anni 90, quando per la prima volta in Italia iniziavamo ad esprimerci con il Rap nella nostra lingua usando i beat afro-americani ed afro-caraibici mescolati al nostro patrimonio culturale e alla nostra attitudine.
Con alcuni amici e la cooperativa sociale Cat, realizzammo un documentario che si chiamava H2F per fare conoscere questa cultura in Italia, in tempi ancora in cui il Rap non dominava le classifiche ed era una cosa molto underground. Sapevamo che questa era la musica dei nostri tempi, e il microfono per sparare le rime la nuova rivoluzione, e in questa occasione Dre Love fu uno degli intervistati che in pochi minuti fu in grado di raccontarci che grande forza inclusiva fosse l’Hip Hop sia a livello musicale che culturale, un genere in grado di inglobarne qualsiasi altro, che fosse Reggae, Rock o l’Elettronica. Dre era cresciuto nella capitale dell’Hip Hop, New York, e ne incarnava tutte e 4 le discipline: era un MC fantastico dal Flow molleggiato e rilassato che lo ha portato a collaborare con tantissimi artisti di livello, era un artista dal tratto personalissimo ed in grado produrre meravigliose collane in fimo colorato, con le sue mani dava vita a creazioni meravigliose che ricordavano l’arte africana e quella fenicia, era un dj dalla cultura musicale gigantesca, una vera enciclopedia della Black music dal Funk al Jazz, ed ogni suo dj set una lezione di vita, ed era anche un ballerino fantastico, ricordo una sera quando nei primi anni 90 andammo a fare una Jam di freestyle in un locale di Pisa, con lui ed Ice Mc, in cui c’erano solo i Marines afro-americani della vicina base Nato di Camp Derby a Livorno. A un certo punto lui ed Ice si misero a danzare e io rimasi strabiliato, conosceva tutti gli stili e si muoveva come una pantera, e di stile Dre ne aveva a pacchi, qualsiasi cosa facesse.
Per me Dre era un fratello in musica e condividevamo questa grande passione anche con un altro caro amico e Dj che ci ha lasciati troppo presto, Andrea Mi, e in quell’appartamento di Firenze dietro Piazza santa Maria Novella dove entrambi vivevano facevamo l’alba, a programmare beat, ascoltare Soul Music, ridere di tutto e di noi stessi, fumare ganjah e rappare sul Funk. Chi non ha mai ascoltato un suo Dj set o visto un suo live con la sua straordinaria band in uno dei mille locali di Firenze non sa cosa si è perso davvero, perchè quella musica li, che potremmo generalmente indicare come Soul Music, tutti ne parlano ma pochi la conoscono davvero o sanno interpretarla come si deve, con l’anima appunto.
Dre quando ti vedeva era sempre in grado di regalarti un sorriso, un abbraccio e un “Rock on” che risuonava come il suo grido di battaglia e la sua benedizione. C’era una grande stima e amicizia tra noi che venne a consolidarsi anche in una traccia in studio nel mio album “Invincible Soul” prodotta da Princevibe e suonata dalla Fire Band, in collaborazione con Crissing e con un altro fratello, Maestro e pioniere dell’Hip Hop mondiale, che arriva dal Bronx, ma che tuttora vive a Firenze, Donald D. Decidemmo di fare una party song e la chiamammo, parafrasando Bob Marley, “Funky Reggae party”. Ogni volta che ci sentivamo, dicevamo sempre “dobbiamo fare un video di questo pezzo! Organizziamo una festa e spacchiamo tutto!” , ma non era facile perchè subito dopo io tornai a vivere in Sicilia, Crissing a Milano, Donald D sta spesso in tour nel mondo, e Dre a Firenze. Dre amava Firenze, molto, ma allo stesso tempo un po’ gli stava stretta, perché sapeva bene che non era un luogo dove il suo talento avrebbe mai potuto ottenere il giusto riconoscimento, anche se in città tutti gli volevano bene, e come si faceva a non volergliene. Ma chissà cos’è che ci lega a un posto.
Come ha scritto ieri mia figlia Viola, “oggi Firenze ha un raggio di sole in meno”, ed aggiungerei che anche se non capisci le parole o perchè, puoi però ancora sentire il Funk.
Fai buon viaggio Brò, terremo alta la tua memoria in questa vita in attesa di incontrarci nella prossima, in un’altra forma, ma a dirci ancora “Rock on!” e a farci forza a vicenda.
Giuseppe “Jaka” Giacalone
I funerali in suo omaggio verranno celebrati Mercoledi 21 Maggio alle ore 15.30 nella basilica di Santa Maria Novella a Firenze.
H2F – LA STORIA DELL’HIP HOP A FIRENZE