Ven 26 Apr 2024

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Planetario delle Foreste Casentinesi, conferenze per i “Cinquant’anni dalla Luna”

Nelle giornate di sabato 22 giugno, domenica 7 luglio, sabato 13 lugio e sabato 20 luglio, il Planetario del parco nazionale delle Foreste Casentinesi celebra i 50 anni della missione Apollo 11 attraverso una serie di conferenze dedicate che ripercorrono la corsa allo spazio e alla conquista della Luna.

Il Planetario del parco nazionale delle Foreste Casentinesi, durante i mesi di giugno e luglio, proporrà un ciclo di conferenze per ricostruire le tappe fondamentali che hanno portato l’uomo a conquistare lo spazio e la Luna: dalle origini del volo al primo satellite artificiale, lo Sputnik (sabato 22 giugno); dai primi progetti spaziali sovietici e americani con equipaggio umano (domenica 7 luglio) al programma Apollo, con il grande balzo verso la Luna (sabato 13 luglio) per giungere, infine, alla Notte della luna (sabato 20 luglio). Un’appendice, riguardante i risultati scientifici nella conoscenza del nostro satellite naturale ottenuti grazie alle missioni Apollo, avrà luogo sabato 5 ottobre.

Gli incontri, con inizio alle 21, saranno accompagnati da filmati d’epoca, musiche, curiosità e altre sorprese. Al termine della conferenza ci saranno una visita guidata alla struttura e l’osservazione del cielo con esperti astrofili, sia ad occhio nudo che con i telescopi messi a disposizione dal Planetario del Parco.

“Nella notte tra il 20 e il 21 luglio 1969 l’umanità intera concretizzò il sogno millenario di raggiungere la Luna, un’aspirazione realizzata in pochissimo tempo se si pensa che il primo volo di un marchingegno meccanico chiamato aeroplano era avvenuto soltanto 66 anni prima,  nella spiaggia di Kitty Hawk, Stati Uniti, ad opera dei fratelli Wright. In questi pochi anni si è passati dagli aerei a propulsione umana (a pedali) ai jet, nella pazza logica che vede in tempo di guerra un’accelerazione nei settori tecnologici. E in sessantasei anni, di guerre, “mondiali”, ne abbiamo avute ben due.

Sulla luna, sino a quel giorno, l’umanità vi era giunta solo e soltanto con la fervida immaginazione di alcune persone: da Ludovico Ariosto – secondo il quale il nostro satellite era il posto in cui finivano tutte le cose gettate via sulla terra, compreso il senno perduto da Orlando, “furioso” perché tradito da Angelica – a Giulio Verne.

Fino a circa la metà dell’Ottocento la luna fu usata soprattutto come espediente per parlare “d’altro”: come posto più lontano di tutti. Con l’avvicinarsi del Novecento, nei circa cento anni precedenti all’allunaggio, le storie iniziarono a farsi pian piano sempre più scientificamente plausibili e riguardarono nuove forme di racconto, come quello cinematografico.”

Per ulteriori informazioni consultare il sito www.parcoforestecasentinesi.it

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