Mar 16 Apr 2024

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PD: è scontro su candidatura conte a Siena

Rossi d’accordo: “Conte è un punto di riferimento e di equilibrio per l’alleanza Pd, Leu e M5s”. Bonafè e Nardella contrari: basta candidature paracadutate dall’alto. Di Giorgi: non opportuna

“Apprendo solo dai giornali dell’ipotesi di una candidatura di Giuseppe Conte per le supplettive di Siena. Nell’esprimere comunque il mio apprezzamento per la figura di Conte, verso il quale non ho niente di personale, tengo a precisare che le candidature nei seggi toscani devono essere espressione dei territori, decise
dai territori o perlomeno insieme ad essi”. Così Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano.
“Il Pd toscano negli ultimi anni ha mostrato una grande capacità di tenuta – sottolinea Bonafè in una nota – e ricordo il buon successo nelle europee del 2019 come pure nelle elezioni regionali dello scorso settembre. Un Pd regionale così in salute merita senza dubbio la possibilità di incidere su una scelta in una delle città più rappresentative della regione. Le decisioni calate dall’alto non vanno mai bene, ma se addirittura avvengono ai danni di un partito che ha vinto tutte le ultime battaglie sono del tutto incomprensibili”.

Di parere diverso è l’ex presidente della Regione toscana Enrico Rossi che dice: “per quanto mi riguarda il presidente Conte è un punto di riferimento e di equilibrio per l’alleanza Pd, Leu e M5s. Quindi tutto quello che può mantenere e rafforzare questa alleanza, compresa la candidatura di Conte a Siena, è un bene per Siena, la Toscana e il centrosinistra italiano”. Per altro anche lo stesso
Rossi sarebbe considerato tra i possibili candidati nel collegio senese.
“Questa alleanza ora dovrà insieme sostenere con impegno e responsabilità il governo Draghi – aggiunge Rossi in una nota – e poi alle prossime elezioni politiche dovrà presentarsi come l’alternativa democratica alle destre”.

“Nessuno discute la qualità della candidatura di Conte, ma in Toscana non possiamo avere sempre candidati calati dall’alto, seppur di prestigio. Questa è la
regione dove il Pd, da anni, è il più forte d’Italia. Il risultato delle ultime elezioni regionali lo conferma. Se va scelto un candidato per le suppletive del collegio, si lasci decidere alla Toscana e a Siena, ai dirigenti locali e agli iscritti”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella

“La base e gli amministratori locali rivendicano giustamente maggiore protagonismo – aggiunge Nardella -, in questa occasione come nelle scelte per il governo. Nel governo Conte non c’era neanche un ministro, né un viceministro, né un sottosegretario del Pd che rappresentasse la Toscana. Sarebbe giusto che il nostro partito chieda un ministro nel governo Draghi che rappresenti questa regione che tanto ha dato e continuerà a dare al centrosinistra”.

Contraria anche la deputata Rosa Maria Di Giorgi “Giuseppe Conte ha fatto un grande lavoro da presidente del consiglio dei ministri, il PD lo ha sostenuto lealmente con convinzione, quindi nessuna pregiudiziale né a livello personale né alcun dubbio sulla  sua statura politica. Tuttavia, da sempre la nostra linea politica è stata quella di ascoltare i territori e di privilegiare soluzioni che nascano nell’alveo del rapporto con le realtà locali. Anche per non allargare quel  solco tra elettori ed eletti che è uno dei vizi della politica di questi tempi.   A Siena in particolare, dove da troppo tempo non c’è una candidatura espressione di quel territorio.Sarebbe quindi una scelta non condivisa e credo che le dirigenze nazionali di Pd e del Movimento 5 stelle non decideranno di operare una scelta fuori contesto non rispettosa delle prerogative di un territorio complesso dove la scelta del candidato giusto, possibilmente unitario, per il centrosinistra è di grande delicatezza”.

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