Ven 26 Apr 2024

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Nicola: a trovarlo è stato giornalista ‘Vita in Diretta’

Giuseppe Di Tommaso, giornalista della Vita in diretta, era appena sceso dalla macchina con la troupe quando ha sentito la vocina del bimbo e ha avvertito i carabinieri che erano nei paraggi

Il destino,  una circostanza fortunata e benedetta, o forse l’intuito del giornalista: chiamatelo come vi pare ma il ritrovamento del piccolo Nicola, il bambino scomparso per 36 ore nei boschi di Palazzolo su Senio dopo essersi allontanato da casa, è qualcosa che ha dell’incredibile.

A trovare il piccolo infatti è stato Giuseppe Di Tommaso,  giornalista della Vita in diretta. E’ stato lui che  ha sentito la vocina di  Nicola Tanturli.

“E’ stata una grande emozione, sono ancora scosso” racconta il giornalista . “Ero in macchina con la troupe quando ho chiesto di scendere – prosegue -. Sono rimasto da solo e ho sentito una voce in fondo ad un burrone. Ho pensato fosse suggestione ma mi sono messo a urlare ‘Nicola, Nicola’. La risposta è stata ‘mamma, mamma’. Così sono risalito di corsa e ho fermato una macchina, che era quella dei carabinieri, che poi sono scesi a recuperare il bambino”.

Prima del ritrovamento ad opera del giornalista Di Tommaso, i genitori avrebbero  cercato il figlio per diverse ore prima di dare allarme ai carabinieri. Secondo quanto ricostruito, la coppia si sarebbe accorta dell’assenza del bambino intorno a mezzanotte mentre i carabinieri sarebbero stati avvisati alle 9 di ieri mattina. Un lasso di tempo nel quale, in base a quanto appreso, la coppia avrebbe cercato il figlio intorno a casa, sperando di poterlo ritrovare.

“La porta era chiusa, non a chiave, ma era chiusa. Nicola ha voluto provare ad arrivare alla maniglia, ci è riuscito ed è uscito di casa. Così si è allontanato. Noi eravamo fuori, forse ci voleva venire a cercare” ha detto Leonardo Tanturli, il  padre di Nicola. che ha aggiunto  “Nicola è un bambino abituato a camminare alcune decine di metri, da sè, in autonomia, ma mai si era allontanato in questo modo da solo. E’ un bambino forte, ha resistito. Quando l’ho abbracciato in ambulanza l’ho trovato che stava bene, compatibilmente con 36 ore di permanenza nei boschi. Ora è in ospedale con la mamma”.

Riguardo a questo ritardo nel dare l’allarme, eventuali profili di responsabilità, al momento non emersi, saranno valutati nei prossimi giorni dall’autorità giudiziaria che, come è prassi, ieri era stata interessata per la scomparsa del bimbo.

“Nicola ha imparato da poco ad arrivare alla maniglia”, ha anche detto il padre Laggiungendo che quando il bimbo “è uscito di casa noi eravamo a 20 metri, nell’orto, lui ha aperto la porta ed è andato però in direzione opposta, senza chiamare nessuno”. Leonardo Tanturli ha confermato che subito con la compagna hanno “iniziato a cercarlo intorno alla casa, poi si sono uniti anche i vicini che hanno dato una grossa mano, contando di trovarlo in zona”.

“La centrale operativa ci ha autorizzati a intervenire in emergenza e chiedere una volta sul posto quali fossero le necessità. Con noi sul mezzo di soccorso sono saliti un infermiere del soccorso alpino, il luogotenente comandante la stazione carabinieri di Palazzuolo sul Senio, i genitori. Il medico ha constatato che il piccolo era in buone condizioni. Ma ha ugualmente consigliato una visita al Meyer per tutti gli accertamenti del caso. Non dimenticheremo mai la sua voce, mentre chiamava la mamma”. Questo il racconto dei volontari della Pubblica assistenza di Marradi (Firenze) che hanno raccolto in ambulanza il piccolo Nicola appena ritrovato a Palazzuolo sul Senio.. La squadra, composta dai volontari Stefano Benedettini e Mattia Rontini, è intervenuta autorizzata dal 118 non appena ricevuta la notizia del ritrovamento del bimbo. Complessivamente le Pubbliche Assistenze toscane hanno impiegato nelle operazioni di ricerca oltre cinquanta volontari delle associazioni locali e della zona fiorentina, tra servizio sanitario, protezione civile e gruppi cinofili. Il ringraziamento del presidente Dimitri Bettini e del responsabile di protezione civile, Roberto Poggiani è andato a tutti coloro che hanno donato il loro tempo nelle ricerche del bimbo di Palazzuolo.

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