Sab 20 Apr 2024

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Inchiesta Tpl: Regione Toscana cita in giudizio Mobit

“Risarcimento per  i danni provocati ai cittadini toscvani”. La replica di Mobit: “Rossi parò a gara ancora aperta”

La Regione Toscana, attraverso la propria avvocatura, cita in giudizio One Scarl-Mobit, attuale gestore del Tpl in Toscana, davanti al tribunale di Firenze per risarcimento danni derivanti da abuso di posizione dominante. Un’azione civile di risarcimento, spiega una nota, per i costi che la Regione Toscana e di conseguenza i cittadini toscani “stanno sostenendo per il mancato affidamento del servizio di trasporto pubblico su gomma: danni che, a partire dal primo gennaio 2020, scaduto il contratto ponte con gli attuali gestori, sono quantificati in almeno due milioni al mese. Ad annunciare l’iniziativa il presidente della Toscana Enrico Rossi, sottolineando “che in ogni caso il danno per il ritardo nell’avvio del nuovo servizio è già calcolabile in 34 milioni”. Ieri Rossi, indagato nell’inchiesta sulla gara per il Tpl avviata dopo l’esposto di due società di Mobit, aveva annunciato un esposto contro One Scarl per la violazione dell’obbligo della messa a disposizione del legittimo aggiudicatario della gara – Autolinee Toscana – dei beni necessari per gestire il servizio.
Per Rossi, l’atteggiamento “ostruzionistico” di One Scarl “a trasferire i beni e il ricorso strumentale alla giustizia amministrativa ha prodotto un costo superiore di almeno 10 milioni all’anno per il 2018 e il 2019, ovvero per il periodo del contratto ponte, rispetto ai costi aggiornati del servizio affidato al nuovo gestore. E ora ogni mese che passa la differenza fra i costi che avremmo dovuto sostenere e quelli che stiamo succedendo ammonta a due milioni. Quindi dal primo gennaio di quest’anno a luglio dobbiamo aggiungere altri 14 milioni. Tutto questo senza che i cittadini possano beneficiare del piano di investimenti previsto dalla nuova gara e senza che siano state attivate le gare relative ai cosiddetti lotti deboli”. La valutazione del danno, si spiega, “tiene conto dalla data di seconda aggiudicazione, dopo la valutazione dei Piani economico-finanziari dei due concorrenti. A febbraio 2020, tra l’altro, era previsto il passaggio dal notaio per il trasferimento dei beni. A maggio, poi, gli attuali gestori sono stati ritualmente convocati dalla Regione per il trasferimento e nessuna delle società ha partecipato. La mancata consegna dei beni rappresenta la prosecuzione di una condotta che è già stata rilevata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che proprio nei giorni scorsi ha avviato un procedimento nei confronti degli attuali gestori del servizio”. “Sarà premura della Regione Toscana – sottolinea Rossi – segnalare ancora all’Antitrust cosa sta succedendo e sollecitarlo per le opportune e necessarie sanzioni”. Riguardo all’esposto annunciato ieri, oggi lo stesso è stato firmato da Rossi e “giungerà domani” alla procura di Firenze.

Nell’intervista rilasciata il 13 novembre del 2015 sul bando per l’assegnazione del trasporto pubblico regionale su gomma, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi avrebbe commentato la vittoria di Ratp sebbene la procedura non fosse ancora conclusa. E’ quanto si sostiene in un comunicato diffuso oggi da Mobit, il consorzio di cooperative uscito perdente dalla gara. In relazione a quell’intervista Rossi è stato indagato per turbativa d’asta nell’inchiesta sul tpl in Toscana.
“I punteggi assegnati alle due concorrenti erano già noti fin dal 14 ottobre 2015 – precisa Mobit nella nota -, e cioè prima dell’intervista rilasciata dal presidente Rossi in data 13 novembre 2015, ma non è vero che la procedura si era conclusa giacché era ancora in corso la valutazione da parte della commissione giudicatrice del Pef”. La valutazione del piano economico finanziario fu effettuata, si sottolinea ancora, “in data 17 novembre 2015”, mentre l’aggiudicazione provvisoria a favore di Autolinee Toscane “avvenne ancora dopo, in data 24 novembre 2015 e quella definitiva più di tre mesi dopo”.
“La valutazione del Pef di Autolinee Toscane – afferma ancora il consorzio nel comunicato – era passaggio tutt’altro che irrilevante, come poi si è visto, dal momento che l’aggiudicazione ad Autolinee Toscane è stata successivamente annullata dal Tar Toscana con la sentenza n. 1548/2016 e dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 8411/2019 proprio per un vizio macroscopico del Pef”.

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