Dopo tre anni di lavori, è stato inaugurato questa mattina nel Valdarno fiorentino il nuovo ponte di Pian dell’Isola, parte del lotto 4 dei lavori collegati alla realizzazione delle casse di espansione di Figline (Firenze), con un investimento di circa 4,6 milioni di euro.
Innalzato di 4,5 metri per renderlo compatibile con il funzionamento delle casse di espansione sull’Arno e al tempo stesso per migliorare la viabilitĂ locale. Dopo tre anni di lavori, è stato inaugurato questa mattina nel Valdarno fiorentino il nuovo ponte di Pian dell’Isola, parte del lotto 4 dei lavori collegati alla realizzazione delle casse di espansione di Figline (Firenze), con un investimento di circa 4,6 milioni di euro.
Il ponte, realizzato negli anni Ottanta dalla Provincia di Firenze e che fa parte del collegamento stradale tra la Ss 69 in localitĂ Leccio (Reggello) e la Sp 89 bis, è stato adeguato alle nuove normative da un punto di vista sismico, statico e funzionale. Dal punto di vista della riduzione del rischio idraulico, è stato fatto in modo che la struttura avesse un franco di sicurezza sopra il livello della portata associata al tempo di ritorno di 200 anni. Rinforzate le sottostrutture, pile e spalle, e previsti lavori di protezione idraulica, necessari a causa di uno scalzamento derivato dall’erosione del fiume. Dal punto di vista della sicurezza strutturale e sismica è stato poi effettuato un adeguamento strutturale alla normativa tecnica per le costruzioni ed è stato allargato l’impalcato per ospitare, in prospettiva, anche una pista ciclabile.
“Si tratta di un intervento che ha importanza strategica per tutti i territori lungo il corso dell’Arno – ha detto il governatore Eugenio Giani -. Come presidente della Regione mi sento orgoglioso della soluzione scelta e di questo intervento perchĂ© è stato realizzato senza interrompere mai la viabilitĂ , a tutele della popolazione e delle attivitĂ economiche dell’area. Sono state superate notevoli difficoltĂ tecniche, ma alla fine abbiamo migliorato sia la circolazione che la tutela idrogeologica del territorio”.
Di opera idraulica fondamentale ha parlato l’assessora regionale alla protezione civile Monia Monni, “dato che l’infrastruttura precedente rappresentava un’ostruzione per il decorso delle acque in caso di piena. Adesso che il ponte è piĂą alto di oltre 4 metri e ha una luce piĂą ampia, si è ridotto notevolmente il rischio idraulico di questa zona e del centro storico di Firenze”.