Ven 29 Mar 2024

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Due eventi dedicati ai suoni del futuro tra jazz ed elettronica in Sala Vanni a Firenze

In Sala Vanni due serate all’insegna della musica più innovativa: venerdì O.N.G. “Crash” del nuovo fenomeno jazz Gabriele Mitelli  con la speciale partecipazione di Ken Vandermark e sabato il gioiello di Erased Tapes, Peter Broderick

Due eventi dedicati ai suoni del futuro tra jazz ed elettronica a Firenze: appuntamento venerdì 2 marzo con il jazz graffiante del progetto O.N.G. “Crash” di Gabriele Mitelli, eletto talento italiano dell’anno dalla storica rivista Musica Jazz, per l’occasione accompagnato da un ospite d’eccezione: il sassofonista statunitense Ken Vandermark, tra i musicisti più interessanti della scena internazionale. Sabato 3 marzo, invece, arrivano le avanguardie sonore di Peter Broderick polistrumentista, producer, esponente di punta della nuova ondata di musica “post-classica” (inizio ore 21:15 – posti numerati per la singola serata 20 € – ridotto in prevendita 13 €)

Due giovani artisti che rappresentano le tendenze musicali del futuro, tra avanguardie elettroniche e reinterpretazioni della tradizione jazz e folk mondiale.
Uscito a maggio 2017 per la Parco della Musica Records, il progetto O.N.G. “Crash” è stato ideato dal trombettista bresciano: un quartetto composto dallo stesso Mitelli (pocket tromba, genis russo, elettronica) e da Enrico Terragnoli (chitarra elettrica), Gabrio Baldacci (chitarra elettrica baritono) e Cristiano Calcagnile (batteria), musicisti di altissimo profilo che vantano collaborazioni con artisti come Markus Stockhausen, Anthony Braxton, Stefano Bollani, Rob Mazurek, Gianluca Petrella, Carla Kihlstedt, Tristan Honsinger, William Parker, Paolo Fresu ed Enrico Rava, per citarne solo alcuni. Ispirate da brani di riferimento come “A tratti” dei C.S.I., “Sleep talkin” di Ornette Coleman o “Lanquidity” di Sun Ra, le composizioni dell’ensemble si dilatano tra ampie sezioni di improvvisazione e sonorità jazz ruvide, attraverso le potenzialità timbriche, ritmiche e melodiche di ogni strumento.
A completare la formazione, il sax tenore di Ken Vandermark. Insignito nel 1998 del Genius grant della MacArthur Foundation, è uno dei protagonisti internazionali della musica improvvisata. Nato Boston ma cresciuto artisticamente a Chicago, è un sassofonista, clarinettista e compositore instancabile: ha diretto il Vandermark 5, gruppo influente nella scena musicale dell’Illinois (già al Centro d’Arte nel 2005); ha suonato nel trio DKV con Kent Kessler e Hamid Drake; nei Sonore, trio di sax con Peter Brötzmann e Mats Gustafsson; in duo con il pianista Agustí Fernández, con il batterista Paal Nilssen-Love, con il trombettista Nate Wooley e ha inciso decine di dischi, accolti con entusiasmo da pubblico e critica.
E dal jazz in tutte le sue declinazioni all’eclettismo elettronico di Broderick. Definito da Pitchfork “capace di creare una musica semplice e al contempo meravigliosa, con una personalità distintiva”, il polistrumentista statunitense nel corso della sua carriera ha esplorato differenti generi musicali, senza mai precludersi nuovi orizzonti e sperimentazioni: dalla musica classica del debutto discografico “Float” al folk minimale di “Home”; dai palchi del Roskilde al Jazz Montreux Festival; dalle colonne sonore di film e documentari alle sonorizzazioni per danza contemporanea come “Music for falling from trees” per la londinese Neon dance della coreografa Adrienne Hart, fino alle soundtrack per progetti di moda.
Classe 1987, Broderick è un musicista e cantante originario di Portland. Dopo la parentesi danese con la band Efterklang dal 2007 al 2012, si inserisce nella scena musicale contemporanea berlinese dove entra in contatto con il pianista tedesco Nils Frahm, con cui collabora nel progetto Oliveray, e l’inglese Greg Haines con cui lavora per Greg Gives Peter Space. Nel 2008 pubblica l’atteso esordio discografico solista “Float”, seguito l’anno successivo da “Home”. Approda quindi alla Erased Tapes che pubblicherà nel 2012 il terzo full lenght “These walls of mine”, un viaggio dal gospel e dal soul fino al al beatboxing e al rap. Nel 2016 la pubblicazione di “Partners”, ispirato alle composizioni di John Cage, e l’eccezionale “Grunewald recordings” registrato nella chiesa di Grunewald, nella periferia di Berlino. Nel 2017 è la volta dello splendido “All Together Again” dove Peter raccoglie brani composti nei suoi dieci anni di carriera e torna a suonare e registrare tutti gli strumenti da solo. La cover dell’album è stata realizzata dallo stesso Broderick, tagliando e incollando differenti pezzi di carta colorata, in modo da rappresentare l’individualità di ciascuna traccia.

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