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Gio 22 Mag 2025
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Corsini: io Presidente incaricato del Museo Ginori?  “Potrei rinunciare, l’incarico è una fregatura”

Lo ha detto Marco Corsini, sindaco di Rio nell’Elba (Livorno) in merito alla sua nomina al vertice della Fondazione Ginori di Sesto Fiorentino. Montanari: “siamo in mano a dei barbari” 

 “Ministro, lei mi sta mollando una fregatura”: così Marco Corsini, sindaco di Rio nell’Elba (Livorno), ha raccontato al consiglio comunale di aver detto al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che lo ha indicato come presidente della Fondazione Ginori di Sesto Fiorentino, col compito di riaprire il famoso museo della porcellana. Parole, secondo il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, “gravi e offensive verso Sesto e la sua storia, di cui il Museo Ginori rappresenta uno dei simboli più importanti”.

 Corsini ha ricostruito nel consiglio comunale elbano di essersi rivolto al Ministero per ottenere risorse finalizzate al restauro del Palazzo del Governatore e di esser stato poi contattato, per telefono da Giuli, per affidargli invece l’incarico alla Fondazione. “L’incarico è tutt’altro che magnifico – ha detto Corsini ai suoi concittadini – Il museo è chiuso da anni, oggetto di un appalto di restauro che non parte, e forse per questo sono stato chiamato. Ma quando aprirà se avrà 700-800 visitatori l’anno, sarà un successo”. Peraltro, ha aggiunto Corsini ironizzando, “io potrei anche rifiutare l’incarico o scappare a Cuba con una ballerina, ma certamente il professor Tomaso Montanari non farebbe più il presidente della Fondazione, perché il presidente di un organo pubblico che si esprime con quei modi con il Governo, in modo così isterico, maleducato, anti-istituzionale, certamente non è degno di ricoprire quella carica”.

      Le sue parole nel contesto di Rio dell’Elba hanno accesso la polemica a Sesto Fiorentino. “Se per Corsini, come pure ammette senza tanti giri di parole, il museo Ginori è una ‘fregatura’, può rimettere subito il mandato al ministro Giuli”, attacca il sindaco sestese Falchi, affermando in una nota che “siamo sdegnati dal racconto che ha fatto circa le modalità con cui gli è stato conferito l’incarico, che dimostrano improvvisazione e inadeguatezza da parte del Ministero”. 

“Siamo in mano ai barbari, che non nascondono né l’uso politico del patrimonio culturale, né la loro profonda ignoranza in materia. Tra ministro e (forse) presidente non so chi sia più imbarazzante”. Lo scrive su Instagram Tomaso Montanari, presidente della Fondazione Ginori di Sesto Fiorentino fino allo scorso 20 ottobre, a proposito delle dichiarazioni del suo successore in pectore, Marco Corsini, che ha parlato di “fregatura” datagli dal ministro Alessandro Giuli, e di incarico “tutt’altro che magnifico”.

    “Notate il disprezzo che ostenta – scrive Montanari, postando il video del racconto di Corsini – per ciò che dovrebbe essere chiamato a far vivere. Tra le varie falsità che dice, e al netto degli insulti che mi riserva, dovrebbe sapere che io non ho chiesto nulla a nessuno. È stato Giuli a dire prima a me, poi in pubblico e poi con un atto formale indirizzato a Regione e Comune (un atto reso pubblico da me e che l’avvocato Corsini finge di non conoscere), che aveva deciso di rinominare me. Prima che il suo partito lo richiamasse al ‘credere, obbedire, combattere’. Altro che la patria chiama”.