Ven 19 Apr 2024

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🎧 Coop le Rose: “La Asl vuole sfrattarci”

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🎧 Coop le Rose: "La Asl vuole sfrattarci"
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La coop di Tavernuzze  che da 30 anni si occupa di ragazzi diversamente abili deve lasciare l’immobile di proprietĂ  della ASL che vuole metterlo in sicurezza.   “Lavori necessari, ma vogliamo certezza sui tempi e sul rintro nella struttura”

“Un anno fa la ASL che è proprietaria  dell’immobile (di cui paghiamo regolare affitto e il cui contratto terminerĂ  nel 2027) ci ha chiesto di verificare lo stato della Casa perchĂŠ intenzionata a portare a termine le ristrutturazioni che in passato anche noi avevamo piĂš volte richiesto” raccontano i soci della Coop in un post su FB. Che aggiungono: “Ci è sembrata un’occasione perchĂŠ la Cooperativa potesse diventare ancora piĂš bella e accogliente per i nostri ospiti. Mai avremmo pensato che dopo dieci mesi la proprietĂ  dell’immobile ci avrebbe intimato di “sgomberare cose e persone” entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso, una lettera di tre righe che non proponeva nessuna alternativa e non si faceva carico delle ricadute che la chiusura della struttura avrebbe comportato per gli ospiti”.

Il pericolo secondo la Cooperativa è duplice. Da una parte l’interruzione dei servizi offerti che comporterebbe effetti pesanti “ sulla tenuta dell’equilibrio socio-psicologico e sull’andamento terapeutico degli ospiti e dei loro familiari. Senza contare che il territorio verrebbe privato di un servizio che molto avrebbe ancora da offrire anche nei prossimi anni”. Inoltre c’è il tema della destinazione futura dell’immobile che, a detta della Coop, non è stata mai chiarita in maniera esplicita.

“Noi siamo piĂš che disponibili a trovare una soluzione a questa impasse e a lasciare l’immobile temporaneamente, anche riducendo – pur non senza difficoltĂ  – le nostre attivitĂ , ma solo quando verranno definiti in maniera chiara costi, tempi e destinazione d’uso futuro della struttura. Questi punti però ad oggi non sono mai stati discussi e valutati” sottolineano i soci de le Rose.

Intanto la Asl il 7 aprile scorso ha inviato un ulteriore ultimatum per chiedere la riconsegna delle chiavi. Di fronte al diniego, la risposta, i soci de le raccontano nel post i soci della Coop “è stata quella di sospendere le rette e il trasporto di Mascia, una delle nostre ospiti, che da un giorno all’altro si è trovata impossibilitata a recarsi in Cooperativa. La comunicazione è arrivata alla famiglia la mattina stessa dell’inizio della sospensione, proprio mentre Mascia aspettava con fiducia la macchina che da più di venti anni la accompagna in Cooperativa e che non sarebbe mai arrivata. E la minaccia che stiamo subendo è quella che vengano sospese tutte le rette e i trasporti dei nostri ospiti se non lasceremo la struttura”.

“Trent’anni fa questo luogo era un cumulo di macerie e la passione dei fondatori ha permesso che oggi venga chiamato Casa dai ragazzi e dalle ragazze diversamente abili che lo frequentano tutti i giorni. Una Casa che si è aperta al territorio proponendo laboratori, momenti di socializzazione, integrazione e cultura a tutti e tutte, sempre cercando di lanciare uno sguardo trasversale e inclusivo sulle diversità e l’emarginazione” raccontano i soci della coop.

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