E’ polemica in Toscana dopo i recenti controlli, con multe, nei confronti di alcuni circoli Arci e Acli del Valdarno da parte della Guardia di finanza, con importi che in alcuni casi superano i 300.000 euro.
“Le verifiche – accusa il senatore del Pd, Dario Parrini – hanno portato a contestazioni che ad avviso dei presidenti e dei soci dei circoli appaiono infondate e arbitrarie, e a provvedimenti sanzionatori del tutto abnormi. In un caso si è addirittura giunti a emanare un ordine di cessazione, poi per fortuna sospeso, delle attivitĂ ricreative e culturali”.
Parrini sottolinea come il fatto abbia “suscitato sconcerto nelle comunitĂ che sul territorio si rivolgono ai circoli per attivitĂ sociali, culturali, no profit e di volontariato a beneficio dei cittadini piĂą fragili, come le persone anziane e i bambini. Questa decisione ha indotto i responsabili dei circoli a rivolgersi in alcuni casi alla magistratura”.
Il senatore Dem fa sapere di aver presentato un’interrogazione con i colleghi Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli ai ministri dell’Economia e del Lavoro, Giancarlo Giorgetti e Marina Calderone per sapere “se siano a conoscenza dei fatti e quali siano le valutazioni sull’operato della Guardia di finanza”, ricordando che non si possono trattare “associazioni regolarmente iscritte al Runts (Registro nazionale terzo settore) alla stregua di attivitĂ commerciali”.
Anche per l’assessora regionale al welfare Serena Spinelli, “nel rispetto del lavoro di accertamento della Guardia di fnanza e dell’Agenzia delle entrate, è importante ricordare che i circoli non possono essere ridotti ad attivitĂ esclusivamente commerciali”. Per Elena Pampana e Luigi Scatizzi, presidenti di Acli Toscana e Acli Arezzo, “facendo di tutta l’erba un fascio si mette a rischio un patrimonio sociale costruito in decenni di impegno. Per quanto riguarda i circoli siamo certi che ci sarĂ la possibilitĂ di chiarire tutto nelle sedi opportune, ma nel frattempo ribadiamo: i circoli sono e devono restare presìdi di comunitĂ , socialitĂ e coesione, non esercizi a scopo di lucro”.